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Autore: Akeryana    09/02/2015    2 recensioni
Conosciamo la storia di Leon e Violetta, ma quella di Jorge e Martina è sempre stata un mistero. Ma tutti i segreti saranno svelati.
[Dal prologo]
Leon e Violetta sono dal medico per via dei dolori al ventre della donna e a badare al piccolo Jorge c’è il nonno, Jorge.
< Nonno come vi siete conosciuti tu e la nonna? >
< Piccolo mio è una storia lunga >
< Abbiamo tutto il giorno >
Paring: Leonetta, Jortini e sorpresa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu eres mi sueno mas lindo'
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Il funerale

Passò una settimana e arrivò il giorno del funerale di Xabi, tutti erano per strada a commemorarlo, tranne… Jorge. Non ce la faceva, il rimorso lo lacerava. C’era una voce dentro di lui che gli diceva che era solo colpa sua, che non doveva più essere felice, che non meritava di stare con Tini. Se non era riuscito a difendere il suo migliore amico, come avrebbe difeso lei? E se avessero avuto un figlio? Come l’avrebbe potuto proteggere? Non meritava nemmeno di pensare a una famiglia in futuro.
Poi non avrebbe resistito, già anche solo vedere la bara che passava davanti il castello lo aveva fatto piangere come mai prima d’ora, come poteva camminarci accanto?
Era sdraiato nel suo letto, a fissare il soffitto, mentre permetteva alle lacrime di rigargli il viso. Quando la porta si aprì, ma non guardò chi fosse stato ad aprirla, dato che già lo sapeva. Il suo profumo invase la stanza, per poi avvicinarsi a lui, sdraiandosi accanto a lui e abbracciandolo.
<<   Perché non sei venuto? Non te la sentivi?   >>   gli chiese l’amata. Jorge fece cenno di si con il capo, si abbassò e si accoccolò meglio tra le sue fragili braccia e posò il capo sul suo petto.   <<   Ma c’è altro vero?    >>   gli iniziò ad accarezzare i capelli e lui acconsentì con il capo ancora una volta   <<   Vuoi dirmelo? Confidati!   >>  
<<    Se non me ne fossi andato, se fossi rimasto qui a palazzo Xabi sarebbe ancora vivo     >>   si auto commiserò.
Tini gli prese il viso tra le mani, si guardarono negli occhi e lei gli disse   <<   Non è colpa tua. Xabi avrebbe voluto che tu continuassi la tua vita mantenendo vivo il suo ricordo nel cuore    >> 
<<   Non so, mi sento tanto incolpa. Vorrei che fosse ancora qui   >> 
<<   Se lui fosse ancora qui, ti direbbe di alzarti e sorridere, l’importante è che non lo dimentichi e che scopri chi è stato    >>  
 
 
<<   Nonno come hai fatto a scoprire chi era stato?    >>    chiese il piccolo Jorge curioso, si vedeva che la storia lo aveva proprio preso.
<<   Semplice. Andai da mio padre, che in effetti non stava molto bene, ma era molto orgoglioso e non l’avrebbe mai ammesso, quindi io e Felipe ne eravamo all’oscuro. Lo stesso andai da lui e…    >>  
 
 
<<    Padre dobbiamo parlare!    >>   Jorge entrò deciso nella sala del trono e vi trovò il padre seduto sul suo trono.
<<   Dimmi figliolo    >>   rispose il padre calmo e tranquillo, all’apparenza.
<<   Padre voi sapete di quello che è accaduto a Xabi e vorrei parlarvi di alcuni miei dubbi    >>  
<<    Dubiti dell’onestà di tuo fratello maggiore, non è vero?   >>    lo anticipò e il figlio acconsentì con la testa   <<   Sono d’accordo con te, ma non ci sono prove per incolparlo. Appena le avrai vieni da me e ne parleremo     >>    iniziò a tossire pesantemente.
<<   Padre non vi sentite bene?   >>   chiese Jorge avvicinandosi al vecchio.
<<   Non importa adesso. Jorge devo parlarti di tuo fratello    >>   si alzò e cercò di raggiungerlo  ma cadde tra le sue braccia.
<<   Padre dobbiamo andare dal medico. Chiediamo aiuto a Crumbs! Crumbs!   >>  
<<   No Figliolo, non c'è tempo!   >>   continuò a tossire   <<    Devi guardarti le spalle da tuo fratello maggiore, lui è invidioso di te, lo è sempre stato ma non avrei mai creduto che il suo cuore si oscurasse tanto   >>   aveva la voce tirata, era quasi un sussurro e Jorge non riuscì a trattenere le lacrime, che iniziarono a rigargli il viso   <<   Il trono spettava a tuo fratello, ma non sarebbe mai riuscito ad essere un buon re, mentre tu si e sai perché? Perché il tuo cuore è puro: non porti rancore, stai iniziando a conoscere cosa sia l'amore grazia a Martina e grazie a lei saprai sempre cosa fare, sei saggio e generoso. Queste doti Felipe non le ha e non potrà mai averle.    >>  
<<   Padre basta parlare, cercate di trattenere le energie   >>     aveva la voce strozzata dal pianto.
<<   Jorge, tu sarai un buon sovrano, ma rammenta le mie parole: guardati sempre le spalle, non sai mai di chi potrai fidarti...    >>   disse quella frase in un sussurrò, che lentamente andò sciamando fino a non sentirsi più. Il sovrano chiuse gli occhi emettendo l'ultimo respiro.
Il principe si lasciò cadere sul pavimento, sempre tenendo il padre tra le braccia, pianse e tra i singhiozzi chiamò il suo maestro, che non tardò ad arrivare, ma purtroppo non c'era più nulla da fare. Mise una mano sulla spalla del suo allievo e lo guardò rassicurandolo.
 
 
<<   Nonno dopo cosa è successo? Si è tenuto il funerale?   >>  
<<   E tu come fai a sapere come si chiama questo rituale? Non sei troppo piccolo?    >>   chiese quasi scioccato.
<<    Leggo molto e poi vado a chiedere il significato allo zio Diego    >>  
Il nonno si portò una mano sulla faccia "E chi sennò?"
<<   Comunque...Durante la celebrazione per mio padre successe una cosa che non scoprì subito...    >>  
 
 
Si celebrò il funerale e Jorge, anche se contro voglia, vi partecipò. Non mollò la mano della sua amata nemmeno per un istante, solo stringendole la mano sentiva di avere più forza.
Tornarono al castello dove Jorge si rifugiò nella sua camera, si sedette sul suo letto, quando qualcuno aprì la porta. Ancora una volta non alzò lo sguardo, tanto aveva capito chi era: Felipe.
Voleva ricordarsi le parole del padre, ma faceva troppo male in quel momento. Il fratello posò una mano sulla sua spalla e nel tentativo di rassicurarlo gli disse   <<   Dai fratello, non fare così. Ora tu sei il re, devi farti vedere forte    >>  
<<   Si ma... è difficile   >>    si portò le mani sugli occhi e il fratello ne approfittò: prese il pugnale che teneva nella fibbia dei pantaloni, ben nascosto. Lo alzò in direzione del fratello.
"Ti voglio bene Jorge, ma il trono doveva essere mio e lo sarà..." pensò Felipe, ma il suo pugnale non arrivò mai nel punto predestinato, essendo che venne interrotto.
<<   Fermo!   >>   
 
Nota autore: Salve a tutti, perdonate il mio immenso ritardo e questo schifo di capitolo ma...Ho troppe storie e non le posso interrompere. Ora sento tutto il peso. Ma non voglio deludervi, riuscirò a continuare. Comunque cosa ne pensate? Quindi il padre di Jorge e Jorge hanno dei dubbi su Felipe, ma il padre muore e al suo funerale Felipe tenta di uccidere il fratello minore, ma bene fermato. Da chi? Quali sono i vostri dubbi? Recensite
  
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