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Autore: ladyme    08/02/2015    1 recensioni
Ora la vedi.
Ora che ha indossato il suo vestito più bello, ha truccato i suoi occhi scuri e raccolto i capelli in una treccia laterale come Elsa di Frozen, che va tanto di moda.
Ora la vedi e la trovi bellissima; eppure non posso che domandarmi dove guardassi quella sera quando era seduta sotto la luce di un lampione e tu passando in auto le hai urlato da dietro un finestrino abbassato a metà che era uno scherzo della natura.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora la vedi. 
Ora che ha indossato il suo vestito più bello, ha truccato i suoi occhi scuri e raccolto i capelli in una treccia laterale come Elsa di Frozen, che va tanto di moda. 
Ora la vedi e la trovi bellissima; eppure non posso che domandarmi dove guardassi quella sera quando era seduta sotto la luce di un lampione e tu passando in auto le hai urlato da dietro un finestrino abbassato a metà che era uno scherzo della natura, o quando a scuola, senza curarti del fatto che fosse nel banco dietro al tuo, hai iniziato a deriderla raccontando di quella volta che le avevi fatto credere che saresti uscito con lei e l'hai lasciata un'ora sola ad un tavolino di un bar, per poi concludere dicendo che lei non sarebbe mai stata all'altezza di nessun ragazzo figuriamoci di te.
Lei, Olivia Thompson.
Ride con delle ragazze. Ha le labbra rosse come le ciliegie in estate, quelle che ti piace mangiare fino a star male.
La desideri. 
Ti convinci a compiere il primo passo con non poca esitazione e poi troppo velocemente ti ritrovi al suo tavolo, lei si volta sentendo la tua presenza o forse è il peso del tuo sguardo su di lei.
«Due caffè macchiati con latte di soia e una spremuta d'arancia». Dice la ragazza seduta vicino a lei. Olivia alza lo sguardo verso di te, ma non sembra riconoscerti o semplicemente non lo da a vedere. Annuisci allontandoti.
Ora sei tu quello che non è più alla sua altezza. 
Ti sposti verso il bancone del bar. 
La osservi.
I suoi movimenti sono morbidi, lo è anche il modo in cui china la testa all'indietro quando ride. Si alza spostando le gambe di lato e sistemandosi il vestito, poi a passo deciso su tacchi che chiunque toglierebbe dopo pochi istanti si avvicina a te. Sono scarpe costose dalla suola rossa, Melanie, la tua ex-ragazza, ne desiderava tanto un paio.
«Potresti fare anche un caffè normale?» chiede sorridendoti. Tu semplicemente annuisci, ti volti immediatamente dopo verso la macchina del caffè. «Grazie Niall». Sposti lo sguardo su Olivia, ma lei è già quasi al suo tavolo.


Posi le tazzine sul tavolino mentre Olivia e le sue amiche continuano a parlare come se tu non esistessi, non ti ringraziano neanche. Ti allontani.
«Scusa?». Riconosci la sua voce, ti volti sorridente. «Questa spremuta non è stata filtrata». Il suo tono di voce è acuto e il suo sguardo ti colpisce in pieno viso. «Non credevo bisognasse anche chiedere di filtrarla... ». Abbassi il capo e velocemente prendi il bicchiere dalla sua mano.
«Lo faccio subito, scusatemi». Corri verso il bancone, cerchi un colino nelle mensole vicino ai succhi. Compi i gesti i più velocemente possibile e torni dalle ragazze quasi con il fiatone. «Scusatemi ancora». Il tuo sguardo è basso.
Ti allontani nuovamente, ma questa volta confuso. 
Prima ti ha salutato dolcemente, fermandosi sul tuo nome per farti capire che ti aveva riconosciuto e ora...
Ora lei ti vede.
Come ora tu vedi lei per com'è realmente Olivia vede te allo stesso modo. Ti illude con un sorriso, un colpo d'anca e poi ti fa sentire sbagliato, pieno di dubbi. Non alla sua altezza.
Questa volta sei tu la preda di questo inatteso gioco, non è il tuo solito ruolo e ti senti disorientato continuando ad osservarla. Sono passati 7 anni dalla fine del liceo e tu sei solo un barista perchè non hai trovato impighi migliori, invece lei ha quelle scarpe dalle suole rosse che costano probabilmente quanto il tuo stipendio mensile, Olivia sicuramente ha iniziato una carriera molto più promettente della tua. 
O si è trovata un ragazzo ricco che la mantiene. Pensi.
O si è trovata un ragazzo ricco che le fa bei regali, ma allo stesso tempo ha intrapreso una lunga e promettente carriera. Cosa voleva fare? Non lo ricordi.
Non ti sei mai interessato a lei, preferivi la sua amica Charlotte. 
Oh sì quanto ti piaceva Charlotte, l'andavi a prendere tutti i venerdi serà a casa di suo padre, poi pizza a casa tua, il venerdì tua madre faceva la notte, e poi sesso, a volte anche senza pizza. Non stavate insieme o forse sì, ma solo il venerdì. Charlotte profumava sempre di gelsomino, lo ricordi perchè quel profumo ti rimaneva impresso sulla pelle anche dopo che l'avevi riaccompagnata a casa la mattina dopo aver fatto colazione.
Olivia non la ricordi, non ricordi neanche perchè hai iniziato a deriderla. Non era bella quanto Charlotte, ma non era neanche il mostro che dipingevi alla gente e soprattutto a lei stessa. 
Ora, però, la desideri senza una vera motivazione. 
«Posso portarvi altro?» chiedi passandole accanto dopo aver servito il tavolo vicino al suo. 
«Il conto» risponde per poi voltarsi verso le sue amiche e ridere. Stanno ridendo di te, lo sai. Olivia avrà raccontato qualche divertente sul tuo conto. Ma cosa?
Cosa sa di te? Non ha mai fatto parte della tua vita se non quando era vittima delle tue parole. 
Il fatto che non facesse parte della tua vita non vuol dire che non avesse gli occhi per osservarla, probabilmente Olivia si ricorda molte più storie sul tuo conto di quanto tu possa fare. Odi non sapere.
Torni al loro tavolo appoggiando il piattino con lo scontrino sopra. Una delle ragazza prende il portafoglio dalla borsa. «Oggi tocca a me» dice spostandosi una ciocca di capelli dorati dietro l'orecchio destro. I soldi sono giusti. Neanche un centesimo di mancia, alzi gli occhi al soffitto.
«Qualche problema?» chiede Olivia spostando gli occhi dall'iPhone verso di te. Sorridi scuotendo la testa.
«Vi auguro una buona giornata». Prendi i soldi e con gesti automatici ti muovi verso la cassa sul bancone. Non hai osato dire quello che pensi, non hai osato chiedere. Sei molto cambiato rispetto sette anni fa. 
La guardi mentre con le altre ragazze scambia le ultime parole prima di uscire, ma quando si alzano dal tavolo lei non le segue, si avvicina a te. 
Trattieni il respiro.
«Non te l'hanno mai detto che life isn't about finding yourself, but it's about creating yourself?». Ti sorride, apre la porta del locale ed esce alzando gli occhi verso il cielo, si mette gli occhiali da sole che aveva in mano e scrolla i capelli.
Ora la vedi.
***
 
Finisce così con lei che se ne va e lui non può fare niente.
Lui è impotente davanti a lei, anche volesse provarci non è alla sua altezza, lui non è più abbastanza per lei. Non avrebbe senso lottare.
Lei non si vendica, forse è un po' acida, ma dopo tutto lui era quello che le urlava dietro, lui gli ha infranto il cuore quando era poco più che una ragazzina.
Grazie di aver letto questa piccola shot
   
 
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