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Autore: nettie    09/02/2015    2 recensioni
Ti sto urlando tutto il mio dolore, lo senti? Voglio che ti pugnali direttamente il petto, voglio che le mie urla ti facciano male, voglio urlare al mondo quanto io sia arrabbiata, pronta a combattere ma allo stesso tempo già arresa da quando ne ho memoria.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lettere a Nessuno.'
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I need to keep the scars,
to prove there was a time when I loved something more than life.”

 

Rabbia, delusione, lacrime. Non sento niente, non sento niente. Il tempo si è fermato, non percepisco più lo spazio, dove sono? E' l'Inferno? Torna a riprendermi, ti prego. Torna a riprendermi. Mi manchi, dove sei? Dove siamo? Dove siamo finiti? Ho bisogno di una risposta, ti prego. Rispondimi. Perché l'hai fatto? Non vedi che sto piangendo amarezza anche quando rido? L'avevo previsto, ma non l'avrei mai pensato così doloroso. In questo preciso momento una parte di me se ne è andata, non potrò più riaverla. Bastardo. L'amicizia vera è tutta una cazzata, noi non siamo mai esistiti, è sempre stata tutta un'illusione. Ho vissuto dentro un'illusione, non è così? Confessa tutti i tuoi peccati, so che stai mentendo. Ti prego, rispondimi. Ho bisogno di te, ho un disperato bisogno di te. E ti diverti, ti vedo. Piaciuta la festa?

Dio mio, mi sento così stupida. Ti ricorderò per sempre come la peggiore esperienza di tutta la mia vita, l'unico che ha avuto il privilegio di spezzare il mio cuore per la prima volta. Diventerò una ragazza di ferro, lo giuro, non mi lascerò scalfire mai più da nessuno. Brucerò fra le fiamme dell'inferno e mi pentirò amaramente di ogni mio singolo gesto. Mi pentirò di te, per te. Ti prego, stammi bene, sii felice anche per me. Sii felice con lei e ogni tanto pensami, pensami quando ti mancheranno le cose che eravamo soliti fare insieme, pensami quando magari ti mancherò io stessa, pensami anche in negativo, ma pensami. Ora non è rimasto più nulla di tutta quella malinconia che mi perseguitava costantemente togliendomi il fiato. Ora è emersa la rabbia, è emersa la rabbia e con lei tutta la negatività che c'è in me. Mi sento come un animale in gabbia, un animale in gabbia. Sto urlando, sto urlando. Ti sto urlando tutto il mio dolore, lo senti? Voglio che ti pugnali direttamente il petto, voglio che le mie urla ti facciano male, voglio urlare al mondo quanto io sia arrabbiata, pronta a combattere ma allo stesso tempo già arresa da quando ne ho memoria. Vivere da morti.

E' incredibile, è incredibile come io sia riuscita a farti scivolare via dalle mie mani. No, non sono stata io. Sei stato tu che mi hai spinta giù, in fondo. Il per sempre non esiste e l'ho realizzato solo ora, mi vergogno. Non ho dato ascolto agli altri solo perché credevo in te più di qualsiasi altra cosa, avrei dato la vita per farti felice, tu mi hai dato solo motivi per cui sprofondare. E scusami, davvero. Scusami se sono stata un peso, scusami se ci sono stata quando ne avevi bisogno, scusami se sono stata semplicemente inutile. Toglierò il disturbo, lo sto già facendo, ho deciso di sparire lentamente, per farti ritrovare solo quando chiederai di me. E ti giuro che quando mi cercherai ancora, non troverai risposta, solamente perché ci tengo a conservare quel piccolo briciolo di amore che conservo nel mio cuore. Voglio conservare parte del pensiero che ho di te illeso. Voglio conservare una tua immagine positiva nella mia mente, quindi non infierire ancora sulle mie condizioni emotivamente instabili. E' amore, ed'è per te, ma non permetterò che tu lo distrugga ulteriormente. Stammi lontano, sei l'assassino di ogni mio sogno.

   
 
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