Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: lapoetastra    07/02/2015    7 recensioni
Una raccolta di one-shot su come i piccoli fratelli Winchester trascorrono le principali festività dell'anno.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Dean? >
< Che c’è, Sammy?
< Posso farti una domanda? >
< Me l’hai già fatta, fratellino. > sogghignò Dean, alzando gli occhi dalla rivista che stava leggendo con scarso interesse.
Poi, vedendo che il minore rimaneva in silenzio, aggiunse: < Certo, dimmi pure. >
Sam sorrise, incoraggiato.
< Senti, ma.. secondo te Babbo Natale esiste davvero? >
Dean rimase per un attimo interdetto di fronte a quella domanda.
Non sapeva cosa rispondere.
Sam era piccolo, aveva appena compiuto otto anni, e forse era giusto che sognasse ancora per un po’.
Allo stesso tempo, però, voleva che capisse fin da subito ciò che era vero nella realtà e ciò che era immaginario, quindi forse sarebbe stato meglio se gli avesse rivelato la verità.
< Non esiste, vero? >, tornò all’attacco il più piccolo, con voce improvvasemente tremula. < L’ho capito dal tuo silenzio. >
< Sammy, io… >, balbettò Dean, incapace di formulare una risposta di senso compiuto ed incerto su cosa dire.
< No! Smettila di mentirmi! Tutti gli anni scorsi, quando papà diceva che se avrei dormito da bravo bambino tutta la notte Babbo Natale sarebbe arrivato a casa nostra ed il giorno dopo avrei trovato i regali sotto l’albero, erano solo bugie, vero? Era lui che posizionava i miei doni. >
Dean continuava a tacere, con la testa china, timoroso di incrociare gli occhi del minore.
< Rispondimi! >, urlò Sam, facendolo sussultare.
< No, Sammy. Babbo Natale non esiste >, mormorò infine il maggiore.
Quando udì i singhiozzi di delusione del più piccolo, sentì il cuore frantumarsi in mille piccoli pezzi affilati.
Si avvicinò al fratello, che stava piangendo disperato, e cercò di abbracciarlo.
Sam, però, si divincolò con rabbia dalla sua stretta.
< Vattene, Dean. Ti prego. Lasciami solo >, sussurrò con le lacrime che straripavano come fiumi in piena dai suoi occhioni castani.
Il maggiore non poté fare a meno di accontentarlo, uscendo dalla stanza e socchiudendo piano la porta.
Si sentiva un verme, una nullità.
Aveva rovinato il Natale a Sammy.
Che cosa gli sarebbe costato mentire e dirgli che Babbo Natale esisteva davvero?
Il fratello era sveglio ed intelligente, ed avrebbe capito presto da solo come andavano veramente le cose, ma almeno quel Natale sarebbe stato felice.
Dean era talmente arrabbiato con se stesso che quasi desiderava prendersi a pugni, per punirsi della sua stupidità e cattiveria.
Intanto, il pianto incessante di Sam continuava ad arrivargli alle orecchie, perforandogliele.
E lui non poteva fare niente per consolarlo.
Doveva solo aspettare che gli passasse.
O forse…
Un’idea gli balenò in mente.
Sì, magari poteva essere quella giusta.
Asciugandosi le lacrime d’ira e dispiacere che gli rigavano il volto, prese il cappotto ed uscì.
 
Tornò a casa verso sera.
Aprì il piccolo frigo della cucina e notò che Sam non aveva toccato cibo.
Si diresse piano verso la camera del minore, da cui ora non preveniva il minimo suono.
Spalancò delicatamente la porta, e vide che il fratellino dormiva, abbandonato sul letto, con i vestiti addosso, esattamente come lo aveva lasciato quel pomeriggio.
Si sedette dolcemente sul letto accanto a lui, osservando il suo volto fanciullesco disteso dal sonno, privo del dolore che aveva invaso il suo giovane animo poche ore prima.
Il maggiore sarebbe potuto rimanere così, ad osservarlo con occhi adoranti, per tutta la notte, ma d’improvviso qualcuno bussò alla porta di casa.
Saltò immediatamente in piedi ed andò ad aprire.
Quando vide chi era il misterioso visitatore, sorrise felice, e dopo averlo fatto entrare corse a svegliare il fratello.
Lo scosse gentilmente per un braccio, e Sam finalmente aprì gli occhi.
< Cosa… cosa c’è? Dean? >, mormorò questi, con la voce impastata.
< Devi venire subito, Sammy! Guarda chi c’è in soggiorno! >, esclamò tutto d’un fiato il maggiore, non riuscendo a trattenere l’emozione.
Il più piccolo si alzò titubante e un po’ confuso, ma allo stesso tempo immensamente curioso.
< Shh.. fai piano >, lo ammonì Dean bonariamente. < Ecco, mettiamoci qui ed apriamo piano la porta. Non dobbiamo farci vedere. >
Sam fece come gli era stato detto e guardò dallo spiraglio che il fratello aveva creato.
Rimase a bocca aperta.
C’è un uomo, nel tinello.
Corpulento e non molto alto, con una lunga e folta barba bianca, vestito interamente di rosso.
Teneva in mano un pacco, tutto colorato ed incartato alla meno peggio, e lo depose con delicatezza sotto l’albero un po’ sbilenco che i due Winchester si erano divertiti a decorare giorni prima.
Dean, intanto, spiava con la coda dell’occhio le reazioni di Sam.
Notò che i suoi occhi brillavano, incollati sulla figura di Babbo Natale che si muoveva un po’ goffamente a pochi metri da loro, come se non volesse perdersi nemmeno un suo passo.
Era contento, Dean, e per poco non si commosse a quella vista.
Dopo poco Babbo Natale se ne andò.
< Hai visto, Sammy? >, chiese il maggiore.
< Io… io non ci credo, Dean. >
< Come non ci credi? >, domandò ancora il più grande, preoccupato.
Sam iniziò però a saltellare per la stanza, battendo gioioso le mani e ridendo.
< È troppo bello per essere vero! Esiste! Lui esiste! > urlò, al settimo cielo.
< Oh, l’ho visto, eccome! Avevi ragione tu, fratellino, Babbo Natale è una persona reale! >, rispose il maggiore, sorridendo sincero.
< È il più bel Natale della mia vita! >, gridò ancora Sam, correndo poi ad abbracciare il fratello, che ricambiò teneramente la stretta.
Un attimo dopo, Dean si staccò dal corpo caldo del minore.
< Vado un attimo a vedere se il regalo che ti ha portato è quello giusto >, gli spiegò. < Tu rimani qui, non voglio rovinarti la sorpresa. >
Sam annuì.
Dean lasciò allora la stanza e chiuse la porta dietro di sé, tirando un sospiro di sollievo.
Invece di controllare il dono, però, uscì di casa.
Il freddo vento notturno gli sferzò il viso, colpendolo come una lama affilata, ma non ci fece caso.
Si guardò intorno, e lo vide.
Camminava curvo a pochi metri da lui.
Gli corse incontro, e, una volta raggiunto, lo abbracciò forte.
< Grazie di essere venuto ed avermi aiutato. Non potevi farmi regalo più bello! Sei stato un Babbo Natale perfetto. >
L’uomo gli accarezzò dolcemente i morbidi capelli scuri.
< Ci mancherebbe altro, l’ho fatto con piacere. Ci ha creduto, non è vero? >
< Sì, dovevi vedere com’era contento, e come lo è ancora adesso! >
< Mi fa molto piacere >, replicò l’uomo, sorridendo nonostante la stanchezza. < Ora va’ a casa. Fa freddo, qui fuori, ti buscherai una polmonite. >
Dean annuì, felice.
< Buon Natale, Bobby. >
< Buon Natale a te, Dean. >
Una volta salutato il suo grande amico, il piccolo Winchester tornò dal fratellino.
 
Sam, intanto, era al settimo cielo.
Quando il maggiore gli ricomparve davanti, non potè fare a meno di abbracciarlo di nuovo.
< Perché sei uscito? >, gli chiese.
< Oh, io… beh, speravo di riuscire a vedere Babbo Natale andare via sulla sua slitta, ma purtroppo era già troppo tardi>, spiegò Dean.
Sam sorrise e non rispose.
< Grazie, fratellone. Grazie davvero. >
< Che dici, Sammy? Perché ringrazi me? Io non ho fatto niente. È Babbo Natale che ha deciso di venire e farti una sorpresa. Io non c’entro. >
< Già >, disse semplicemente il minore, tornando ad abbracciarlo forte.
Il maggiore credette per un attimo che il fratello avesse capito molto più di quanto lui stesso credeva.
Ci pensò su, confuso e preoccupato di essersi lasciato sfuggire qualche dettaglio importante che avesse permesso a Sam di scoprire che l’arrivo di Babbo Natale non era altro che una messinscena organizzata da lui con l’aiuto di Bobby.
< Buon Natale, Dean >, lo riscosse il minore con la sua voce squillante ed allegra.
< Buon Natale, Sammy >, rispose sorridendo.
Erano insieme.
E Sam era felice.
Solo questo importava.
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: lapoetastra