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Autore: darkimera    22/01/2009    1 recensioni
Le storie tra gli umani e i demoni sono sempre state così... prima o poi uno dei due deve morire. E se, dopo la morte, si volesse a tutti i costi vendicarsi?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spiegazioni

Spiegazioni

- Cos’è successo, precisamente, là fuori? – chiese diretta Kagome alla sacerdotessa.

Erano appena entrati nella casa che era stata di Kaede e la vecchia sedeva tranquilla davanti alla giovane. La ragazza che poco prima era stata impossessata dallo spirito, invece, era stata portata a casa sua per poterla far riposare e la situazione al villaggio si era tranquillizzata fino a far riprendere le abitudini quotidiane.

- Non l’hai capito da sola? – chiese alzando un sopracciglio la sacerdotessa. – Sei una sacerdotessa, non riconosci una possessione quando la vedi, Kagome?

La ragazza restò di sasso. – Come fa a conoscermi?

- Non sono quel genere di persona che si potrebbe definire un sangue puro. Riesco a sentire il futuro di chi voglio o scrutarne il passato, quindi so il tuo nome. Io sono Syuryouka.

Kagome non disse niente, restò immobile a fissarla.

- Se non hai niente da chiedermi, ragazza, lascia fare a me una domanda. Qui ci sono due sacerdotesse, vero?

La ragazza ritornò al presente e scosse la testa. – Solo io.

Syuryouka alzò le sopracciglia sorpresa. Quando era arrivata al villaggio aveva sentito chiaramente che c’era un’altra aura spirituale più potente della sua e di quella della ragazza. Eppure diceva che c’era solo lei, strano. Forse, però, era vero, magari si era sbagliata.

Intrecciò le mani in grembo. – Strano… - disse, dando voce ai suoi pensieri. – Davvero strano…

- Strano… cosa? – le chiese Kagome.

- Lascia perdere. Non hai niente da chiedermi? Pensavo volessi delle spiegazioni…

Kagome rispose impacciata: - Sì… avrei delle cose da chiederle. Chi era quello spirito, ad esempio?

- Qualcuno che ti sta dando la caccia… - le disse fissandola intensamente.

Kagome stava per dire qualcosa, ma si fermò quando vide che la sacerdotessa stava continuando la frase. - … da quando hai attraversato il pozzo, Kagome. Brama la tua forza e vuole la tua morte.

La ragazza aprì la bocca, ma la richiuse subito. Inutile fare una domanda a cui l’altra aveva già dato una risposta prima. Optò, invece, per un’altra domanda, più sensata.

- E perché mi sta cercando?

- Questa è l’unica cosa che non so. È confuso, non sa neanche lui cosa vuole, forse vendetta, chissà…

- Vendetta? – chiese facendo eco all’ultima parola, non capiva.

- Vendetta. Ma sì, definiamola così. È fuori controllo, sta cercando colei che l’ha risvegliato. Sei tu, Kagome, che sta cercando. Hai molte cose in comune con la sacerdotessa che l’ha fatto schiavo.

- Non capisco.

- Lo immagino, non è facile da capire.

- Come è possibile che non mi abbia attaccata prima? Perché vuole solo me?

- No, non vuole solo te, questo no. Vuole anche te. Vedi Kagome, quando si è destato era molto affamato e si è cibato della prima cosa che ha trovato. Era una sacerdotessa, l’ha prosciugata completamente della sua anima e della sua forza. Da allora noi siamo diventate la sua droga, non può, o meglio, non riesce a farne a meno. A volte si ciba anche di sacerdoti, non fa differenza. Però, tu per lui sei il piatto più prelibato. Diciamo che sei la sua qualità di droga più ricercata. Per la prima domanda, posso risponderti solo per ipotesi. Magari non ti ha cercata prima perché i suoi sensi erano troppo deboli, ancora non avvertiva con precisione dov’eri, ma solo che c’eri.

- Sì, ma in questo periodo prima che io arrivassi c’era un’altra sacerdotessa molto potente, perché non si è svegliato allora?

- Eh, povera Kikyo… - sospirò. – Lei era parte di quest’epoca, non era una novità, la sua aura è semplicemente passata inosservata come se fosse quella di una comune sacerdotessa, quando tu hai attraversato il pozzo, invece, hai portato qui la tua energia nuova e inaspettata. Voglio semplicemente dire che ti ha notato di più perché provenivi da un’epoca a noi prossima. E il fatto che ogni tanto la tua aura spariva non ha fatto altro che confonderlo e aumentare la sua voglia e ora che ti sei stabilita qui non passa giorno senza che ti cerchi…

Silenzio. Kagome guardava intimorita la vecchia Syuryouka. Fissava le rughe, chissà quante cose aveva visto nella sua vita. Con lo sguardo perso nel vuoto mormorò:

- … ho paura …

Lei la guardò. – Sarebbe strano non averne. C’è in ballo la tua vita, se vinci vivi se perdi muori.

La mente di Kagome cominciò a pensare. O viveva o moriva. Se stava in quel villaggio moriva, ma se partiva forse aveva qualche probabilità di vita. Un pensiero un po’ egoista, certo, ma che altro poteva fare? Mostrò i suoi pensieri ad alta voce.

- Cosa posso fare?

Sospirò. – Fermarlo. C’è solo un modo per poterlo fermare, a quanto so. Se ci tieni davvero a vivere, devi riuscire a frantumare una collana dove viene conservata la cenere del suo corpo. È questo il legame che gli consente di vivere. Però, c’è anche un rovescio della medaglia. Lui sa della collana e sa anche che è l’unico modo per ritornare, ma prima deve trovare un corpo di demone abbastanza potente da ospitarlo…

La ragazza abbassò gli occhi, pensierosa, poi guardò la vecchia. – Mi sta bene. Dov’è conservata?

Syuryouka alzò le sopracciglia, non se lo aspettava. – A nord di qui c’è una montagna, la Kutsu u Yama. Lì si trova una cascata, la Ikenie Rakka, dove è custodito il monile. Però bisogna fare in fretta…

All’improvviso gli occhi dell’anziana divennero vitrei. Stava vedendo qualcosa, qualcosa che probabilmente stava accadendo in quello stesso istante in un altro luogo. Quando si riprese, parlò con Kagome.

- Forse, però, è troppo tardi. Kagome, puoi chiamarmi per favore Inu Yasha?

Kagome si sporse dalla porta e chiamò il mezzo demone che, paziente, aspettava fuori, come gli era stato detto dall’anziana.

- E così adesso vuoi parlarmi? – le chiese non appena entrato nell’abitazione.

- Salve, Inu Yasha. – lo salutò pacata Syuryouka.

- Cosa vuoi? – le domandò brusco.

- Niente di particolare, mezzo demone. Solo… quanto ci tieni a tuo fratello?

Ciao a tutti! Grazie per aver letto il terzo capitolo! Scusate, questa volta ho aggiornato un po’ tardi…

* Dreaming grazieeeeeeeeee! T.T troppi complimenti, davvero. E poi, oddio, non pensavo di meritare addirittura quell’aggettivo: “divinamente”… oddio… beh inutile dire che ne sono felice! m(O///O)m come avrai capito lo spirito non era Kikyo (che avrà in seguito anche lei una piccola parte…)… spero di non deluderti con i prossimi capitoli perché credo che non saranno molto belli… (-_-;) continua a seguirmi! La prossima volta aggiorno più presto, lo giuro!

* ka chan … so che suonerà molto banale, ma sono felice che tu abbia messo la ff nelle tue preferite!

E a tutti quelli che leggono e basta… GRAZIE!!!!

Dopo tutto questo blaterare, vi saluto e alla prossima!

darkimera

  
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