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Nel medesimo istante Bill si trovava disteso sull’immenso matrimoniale della sua lussuosissima cabina. Inutile dire chi c’era nei suoi pensieri. Anche lui voleva seguire il suo cuore, alzarsi, scendere da quel treno e tornare da lei, ma non poteva. Non poteva e non riusciva a perdonarselo. Immerse la testa nel cuscino e sbuffò rumorosamente. Rimase fermo in quella posizione per quei pochi minuti che gli sembrarono ore, quasi pietrificato. Ad un tratto però la porta si aprì violentemente. Bill, fissando quegli occhi verdi disteso ancora sul letto, sentì il suo corpo divenire ancora più rigido per poi rilassarsi completamente e muoversi senza controllo. Si strinsero forte, intensamente. Un abbraccio che significava tutto ma anche niente. Un abbraccio che toglieva il respiro, in quel momento inutile e superficiale. Un abbraccio unico e indispensabile. Scoppiarono entrambi in lacrime, che contenevano una moltitudine di sentimenti contrapposti e inspiegabili. Il moro prese il viso della ragazza tra le mani e la baciò con dolcezza. Poi dopo aver richiuso la porta con estrema calma, si sdraiarono sul letto, unico testimone del loro amore. Si risvegliarono solo una volta giunti a Berlino dove i due si dovettero separare. Ancora un bacio, ancora un abbraccio e una sola parola: “ tornerò” disse Bill prima di vedere la ragazza scomparire sul treno che l’avrebbe riportata a casa.Bon soir!!!! Finalmente sono riuscita a continuare a scrivere... so che il capitolo non è molto lungo e scritto di fretta, ma spero vi piaccia comunque. Ringrazio tutti come sempre e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. Un bacio^^ Sauuuuu