Gocce di Memoria
“We wish you a merry Christmas, we wish you a merry
Christmas”
Severus
si girò di scatto, per ritrovarsi di fronte una corvonero
del terzo anno che canticchiava allegramente una canzoncina natalizia.
“Che scemo” pensò. Sapeva benissimo che quella non era la
voce di Lily…però non aveva potuto evitare di girarsi. Quella canzone gli
ricordava in maniera terribile quella che, un tempo, era la sua ragazza, la
luce dei suoi occhi, il suo primo, e fino ad allora unico,
amore. La rossa grifondoro aveva
una passione per quel motivetto, lo canticchiava in continuazione. Il serpeverde si ricordava benissimo la ragazza che, a giugno,
pochi giorni prima di tornare a casa, lo intonivo in
barba all’estate insopportabilmente calda che stava facendo soffrire i
giovanissimi alunni di Hogwarts. Era una delle sue
tante piccole manie, che lui aveva imparato a conoscere, ad amare, in quell’anno passato insieme. Prima che lui, con la sua
stupidità, rovinasse tutto; prima che lei decidesse di farla finita, di dare un
taglio alla loro storia; prima che Potter, il James Potter
che lei aveva sempre odiato, facesse breccia nel suo cuore.
Aveva perso
l’unica cosa a cui avesse mai tenuto veramente, e
l’aveva ceduta al suo peggior nemico. Ricordava perfettamente quella sera
terribile, che aveva messo fine alla sua vita. Era accaduto tutto sei mesi prima…
Era ottobre,
il sei. Faceva ancora abbastanza caldo, e in quella vecchia aula non si
potevano nemmeno aprire le finestre, bloccate da chissà quanto tempo.
C’era una
tremenda puzza di chiuso là dentro. E Lily era in
ritardo. Quella ragazza era quasi sempre
puntualissima, ma quando faceva tardi, lo faceva a regola d’arte. Stava
aspettando da circa mezz’ora e cominciava ad impazzire.
La porta si
aprì di scatto, facendo entrare una Lily Evans
sudata, capelli fuori posto e guance arrossate.
-Finalmente!
Ma che fine avevi fatto?-
la ragazza non rispose. Continuava a respirare
affannosamente e a non guardarlo in volto. Era rimasta accanto alla porta, la
mano destra sulla maniglia, come se fosse pronta a scappare. Perché?
-Scusa-
Rimasero in
silenzio per un po’. Lei non aveva intenzione di aprire bocca. Quello “scusa”
mormorato sembrava bastarle come tentativo di conversazione. Lui era troppo
scioccato per fare qualunque cosa. Per quale diavolo
di motivo non stava lì muta? Era uscita di testa?
Continuava a
guardarla, in tre quarti d’ora non aveva
mosso un muscolo. Severus stava cominciando a
spazientirsi. Gli era venuta voglia di mollarle uno schiaffone! Se solo non fosse stata lei…se al posto suo ci fosse stato qualcun
altro, di certo non sarebbe rimasto lì immobile. Ma
lei era Lily e, per quanto si stesse comportando in maniera a dir poco cretina,
lui l’amava. Non le avrebbe mai fatto del male.
-Lily…-
-Severus-
Non sembrava
aver voglia di continuare. Da quanto era entrata? Un’ora. Stavano così da
un’ora. –Lily. CHE DIAVOLO HAI?-
Finalmente,
la rossa alzò lo sguardo. –Io….- si bloccò.
-Tu?-
-Sono
arrivata tardi
perché…- non riusciva ad andare avanti.
-Perché?- La sua pazienza era arrivata al limite.
-Stavo con James Potter.-
Il ragazzo si
sentì morire. JAMES POTTER? Che diavolo stava cercando
di dirgli?
-Mi dispiace,
Severus. È solo che…James…lui
mi piace. Mi piace MOLTO. Tu non puoi sapere quanto io abbia
provato a dimenticarlo perché….perchè tengo
immensamente a te, però…-
-Vai via- Non
era riuscito a
dirle altro. A dire il vero, quello che soprattutto non riusciva a fare era
ascoltare ancora la sua voce. Il mondo gli era crollato addosso.
Era mai possibile che quella stupida avesse veramente gettato all’aria la loro
storia? Un anno d’amore meraviglioso, bellissimo, travolgente… Quante volte si
era ritrovato a fantasticare sul loro futuro insieme? Una bella casa, una vita
allegra, tanti bambini…Lontano da quello che, fino a quel momento, era stato il suo mondo. Quel mondo che l’aveva tanto odiato, che
non l’aveva mai accettato…
Lily era
stata la prima, l’UNICA persona che l’aveva accettato ed amato, ed ora gli
voltava le spalle. Era di nuovo solo.
La ragazza
uscì dall’aula, lasciandolo solo, completamente solo. Di nuovo.
Era
arrivato al lago senza neanche accorgersene. Si sedette sulla panchina più
lontana, quella con la vernice un po’ scrostata, dove lui e Lily si erano incontrati, tanti anni prima. I ricordi riaffiorarono,
come poco prima. Questa volta non erano tanto tristi, però.
L’aria calda
di settembre era insopportabile, ma quel venticello riusciva
a farti sentire in paradiso. Come aveva fatto a non scoprire prima quel posto?
Era una semplice panchina in riva al lago, ma lo faceva sentire fuori dal mondo, e, per una volta, era stata lei a decidere
di estraniarsi. Chiuse gli occhi, tentando di allontanare tutti i brutti
pensieri, il suo sentirsi diverso, non accettato, escluso da ogni gruppo,
persino da quello degli sfigati.
-Scusa?-
Ah, perché le
ragazzine dovevano andare a parlare proprio lì vicino? Ma
non si rendevano conto di poter essere fastidiose?
-Scusa?-
Aprì gli
occhi per vedere chi fosse a parlare, e rimase
sorpreso nel vedere che la ragazza stava parlando con lui.
-Che cosa
vuoi?- le disse, infastidito.
*speriamo che si levi in fretta dai piedi*
-Ehm, scusa,
ma quella è la mia panchina-
-La…la tua
panchina? Cavoli, l’hai comprata, per caso?-
-Eh…no, no,
però riesco a studiare solo lì! Non è che potresti
spostarti? Ci sono tante panchine, qui!-
-Appunto, vai
su una delle altre! Io sono arrivato prima di te, perché dovrei spostarmi? Sto
bene dove sto-
Quella era
un’altra delle sue stranezze. Chissà se si sedeva ancora su
quella panchina, per studiare. Lo faceva tutti i pomeriggi, da sette
anni, ormai. Lui era rimasto sorpreso nello scoprire, quando si erano messi
insieme, che lo faceva ancora, dopo tanto tempo.
*Probabilmente,
ora studia in biblioteca con Potter*
Chiuse gli
occhi. Adesso basta ricordare. Doveva andare avanti, la vita
continuava. E poi…ultimamente Louise Parker si stava
dimostrando piuttosto interessata a lui. Forse ci sarebbe dovuto uscire. Anche se era così maliziosa…mica come Lily. Ah! Doveva
togliersela dalla testa. Lily Evans era di James Potter, ora. E, per questo, lui non poteva fare altro che odiarla. O almeno infischiarsene di lei. Perché
non poteva amare qualcosa di James Potter.
Decise di
concentrarsi sul compito di Pozioni del giorno dopo.
Chissà il professor Carter che domande avrebbe messo…Cosa
doveva ripetere?
-Scusa?-
Oddio, di
nuovo! Sempre le solite primine rompiscatole! Ma proprio lì dovevano andare?
-Scusa?-
Continuavano? Mamma, ma perché non le rispondevano? Così si zittiva, magari! O,
forse, ce l’aveva con lui? Certo, come no, adesso
avrebbe aperto gli occhi, e forse si sarebbe ritrovato di fronte…
-Lily!-
-Ciao Severus.-
Tra i due
cadde un silenzio imbarazzato. Cosa voleva da lui? Perché gli si era avvicinata? Perché
imporgli così la sua presenza?
-Volevo
sapere come stavi-
-Come dovrei stare?- ok. Non voleva
essere tanto acido, però…anche lei, non era stata il
massimo, quando gli aveva detto di preferire Potter a
lui!
-Scusami.
Non ti volevo infastidire. Me ne vado- si voltò e fece
per allontanarsi, ma lui la fermò.
-No. Aspetta. Perché sei venuta?-
-Te l’ho
detto, volevo chiederti se stavi bene. Io…non ce la
faccio più. Ho bisogno di vederti, di parlarti, non possiamo continuare ad
ignorarci, Severus.-
-Cosa stai tentando di dirmi, Lily?-
-Tengo molto
a te, vorrei che tornassimo amici.-
-tornassimo?
Non siamo mai stati amici. Siamo stati insieme, Lily. Ed ora che mi hai lasciato per James Potter, non credo che potremo tornare indietro.-
Le vide
salire le lacrime agli occhi. Si girò e corse via. Ci teneva davvero ad essere
sua amica. Ma lui non ce la faceva, non poteva
sopportarlo.
*****
Non rivolse
più la parola a Lily, né Lily provò a parlare con lui. La vide spesso, insieme
a Potter, nei corridoi, nel parco, a lezione…stavano
abbracciati, ed erano felici. Lei era felice. Gli sorrideva
radiosa, come un tempo aveva fatto con lui.
Aveva
sofferto, ma poi gli era passata. Non del tutto, era comunque
rimasto molto colpito, ma la fase più critica era riuscito a superarla.
Ora viveva
in un appartamento a Diagon Alley,
molto carino, anche se piccolo. Aveva frequentato varie ragazze, prima fra
tutte Louise Parker. Non
era poi tanto eccezionale…andava bene per gli altri serpeverde,
quelli miliardari, che potevano donarle tutto, toglierle ogni sfizio…per quelli
come Lucius Malfoy,
insomma. Gliela cedette volentieri, ma lo stesso Lucius
si scocciò di lei, e le preferì Narcissa Black.
Quella, poi! Era ancora peggio, probabilmente. Così fredda, distaccata…non si
erano mai sopportati, loro due. A Severus piacevano
le ragazze dolci e simpatiche, quelle con cui ridere, scherzare. Quelle come
Lily. O come Alexis, con cui usciva
da un po’. Forse, però, lei era un po’ troppo esuberante. Vabbè, per il momento si trovava bene con quella ragazza,
quindi, perché non godersela fino alla fine? E poi,
chi vivrà vedrà. Non dicono così i babbani?
Lanciò uno
sguardo alla posta che la sera prima aveva lanciato sul tavolo senza
controllare. Prese le varie buste fra le mani. Roba inutile, tutta. Perché
cavolo facevano fare viaggi di chilometri a dei poveri
gufi solo per mandare un catalogo di un negozio di detersivi? Che diamine se ne poteva fare, lui?
All’improvviso
si bloccò. Una partecipazione. Anzi, LA partecipazione. Quella di “James Potter e Lily Evans”, che lo invitavano al loro
matrimonio. Stavano ancora insieme? Chissà perché, era sicuro che si fossero
lasciati subito dopo la fine della scuola.
La gettò
nel cestino della carta straccia. Non sarebbe mai andato a quel matrimonio.
-Severus!
Ci sei?-
Alexis.
Il ragazzo sospirò. –Sì, piccola, sono in cucina.-
*****
Avevano
avuto un bambino. La loro storia andava alla grande, e avevano anche avuto un
bambino. Gliel’aveva detto Sirius Black, quella
mattina, per farlo soffrire. –Questo? Questo è il figlio di James
e Lily, Mocciosus. Carino, vero?-
Perché si
era fermato a parlare con Black? Gli doveva essere andato in pappa il cervello.
Era naturale che lui, per ferirlo, avrebbe tirato fuori Lily.
A Potter stava andando tutto meravigliosamente bene. Riusciva
a rendere la rossa felice, tanto da spingerla a donargli un bambino. Ma ci sarebbe riuscito anche lui! Perché
lei non gliene aveva dato la possibilità? Perché, evidentemente, si era resa
conto che un James Potter valeva mille Severus Piton.
Stava
cominciando a pensarlo anche lui…Potter si era preso
Lily e se l’era tenuta, lui non riusciva a far durare una relazione per più di
tre mesi.
Aveva perso
persino Alexis. Proprio quando si
stava innamorando di lei, oltretutto. Stava cominciando ad apprezzarla,
a volerle bene. La ragazza, però, aveva conosciuto un altro e aveva deciso di
buttarsi in una fantastica storia con lui, mollandolo su due piedi. Un anno
dopo aveva scoperto che quel famoso “lui” era Sirius
Black, che l’aveva trascinata con sé nella lotta contro Voldemort.
E Alexis era morta.
Lasciando un Black distrutto e mandando all’aria un matrimonio già organizzato,
a quanto pare. Evidentemente, non era l’unico a
soffrire. Ma questo non lo consolava di certo.
Anche con
le altre era andata male. Wanda, Rosemary, Cassandra,
Jennifer, Lauren, Margareth…nessuna era riuscita a rimanergli accanto per
molto.
Forse era lui ad esser fatto male…forse era il caso di lasciar
perdere. Qualche scopata ogni tanto poteva concedersela, ma
niente più storie, l’avrebbero solo fatto sentire ancora più inutile.
*****
Stava
fumando la fantomatica sigaretta “dopo sesso” quando aveva letto quel giornale
e appreso la notizia. COLUI CHE NON DEVE ESSERE NOMINATO SCONFITTO DA UN BAMBINO DI UN ANNO diceva
il titolo. E poi, in piccolo, come se fosse una cosa irrilevante
morti James e
Lily Potter, i genitori di Harry,
il salvatore del mondo magico.
Lily era
morta. La SUA Lily, l’unica persona che l’avesse mai amato e per
cui lui avesse provato un sentimento diverso dal ribrezzo.
Era praticamente impazzito. Aveva buttato fuori casa la puttana
di turno, Catrina, e aveva cominciato a bere, e bere,
e ancora bere. Dio solo ha idea del tempo che passò in casa ad ubriacarsi,
senza lavarsi e mangiando quel poco che gli portava la vicina, un’anziana
signora molto gentile e che aveva sempre avuto in simpatia Severus,
nonostante i modi non particolarmente gentili del ragazzo.
Ne era
uscito solo grazie ad Albus Silente. Mai si sarebbe
aspettato l’aiuto del vecchio preside di Hogwarts.
Certo, lui gli aveva passato parecchie informazioni dal lato oscuro, ma credeva
che, ora che tutto era finito, non si sarebbe più interessato
a lui. E invece l’aveva persino trascinato ad insegnare pozioni ad Hogwarts.
Ora stava
meglio. Ma la notte…la notte piangeva ancora per Lily,
per averla persa definitivamente, per non aver modo di riportarla indietro.
Lily…solo
ora aveva capito. Lui non voleva dimenticarla, non veramente. Ecco perché non c’era mai riuscito. Pensare a lei lo faceva
stare meglio. Perché, in fondo al cuore, gli dava la
certezza di meritare l’amore di qualcuno.
*§*§*§*§*§*§*§*§
Olè! Ed
ecco terminata questa bella One-shot!
Lo so, lo
so, dovrei aggiornare “for eternity”,
il punto è che ho ancora dei problemi con il computer su cui l’ho salvato (che
non riesco più ad accendere!)…questa ficcina, invece,
l’ho trovata salvata su questo di mio zio, protetta da password…l’ho sistemata
un po’, migliorando lo stile e togliendo qualche incongruenza con la storia
della Rowling (l’ho scritta prima della pubblicazione
di OotP). Spero che vi sia piaciuta…Di certo non è la cosa migliore che io abbia
mai scritto, dato che è abbastanza vecchiotta, però non è da buttare, non
trovate? Comunque mi piace il Severus che ho descritto, così cupo e pessimista. Nella versione originale era un po' peggio, ma poi mi sono resa conto che la fanfic era così deprimente da poter risultare insopportabile.
Be’, che
dire…spero tanto che recensirete! Intanto vi rimando alla mia fanfiction ficer (W Draco/Ginny!!!!!!!)
“for eternity”. Al termine
del tredicesimo capitolo (di prossima pubblicazione, promesso!!!)
troverete anche i ringraziamenti e le risposte ai vostri commenti riguardanti
questa piccola one-shot.
Bacioni!
àSammyß