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Autore: ragazza_innamorata    02/12/2008    3 recensioni
[A Lù <3 perchè gliel'avevo promessa] [ItachiXOC]
Dei molti omicidi che aveva compiuto quell'infausta notte, quello di lei era stato il più doloroso. Ma se c'era una cosa che aveva imparato, rifletteva Itachi mentre di fianco a Kisame usciva dalla casa con una fotografia pesante sul petto al di sotto della cappa a nuvole, è che il passato non si disfa. Si crea.
[Questa FanFiction partecipa alla IV Minisfida di Criticoni - Il cenone natalizio]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Chià. [ragazza_innamorata su EFP]
Titolo: Memoirs ~ Ricordi
Rating: Giallo
Fandom: Naruto
Personaggi: Itachi Uchiha, OC
Avvertimenti: ///
Note dell'autore: 625 parole titolo escluso - conteggio effettuato con il ContaParole di Criticoni.net

[Questa fic partecipa alla IV Minisfida di Criticoni.net]


A <3 perchè gliel'avevo promessa
e perchè tutto questo non esisterebbe senza di lei.
Perchè in lei ho trovato una grande amica
e perchè lei è l'amantA ufficiale di Itachi xD

Memoirs ~ Ricordi

I passi di Itachi erano leggeri, quasi impercettibili, come quelli di un qualsiasi essere umano che abbia votato la propria vita al silenzio. Avanzava deciso scivolando di ombra in ombra come in una danza, gli occhi appena socchiusi per schermarli dal gelo che, come ogni inverno, ammantava Konohagakure di una sottile coltre di neve e ghiaccio.
Alle sue spalle Kisame sbuffava, stringendosi nel mantello nella speranza di riscaldarsi.
« Itachi » il suo tono di voce gli attirò un sibilo di disapprovazione da parte dell'Uchiha « Non mi hai detto che cosa siamo venuti a fare qui. » il ninja dalla pelle blu sputò le ultime parole con un brivido ed un imprecazione sibilata.
« Devo riprendere una cosa »

Se un tempo i corridoi di casa Uchiha erano stati pieni di risa e luce, adesso erano vuoti e silenziosi, e Itachi li percorse velocemente per impedire ai ricordi che quella casa gli provocava di prendere il sopravvento sulla freddezza che si era obbligato a mantenere.
La porta davanti a lui si aprì lentamente sotto la pressione del palmo della sua mano, rivelando la figura immobile del fratellino addormentato e raggomitolato sul futon appartenuto anni prima a Mikoto e Fugaku.
Il suo petto si alzava e si abbassava con leggerezza, ed il viso era disteso e appoggiato contro una delle esili spalle. Ucciderlo ora sarebbe stato così semplice... ma non era per questo che era venuto.

Scivolò via nel buio fino alla porta successiva, spalancando anche questa con un leggero cigolio, e sorrise soddisfatto mentre cominciava a respirare lentamente l'aria densa di polvere di quell'ambiente che nessuno visitava più da anni. La sua stanza prima del tradimento.
Nonostante sapesse che gli ANBU avevano rovistato più volte quel locale in cerca di indizi che spiegassero il suo repentino colpo di testa, la sua speranza era che avessero avuto rispetto perlomeno dei suoi effetti personali più intimi.
Ma si sbagliava, constatò digrignando i denti. Il suo album di fotografie era a terra, con il dorso rivolto verso il soffitto e numerose immagini staccatesi nell'urto con il pavimento disposte disordinatamente tutt'attorno.
Con un gesto quasi riverente lo afferrò e lo prese in mano, sfogliandolo distrattamente.
Dalle pagine ingiallite dal tempo, fotografie incollate distrattamente dalle sue dita infantili gli restituivano sorrisi ormai da tempo perduti. Soprappensiero, strinse a sé il libro, chinandosi a raccogliere una fotografia sfuggita a quelle pagine odorose di ricordi, ed una smorfia simile ad un sorriso nostalgico gli increspò le labbra mentre sfiorava con la punta delle dita l'immagine consunta dal tempo di una ragazza dai capelli castani.

Si erano conosciuti ad un cenone natalizio in famiglia pochi anni prima del suo tradimento, ed i loro spiriti erano stati immediatamente attratti da un'affinità comune. Lei ninja di grande abilità relegata in un paese di mare a controllare i traffici marittimi, lui ragazzo prodigio intrappolato in una gabbia dorata di aspettative altrui.
Mentre parlavano, Itachi si era sentito attratto dalla curva delle sue labbra frementi, dalla sua pelle dorata dal sole del Sud, da quelle onde d'ebano che le incorniciavano il viso quasi distrattamente, dando la parvenza che anch'esse fossero stanche del sole così diverso dal caldo umido di Konoha.
Erano usciti insieme senza farsi notare da Fugaku e dal padre di lei, Mizukoshi, ed avevano passeggiato a lungo sotto le stelle nel grande giardino della Villa. Poi, mentre nella stanza accanto si stappava lo spumante, lui aveva preso coraggio e le aveva sfiorato le labbra in un casto bacio.

Dei molti omicidi che aveva compiuto quell'infausta notte, quello di lei era stato il più doloroso. Ma se c'era una cosa che aveva imparato, rifletteva Itachi mentre di fianco a Kisame usciva dalla casa con una fotografia pesante sul petto al di sotto della cappa a nuvole, è che il passato non si disfa. Si crea.
  
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