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Autore: Niley story    09/02/2015    14 recensioni
-Sono complicata- dice lei lei guardandolo negli occhi-Avremo un amore complicato- risponde lui sorridendo mentre scrolla le spalle. Lei nega col capo -Non è così facile- lui come al solito ha la risposta pronta e il sorriso indelebile -Non mi sono mai piaciute le cose facili. Le cose facili sono noiose-
Ta daaa eccomi qui con una nuova storia di...JORTINI (ma no dai chi se lo aspettava? lol)
Allora il pezzo è tratto da un capitolo ma non chiedetemi quale perché ancora non lo so lol
In questa storia Tini ha 20 anni e ha avuto una vita tutt'altro che facile. Dopo un lungo periodo di assenza deve tornare a Buenos Aires e lì si ritroverà ad affrontare i fantasmi del passato che tanto l'hanno torturata. Poi c'è lui Jorge, il ragazzo solare, simpatico e al 100% playboy...ma quale storia nasconde dietro al suo sorriso? Potrà lui aiutarla a fare i conti con il suo passato e riuscire ad aprire il suo cuore?
...A Jortini story...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Nicolas mi porta dinnanzi ad un aula vuota, apre la porta e si mette ad un lato per farmi passare; una volta dentro l’aula mi volto e lo guardo mentre entra e chiude la porta, noto che abbassa anche la tendina per fare in modo che nessuno ci veda << Quanta riservatezza…che sta succedendo Nico? Damien sta bene? >> il suo comportamento mi preoccupa sempre di più << Sì, tranquilla. Lui sta bene >> fa un attimo di pausa tenendo gli occhi fissi sul pavimento, sospira e poi riprende a parlare << Martina tu…tu non ti ricordi di me vero? >> sbatto le palpebre leggermente confusa e forzo un sorriso << Sì certo che mi ricordo. Ci siamo conosciuti all’inizio dell’anno, c’era anche Lodo >> << No Martina. Tu ed io andavamo nella stessa scuola, alle medie >> cerco di fare uno sforzo per ricordare il volto di Nicolas ma non ci riesco. La verità è che non prestavo attenzione a nessuno alle medie, quello era un periodo buio per e stavo lontano da tutto e da tutti. << Mi dispiace ma…in quel periodo non ero una persona molto socievole… >> << Lo so, e so anche perché >> a quelle parole deglutisco << Dubito… >> sussurro più per me che per lui, eppure una parte di me temeva che lui sapesse davvero…in qualche modo. << Ti ricordi gli ultimi giorni dell’ultimo anno? Portavamo i computer a scuola, tutte le classi del terzo si riunivano per lavorare ai progetti e alle simulazioni di esame >> faccio un segno di assenso col capo, lo ricordo. << Okay…io ero nella classe accanto alla tua, durante i progetti sedavamo vicini. Avevamo lo stesso computer ma non me ne resi conto fino a quando…l’ultimo giorno per sbaglio mi ritrovai col tuo notebook invece del mio >> a quelle parole sgranai gli occhi << Il mio… >> non riesco a finire la frase << Sì…il tuo >>. Lui mi osserva attentamente come per osservare la mia reazione, io cerco di mettere a fuoco ciò che mi è stato detto e di continuare il discorso in modo sensato << Tu non hai…acceso il pc vero? Voglio dire non hai visto le mie cose dico bene? >> cerco di mantenere la mente lucida mentre formulo la domanda, Nicolas non mi risponde, scrolla le spalle e ancora una volta china lo sguardo << Non sapevo che fosse il tuo…avevamo impostato anche lo stesso sfondo standard del pc. Quando entrai nella mia posta o meglio nella tua, vidi che c’era l’email di un certo “DarkKnight91”. Aprii la posta convinto che fosse qualcosa per me e allora vidi…le tue foto >>. Il sangue mi si sta gelando nelle vene, non voglio che vada avanti, non voglio sentire nient’altro << Non capivo…poi vidi che c’erano altre email dallo stesso mittente, quindi diedi un’occhiata all’indirizzo della posta e fu allora che capii che quel pc era tuo. Spinto dalla voglia di capirci di più aprii altre email e…facendo due più due trassi le conclusioni. Finalmente capii perché eri così fredda, perché eri così asociale, distaccata, scontrosa. Ciò che ti faceva il tuo fratellastro era orribile. Avrei tanto voluto avere il coraggio di fare qualcosa, di aiutarti, di dirti che sapevo, di incoraggiarti a denunciare la cosa ma quando finalmente trovai il coraggio di rivolgerti la parola, circa quattro settimane dopo più o meno…tu non c’eri più. Eri andata in Messico con tua zia. Mi sono sempre pentito di essermi comportato come un vigliacco. Tu eri in pericolo, io lo sapevo e non facevo nulla per aiutarti. Era come…se fosse complice di Fernando in un certo senso…e mi sentivo uno schifo per questo. Ti prego Martina perdonami >> d’un tratto la stanza sembra soffocante, l’aria che si respira è diventata poca, devo trovare il modo di reagire, non so come ma devo farlo. La sua confessione è una doccia fredda per me, lui sapeva. Allora giunsi ad un’altra conclusione << Quindi il computer di cui mi liberai tanto tempo fa era il tuo… >> << Sì… >> << E sei stato tu a mandarmi il pacco con il mio portatile? >> << Sì. Quando ho saputo che eri tornata ho pensato che volessi finalmente fare giustizia, ho pensato che ti serviva quel computer con quelle prove sopra in modo da mettere un punto a questa storia. Era il minimo che potevo fare dopo ciò che era successo >> la sua voce diventa sempre più debole. Io mi appoggio al bordo del banco dietro di me, sedendomici quasi sopra. Entrambi restiamo in silenzio a fissare il pavimento freddo dell’istituto. << Potrai mai perdonarmi?... >> la sua voce è fioca ma abbastanza udibile, sollevo il capo per guardarlo negli occhi << Io non ho nulla da perdonarti…tutto quello che è successo non è stato certo per colpa tua >> << No, ma potevo fare qualcosa e non l’ho fatto. >> << Lo capisco, eri piccolo non sapevi come fronteggiare la situazione… >> del resto anche io ero piccola per riuscire a gestire una cosa del genere. << Avrei comunque dovuto reagire, eri tu che sopportava il grosso del resto. Martina? >> << Sì? >> << Perché non l’hai denunciato? Come fai a vivere ancora sotto lo stesso tetto di quel mostro? >> deglutisco e mentalmente mi appare il volto di Jorge, è grazia a lui se riesco a vivere ancora sotto lo stesso tetto di quel mostro, perché non l’ho denunciato?...forse perché una parte di me anche se piccola, ancora lo teme << Lui…non si avvicinerà mai più a me. Ne sono sicura >> e se lo facesse mi sento in grado di potermi difendere. << Suppongo che ci sia qualcuno che ti protegge adesso, non ti chiederò chi è. Insomma questo non è affar mio ma…hai pensato all’eventualità che potrebbe far ad un’altra ragazza ciò che ha fatto a te? >> ancora una volta mi lascia senza fiato ed ho la sensazione che mi pugnalasse al petto. Non ci avevo mai pensato? Forse sì, quando ero in Messico, un paio di volte ma non più di tanto. Io credo che Fernando fosse ossessionato da me ma…ma forse mi sbaglio, forse io ero una delle tante. Il solo pensiero è osceno, orribile, disgustoso. << Martina, lui merita di pagare per ciò che ha fatto, adesso che non lo temi più come prima, che non hai più quattordici anni, che sai di essere in grado di difenderti, fallo. >> sto per rispondergli quando la porta dell’aula si spalanca cogliendo entrambi di sorpresa; sia io che lui ci tranquillizziamo quando vediamo che è Jorge. Mi fissa e posso leggere nei suoi occhi la preoccupazione, lancia un’occhiataccia a Nicolas e poi torna a guardare me << Che state facendo chiusi qui dentro?! >> << Stavamo solo parlando. Si è fatto tardi, è meglio che vada. Martina, pensa a quello che ti ho detto >> dice dandomi le spalle e dirigendosi verso la porta << Lo farò. Grazie Nico e ricorda che tu non hai nessuna colpa >> Jorge si fa da parte per farlo passare, aspetta che sparisca dalla nostra visuale e poi si avvicina a me << Che cos’è successo? Di cosa stavate parlando? >> è nervoso e agitato, gli poggio una mano sul petto << Jorge, sta calmo, che ti prende? >> << Una ragazza mi ha detto che ti ha visto entrare in quest’aula con un ragazzo e ho pensato che fosse…sì insomma hai capito… >> << Fernando… >> sussurro io << Sì. Se fosse stato davvero lui e ti avesse fatto qualcosa non me lo sarei mai perdonato >> sorrido guardandolo negli occhi e mi getto tra le sue braccia cingendogli la vita, nascondo il volto nell’incavo del suo corpo ed inalo il suo profumo inebriante come al solito; lui sembra inizialmente confuso ma non tarda a rispondere all’abbraccio stringendomi con un braccio alle spalle e l’altro un po’ più giù. Se avevo acquisito quella sicurezza, se adesso mi sentivo in grado di affrontare e vincere le mie paure anche da sola, era grazie a lui, alle lezioni di kick boxing e alla sua protezione. << Francisco e gli altri ci stanno aspettando? >> chiedo sciogliendo l’abbraccio, lui annuisce con un cenno del capo << Allora andiamo, ti racconto a casa >> gli prendo la mano e una volta fuori dall’aula mi metto sotto il suo braccio. << Finalmente era ora! >> quando Francisco ci vede arriccia il naso puntando gli occhi sulle mie braccia avvolte intorno a quello sinistro di Jorge. Beh in fondo non era l’unico ad averci fissato quando siamo usciti dall’aula << Dai andiamocene! Non voglio stare qui dentro un minuto di più >> mio cugino sembra evitare che ci venga fatta qualche domanda e gli sono grata per questo. A pranzo Fernando non è con noi e non posso fare a meno di pensare alle parole di Nicolas, e se ora stesse torturando una povera ragazza indifesa? Dovevo mettere davvero un punto definitivo a questa storia e l’unico modo per farlo era denunciarlo e fare in modo che Fernando pagasse per ciò che ha fatto. << Sorellina! >> la voce di Francisco mi riporta alla realtà, noto che tutti quanti a tavola hanno gli occhi puntati su di me << Che-che c’è? >> chiedo guardando mio fratello << Ti ho chiesto se hai intenzione di finire quelle patatine o meno, continui a girare la forchetta nel piatto a vuoto. Ma che ti prende? >> << Sì le voglio finire. E non mi prende niente! >> con la forchetta prendo un paio di patatine e le porto alla bocca. << Martina, se vuoi parlare di qualcosa non esitare a venire da me okay? >> Anahi è premurosa come al solito << Certo Anahi, tranquilla >>.  Finito di mangiare i ragazzi andarono nella stanza di Jorge ed io nella mia; ero seduta sul mio letto quando il fischio sul cellulare annuncia l’arrivo un messaggio su whatsapp, è di Jorge “Dobbiamo parlare” “Jorge sta calmo. Parleremo stasera, non è successo nulla di grave” rispondo nella speranza di tranquillizzarlo. La sua risposta non tarda ad arrivare “Starò calmo solo dopo che avremmo parlato” roteo gli occhi, quando ci si mette sa essere davvero apprensivo “Okay” gli rispondo e poi getto il cellulare sul letto, mi siedo alla scrivania e prendo il quaderno nella quale scrivo i testi delle canzoni e butto giù qualche parola. Sapere che è stato Nicolas a mandarmi il pacco e soprattutto che lo ha fatto con buone intenzioni è stato un sollievo.
Prendo lo smalto nero e quello fuxia dal cassetto della scrivania metto prima quello fuxia e poi uso il nero per colorare la metà dell’unghia. Non sono fissata con il trucco ma gli smalti mi sono sempre piaciuti. A cena c’eravamo solo io, Jorge, i suoi genitori e Cassandra. Diego era uscito con Lodo, Fran con Cande e Fernando…lui non era tornato a casa. Dopo cena io e Jorge ci sedemmo sul divano a guardare la televisione, per un po’ stettero anche Anahi e Alvaro ma poi ci salutarono andando nella loro stanza. << Sweety, vieni andiamo anche noi >> Jorge spegne la televisione e mi afferra la mano portandomi in camera sua, sono appena le 23:00. La luce nella stanza resta spenta, tanto la luna riesce ad illuminare la stanza quanto basta per riuscire a vederla chiaramente e riuscire anche a vedere i nostri volti. << Allora? >> Jorge non esita un secondo e va dritto al punto, decido di fare lo stesso senza fare giri di parole. << Era Nico. Lui mi ha mandato il computer ma non lo ha fatto con cattive intenzioni. Lo ha fatto perché voleva che denunciassi Fernando >> Jorge avanza di un passo, noto che tiene i pugni serrati e i denti stretti << Lui sapeva? >> << Sì ma non sapeva cosa fare, del resto aveva solo quattordici anni quando lo ha scoperto, è comprensibile >> Jorge non sembra sicuro delle mie parole, credo che un po’ ce l’abbia con Nico ma non deve, lui non ha fatto niente. << Com’è successo? >> << Alle medie, andavamo a scuola insieme, per un tempo dovemmo portare i nostri computer a scuola e per via di un equivoco Nico si è ritrovato col mio portatile, ha aperto la mia posto e ha tratto le conclusioni… >> sono sbrigativa perché la verità è che non voglio più parlare di questo tema almeno per oggi. << E oggi ha confessato? >> << Sì, Nico pensa che sia il caso di denunciarlo e… >> chino il capo non sicura di voler continuare la frase << E cosa? >> ma Jorge mi obbliga a farlo << E…pensa anche che Fernando possa aver fatto a qualcun’altra quello che ha fatto a me >> Jorge non resta per niente sorpreso dalla mia ultima frase, anche lui abbassa lo sguardo e allora capisco << Jorge?...Lo pensi anche tu? >> non risponde subito, continua a fissare il suolo per qualche secondo << Beh Sweety…onestamente non mi sorprenderebbe e sì…ci ho pensato anche io. Per questo è importante denunciarlo, per far sì che paghi per quello che ha fatto. Insomma ha mostrato molto chiaramente di non essere pentito, e se ne avesse avuto la possibilità lo avrebbe fatto ancora. Dobbiamo fare qualcosa >>. Prendo un bel respiro e poi mi copro il volto con le mani prima di inspirare. Cosa potrebbe fare Fernando se lo denunciassi? E se poi si mette in testa di volersi vendicare? Sento le braccia di Jorge avvolgere completamente il mio corpo, la sua mano sinistra affonda tra i miei capelli e mi lascia un bacio sul capo << Tranquilla Sweety, tutto si risolverà >> sollevo il capo per incontrare i suoi occhi verdi << Jorge…aiutami a smettere di pensare >> lo supplico perché davvero non ce la faccio più a farmi domande da stamattina. Ho bisogno di pace, di calma e so che Jorge è l’unico che può aiutarmi ad ottenerla. Jorge mi scruta attentamente guardandomi negli occhi, afferra il volto tra le mani e poi preme le sue labbra sulle mie in modo intenso, chiudo immediatamente gli occhi per rispondere al suo bacio poggio entrambe le mani sul suo capo e affondo le dita nei suoi capelli stringendoli leggermente. Il braccio destro di Jorge di Jorge mi circonda la vita e mi solleva con i piedi da terra, sento i piedi avvicinarsi a qualcosa, il letto, piego le gambe in modo da poterle poggiare sul materasso. Sono in ginocchio sul suo letto, lui si inclina su di me continuando a consumare le mie le mie labbra. La sua mano destra si poggia sul mio collo e lentamente si allontana da me. Mi guarda negli occhi dall’alto e io sostengo il suo sguardo. Mi alzo per avvicinarmi di più al suo volto, resto sulle ginocchia e afferro i bordi della sua maglietta e la tiro su togliendogliela, lui osserva attentamente le mie mani senza perdersi neanche uno dei miei movimenti. Lascio cadere la sua maglietta a terra e i palmi delle mie mani si posano sulle sue spalle. Riprende il contatto visivo con i miei occhi e lentamente mi chino su di lui lasciandogli un bacio sulla parte sinistra del petto. Lui sospira e gli lascio un altro bacio al centro del suo petto << Martina… >> poggia le mani sui miei gomiti e io lo guardo, sposto le mani dalle sue spalle ai suoi fianchi, e mi chino ancora per baciarlo poco più sopra dell’ombelico. Jorge mi allontana delicatamente con le mani sulle mie spalle, lo guardo confusa fino a quando non lo vedo prendere i bordi della mia maglietta, allora capisco, sollevo le braccia e lascio che me la tolga raggiungendo la sua sul suolo. Affonda il volto nell’incavo del mio collo baciandolo, scende ancora più giù alla fine del mio collo, si avvicina al pizzo del reggiseno mentre le sue mani scivolano lungo le mie braccia. Tengo gli occhi chiusi mentre continua a baciare ogni centimetro nudo del mio corpo, afferra la mia vita e continua a baciarmi arrivando all’ombelico, ho i brividi quando la sua lingue inumidisce la mia pelle, le mie dita si intrecciano tra i suoi capelli.  Si allontana ancora e io apro gli occhi, sfiora il mio naso con il suo e poi cattura la mia bocca nella sua, mi morde il labbro inferiore e mi cinge la vita facendo attaccare il mio petto al suo. Rispondo al bacio e gli tiro leggermente i capelli, accarezza la mia schiena e sgancia il reggiseno. La sua lingua prende possesso del mio palato, le sue dita sfiorano delicatamente le mie braccia facendo scivolare le bretelle del reggiseno. Lo aiuto a toglierlo e poi aggancio le braccia intorno al suo collo attirandolo di più a me. << Mi ucciderai… >> sussurra sulle mie labbra, sorrido continuando a baciarlo, imito il suo gesto di prima mordendogli il labbro inferiore. Sento le sue mani posarsi dietro le sue cosce e con un gesto mi fa cadere all’indietro distesa sul letto, si mette su di me tra le mie gambe e io resto a fissare il suo bellissimo petto scolpito nella pietra. Lo accarezzo delicatamente con i polpastrelli della mano destra, lui si china per tornare a baciarmi sulle labbra, con una mano sbottona il mio jeans e mentre lo fa scivolare lungo le mie gambe sento la sua pelle sfiorare la mia. << Adesso mi sembra che uno dei due sia troppo vestito >> sussurro al suo orecchio separandomi dalle sue labbra, gli mordo il lobo e lo sento sorridere << Allora fa qualcosa per risolvere il problema >> dice con voce ronca per poi tornare a baciare e mordere il mio corpo. Avvicinano le mani tremanti al bottone dei suoi jeans e li apro. Con definitivamente più fatica rispetto a quella di lui riesco a togliergli quell’indumenti fastidioso così anche le nostre gambe si sfiorano questa volta senza nessun pezzo di stoffa ad interferire. Jorge solleva le lenzuola e copre entrambi con esse, gli lascio dei baci lungo la mascella per poi scendere più giù al suo collo, lo mordo poco più giù e faccio in modo di lasciargli il segno. Lui si allontana per poi baciarmi il seno, inclino la schiena e getto il capo all’indietro assecondandolo, il calore invade il mio corpo << Jorge… >> sussurro il suo nome mentre comincia a farmi di tutto. Le sue mani scivolano sfiorando ogni parte del mio corpo. Liberatoci anche degli ultimi indumenti torniamo a baciarci con foga, lui accarezza la mia coscia sinistra stringendola vicino al suo ventre, lo sento premere lì. << Oh Sweety, ti ho già detto che sei perfetta? >> sto per rispondergli ma non me ne dà il tempo. Entra dentro me facendomi sussultare, stringo gli occhi e mi avvinghio al suo corpo con le braccia e stringendo le gambe intorno alla sua vita, ansimo mentre lui resta immobile. << Shh…ricordati che siamo in casa, e in fondo al corridoio ci sono due stanze che non sono vuote >> ridacchia ansimando al mio orecchio. Merda. Ha ragione, lo avevo completamente dimenticato. << Apri gli occhi >> faccio come mi dice e mi specchio nei suoi occhi verdi che brillano sotto la luce della luna. Il solo guardarlo, sentirlo dentro di me mi mandava in estasi. Ansimo mentre cerco di muovermi << Ferma Sweety >> deglutisco e schiudo le labbra attendendo che lui faccia qualcosa. Lo fa. Comincia a muoversi spingendo dentro di me ed inizio ad ansimare sempre più velocemente, chiudo gli occhi e mi mordo il labbro inferiore cercando di fiatare. Porca misera. È una vera tortura. Lo sento ansimare al mio orecchio e il suo fiato caldo si infrange sul mio collo. Gemo inevitabilmente e affondo le unghie nella sua schiena probabilmente graffiandogliela. Lui aumenta la velocità e la forza e tutto il mio corpo perde il senno << Jorge! >> non posso controllarmi, è più forte di me. Definitivamente lui sa benissimo quello che fa. Le sue labbra tornano a posarsi sulle mie baciandomi con passione, amore, chiedendo sempre di più e cercando di reprimere le nostre voci. Inarco la mia schiena ancora una volta cercando di andargli in contro con tutto il corpo e quando entrambi arriviamo al culmine le nostre bocche sono costrette a separarsi e le nostre voci inondano la stanza. Siamo entrambi sudati, entrambi stanchi e soddisfatti, entrambi ansimanti mentre cerchiamo di recuperare fiato. La seconda volta è più facile, non c’è timore, non c’è dubbio e poi è avvenuta così, a sorpresa. Non mi aspettavo che lo avremmo fatto di nuovo così in fretta ma è successo ed è…è stato bellissimo come se fosse la prima. Jorge si lascia cadere al mio fianco e una volta essersi ripreso tira il mio braccio destro per poter avvicinarmi a lui << Fare l’amore con te è magico >> mi dà un bacio sulla guancia e poi mi sussurra << Grazie >> all’orecchio. Lo guardo inarcando un sopracciglio e sorridendogli << Per cosa mi stai ringraziando esattamente? >> la sua mano destra mi accarezza la guancia << Per la tua fiducia, per essere così perfetta e per essere mia >> << Io non sono perfetta >> << Per me lo sei >> mi inumidisco le labbra con la lingua mentre lo guardo. A volte penso che lui sia un sogno. Non può davvero esistere un ragazzo così perfetto. Stringo la coperta facendola arrivare fino al mio collo << Hai freddo? >> chiede lui << Diciamo…che non sono abituata a dormire nuda >> sorrido e lui ricambia << Aspetta >> allunga il braccio a terra e recupera la mia biancheria e anche la sua, ci tiriamo su a sedere per indossarla << Mi allacci il reggiseno? >> dico dandogli le spalle << Sì >> lui lo fa e poi mi dà una bacio sulla schiena, mi volto a guardarlo, afferra la sua camicia bianca da sopra la sedia e la tende verso di me << Metti questa >> << La tua camicia? >> << Sì, non possiamo andare a prendere il tuo pigiama ti pare? >> annuisco e infilo il braccio destro della manica della camicia e poi anche quello sinistro. Osservo le mani di Jorge che chiudono minuziosamente tutti i bottoni della camicia tranne i primi due << Ti senti più a tuo agio adesso? >> chiede guardandomi negli occhi, << Sip! >> lo abbraccio cingendogli il collo << Grazie >> << Non è nulla Sweety >>. Mi Fa poggiare il capo sul suo petto e gioca intrecciando le sue dita nei miei capelli. << Per la cronaca…quando ti ho chiesto di aiutarmi a smettere di pensare volevo solo che tu mi baciassi >> alle mie parole lo sento ridere leggermente << Ma non ti sei tirata indietro e per la cronaca…sei stata tu a togliermi la maglietta per prima >> << Touché >>. << Mi hai lasciato un bel segno eh >> sollevo il capo per ammirare la mia opera d’arte << Beh così tutti sapranno che mi appartieni >> << Amo appartenerti >> porta il mio polso destro vicino alle sue labbra e lo bacia per poi far intrecciare le mie dita con le sue. << Devo darti una cosa >> dice all’improvviso << Cosa? >> domando curiosa, si volta verso il suo comodino ed apre il cassetto tirando fuori un piccolo cofanetto di stoffa rosso << Cos’è? >> << Aprilo >> lo afferro e poggio i gomiti sul suo petto per sostenermi mentre lo apro. Dentro c’è una bellissima collana con un ciondolo, una chiave di sol con tanti piccoli diamanti incastonati dentro << Oh mio Dio. È-è bellissima >> << Davvero ti piace? >> << Sì! Certo! >> << E guarda qua >> gira il ciondolo mostrandomi il retro << C’è scritto “Sweety” >> dico leggendolo << Non so che dire Jorge è…wow! >> << Sono contento che ti piaccia >> << Me la metti? >> << Ora? >> << Sì >> << Okay >>. Mi metto seduta e gli do le spalle, lui prende la collana dal cofanetto e me la mette al collo. Mi volto verso di lui e lo bacio gettandomi letteralmente addosso e facendo in modo che si stenda sul letto. << Grazie >> << Di nulla >> sfioro le sue labbra con i polpastrelli delle dita della mano destra << Ti amo >> << Anch’io ti amo Sweety >>. Torno a posare il capo sul suo petto e chiudo gli occhi.
Il giorno dopo mi sveglio nel mio letto ma ho ancora la camicia di Jorge addosso. Vado in bagno ed ammiro il mio riflesso, mi sento davvero bene nonostante abbia tutti i capelli scompigliati ed indossi un indumento definitivamente troppo grande per me. Porto il colletto vicino al mio naso, ha ancora il profumo di Jorge. Ripensando a ieri sera mi viene in mente anche quello che è successo prima, che è molto meno piacevole. Fernando…finalmente ho preso una decisione. La porta del bagno si apre e io scatto sull’attenti, << Ma cosa… >> quando Francisco mi vede sgrana gli occhi e scruta attentamente ciò che indosso. Stringo la seta della camicia nel pugno destro della mano << Cosa ci fai conciata così?! E dove hai preso quella camicia?! >> 




*Angolo autrice*
Yeyyy eccomi qui...si lo so in ritardo ma eccomi qui lol. Meglio tardi che mai giusto? Allora...finalmente abbiamo scoperto il famoso mittente del pacco e sappiamo che non è cattivo...forse lol. Ora Tini si sarà decisa a denunciare Fernando per ciò che gli ha fatto? Beh credo che questo dubbio esistenziale sia passato in secondo luogo dal momento in cui il nostro adorato Francisco ha aperto la porta del bagno e ha trovato la sua adorata sorellina con addosso la camicia del suo migliore amico. E ora? Che si inventano? Parlando del suo migliore amico...ma Jorge non è un amore?! 😍😍😍 E beh ho deciso che per farmi perdonare la lunga assenza ci voleva una di quelle scene passionali e smielate no? Spero che vi sia piacuta almeno un po' lol. Poi che altro dire...boh non so lol è mezzanotteee, io poi sono normale che posto alle 00:30 giustamente...voglio ringraziare tutte quelle che continuano a seguire la storia e sopratutto quelle che continuano a recensirla, come sapete il tempo per me è poco e suppongo che il miglior ringraziamento sia continuare la storia xD ma appena riesco risponderò alel domnade dell'ultimo capitolo e poi torono a quelle de capitolo 22(?) o 23(?) forse 24(?) #Crisi 😓 ad ogni modo ora vi saluto e vi mando un bacio chicass ciao a tutte e mille, millissime(?) grazie per il vostro sostegno. Baciiiiiiiiiiiii 💋

  
   
 
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