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Autore: Chihaar    09/02/2015    1 recensioni
Breve racconto di fantascienza, scaturito da un mio sogno.
Genere: Horror, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un grido si levò improvviso da qualche parte nel laboratorio. Non era di dolore, né di gioia, sembrava di stupore, sconcerto. Poco dopo si udì, nel silenzio della notte, una porta aprirsi e un rumore di pasi di corsa invase i corridoi.
Una guardia vide un uomo correre con indosso il camice: teneva tra le mani un tablet e continuava a farneticare.
Un'altra porta si aprì e l’uomo corse verso un tavolo dove una donna, di diversi anni più vecchia di lui, stava osservando in un microscopio elettronico.
- Signora, deve dare un occhiata a questo! I dati sono cambiati, si sono evolute le colture 9 e 13! -
- E con ciò? - disse la donna, senza nemmeno distogliere lo sguardo dal suo lavoro.
- Ma Signora, questo vuol dire che l’organismo infetto si può curare! Da solo! Ha sintetizzato autonomamente l’antivirus senza agenti esterni! -
- Hai ricontrollato che tutte le camere di coltura fossero sigillate? -
- Certo. -
La donna si alzò in piedi e si diresse verso la macchina del caffè; dopo essersi vuotata una tazza abbondante e averne bevuta almeno metà, tornò a sedersi ed esaminò i dati.
- Da quali soggetti provengono i campioni 9 e 13? -
L’uomo fece scorrere i dati sul tablet.
- Dunque, dai soggetti 23 e 97. -
La donna sollevò lo sguardo con un misto di orrore e panico negli occhi. Si alzò di colpo e si diresse verso il telefono blu sulla parete.
- Codice identificativo SH840PJL. Sì. Harrison e Meyer, per favore. Qui Dennings, chiedo un codice 671 per i soggetti 23 e 97. Sì, ma bruciate tutto, sterilizzate le stanze. Certamente. Buona notte anche a voi. -
La donna tornò a sedersi e a guardare il microscopio elettronico.
Il giovane in camice non sapeva come interpretare quanto appena avvenuto.
- Signora? -
- C’è altro? -
- Una domanda. -
- Dica. -
- Ha… ha appena dato ordine di uccidere i soggetti 23 e 97? -
- Sì. -
- Perché? -
La donna sollevò gli occhi dal microscopio, tolse gli occhiali ed estrasse una sigaretta dal taschino pettorale del camice. Fumava solo 3 sigarette al giorno, quando era particolarmente soddisfatta, quando era nervosa e quando staccava dal turno. Non sembrava nervosa.
- Caro ragazzo, quando arriverai al mio grado di autorizzazione capirai il motivo di quanto è successo. Per4 il momento ti risponderò con una domanda. È più redditizio curare in una volta sola una persona affetta da una malattia debilitante o lasciare che questa usi farmaci per anni? -
- La seconda. Ma noi non siamo qui per trovare una cura? -
- Sì. -
- Quei due erano guariti. Perché ha dato ordine di ucciderli? -
- Perché sono guariti da soli. -
- Non capisco. -
La donna tirò una boccata, buttò fuori il fumo e rimase ad osservare l’espressione smarrita del giovane.
- Una volta guariti avremmo dovuto dimetterli, perdendo così i soldi della loro retta di ricovero. Poi, una volta fuori, i nostri concorrenti avrebbero potuto convincerli a donare o vendere dei campioni per sintetizzare la cura, facendo perdere a noi l’esclusiva. -
- Di cosa? -
- Della cura. -
- Ma noi non abbiamo la cura. -
- Hai ragione, noi no. L’hai trovata tu, nel tuo laboratorio, questa notte. Se te la giochi bene potresti diventare un mio superiore in meno di 4 anni. Ma dipende da te e dalla tua coscienza. -
Il giovane era allibito. Raccolse il tablet e uscì dal laboratorio della donna, la quale si rimise al lavoro.
 
Due giorni dopo, un biglietto venne recapitato alla centrale di polizia più vicina co alcune fotografie allegate.
“Spett.le ente dell’ordine pubblico.
Ho ucciso queste persone perché loro ne hanno uccise molte di più, direttamente o meno, ma sempre con intenzione. Nella mia tasca sinistra c’è una chiave usb contenente i dati di sintetizzazione di diversi vaccini e medicinali che cureranno diverse malattie finora ritenute da tutti senza possibilità di guarigione. Allego, per ogni cura, l’intero studio e documentazione dei crimini commessi dai sopracitati per il raggiungimento della sintetizzazione della cura. Mi troverete a mezzogiorno, nella sala riunioni al terzo piano della Tesaxom Pharma, insieme alle persone nella foto. Non so se sarò vivo o morto ma sarò quello con la maglia bianca con la stampa delle scale di Escher.”
 
Quando gli agenti giunsero alla porta erano le 12:10 e la trovarono chiusa: la serratura era stata sciolta con un qualche composto chimico vuotato nella toppa della chiave. Dopo che la sfondarono, trovarono un uomo che dormiva su di una pila di cadaveri carbonizzati.
L’uomo non si svegliò mai dal coma ma per tutto il tempo che rimase in coma, l’uomo sorrise.
Sempre.
   
 
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