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Autore: Melepatia_2571    09/02/2015    1 recensioni
tutto quello che Thomas non ha recuperato dal filtro e quello che ha vissuto prima del labirinto, prima di mettere piede nella Scatola e di dimenticare tutto ciò che lo teneva ancora in piedi alla C.A.T.T.I.V.O.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Teresa, Thomas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Cominciarono a prendere a pugni la porta e Teresa si sgolava per attirare l’attenzione di quei due deficienti. Ma sembravano spariti.
Dopo un po’ Thomas si arrese e si lasciò cadere su una sedia girevole dietro una scrivania: erano le uniche cose in quella stanza.
:- Teresa smettila, se ne sono andati-
:- Oh, Tom! Che pessimismo!- lo disse scherzando.
Si sedette sulla scrivania di fronte a lui, mentre Thomas continuava a girare sulla sedia. Teresa faceva dondolare le gambe guardando nel vuoto.
:- Secondo te perché ci hanno chiuso qui?-
Lui alzo la testa e la guardò, pensandoci per qualche secondo :- non lo so, ma ci diranno sicuramente cosa è successo. Dopotutto siamo noi i loro sostituti, no?-
:- sì, quadra- si fermò a guardarlo e sorrise:- potresti smettere di girare su quella sedia?! Mi farai impazzire-
Thomas si fermò e accennò un sorriso:- scusa-
:- Che si fa?-
:- Cosa ti va di fare? Vuoi spillare fogli?- disse indicando la scrivania con un ampio gesto, su cui C’era una spillatrice, dei fogli e delle penne.
:- Ahah, che simpatico davvero. Dai Tom, a me non va di stare chiusa qui dentro-
:- Vuoi evadere scassinando la serratura con una forcina per capelli?!-
Teresa salto giù dalla scrivania di colpo e le si illuminarono gli occhi.
 Dopo cinque minuti Thomas si ritrovò a curiosare nei cassetti della scrivania mentre Teresa era intenta a far scattare la serratura con una forcina ripiegata ad arte.
:- Teresa, io scherzavo!-
:- Bé, io no Tom, come puoi vedere. Quindi se magari ti degnassi di aiutarmi te ne sarei molto grata-
Thomas si alzò pigramente dalla sedia lasciando uno dei cassetti aperti. Teresa gli porse il ferretto, ma lui rifiutò mostrandole una tessera magnetica.
:- Dove l’hai trovata?-
:- Nel cassetto- disse tranquillamente:- qualche secondo fa-
:- bene allora apri la porta, cosa aspetti?!-
:- Okay, ma non so se funziona. Può darsi che è qui da molto e che non sia più attiva. Insomma guarda questo posto: sembra che qui non passi più il tempo- disse mentre si dirigeva verso la porta.
:- Tentar non nuoce-
Thomas fece scorrere la tessera nella fessura della porta. Si sentirono un paio di “click” e la porta si aprì. Abbassò la maniglia cautamente e sgattaiolarono fuori. Infilò la chiave nella tasca posteriore dei jeans e cominciarono a camminare silenziosamente lungo le pareti. C’era un silenzio tombale, quasi inquietante. Sembrava uno di quei film dell’orrore: probabilmente sarebbe spuntato un maniaco che li avrebbe sgozzati.
Teresa irruppe nella sua testa “Tom, dove andiamo?”
“Ispirami”
Stava per rispondergli quando una voce gracchiante e isterica di una donna li interruppe.
:- Ehi ragazzi, vedo che avete fretta di andare-
Si girarono lentamente; era la stessa donna che gli aveva parlato qualche ora prima, ma non sembrava la stessa persona: aveva giusto quattro ciocche di capelli e la testa arrossata con enormi grumi di sangue, dalla fronte scendeva un rivolo di sangue che colava sul viso. Gli occhi erano folli e tagliati da pezzi di vetro ancora conficcati nella pelle. Il camice bianco era diventato rosso, dalla maglia tagliata si vedevano molte ferite profonde e ancora fresche. Ma la cosa più spaventosa era il suo sorriso malato che aveva stampato in faccia.
Thomas e Teresa indietreggiarono.
:- Non andatevene. Restate ancora un po’.- era decisamente malata
“Tom” Teresa lo chiamò telepaticamente indicandogli la mano della donna.
Successe tutto in pochi secondi.
Arrivarono le stesse guardie di prima, ma sembravano di meno. La donna si girò di colpo e premette il grilletto. Si videro degli schizzi di sangue sulle pareti e due guardie erano state colpite. Le altre si gettarono sulla Spaccata cercando di toglierle la pistola di mano, ma sembrava incollata. Si dimenava, cercando di sfuggire dalla presa delle guardie. Quando ci riuscì si avventò su Thomas, caddero per terra; non riusciva a respirare, la donna lo bloccava sul pavimento facendo pressione sul collo e sul petto.
Gli puntò la pistola alla testa. Teresa e alcune guardie cercavano di tirarla via, ma non si muoveva di un centimetro. Lui cercava di togliersela di dosso ma era senza forze, non passava più l’aria nei polmoni e sentiva la testa scoppiare. Sentiva le voci lontane, ovattate, vedeva sfumare via gli occhi di Teresa che lo guardava preoccupata. Sentì un paio di colpi, dei tonfi.
Poi più niente, perse i sensi.
 
 
 



N.D.A.
buonasera pive!!
Allora mi scuso in anticipo per tutte le volte che non aggiornerò così velocemente. Questo è stato un CASO!!
poi, mi scuso anche perchè questo capitolo non è molto lungo (forse per voi è un bene perchè leggerlo potrebbe traumatizzarvi a vita), ma era per lasciare un pò si suspance alla fine, così l'ho tagliato prima(e voi da lì direte "che m'importa?!").
bene apparte questo non ho altro da dire, il resto mi sembra chiaro, no? (no!)
okay, inoltre ringrazio al3 fantasy che mi ha buttato nel mondo di THE MAZE RUNNER e mi ha fatto venire questa ossessione, ed è grazie a lei che ho deciso di mettermi su questo sito.
inoltre ringrazio _NAI_ e tutti quelli che hanno recensito e che hanno inserito la mia storiella tra la lista delle seguite\ricordate\preferite e tutti quelli che si sono presi la briga di leggerla.

baci e mele
XD
   
 
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