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Autore: Umiko    08/02/2015    10 recensioni
"Lotus Hotel, il paradiso al giusto prezzo".
Nico sviene davanti al Lotus Hotel e viene ospitato dal suo gestore, Percy.
Ma sarà davvero un paradiso?
***QUESTA FANFICTION E' UNA TRADUZIONE. TUTTI I DIRITTI VANNO ALL'AUTRICE ORIGINALE. LINK ALL'INTERNO.***
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pronto per voi un'altro aggiornamento-lampo! AHAHAHAH Siete felici?
Sto approfittando di questo periodo un po' meno "pervaso" dai compiti per rilassarmi un po' e, ovviamente, dedicarmi alla traduzione. La storia si sta sviluppando sempre più velocemente, come noterete dalla lettura di questo capitolo. Eccovi il link della fanfiction originale (Children of Loss, Capitolo 9) e del profilo dell'autore (XTheSonofHades). Grazie di cuore per tutte le recensioni che continuate a lasciarmi (sempre più lunghe AHAHAHAH vi adoro, ragazzi *-*). Un grazie speciale anche ai lettori, sia ai nuovi che ai vecchi :)
Ah, e buona lettura a tutti!

*
































Nico infilò i libri nell'armadietto, grato che la scuola fosse terminata. Chiuse la cerniera del suo zaino e se lo mise a tracolla sulla spalla. Spalancò la porta per uscire. Si infilò le cuffiette nelle orecchie e prese il telefono. Scrollò tra la nuova musica che Apollo gli aveva mandato, trovando una canzone che doveva ancora ascoltare.
Quando qualcuno lo tirò per lo zaino, Nico guaì. Cadde a terra, solo per ritrovarsi Cal e Zethes che ridevano di lui. - Sembra che oggi il tuo ragazzo non sia nei paraggi per proteggerti - osservò Cal, facendo scrocchiare le nocche.
- Non è il mio ragazzo - borbottò Nico, alzandosi dal pavimento.
- Non fa differenza, per noi - osservò Zethes. Al suono di qualcuno che si schiariva la gola, tutti si voltarono.
A pochi metri di distanza, intenta a sistemarsi gli occhiali da sole sulla testa, c'era Annabeth. Aveva gli occhi spalancati, vicini alle lacrime. Corse verso Nico e lo strinse in un abbraccio.  - Nico, cosa sta succedendo? - chiese innocentemente. Guardò i suoi assalitori. - Non state dando fastidio al mio dolce Nico, vero?
Sia Cal che Zethes occhieggiavano Annabeth. Cal si leccò le labbra. - Uh. Come lo conosci? - chiese Cal, grattandosi la testa.
- E' il mio fidanzato - dichiarò Annabeth. Gli occhi di Nico si spalancarono quando la ragazza si avvicinò e gli piantò un bacio sulle labbra. Si distaccò con un sorriso. - Non gli darete fastidio, giusto? Sono sicura che, se trattaste Nico come si deve, potrei chiedere a qualche mia amica di passare un po' di tempo con voi. - Annabeth fece l'occhiolino. Cal e Zethes deglutirono.
Zethes si strofinò la nuca e pestò il pavimento. - No, noi... stavamo solo facendo un giro - disse Zethes.
Annabeth gli sorrise ancora di più. - Beh, adesso devo proprio portarmelo via. Ho bisogno di passare un po' di tempo da sola con lui prima che i suoi genitori ritornino. - Annabeth si avvolse un braccio di Nico intorno alla vita e cominciò a camminare.
- Che cagnaccio fortunato - mormorò Cal mentre se ne andavano.
Quando furono in macchina, Nico guardò Annabeth. - Perché l'hai fatto? - domandò.
- Apollo ci ha informati dei tuoi problemi con dei bulli - dichiarò lei.
- Il che non spiega tutta quella scenata. - Nico agitò le braccia mentre Annabeth usciva dal parcheggio.
Annabeth roteò gli occhi. - Ho aiutato la tua reputazione. Più tardi mi ringrazierai.
- Voi ragazzi non vi vergognate per niente a sedurre così le persone?
- No - replicò Annabeth.
Nico emanò un lungo sospiro. - Devo ringraziarti, immagino.
Annabeth fece spallucce. - Sono sicura che non aggiusterà le cose in modo permanente, ma almeno ti concederà una pausa da quei bruti.
- Sono contento di potermi rilassare, stasera. Niente lavoro, per stanotte - dichiarò Nico allegramente, appoggiandosi al sedile.
- Sì, un sacco di ragazzi hanno la serata libera, oggi. Non avrai ferie nel weekend, questa settimana. - Nico si accigliò. - Hanno pianificato in anticipo una settimana molto impegnativa. Di solito Percy concede una giornata libera durante la settimana a chi dovrà lavorare di più nel weekend.
- Quindi... andremo da qualche parte?
- Credo che Percy abbia organizzato qualcosa per stasera, in realtà. - Nico annuì. - In ogni caso, io non ci sarò.
- Lavori? - Annabeth annuì. - Posso chiederti una cosa, Annabeth?
Annabeth lo guardò brevemente. - Certo, che c'è?
- Lavoravi al Lotus da prima che Percy diventasse direttore, giusto? - chiese Nico.
- Sì, Gea mi ci portò più o meno cinque mesi prima che Percy fosse promosso. Perché?
- Quanti anni aveva quando fu promosso?
Annabeth restò in silenzio per un momento. Nico immaginò che non apprezzasse le domande su quell'argomento. - Aveva appena compiuto diciott'anni quando divenne direttore. E' stato il regalo di compleanno di Gea.
- E tu quanti anni avevi, quando hai cominciato?
Annabeth guardò Nico con la coda dell'occhio. - Perché me lo chiedi?
Nico scrollò le spalle. - Immagino che tu abbia più o meno l'età di Percy. Sono solo curioso di sapere a che età hai iniziato.
Annabeth emise uno sbuffo d'aria. - Ho vent'anni, proprio come Percy. Quindi, prima che tu lo chieda, sì, ero minorenne quando ho cominciato. Anche la maggior parte degli altri aveva diciassette anni, all'inizio. Solo alcuni di loro erano un po' più grandi, e perciò legali.
- Come sei finita a fare questa vita?
- No.
- No? Cosa no?
- Non ti dirò niente riguardo a questo - replicò Annabeth, fermandosi nel garage. - Non mi piace parlarne. - Parcheggiò la macchina ed uscirono entrambi fuori. Nico si accigliò mentre entravano nell'ascensore, ma lei scelse di ignorarlo. Salirono al loro piano in silenzio. Una volta che l'ascensore si fu fermato, Annabeth guardò Nico. - Buona fortuna per l'addestramento. Oh, e cerca di non uscire troppo di testa. - Nico voleva farle un'altra domanda, ma lei se ne andò, facendogli un cenno girata di spalle.
Nico sospirò e si incamminò verso camera sua. Infilando la chiave nella fessura, aprì la porta ed entrò dentro. Appoggiò lo zaino sul divano e andò in camera da letto per cambiarsi. Optò per una maglietta nera e larga, con un paio di pantaloncini grigi. Afferrando il telefono e la chiave, Nico tornò all'ascensore.
All'arrivo in palestra, Nico trovò già tutti i Bambini Sperduti ad aspettarlo. - Buon pomeriggio, Nico - dissero tutti allegramente. Nico li osservò uno ad uno, curioso. Nascondevano qualcosa. Ognuno di loro aveva un grosso ghigno stampato in faccia.
- Che c'è? - domandò Nico, chiudendosi la porta alle spalle.
- Indovina cosa imparerai oggi? - chiese Connor, circondando le spalle di Nico con le braccia. Nico fece spallucce.
- Imparerai a spogliarti! - esclamò Travis.
- Di già? Non dovremmo tenere prima un altro po' di lezioni in proposito? - chiese Nico, nervoso.
Apollo scosse la testa, allontanandolo da Connor. - No. Il modo migliore per imparare è provare. Non preoccuparti, cercheremo di non sbavare troppo sul tuo corpo mezzo nudo. Niente promesse sulle palpate, però - disse Apollo, facendo l'occhiolino.
- Davvero gentile da parte tua - mormorò Nico. Apollo ghignò e lo schiaffeggiò sul sedere per incitarlo a muoversi. Nico si accigliò, strofinandosi il sedere, ma si posizionò di fronte al grosso specchio.
Appoggiato contro lo specchio, c'era Will. Guardò Nico, sogghignando. Apparentemente era molto divertente per tutti. - Non preoccuparti, Nico, ci spoglieremo con te - lo informò.
- Perché?
- Puoi usarci come distrazione - disse Ottaviano. Era seduto in un angolo, assorto momentaneamente in un libro. - Inoltre, ti aiuterà ad imparare.
- E come potrebbe aiutarmi?
- Guarda come ci muoviamo noi - sussurrò Luke nell'orecchio di Nico, facendolo rabbrividire.
Apollo roteò gli occhi e si sistemò vicino a Nico. - Allora, non è così difficile. Devi solo cercare di muovere il corpo correttamente. Assicurati di andare piano mentre ti togli i vestiti - lo informò Apollo. - D'accordo, cominciamo. - Tutti i ragazzi si posizionarono intorno a Nico. Partì una qualche canzone, e Nico li osservò mentre facevano scivolare le mani sul corpo.
- Devi essere seducente in ogni tuo movimento. Devi attirarli - disse Travis. Nico si morse il labbro e fece vagare le mani sull'orlo della maglietta. Quasi saltò quando percepì due paia di mani appoggiarsi sui suoi fianchi.
- Scuoti le anche mentre ti spogli - gli disse Luke. Lui e Apollo guidarono i fianchi di Nico a ritmo di musica fino a quando non seppe controllarli spontaneamente. - Bene. Adesso togliti la maglietta.
Nico si fece scappare un sospiro silenzioso prima di spostare di nuovo le mani sull'orlo della maglietta. Si assicurò di continuare a scuotere i fianchi mentre la sfilava lentamente sul torso. I suoi occhi si concentrarono su alcuni degli altri, impegnati a fare lo stesso. Avevano tutti una vasta gamma di corporature. Variavano dal fisico muscoloso di Beckendorf al corpo magro di Apollo, fino al fisico sottile di Connor.
Ognuno dei loro fisici era ipnotizzante. Venne talmente distratto che smise di sollevare la maglietta. Will gli diede una gomitata, riportandolo alla realtà, con un rossore che gli adornava il viso. Finalmente si sfilò la maglietta dalla testa, facendola cadere a terra. La musica continuò e i Bambini Sperduti accelerarono i movimenti. Nico cercò di imitare i loro gesti, trascinando la mano sul petto come alcuni degli altri.
Quando si toccò il sedere, Nico arrossì. Pensava fosse un movimento appropriato, dato che anche gli altri lo stavano facendo. - Sul pavimento - ordinò Apollo. Tutti si misero a terra. Tennero le mani al di sotto, per sostenersi, ma distesero le gambe. Nico arrossì di nuovo, costretto ad imitare una serie di spinte pelviche. Smise di muoversi quando i ragazzi lo intensificarono di una tacca. Scivolarono in avanti di pochi centimetri e schiaffeggiarono il pavimento con le mani. Poi si girarono e si rialzarono in piedi. Era interessante osservarli. Sembrava qualcosa di più di un semplice spogliarello, quasi una performance ben pianificata.
Nico riprese ad imitarli quando cominciarono di nuovo a scuotere i fianchi. Fece viaggiare la mano sui pantaloni mentre gli altri giocherellavano con l'orlo. Era interessante osservare i vari modi di sfilarsi i pantaloni. Alcuni tornarono a terra, mentre altri restarono in piedi. Apollo si sdraiò sulla schiena e prese a sfilare lentamente i pantaloncini lungo le gambe. Quando furono sotto le ginocchia, Apollo li tirò via saltando contemporaneamente in piedi. Butch scelse un approccio diverso. Strappò semplicemente il tessuto, rivelando la biancheria intima al di sotto.
Smisero tutti di muoversi quando si accorsero che Nico li stava osservando. Restarono immobili, con un ghigno stampato in faccia. Ottaviano indicò i pantaloncini di Nico. Nico gemette. L'avrebbero guardato mentre se li toglieva. Leccandosi le labbra, Nico trascinò le mani sul largo tessuto dei pantaloncini. Mentre continuava a scuotere i fianchi, Nico abbassò il tessuto sui fianchi. Ripensò ad alcune delle cose che gli avevano detto il giorno prima e si chinò per terminare l'opera. In questo modo guadagnò un bel po' di fischi e di applausi da parte dei ragazzi alle sue spalle. Si liberò dai pantaloncini e si voltò per fronteggiare i Bambini Sperduti, rammaricandosi di non indossare i bermuda.
- Aw, Nico, non essere timido. Tutti ci siamo visti nudi - disse Will, facendo l'occhiolino. Poi studiò il corpo di Nico. - Inoltre, non hai nulla di cui vergognarti.
- Buono, Will - ridacchiò Apollo. - Ricordati quello che ci hanno detto. - Nico inclinò la testa di lato.
- Puoi stare tranquillo, amico. Non ti faremo togliere anche quelli - dichiarò Beckendorf, indicando la biancheria di Nico. Nico annuì e si fece sfuggire un sospiro.
- Devi solo imparare a stare a tuo agio con il tuo corpo.
- Perciò, resteremo così anche noi - disse Travis, avvolgendo un braccio intorno alla vita del fratello. Non gli rendevano certo le cose facili.
- Dovrai imparare non solo a stare a tuo agio con il tuo corpo, ma anche con quelli degli altri - disse Luke, incrociando le braccia sul petto scolpito. Nico dovette distogliere lo sguardo per evitare di abbassare gli occhi su entrambi. Il fatto che indossassero tutti biancheria stretta non aiutava la situazione.
- Non essere timido. Puoi guardare, Nico - gli sussurrò Apollo nell'orecchio. Nico saltò, non avendo notato il biondo che si avvicinava. Lentamente, lasciò che i suoi occhi vagassero su ognuna delle coperte estremità inferiori altrui. Alcuni di loro sembravano piuttosto dotati. Nico arrossì quando qualcuno si voltò per mostrargli il fondoschiena; addirittura Connor si chinò, per lui. - Avvicinati, Nico, non avere paura. Ti facciamo persino toccare. - Gli occhi di Nico si dilatarono al tono seducente della voce di Apollo.
Si leccò le labbra e fissò il cavallo di Apollo. Apollo ghignò quando Nico allungò la mano verso il suo cavallo. La mano di Nico aleggiò sulla zona coperta per qualche secondo, domandandosi se fosse una buona idea. Quasi saltò al suono di qualcuno che si schiariva la gola.
Sull'entrata c'era Percy, con un sopracciglio alzato verso Nico. - Vedo che la lezione sta andando bene - rifletté Percy. Apollo ghignò e portò le mani dietro la testa. Percy sospirò e fece un cenno in direzione della porta. - E' tutto, per oggi. - Nico guardò i Bambini Sperduti rivestirsi e incamminarsi verso la porta. Allungò la mano e stava per riprendere i pantaloncini quando Percy lo afferrò per il polso. - E' ora della lezione privata - sogghignò Percy. - Puoi lasciarli dove sono.
Nico arrossì quando Percy si sfilò la maglietta dalla testa. - An-annabeth mi ha detto che hai organizzato qualcosa per stasera - disse Nico, adocchiando l'ombelico di Percy.
Percy gettò via la maglietta e guardò Nico, che si coprì immediatamente il cavallo. Percy roteò gli occhi e spinse via le mani di Nico. - Sì, stavo per vedere un film in camera mia. Vuoi venire? - Nico annuì. - Bene. Ti tengo un posto. - Percy gli fece l'occhiolino, facendolo nuovamente arrossire. - Allora, sembra che il tuo corpo si stia sviluppando bene. Dovrò assicurarmene, per sapere come presentarti ai clienti.
Il rossore di Nico si diffuse anche sul collo mentre Percy lo studiava. Quest'ultimo gli spostò i capelli dagli occhi, un piccolo sorriso stampato in faccia. - Pensavo che non avrei lavorato nelle camere nascoste.
Percy ridacchiò, facendogli ricadere la frangia davanti agli occhi. - Non lo farai, ma di solito tutti hanno una personalità. Will aveva ragione, il tipetto innocente ti si addice benissimo. - Percy fece scorrere le mani sulle spalle di Nico e scese sul petto. - Hai davvero una pelle morbidissima.
- G-grazie - balbettò Nico, mentre le mani di Percy raggiungevano la pancia.
- Hai dei bei lineamenti. Aspetto cupo, carnagione pallida, innocente, e belle labbra. - Percy gli sfiorò le labbra con il pollice. - Corporatura, ottima. - Percy fece vagare le mani ai lati di Nico. - Fondoschiena... - Le sue mani viaggiarono dall'altro lato e gli tastarono il sedere. Nico ansimò e cadde su Percy, poggiando la mano sul suo torso nudo. - ...Davvero ottimo. - Nico arrossì al percepire del suo petto solido, lasciando che la sua mano vi scivolasse sopra per qualche centimetro. 
Quando Percy gli palpò il sedere, Nico rabbrividì. Si morse il labbro per trattenere i gemiti. - Percy - sussurrò Nico nel suo petto.
Percy fece vagare le mani sotto il tessuto della sua biancheria. - Vedi, è così che devi essere quando ti esibisci. Non devi vergognarti del tuo corpo. Voglio che tu ti senta a tuo agio con questo tipo di cose. - Nico avvolse le braccia intorno a Percy, ma Percy le spinse via. Fece un passo indietro, facendo gemere il ragazzo più piccolo. - C'è qualche problema?
- Ovviamente - mormorò Nico. Percy ridacchiò.
- Vuoi qualche momento per occupartene? - Percy alzò un sopracciglio mentre fissava il problema corrente di Nico.
- Magari, se la smettessi di prendermi in giro...
Percy fece un sorrisetto. - Ma è in questo che siamo bravi, qui. Dovrai fare la stessa cosa, Nico. Devi eccitare le persone e lasciarle in sospeso.
Nico si avvicinò a Percy e poggiò le mani sul suo petto. Aveva deciso di giocare al suo stesso gioco. - Oppure potresti aiutarmi tu stesso con il mio piccolo problema... - sussurrò Nico.
Percy ridacchiò e spinse via le mani di Nico dal petto. - Bel tentativo. Niente male, te lo concedo.
Nico gemette, abbandonando la testa all'indietro. - E' così ingiusto. Fai sesso con tutti gli altri, perchè non con me?
Gli occhi di Percy si fecero scuri. Spinse Nico contro il muro, sollevandolo da terra e avvolgendo le sue gambe intorno alla propria vita. Poi allungò una mano per tirare la parte posteriore della sua biancheria e afferrargli il sedere. - E' questo che vuoi? - ringhiò Percy nella gola di Nico, mordendogli dolcemente la spalla. Nico inarcò la schiena, emettendo un gemito fragoroso. Poi annuì con la testa. Percy ritrasse la testa per fissarlo negli occhi per un momento. Serrò la mascella e lasciò Nico di nuovo sul pavimento. - Perché vuoi tante cose? - chiese Percy.
- Che? - Nico sbatté le palpebre mentre il ragazzo dai capelli neri andava a rimettersi la maglietta.
- Hai voluto diventare uno spogliarellista quando ti ho offerto di restare solo nel bar. Ora, vuoi fare sesso con me. E quando sono entrato, un momento fa, stavi quasi per toccare il cazzo di Apollo. - Percy si infilò di nuovo la maglietta. Si passò una mano tra i capelli e tornò a fissare Nico. - Ti ho detto di mantenere la tua innocenza, e invece guarda cosa stai combinando.
Nico si morse la lingua mentre Percy lo fissava, aspettando una risposta. - S-stavo solo... non importa. - Percy sospirò e appoggiò una mano sul muro dietro la testa di Nico.
- Nico, so che gli altri ti hanno detto che non mi lascio coinvolgere da nessuno. Non sarebbe giusto per loro, con la vita che vivo. Tutto il resto sono solo affari. Sei innocente, Nico. E' per questo che ti ho tenuto lontano dallo strip club. Sei l'unico arrivato qui senza essere già stato danneggiato dal mondo. Puoi biasimarmi per aver voluto proteggere la tua innocenza? Speravo di poterti mantenere per due annetti, in modo che saresti andato via di tua iniziativa, senza farti coinvolgere in tutto questo. - Percy sospirò. - Non succede mai, però. Una volta diventato un Bambino Sperduto, non vai più via. - Percy lanciò a Nico una lunga occhiata prima di spingersi via dal muro e attraversare la porta, abbandonando Nico nella sua incredula confusione.





Nico bussò alla porta di Percy. Sentiva qualche risata proveniente dall'interno. Sperava che non si trattasse di un'orgia. Non sapeva più neanche se fosse o meno all'altezza del loro corridoio. Percy aprì la porta, rivolgendo a Nico un piccolo sorriso. Nico gli passò davanti, guardando nella stanza. Sul lato destro del divano era seduto Luke, con aria annoiata. All'estrema sinistra del divano c'era Will. Butch, Piper e Talia stavano intorno all'isola della cucina, intenti a versarsi delle bibite. La porta del balcone di Percy era aperta, con Zoe e Travis all'esterno, impegnati in una conversazione privata.
Percy spinse Nico sulla parte bassa della schiena, facendolo entrare in cucina. Butch, Piper e Talia salutarono Nico. - Vuoi qualcosa da bere? - chiese Talia, allungandogli un bicchiere rosso.
Percy prese il bicchiere prima che Nico potesse afferrarlo. - Non berrà nulla - replicò Percy. Nico si accigliò verso Percy, che decise di ignorarlo e prese un sorso di alcol.
- Ecco, Nico, puoi avere uno di questi - disse Piper con un sorriso. Tese un tramezzino per offrirlo a Nico. Lui le sorrise e prese il sandwich, portandolo alla bocca per dare un morso.
- Allora, cosa guardiamo? - chiese Nico una volta finito il tramezzino.
- The Woman In Black - replicò Percy, guardandolo con interesse. Nico emise un piccolo gemito rumoroso, che gli fece guadagnare un ghigno da parte di tutti i presenti nella stanza.
- Gli horror non sono proprio il mio genere.
Percy si avvicinò di modo che solo Nico potesse sentirlo. - Non preoccuparti, puoi sederti vicino a me. - Nico si leccò le labbra mentre Percy si allontanava. Lanciò un'occhiata agli altri tre, che fingevano di essere distratti, ma avevano dei grossi ghigni sulla faccia.
- Che ne dite di aiutarmi con questi? - chiese Talia, indicando le bevande che avevano versato. Presero tutti due bicchieri e tornarono in salotto. - E' ora del film! - Zoe e Travis tornarono dentro e si lasciarono cadere su una sedia, Zoe sdraiata sul grembo di Travis. Luke ghignò verso Percy quando il ragazzo dagli occhi verdi si accomodò accanto a lui. Tuttavia, la sua felicità fu di breve durata, perché Nico si sedette accanto all'altro lato di Percy; Luke trasformò il ghigno in un cipiglio.
- Oh, Nico, Apollo mi ha detto di informarti che domani andremo a fare spese, invece di fare lezione - lo informò Will.
- Spese? - domandò Nico.
- Devi attrezzarti, ricordi? - Nico annuì.
- Lavorerai al piano di sopra tutto il fine settimana - disse Percy mentre faceva partire il film.
- Di già?
Percy roteò gli occhi, fissando ancora la TV. - Intendo per servire le bevande, e roba del genere. Aspetteremo un'altra settimana prima di mandarti sul palco. - Percy saltò la pubblicità e aprì il menù principale del DVD. - Ti farà bene iniziare in un frenetico fine settimana. - Percy si sporse in avanti. - Tutti pronti? - Quando nessuno rispose, Percy premette il pulsante per la riproduzione. Tornò di nuovo sul divano. Butch spense le luci, lasciando tutti al buio. Talia tornò nella stanza, dopo essere andata a preparare qualche popcorn. Si lasciò cadere davanti al divano, tra le gambe di Luke. Luke si sporse in avanti e raccolse una manciata di popcorn, guadagnandosi un cipiglio da parte di Talia.
Nico cominciò ad essere nervoso già dopo la fine della prima scena, quando le bambine saltavano fuori dalla finestra. Si sporse più vicino a Percy, che era troppo distratto dall'alcol e dal film per notarlo. Quasi saltò durante la parte del film in cui il personaggio di Daniel Radcliffe ispezionava la casa. Quando sentì un braccio scivolare sulle sue spalle, si spaventò a morte. Lanciò un'occhiata a Percy, i cui occhi erano ancora fissi sulla TV. Percy avvicinò Nico al suo corpo, lasciandogli appoggiare la testa sulla sua spalla.
Tenne il braccio avvolto intorno a Nico, girandosi ogni tanto per controllare come stesse. Non sembrava più così spaventato, adesso. Non aveva più paura con quel braccio intorno al corpo. Sorrise tra sé e sé quando sentì la mano di Percy giocherellare con i suoi capelli. Continuava a passare dal giocare con i suoi capelli a giocare con il suo orecchio. Nico era felice. Forse c'era ancora una speranza.
La sua felicità durò poco, però, perché Luke appoggiò la mano sulla gamba di Percy. Percy sbatté le palpebre e lanciò un'occhiata a Luke. Luke si sporse in avanti e Percy si inclinò verso di lui. Sussurrò qualcosa nell'orecchio del direttore. Percy gli sussurrò qualcosa a sua volta, con un piccolo sorriso. Nico si accigliò quando il braccio di Percy si staccò dal suo corpo. L'attenzione di Percy si era spostata su Luke; adesso teneva il braccio attorno a lui. Tra sé e sé, Nico mise il broncio.
Sentì ridacchiare qualcuno alle sue spalle. Si voltò per ritrovarsi Will che gli sorrideva. Will si sporse in avanti per sussurrargli all'orecchio. - Non essere geloso. Percy coccola chiunque. - Nico sospirò e si accigliò. - Se può farti sentire meglio, hai mantenuto la sua attenzione per metà del film. E' un nuovo record.
Nico si inclinò per poter rispondere a Will. - Perciò, Percy ha fatto la stessa cosa con ognuno di voi? - chiese. Will annuì. - Esiste qualcosa che non faccia anche con il resto di voi?
Will si accigliò. - Detto da te sembra offensivo, Nico. Devi superare la tua cotta. Percy non stringe relazioni con noi. So che sembra che voglia sbattertelo in faccia, ma non è così. Percy è davvero bravo a letto. Intendo, sì, lo facciamo per avere orari migliori, ma il sesso con Percy può dare assuefazione.
- Hai ragione, è come se volessi sbattermelo in faccia. - Will ridacchiò. - Allora perché me lo stai dicendo?
- Perché sento che può aiutarti a capire alcuni di noi. Il sesso è un affare, ma è anche qualcosa di divertente da fare. Ero etero prima di venire qui, ma adesso sono bisessuale. Beh, è quasi obbligatorio esserlo, per questo lavoro. - Will annuì verso Luke. - Luke si sente minacciato da te.
- Perché? 
Will scrollò le spalle. - Non lo so. C'è qualcosa... ah, non importa. Meglio non dirlo. E' solo che a Luke piace il sesso con Percy. Vedila come nel regno animale: stai minacciando il suo territorio.
- Ma pensavo che Percy non avesse relazioni con i suoi dipendenti.
- Infatti non le ha - replicò Will. - Tu sei diverso, Nico. Non sei come il resto di noi. 
- Che vuoi dire? Diventerò anch'io un Bambino Sperduto. Farò lo spogliarellista.
Will gli sorrise. - Ma non sei come noi. - Il sorriso di Will svanì. Fermò lo sguardo di lato mentre parlava. - Noi siamo... complicati. Presto ti renderai conto di quanto siamo macchiati. Odiamo le persone che vengono qui, ci danno la nausea. Nonostante questo, dobbiamo fingere un sorriso e renderli felici. Ognuno di noi ha qualcosa di unico quando si tratta delle persone di questo mondo.
- Tipo cosa?
Will sorrise semplicemente e lo picchiettò sulla gamba. - Lo scoprirai presto. Comunque, sei il benvenuto se vuoi coccolarti con me - disse Will, facendo l'occhiolino. Nico roteò gli occhi e si appoggiò su di lui. Per un attimo gli sembrò che Percy avesse girato leggermente la testa, prima di riportare l'attenzione sul film. Will avvolse le braccia intorno a Nico mentre il ragazzo più piccolo si abbandonava sul suo petto.
Nico immaginò che prima o poi si sarebbe dovuto abituare ad una vita così, piena di intimità con gli altri Bambini Sperduti. Si guardò intorno per studiare il resto di loro, tutti accoccolati l'uno con l'altro. Suppose che a nessuno di loro importasse davvero di chi si trattasse, dato che apprezzavano la semplice compagnia reciproca. Erano tutti uguali, e proprio per questo erano tanto legati.
Le parole di Luke, Silena e Will continuavano a roteare nella sua testa. Luke gli aveva detto che avrebbe continuato a precipitare nella tana del coniglio fino a quando non avrebbe imparato a vederli per quello che erano realmente. Will gli aveva appena detto che tutti loro odiavano le persone che passavano per quel posto, sostenendo di considerarsi "macchiati". Silena gli aveva detto che indossavano tutti delle maschere per nascondere quello che sentivano davvero. Che era tutta una finzione, per loro. Indossavano delle maschere per non essere feriti dalle persone. Era quello? Si stavano proteggendo dalle persone?
Gli vennero in mente le parole dette da Percy in precedenza . "Una volta diventato un Bambino Sperduto, non vai più via." Che cosa intendeva? Non se ne sarebbero mai andati? Volevano restare in quell'albergo per sempre? Nico ammise che quella sensazione di famiglia era confortevole, e tutti i Bambini Sperduti erano parecchio divertenti, ma perché restare?
Prima che Nico se ne accorgesse, il film era finito. Si lamentarono tutti, mentre Butch riaccendeva le luci. Nico si sfilò dall'abbraccio di Will, stiracchiando le braccia sopra la testa. - Vi è piaciuto il film? - chiese Percy, stiracchiandosi a sua volta. Gli occhi di Nico saettarono sul piccolo pezzettino di pelle che venne esposta.
- Sì, era stupendo! - esclamò Talia. Gli altri annuirono, d'accordo.
- Direi che stasera si va a letto presto, vero? - chiese Butch, ripulendo i bicchieri vuoti.
Percy annuì. - Sì, andate a riposarvi un po' - disse con un sorrisetto pigro.
Tutti cominciarono a dirigersi verso la porta. Percy restò lì vicino e diede la buonanotte ad ognuno di loro. Nico si sedette sul divano, sperando di poter passare un altro po' di tempo con Percy. Tuttavia, Luke non sembrava intenzionato a fargli ottenere ciò che voleva. - Posso restare, se vuoi - disse Luke con tono seducente, percorrendo il petto di Percy con le dita.
Percy sorrise e roteò gli occhi. - Non stasera. Sono piuttosto stanco. Dovresti riposarti anche tu. - Luke mise il broncio, ma si incamminò verso la porta, dopo aver lanciato un'occhiataccia a Nico. Percy chiuse la porta dietro Luke, ridacchiando dolcemente. - Che serata. - Nico annuì. - Dovresti andare a letto anche tu.
Nico si morse il labbro. - Volevo parlare con te.
Percy si lasciò cadere di nuovo sul divano, appoggiando un braccio sulla gamba di Nico. - Parlare di cosa?
- Cosa intendevi, prima, quando hai detto che i Bambini Sperduti non vanno più via?
Percy si accigliò. Fissò lo sguardo privo di espressione sulla sua mano, che disegnava dei cerchi con il pollice sulla gamba di Nico. - Non c'è bisogno di preoccuparsi, ok? - Rivolse a Nico un sorriso.
- Non puoi dirmelo? Non volevi che io fossi diverso?
- Volevo, e lo voglio ancora. Ho solo fiducia nel fatto che lo gestirai da solo.
- Hai detto che devo tenermi stretta la mia innocenza. Come posso riuscirci durante tutto questo?
Percy gli sorrise. - Non sono stato io a coinvolgerti in tutto questo, è stata una tua scelta. Ti sei complicato le cose da solo. - Percy appoggiò la testa sul divano, avvicinando il viso a Nico. Si lasciò sfuggire un sospiro. - Non sarà facile. Se riesci ad uscirne anche solo con un brandello di innocenza, ne sarò felice. La differenza tra te e gli altri è che tu non odi il mondo. Non sei stanco come il resto di noi. Sei felice. Non perdere questa cosa, mentre sei qui.
Nico annuì e rivolse a Percy un piccolo sorriso. - Prometto che ci lavorerò.
- Bene - disse Percy con un altro sorriso. Nico lo fissò in silenzio per un momento. Fece vagare la mano sullo schienale del divano per giocherellare con i suoi capelli. Percy lo guardò divertito per un istante, ma si rilassò presto, chiudendo gli occhi. Nico pensò che lo stesse sfidando. Si sporse verso di lui fino a quando non sentì il suo respiro sul viso. Quando si trovò solo ad un paio di centimetri dalle sue labbra, Percy aprì gli occhi. Si tirò indietro, arrivando a sedersi sul bracciolo del divano. - Dovresti andare a dormire.
Nico sospirò. - Puoi spiegarmi perché fai questa cosa con me?
- Non sto facendo niente, con te.
- E' quello che intendo. Perché loro sì e io no? - Nico tentò di affrettarsi per avvicinarsi di più a Percy, ma Percy allungò un braccio per bloccarlo.
- Forse non ti voglio - sussurrò Percy.
Nico si morse il labbro. - E allora perché ti comporti come se mi volessi, certe volte? Prima mi riempi di speranze, e poi le distruggi tutte.
Percy si rifiutò di guardarlo, gli occhi fissi sul pavimento. - Questa conversazione è finita, Nico. - Si alzò in piedi, camminò verso la porta e la aprì. - Vai. - Nico lo guardò con un'espressione ferita, che Percy si rifiutò di affrontare. Si fece strada lentamente verso la porta. Prima di dirigersi in fondo al corridoio, si voltò a guardare Percy per un'ultima volta. Lo sentì emettere un lungo sospiro, riuscendo a capire a malapena l'ultima cosa che gli disse prima di chiudere la porta. - E' per il suo bene.
Nico si asciugò gli occhi mentre infilava la chiave nella fessura dell'ascensore e premeva il pulsante del suo piano. Perché Percy si comportava così? Quando la porta dell'ascensore si aprì di nuovo, fu sorpreso di trovare i Bambini Sperduti che correvano per il corridoio. Dalla mano di Talia volò un cuscino, che colpì Nico dritto in faccia. - Nico, eccoti! - esclamò Piper. - Vieni, unisciti alla lotta!
- Cosa succede? - chiese Nico, stringendo in mano il cuscino.
- Abbiamo pensato di divertirci ancora un po' - disse Travis con un sorriso. - Gli altri non scenderanno fino a tardi, e vorranno solo andare a letto, perciò abbiamo pensato di correre come i pazzi adesso che sono via.
Nico sbatté le palpebre e fece una manovra intorno a loro, lasciando cadere il cuscino sul pavimento. Sentì dei forti rumori provenienti dalla prima stanza sulla sinistra nel corridoio dei ragazzi. La porta era spalancata. Infilò la testa dentro per ritrovarsi Luke e Will seduti sul divano che giocavano con un videogame. - Ehi, Nico - lo chiamò Will, lanciando un'occhiata al nuovo arrivato.
- Ehi - mormorò Nico in risposta.
- Non duri molto a letto, non è vero? - osservò Luke. Will gli diede una gomitata, tenendo gli occhi fissi sulla TV.
- Non abbiamo fatto sesso.
Luke fece spallucce. - Niente di sorprendente.
- Che stanno facendo tutti?
- Si divertono un po' prima di dormire. - Luke prese un altro controller dal pavimento. - Vuoi giocare?
Nico entrò nella stanza. Lanciò un'occhiata alla TV. I personaggi sullo schermo sparavano alieni indossando una pesante armatura. - Sembra Halo.
- Halo 4, per la precisione - dichiarò Will.
Gli occhi di Nico si spalancarono, fissi sullo schermo. - Ma non uscirà fino al prossimo mese!
Luke e Will scrollarono le spalle. - Percy ha delle conoscenze - disse semplicemente Luke. - Allora vuoi giocare o no? - Sventolò in aria il controller. Nico fece un salto e lo afferrò, accomodandosi tra i due sul divano. Luke fece uscire i personaggi dalla campagna in modo che Nico potesse ricominciare da capo. Nico personalizzò velocemente il suo Spartano, e il trio si mise in viaggio all'interno del gioco.
- Allora, Nico... sei emozionato per le spese di domani? - chiese dopo un po' Will.
- Dipende dalla vostra assenza o presenza nel mio camerino - rispose Nico di rimando.
- Aww. Non toglierci il divertimento. Un'enorme orgia nel camerino... quella sì che sarebbe interessante.
- Non avete il minimo pudore.
- Rende le cose più interessati.
Nico giocò con Luke e Will per qualche oretta. Alla fine guardò il telefono e realizzò che era quasi mezzanotte. - Merda, devo andare a dormire - disse Nico, mettendo via il suo controller.
Will ghignò. - Wow. Dev'essere la prima volta che ti sento imprecare.
- No, lo fa. Quando piagnucola come una femminuccia - replicò Luke, appoggiando i piedi sul tavolino.
- Io non piagnucolo come una femminuccia - disse Nico con un'occhiataccia.
- Certo che no. Comunque, datti una mossa e vai a dormire. Io e Will abbiamo bisogno di un po' di privacy, a meno che tu non voglia restare a guardare.
- Oppure unirti a noi - disse Will, facendo l'occhiolino. Nico arrossì e scosse la testa. - Va bene. Buonanotte, Nico.
Nico fece un cenno mentre usciva dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Facevano davvero sesso tra di loro.
Gli altri avevano spostato il loro scherzo nel corridoio delle ragazze. Nico li guardò mentre infilava la chiave nella porta e la spalancava. Sospirò e si chiuse la porta alle spalle. Beh, almeno si sarebbe fatto qualche oretta extra di sonno.


























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Questi personaggi non mi appartengono né appartengono a XTheSonofHadesX, ma sono proprietà di Rick Riordan e di chi ne detiene i diritti, quindi questa fanfiction è stata scritta e tradotta senza alcun scopo di lucro.
  
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