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Autore: darkimera    02/12/2008    2 recensioni
Le storie tra gli umani e i demoni sono sempre state così... prima o poi uno dei due deve morire. E se, dopo la morte, si volesse a tutti i costi vendicarsi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sacerdotessa

La sacerdotessa

Il sole stava quasi per nascere. La ruota del villaggio, però, si era già messa in moto. Una semplice e tranquilla giornata, ma forse non per tutti. Ancora una volta due coniugi si erano dovuti svegliare rapidamente, per loro una giornata non poteva mai definirsi esattamente “tranquilla”. Da quando avevano avuto figli in quella casa, la mattina specialmente, c’era sempre un gran trambusto. Certo, ora i primi tre erano cresciuti e non disturbavano troppo, ma l’ultimo arrivato bastava per tutti. E così, tra i pianti affamati del quarto figlio e le urla degli altri tre, quasi non si accorsero che qualcuno stava chiamando l’uomo dalla strada. Questi piombò nella casa, ansimante, gridando: - Maestro Miroku! Presto venga abbiamo bisogno del suo aiuto!

Miroku trattenne uno sbuffo. Possibile che non l’avevano ancora capito che lui non era più un sacerdote? Comunque, passando il piccolo Suzu a Sango, chiese: - E la sacerdotessa Kagome dov’è in questo momento?

- Non c’è! Non è al villaggio al momento.

Quello l’aveva capito anche lui. – Va bene, che cos’è successo?

Ma l’uomo era già uscito e Miroku fu costretto a seguirlo. Lo accompagnò fino all’inizio del villaggio, dove due uomini stavano cercando di far rinvenire una giovane ragazza. Miroku stava chiedendo qualcosa, quando il vecchio lo precedette, agitato.

- La ragazza è crollata improvvisamente a terra come se si fosse addormentata improvvisamente. Magari è un demone…

Miroku si avvicinò cauto alla ragazza per poter verificare in che stato fosse. Neanche a un passo da lei, il corpo della ragazza fu percorso da un tremito violento e spalancò gli occhi. Occhi vitrei che videro l’ex monaco. Si alzò di scatto e lo assalì. Lui la schivò e prese il bastone che teneva in mano uno degli uomini. Lo guardò furente, poi lo riattaccò. Fece in tempo a ripararsi con il bastone e tenerla così un po’ lontana, mentre continuava a cercare di ghermirlo mormorando frasi sconnesse e senza senso, con gli occhi quasi fuori dalle orbite.

Fortuna volle che in quel momento arrivò Inu Yasha e, prima che potesse fare alcunché, Miroku gli gridò:

- Vai a cercare Kagome! Non so per quanto possa resistere!

Il mezzo demone non capì bene cosa stesse accadendo, ma, vista la posizione di Miroku, cominciò a seguire le tracce della ragazza. Il suo odore proveniva dal pozzo. Inu Yasha sperò con tutto il cuore che non volesse andarsene. O perlomeno non ora.

*

Kagome era seduta pensierosa sul bordo del pozzo. Era da anni, tanti ormai, che non andava dall’altra parte, a casa. Chissà come se la passava la sua famiglia, chissà cosa accadeva in quel mondo. Chissà se il nonno continuava a vendere finte sfere degli Shikon e Sota? Chissà se si era dichiarato a quella ragazza che gli piaceva tanto. E la mamma! Quanto le mancavano i suoi manicaretti. Avvertì un nodo in gola e sentì affiorargli una lacrima che asciugò subito. Ormai aveva deciso, quello sarebbe stato il suo futuro, lì nell’epoca Sengoku, insieme a Inu Yasha. Accarezzò distrattamente il bordo del pozzo. Tutto era iniziato da lì, da quando era andata a cercare Buyo nell’hokora.

Un fruscio nell’erba catturò la sua attenzione, spezzando il filo dei pensieri. Si alzò e una mano corse all’arco, mentre l’altra cercava la freccia. Una figura rossa sbucò dalla vegetazione e atterrò davanti a lei. Si rilassò, era soltanto Inu Yasha.

- Allora eri qui, Kagome! Gli abitanti del villaggio ti stanno cercando da un bel pezzo.

Lo guardò interrogativa: - Che cos’è successo? – si era fatto male qualcuno? Una persona era morta?

- E’ meglio se vieni a vedere di persona, non so per quanto Miroku possa tenere a bada la situazione…

Quella frase fece scattare una molla dentro Kagome che montò sulle spalle del mezzo demone. Corsero velocemente attraverso la foresta, con il vento che sibilava nelle orecchie. Cosa mai poteva essere accaduto al villaggio? Era dovuto intervenire Miroku e quindi la faccenda era grossa. Se il villaggio fosse stato attaccato da demoni la responsabilità sarebbe ricaduta sulla sacerdotessa, perché non era nel luogo dell’accaduto. Ma il tempo per pensare era scaduto, erano arrivati.

Miroku stava cercando di tenere a bada una donna che mordeva fuori di sé l’aria, mentre con le mani cercava quasi di strozzare l’uomo. Kagome scese in fretta da Inu Yasha e incoccò subito una freccia, se fosse stato un demone l’avrebbe purificato. Alla vista del nemico dovette, però, abbassare l’arco, non capiva. Era una donna del villaggio, ma adesso sembrava tutt’altra persona. Lei la vide e corse selvaggiamente verso Kagome. Sembrava fosse stata posseduta da qualche strana entità molto potente, gli occhi erano spenti.

- La tua forza…sacerdotessa…ecco il pegno che mi devi… - sibilò a denti stretti, con una voce né umana né demoniaca.

Intanto si era fatta più vicina, le mani tese verso Kagome che alzò nuovamente l’arco. Ma non poteva colpirla, era una donna del villaggio, la conosceva. Esitò e delle mani forti le afferrarono le spalle e gli occhi della donna si fecero sempre più piccoli. L’arco le sfuggì dalle mani, si sentiva così debole.

- Kagome! – Inu Yasha? Perché era così preoccupato? Perché cominciava a essere così lontano?

Dei passi. Un tintinnio di campanelli, o forse era un rosario?, e poi una voce anziana e autoritaria.

- Akuma kokoro nigeru karada!

Un urlo infernale si levò dalla bocca della donna insieme a un qualcosa simile al fumo. Lei svenne e Kagome stava per perdere i sensi, ma una mano le afferrò il braccio e la stessa voce chiese: - Stai bene, ragazza?

Kagome s’aggrappò all’arco e attese che le passassero i tremori e il senso di vertigine. Poi aprì gli occhi.

La vecchia che l’aveva soccorsa era senza ombra di dubbio una sacerdotessa. Sembrava una vecchia tartaruga con una sottile ragnatela di rughe che le correva sul viso incorniciato da lunghi capelli bianchi. In mano aveva ancora il rosario.

- Che cosa è successo? – la voce le usciva a fatica ed era alquanto roca.

- Quello spirito stava per impossessarsi di te…

Kagome s’alzò. Le gambe non le tremavano più di tanto, riusciva a reggersi in piedi. – Lo conosce?

L’anziana produsse una risata di gola. – Se lo conosco? Bhè, diciamo che è una mia vecchia conoscenza…

La ragazza la guardò interrogativa: - In che senso?

Il sorriso sparì dal volto della vecchia. – Te lo spiegherò. Ma non qui fuori, non vorrei ci fossero orecchie indiscrete all’ascolto…

--

Eccomi qui! Ho aggiornato presto, spero

* Dreaming, sono contenta che tu sia contenta del fatto che abbia ri-iniziato questa storia! E comunque il dubbio della sacerdotessa e del demone ti resterà per un bel po’ di tempo, mi dispiace. Lo so sarai rosa dalla curiosità, ma aspetta pazientemente di svelare l’arcano… Grazie anche per aver messo questa storia tra le tue preferite, ne sono onorata! Comunque spero di non deluderti con questi capitoli…

* pillo grazie per la recensione! Sono contenta che l’inizio ti sia piaciuto, anche per te spero di non deludere le tue aspettative con questi capitoli…

E poi, se state leggendo, ci tengo a chiedervi scusa La sognatrice, Kagome19 e Hikary1980 per aver cancellato la vecchia storia… scusatemi

Ho finito, grazie per aver letto, ci vediamo nel prossimo capitolo!

darkimera

  
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