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Autore: MissDeppDixon    09/02/2015    1 recensioni
Liverpool 1957
John Lennon, un ragazzo di 17 anni e Paul McCartney di 15 si incontrano per caso durante una calda serata, John con il suo fare da "falso galante" ha fatto sorridere per la prima volta dopo tanto tempo Paul, e quel giorno non sarà dimenticato da nessuno dei due
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two of us

Capitolo 5

Un mese dopo...

John uscì presto quella mattina, alle 11 doveva incontrarsi con Heather al Walton Hall Parck per passare tutta la giornata insieme, quel giorno facevano un mese. Prima di vederla però voleva stare un po' da solo, come sempre, per mettere le idee in chiaro.

Dopo un quarto d'ora si ritrovò seduto sotto il suo albero preferito con soltanto la chitarra che gli faceva compagnia. Ma a lui piaceva così.

Iniziò a suonare qualcosa, poi gli venne in mente una canzone che poteva dedicare a Heather e cominciò a provare. Un ragazzo si sedette accanto a lui:

-John!-disse facendogli alzare lo sguardo dalla chitarra

-Hey Ringo, come va?-

-Piuttosto bene, non ho più notizie nè di te nè di Paul, che fine avete fatto?-

-Oh, emh...-era da tanto che non sentiva quel nome-io ho avuto da fare, con una ragazza, sai...-

-Hai una ragazza e me lo dici solo ora?-disse Ringo prendendolo per le spalle e scrollandolo-auguri-

-E...emh, invece...Paul? L'ha trovata la ragazza?-

-Paul non lo vedo dal giorno del mio compleanno. George mi ha detto che non esce molto di casa. So che è scappato via dopo la vostra esibizione quel giorno e George gli è andato dietro, mi ha detto che sta male e che gli ha confessato cose che non si immaginava per niente. Poverino, soffre a quanto pare-John lo ascoltava interessato...chi poteva essere la stronza che lo faceva soffrire? Poi però, si ricordò e...immaginò chi potesse essere la persona interessata.

-Beh John, vedo che hai da fare, sarà meglio se mi dileguo-non fece in tempo a fermarlo che Ringo era già sparito.

Paul stava male...doveva fare qualcosa, almeno chiedergli scusa se lo vedeva, ma non voleva ricominciare a soffrire, adesso aveva Heather e la stava aspettando.

Verso le 11 la vide arrivare con un gran sorriso: aveva un vestitino corto a fiori azzuri che le esaltavano gli occhi e i capelli erano più biondi del solito, o era solo l'impressione di John?

Appena lei si sedette accanto, lui attaccò con la chitarra e iniziò a cantare "Hello little girl".

Alla fine lo abbracciò:

-Oh John, è bellissima, il più bel regalo che potessi farmi-lui sorrise e le prese il viso tra le mani.

-Tu sei bellissima, stare qui con te è bellissimo, guardare i tuoi occhi, sentire la tua voce e starti vicino..è tutto bellissimo, nulla potrà rovinare la nostra giornata, io-era arrivato il momento, John la guardava negli occhi-ti amo-.

Ad un tratto però avvertì lo sguardo di qualcuno su di sè e si voltò, c'era una sola persona: capelli neri scompigliati dal venticello estivo, occhi nocciola puntati su di lui, lo sguardo perso e triste, si...era proprio lui, era Paul...guardarlo gli faceva tornare in mente un sacco di cose, forse doveva andare da lui? In fondo, anche se da poco, erano amici...John, non ricominciare, lo hai dimenticato...già, la sua coscienza aveva ragione, lo aveva dimenticato, ma il suo cuore adesso batteva forte e le mani tremavano di nuovo. Voleva alzarsi e andare da lui, ma qualcuno lo trattenne a terra, poi sentì due labbra posarsi sulle sue.

Il bacio era appassionante e lo aveva coinvolto del tutto, strinse Heather a sè e si fece spazio nella sua bocca...provava un sacco di emozioni, ma non erano nè amore, nè dolcezza, nè qualsiasi altra che sia collegata ad un sentimento vero...in quel momento voleva solo portarsela a letto. Si divise da Heather in modo brusco, come faceva a pensare certe cose? Ok, era John Lennon, era un ragazzo, ma...non se lo sarebbe mai aspettato un pensiero così su di lei...sarà stata la vista di Paul? Forse, ma no...era solo innamorato.

La ragazza lo guardava male, era sicuramente offesa. Così, prima di riattaccarsi a quelle labbra che non gli davano nulla, si girò e...Paul non c'era più. Sarà stata una visione, una stupida visione. Riprese, con grande felicità da parte di Heather, il bacio e restarono lì sotto per tutta la giornata, di Paul non si vide più nemmeno l'ombra.

 

L'aveva fatto, John l'aveva rifatto, alla fine aveva ceduto.

Si trovava nel letto, con Heather al suo fianco. Si era promesso di non toccarla nemmeno con un dito, ma lei lo aveva provocato, più del dovuto, e si sa come va a finire se una ragazza provoca John Lennon. Come aveva fatto a ricaderci? Tornò indietro con la memoria da quando lei lo aveva portato a casa sua...

John si teneva a distanza dal letto e voleva andare in cucina per mangiare qualcosa, ma lei disse che preferiva rilassarsi in camera. Dovette seguirla, ma fortunatamente non successe nulla di male, all'inizio...poi lei si iniziò ad avvicinare e John ad indietreggiare. Alla fine si ritrovarono distesi sul letto, lei sopra e lui sotto. Più John cercava di togliersi più il contatto con l'altro corpo lo faceva rimanere lì. Heather si sedette sopra di lui e inizio a sfilarsi il vestito, qualcosa in mezzo alle gambe di John iniziava a fremere...non ora, pensava, non adesso ti prego...

In pochi minuti Heather era rimasta senza vestito, con solo l'intimo che la copriva. John cercava di guardarle gli occhi, non doveva cedere davanti a quel corpo perfetto, non voleva, lui non l'amava...

Heather si distese e iniziò a baciargli il collo, fino ad arrivare, con calma, alle labbra. Ormai non poteva fare più nulla e iniziò a toccarla, girò Heather così da poter starle sopra e percorse con le mani il fisico della ragazza, fino ad arrivare alle gambe...con le labbra invece scese per tutto il collo e ancora più giù.

Alla fine si ritrovarono nudi, lei ansimava e a volte pronunciava il suo nome e lui invece cercava di non pensare a nulla. Andava tutto per il verso giusto, poi il viso di Heather mutò: i capelli biondi si accorciarono e divennero scuri, gli occhi da azzurri divennero grandi e color nocciola...di fronte a lui non c'era più Heather, adesso vedeva Paul. Un comune ragazzo si sarebbe fermato, ma lui continuò, più sentiva gemere più continuava, gli piaceva...gli piaceva vedere Paul sotto di sè, vederlo pronunciare il suo nome. Il bacino di John si muoveva sempre più veloce, fino a quando il sogno svanì, Paul non c'era più e il viso ritornò quello di Heather...

Ecco come si ritrovava lì, in quel letto. Scacciò via quei pensieri e con calma, senza svegliarla, si alzò e si rivestì.

Uscì di casa e corse, senza avere una meta, cosa gli era preso? Gli era sempre piaciuto fare l'amore con qualsiasi ragazza, anche se ci stava insieme...e allora perchè cercava di evitare? Però poi è iniziato a piacergli...si, ma solo quando il viso di Paul aveva preso il posto di quello di Heather. Non sapeva che fare, in quel mese poche volte il suo pensiero si fermò a quel ragazzo. E adesso che lo aveva rivisto, stava male, non ragionava più...

Vide l'insegna del Cavern club brillare sopra di lui...ora sapeva cosa fare

Corse per molti metri, il più veloce possibile, finò a quando non arrivò davanti al cancello di casa Harrison. Fece per suonare il campanello ma una voce lo fermò

-Non lo farei se fossi in te, sono le tre di notte, chi può stare sveglio ad un'ora simile?-John si girò

-George, ti stavo cercando-disse di fretta

-Ero al Cavern, ti ho visto sfrecciare via come un matto e ho deciso di seguirti, fortunatamente ti ho fermato in tempo-

-Eri...al Cavern? E cosa ci facevi là a quest'ora?-

-Ero con...un amico, stavamo..-

-Con chi stavi?-chiese John

-Non lo conosci, perchè mi cercavi?-tagliò corto George cambiando argomento

-Voglio andare da Paul, forza, devo parlargli-ma George lo fermò

-No, Paul non sta bene, lascialo stare per un po' di tempo-il viso di John si spense

-Perchè?-

-John..-gli poggiò una mano sulla spalla e sospirò-fidati di me, lascialo stare, se vorrà parlarti verrà lui da te, forse è meglio che lo dimentichi, hai una ragazza e so che è anche molto carina, John...tu la ami, devi stare con lei, altrimenti perchè ti saresti messo? Su, torna da Heather...-

John lo guardava con lo sguardo perso, George lo riaccompagnò a casa, ma anche quando si salutarono nessun suono uscì dalla sua bocca.

Entrò in casa e si diresse verso camera sua, poi riflettè:

Come faceva George a sapere che lui aveva una ragazza e che si chiamava Heather? L'unico a sapere chi fosse era Paul perchè li aveva visti quella mattina e l'aveva riconosciuta. Si sedette sulle scale con la testa fra le mani, poi si alzò di scatto:

Paul era al Cavern ed era sicuramente solo. George gli aveva detto che era meglio lasciarlo stare, ma...al diavolo, Paul era lì e lui doveva parlargli.

Scese le scale e aprì con forza la porta. Le urla di Mimi, che aveva svegliato, lo accompagnarono fino alla fine del quartiere.

Raggiunse il Cavern in dieci minuti, ed entrò di fretta. Paul, voleva rivedere Paul, ma nessuno aveva i suoi lineamenti dolci, i suoi grandi occhi nocciola e il suoi morbidi capelli scuri.

Dopo una mezz'oretta si arrese e si avviò verso l'uscita, quando qualcosa attirò la sua attenzione...

C'era una coppia intenta a baciarsi, si avvicinò e le gambe iniziarono a tremargli. Poco fa aveva detto di non amarla e adesso si sentiva male, perchè? Forse era questo che le ragazze provavano quando venivano tradite da lui. Ma può darsi che John si stesse sbagliando. Cercò di avvicinarsi ancora di più, ma ormai l'aveva riconosciuta; anche se una chioma bionda copriva il viso della ragazza, lo sapeva chi era.

Heather.

 

Dov'era?Non lo sapeva nemmeno lui. Sentiva le onde infrangersi e poi riformarsi. Aveva bevuto e adesso gli girava la testa, non sapeva se alzarsi da terra o no. Quello che aveva mangiato gli saliva appena faceva un piccolo movimento; decise di rimanere seduto.

Alzò lo sguardo e ammirò il cielo stellato, quanto desiderava trovarsi lì in quel momento, essere una stella magari. La sua ragazza lo aveva tradito, ma a lui che gli importava?Tradiva un sacco di ragazze, forse stava male perchè Heather era ciò che gli rimaneva? Cosa provava per lei?Cosa provava invece per Paul?Forse non era la stessa cosa, per Paul provava...non lo sapeva nemmeno lui..sapeva solo che in ogni suo pensiero c'era quel maledetto ragazzo

Qualcuno in quel momento passò di lì e si fermò

-Hey, tutto bene?-John alzò lo sguardo, aveva la vista annebbiata e solo dopo un po' di tempo riuscì a mettere a fuoco la persona che aveva davanti.

-Oddio, io...cosa ci fai seduto qui a terra?-si inginocchiò e lo guardò negli occhi, John riconobbe chi aveva davanti

-Tu..., io...-non riusciva a parlare, tutto quello che voleva dirgli era sparito.

John si alzò, non badava più alla testa e al mal di stomaco

-Sei...proprio tu?-

-Si John, sono io...-avvertiva un vuoto nello stomaco, eppure non aveva conati di vomito. Le mani iniziarono a muoversi da sole, iniziò ad accarezzargli i capelli, sfiorargli il viso e le labbra, come se non ci credesse che era lì. Poi lo abbracciò per sentire il contatto fisico, per assicurarsi che non fosse un sogno, una visione.

-Paul, sei bellissimo e...-

-...e tu sei ubriaco John-prese un suo braccioe lo poggiò sulla propria spalla conducendolo su una panchina

-Siediti qua e liberati, avanti-John lo guardò sorridendo

-Sissignore!-poi vomitò, Paul nascose un sorriso

-Come ti senti?-

-Meglio-disse John accarezzandogli il viso, il ragazzo arrossì

-John...-

-Non sai per quanti giorni ti ho cercato, Paul, volevo chiederti scusa-

-Per cosa?-chiese incuriosito

-Per essere stato uno stronzo-

-John, io...-

-...non dovevo farti andare via ma mi hanno fermato, ho cercato di venire da te, ma non ci sono riuscito, e poi...-

-John basta, aspetterò che tu ti senta meglio, poi andrò via-

Rimasero in silenzio per un bel po' di tempo, poi John parlò

-Perchè sei andato via, quella sera-

-John..non ho voglia di parlarne-

-Lo voglio sapere, l'ho vista sai-

-Cosa?-chiese Paul

-La lacrima-il più piccolo arrossì

-Io...John, è troppo complicato da spiegare-

-No che non lo è Paul! Cazzo, non sai quanto sono stato male questi giorni. Ho un mare di problemi e non mi capiterà di certo un'altra occasione come questa per poterti parlare da solo. Dimmi perchè stai male, per favore!-Paul rimase sconvoltò e iniziò a guardarsi i piedi

-John, non posso, non saprei trovare le parole giuste per spiegartelo. Spero che un giorno capirai anche se forse sarà troppo tardi, ma...adesso è meglio che vivi la tua vita, senza problemi, non ho la minima intenzione di rovinartela-

John si mise la testa fra le mani.

-Paul...so che la causa principale del tuo problema sono io, so che sono stato un coglione e...-la mano di Paul si era posata sulla bocca di John, lui la afferrò prima che il più piccolo potesse toglierla. Strinse la mano nelle sua, era così calda.

-John, non devi farti un complesso per ogni cosa, sopratutto se il problema non tormenta te...-

-Io..-iniziò John, ma Paul lo interruppe.

-Devi liberarti di tutto John, so cosa hai passato e in parte ti capisco, ma non puoi tenerti tutto dentro-

John rise con dolcezza, quanto era ingenuo quel ragazzo...

-E va bene-disse lui, con grande sorpresa da parte di Paul-guardami negli occhi, cosa vedi?-all'inizio rimase zitto, poi parlò:

-Vedo un ragazzo che ha detto troppo presto addio alla mamma. Un ragazzo che si nasconde dietro una maschera di ferro, uno che fa il duro ma che il realtà ha un cuore dolce. Un ragazzo confuso, che si prende sulle spalle tutti i problemi che incontra senza risolverli, uno che vorrebbe vivere la sua vita in pace, con una persona che ama al suo fianco. Vedo un ragazzo tenero e dolce che non si rende conto di quanto è bello-

Una lacrima caddè sulla panchina, John si girò dall'altra parte, non si voleva far vedere così debole. Paul aveva lo aveva capito sin da subito e non era un fatto casuale o una pura coincidenza perchè era difficile capire com'era fatto, a volte non lo sapeva nemmeno lui. In quell'unica lacrima era racchiuso tutto il dolore che aveva trattenuto per 17 anni.

Si girò verso Paul e lo trovò in piedi, con gli occhi rossi e pieni di lacrime

-Mi dispiace John, devo andare, non posso più rimanere qui...con te, devo andare a casa, è abbastanza tardi. Ci...vediamo-detto questo si girò dall'altra parte e iniziò a correre. John lo vide allontanarsi e, solo dopo un paio di sospiri, decise cos'era la cosa giusta da fare. Si girò dalla parte opposta e guardò il vuoto, poi si alzò.

Iniziò a correre e in poco tempo lo vide in lontanaza, corse più veloce fino ad arrivargli vicino. Prima che lui potesse girarsi John lo prese per il polso e lo tirò stringendolo a sè. Il suo respiro affannato si mischiava con quello tremante di Paul, ormai erano un'unica cosa.

Si allontanarono quel poco che li consentisse di guardarsi negli occhi, i loro visi erano vicini.

John appoggiò la fronte su quella di Paul

-Non lasciarmi solo, resta con me-

 

 

Spazio Autrice_______
Eccomi qua con il quinto capitolo, uno schifo.
Non è lungo come speravo ed è molto veloce, mi dispiace tanto
La parte in cui Paul guarda negli occhi di John l'ho presa dal film "Two of us". A dir la verità è stato proprio quel film a darmi l'ispirazione per questa storia (per chi non l'ha visto glielo consiglio, è davvero molto bello)
Mi scuso per il ritardo e per gli eventuali errori (se ne trovate qualcuno) ma non ho avuto proprio tempo nè per pubblicarloc subito nè per correggerlo per bene, anche se l'ho riletto varie volte. Il sesto capitolo credo che tarderà ad arrivare perchè devo farmi una piccola pulizia mentale ahahah
Adesso passiamo ai ringraziamenti: i primi vanno ai lettori silenziosi, grazie mille a tutti :D e gli altri vanno a chi mi recensisce la storia anche se è abbastanza bruttina :D
Poi rivolgo un ringraziamento speciale ad una persona che in questi giorni mi sta accanto e mi aiuta a continuare la storia tirandomi su il morale e apprezzandola più del dovuto perchè non se lo merita proprio ahah
Ci rivediamo al prossimo capitolo :)
Cristina

 

  
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