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Autore: Melepatia_2571    05/02/2015    2 recensioni
tutto quello che Thomas non ha recuperato dal filtro e quello che ha vissuto prima del labirinto, prima di mettere piede nella Scatola e di dimenticare tutto ciò che lo teneva ancora in piedi alla C.A.T.T.I.V.O.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Teresa, Thomas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Thomas lo sapeva. Lo aveva capito; dai loro occhi, da quella sottile vena di follia che si faceva lentamente strada tra quegli occhi, fino ad arrivare al cervello e a propagarsi come un incendio. Lo notava quando parlavano, quando una piccola parola li infastidiva e si innervosivano al punto tale di urlare, sbraitare, chiudersi le porte alle spalle sbattendole violentemente: ormai scricchiolavano tutte.                                    
Anche con lui e Teresa erano severi, strani, nervosi. Forse anche lei lo aveva capito: tutta quella gente stava impazzendo, avevano tutti l'Eruzione, tutti i Creatori.
Però andavano avanti con i loro progetti, come se fossero perfettamente sani.
I suoi pensieri furono interrotti da Teresa che entrò nella stanza. Si andò a sedere accanto a lui di fronte alla scrivania vuota.
Dopo alcuni minuti ruppe il silenzio :- lo hai notato anche tu, vero?-
:-Cosa?- chiese lui. Anche se immaginava a cosa si riferisse.
:-I Creatori - lo disse come se fosse una cosa ovvia.
:-Credo di sì. - si interruppe:- ma esattamente cosa dovrei notare?-
:-cosa dovresti...... Tom, il loro comportamento non ti sembra strano?-
:-sì, è come se avessero...- si interruppe come se quelle parole lo avrebbero pugnalato, come se fossero troppo orribili ad alta voce.
:-Avessero l'Eruzione.-lo disse calma, sicura. Thomas la guardò per qualche secondo, poi guardò la scrivania. Era calato di nuovo il silenzio su quella stanza.
:-no Teresa - fece una pausa e sospirò come per arrendersi a quella realtà:-loro HANNO l'Eruzione-
 
Ci fu un lungo minuto di silenzio che a Thomas parve interminabile.
Poi entrò una donna, alta e bionda, portava un paio di occhiali. la conoscevano bene: aveva contribuito molto al progetto ed era stata lei ad idearlo assieme ad altri suoi colleghi. era uno dei creatori e spesso faceva loro quei discorsetti noiosi sulla serietà e sull'importanza di questo labirinto, della cianografia, e via dicendo. Thomas e Teresa non l'ascoltavano quasi mai da quando avevano imparato a gestire meglio la telepatia.
Sembrava molto calma all'apparenza, ma bastò sentire la sua voce tremante per accorgersi che bisognava essere tutt'altro
:-bene ragazzi, i piani procedono per il meglio- disse scostando la sedia e sedendosi:-anche se non si può negare che ci siano state..-deglutì -complicazioni. E voi ne sarete al corrente o almeno lo avrete intuito dato che siete i nostri soggetti più fidati e ....-si fermò. Chiuse gli occhi irrigidendosi sulla sedia. Lui e Teresa si scambiarono un'occhiata. poi riprese:-...e intelligenti, capaci e tutto il resto- sembrava molto scocciata dal fargli quel discorso. come se avesse di meglio da fare che stare lì a recitare a memoria quelle parole.
La donna congiunse le mani davanti al viso, e le strinse sempre più forte. Cominciò a tremare:-insomma penso voi sappiate..abbiate capito cosa sta succedendo-si stava evidentemente sforzando di restare calma. Thomas pensò che sarebbe esplosa da un momento all'altro. inoltre quello che diceva non aveva senso.
:-vedete questi problemi sono abbastanza gravi e potrebbero compromettere i nostri piani. Il punto è che molti di noi sono malati, hanno l’Eruzione.-disse le ultime parole alzando la voce come se si fosse tolta un peso dallo stomaco.:- immagino che questo lo avevate capito. E sapete che è una cosa molto grave e bisogna provvedere prima che la situazione degeneri.- cominciava ad essere più calma, quasi rilassata.
:-quindi cosa volete che facciamo?-chiese Teresa
:-voi siete i soggetti migliori e ci dovrete sostituire. Siete i più adatti a portare a termine la cianografia. Noi non siamo immuni e l’Eruzione ci impedisce di portare a termine il progetto quindi sarete informati sugli ultimi cambiamenti e vi illustreremo meglio il piano. Una volta fatto voi dovrete ucciderci, se non prima. – era molto convinta di quelle parole. Thomas credeva che da un momento all’altro sarebbe esplosa e avrebbe dato di matto. Invece restò calma.
Teresa stava per dire qualcosa ma fu interrotta:- dopo pranzo vi aspetto qui.- si diresse verso la porta con la stessa espressione seria :-dobbiamo metterci a lavoro presto, sapete no, l’Eruzione è imprevedibile- sorrise ed uscì sbattendo la porta talmente forte che fece cadere un quadro –orribile- dalla parete.
Rimasero in silenzio per un po’. Fuori si sentivano dei passi ogni tanto. Ma a parte questo era tutto deserto. Come sempre.
Thomas aveva gli occhi vuoti, non guardava in nessun punto in particolare. Pensava a ciò che aveva detto la donna. Sapeva che era stato addestrato per quello dopotutto ma non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere qualcuno. Anche se non voleva assolutamente che succedesse tutto un’altra volta, non voleva vedere qualcuno perdere il senno di nuovo. Gli ritornò in mente suo padre, i suoi occhi iniettati di sangue. Sua madre che piangeva, disperata. Quelli della C.A.T.T.I.V.O. che portavano via con la forza quell’uomo, l’uomo che una volta era il suo papà. Ma di lui ormai non c’era più nessuna traccia. Al posto suo c’era uno Spaccato, ferito ovunque, senza quasi più capelli, senza più una coscienza. Senza più un cuore capace di amare. Al suo posto c’era un morto che camminava, dimenticato da tutti e ricordato da nessuno.* Però Thomas ricordava ancora. Si accorse che aveva la vista annebbiata, gli occhi umidi.
Anche Teresa se ne era accorta:- Tom, tutto okay?- lui si girò a guardarla: nei suoi occhi azzurri e freddi vide uno sguardo sincero,quasi triste. Come se stesse provando la sua stessa sensazione, lo stesso vuoto, la stessa tristezza.
:-sì- aveva la voce rotta, debole. Non ci credeva per niente a quella parola. Teresa gli prese la mano e la strinse forte, intrecciando le dita.
Thomas sorrise leggermente. Lei fece lo stesso. Si diressero verso la porta; sul pavimento c’erano mille pezzi di vetro taglienti e luccicanti, erano sparsi ovunque. Si addentrarono nei lunghi corridoi tristi e spenti. Sembravano senza fine
:-sembra una prigione, un riformatorio o qualcosa del genere- Teresa lo guardò quasi divertita. Non si era nemmeno accorto di aver pronunciato quelle parole ad alta voce. Non sapeva come gli fosse venuto in mente, anche se non era del tutto sbagliato. Teresa lo guardò negli occhi
:- Bé almeno ci siamo finiti insieme- Thomas pensò che quello non era per niente sbagliato. Finché erano insieme sarebbe andato tutto bene.
Camminavano in silenzio e man mano che si avvicinava la fine del corridoio si sentivano delle voci sempre più forti. Sembrava una discussione che si faceva sempre più animata. Quelle parole diventarono urla di una donna. Un urlo forte, penetrante, disperato, isterico. Teresa si strinse a Thomas. Lui tratteneva il respiro. Poi un tonfo e il silenzio più assoluto, inquietante. Intanto si erano fermati, come congelati. Teresa lasciò andare il braccio di Thomas. Guardava davanti a sé, alla fine del corridoio. Sembrava infinito. Poi gli parlò telepaticamente
”Tom”
“sì?”
“Cosa pensi che sia stato?”
Si girò a guardarla negli occhi come per cercare la risposta giusta da darle”Non lo so. Penso niente di grave”
“Tom, sono sicura che sia successo qualcosa”
“Sì, lo so. Magari dovremmo andare a controllare”
“io non credo”
“ma …”fu interrotto da una donna che passò accanto a loro con al seguito due guardie armate di lanciagranate, poi un’altra decina. La donna fece un cenno a due di loro che gli vennero in contro, prendendoli per il bordo della maglietta e cominciando a trascinarli via
:- Lasciateci, possiamo camminare anche da soli!!- Teresa fumava di rabbia. Li lasciarono andare ma continuavano a spingerli ogni due passi
:- Ma di cosa vi preoccupate?! Non c’è bisogno di spingerci come detenuti!- Anche Thomas non ne poteva più. Ormai tutti sapevano cosa era successo, più o meno, non era necessario trattarli in quel modo. Nonostante tutto continuavano a spingerli. Era molto fastidioso.
Li portarono fino ad una porta, la aprirono bruscamente, li spinsero dentro violentemente e la chiusero a chiave.










n.d.a.
*frase trovata curisando tra una delle magnifiche fanfiction che mi straleggo

allora comincio col dire che questa fanfic si centra su Thomas, poi tutto il resto ci gira intorno nonostante sia spesso con Teresa(spero che sia chiaro nonostante il mio linguaggio incomprensibile). Detto questo, non ho più niente da dire. Già.
è un capitolo molto lungo lo devo ammettere e se molti non hanno voluto rovinarsi la vita leggendolo vi capisco.U.U
bene credo di aver finito e spero che vi piaccia e che recensirete o almeno passerete di qui. Ringrazio già tutti in anticipo e ricordate: le recensioni negative sono critiche costruttive e le  critiche costruttive aiutano a migliorare. ;)
baci e mele a tutti
XD
   
 
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