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Autore: balakov    01/12/2008    2 recensioni
"L'aveva trovato steso a terra, riverso in una pozza di sangue. Da allora, dispensando cure amorevoli, pazienti e minuziose attenzioni, aveva ricostruito un uomo. Quello che sentiva lei era Amore. Quello che provava lui forse gratitudine. Ma una gratitudine che lei gli aveva insegnato a pronunciare amore [...]"
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL VIAGGIO DELL’AMORE

(Amore per amare, soffrire per amore)

 

L’aveva trovato steso a terra, riverso in una pozza di sangue. Da allora, dispensando cure amorevoli, pazienti e minuziose attenzioni, aveva ricostruito un uomo. Il bell’aspetto giovanile faceva ricordare quei divi di Hollywood che nella prima metà del ‘900 avevano radicalmente cambiato l’ideale di uomo. Non aveva certo i capelli impiastricciati di brillantina, né tanto meno le movenze di una star sul set, ma era un vero gentiluomo, sissignore, un uomo come non se ne vedeva da tempo. In seguito all’incidente, ma soprattutto alle cure, la sua vita era irrimediabilmente cambiata. Non ricordava più niente del passato, nemmeno il proprio nome, e da quel giorno fatidico non aveva più incontrato nessun essere umano, eccetto lei. Lei lo aveva salvato, lo aveva fatto rinascere: solo un dio amorevole avrebbe potuto tanto. Quei due non avevano messo più piede fuori casa: lei si occupava a tempo pieno di lui, e nessun altro individuo sarebbe mai potuto entrare a far parte del loro nido. Per lui lei rappresentava una madre, ed un dio. Per lei lui era qualcos’altro, molto di più. Si potrebbe dire un figlio, ma in questo modo sarebbe alquanto ridotta la sfera del loro autentico rapporto. Qualcun altro, più malizioso, penserebbe ad un amante. Come dargli torto? Eppure anche qui si trascura un qualcosa di rilevante, qualcosa di…essenziale. Il Contesto. Il Contesto è una cosa difficile da spiegare a parole… come un bosco nel quale ti perdi appena nato e dal quale non riuscirai mai ad uscire. Non riuscirai mai a vedere il mare. Ecco, praticamente questa brutta metafora ha colpito appieno quello che si voleva dire. Non si può parlare di Amore se non lo si conosce. La nuova vita di lui partiva da zero, e da quello zero non s’era spostata poi molto, rimanendo imprigionata sempre fra quelle quattro mura, stretta sempre da quelle due braccia. Sì: quello che sentiva lei era Amore. Quello che provava lui forse gratitudine. Ma una gratitudine che lei gli aveva insegnato a pronunciare amore. “L’ignoranza è potere” diceva qualcuno.

Una mattina di marzo, con il primo sole della primavera che ti ricolora il sangue nelle vene, lui sentì dentro di sé un nuovo impulso, sconosciuto sino ad allora. Come un magnete che attrae la puntina di ferro, lui fu scaraventato contro le pareti della stanza. Poggiando l’orecchio contro il muro, sentì dall’altra parte nuovi suoni, una vita diversa che correva parallelamente alla sua. Bisognava cercare un punto d’approdo, un incontro fra le due vite. Ma si sa: due rette parallele non si incontreranno mai. Almeno finché ci sarà un muro a dividerle. Così, un pomeriggio assolato, mentre lei si era addormentata dopo pranzo innanzi alla tv, lui aprì la finestra del salotto. La testa gli girò vorticosamente e avrebbe voluto vomitare: quell’aria così frizzante era molto più potente di un normale elisir. E giù, lungo la strada, fra ragazzi che ritornavano da scuola, le saracinesche che si abbassavano per poche ore, vide Lei: non fu come un lampo a ciel sereno, piuttosto come un albero reciso. Le due rette si erano incontrate, ma non si potevano toccare. Un altro muro, stavolta non di mattoni, lo divideva dall’Amore. Si sentì silenzio. Davanti alla televisione il sonno si era portato via per sempre lei: 67 anni vissuti da sola, fra tormenti e depressioni. Ma se n’era andata con il sorriso. Lei, quello che aveva cercato invano per tutta la vita l’aveva alfine trovato. E senza più alcuna inibizione, ma con una lacrima fredda che gli rigava il volto, lui saltò giù, volò da Lei. Ma senza ali.

 

  
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