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Autore: skinplease    10/02/2015    0 recensioni
Seguito ideale di una shot della raccolta"one For a kiss"... Cosa succede se Benedict e Martin provano a uscire assieme?
DISCLAIMER: non descrivo carattere, o intenzioni o vita reale dei personaggi, no no no! sono solo i miei fangirleggi...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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primo appuntamento-04E' quasi arrivato a casa, su un anonimo taxi guidato da un ometto con i baffi. Si è lasciato andare sul sedile, il freddo penetra sotto i vestiti, ma a lui non gliene frega niente.
Prima ha guadagnato l'uscita dal locale jazz tremando in maniera inconsulta, infilandosi il giubbotto con lieve difficoltà, prendendo a camminare a passo di marcia. Ma era irrisorio viste la rabbia e la delusione che sentiva dentro, che lo divoravano come un pezzo di legno sul camino.
Si rende conto che non ha funzionato, il loro primo appuntamento; e anche l'ultimo, a quanto pare. Perchè, perchè, perchè? Che cosa diavolo gli è preso, a Martin?
Qualcosa gli punge dietro gli occhi, ma mantiene l'espressione quasi impassibile, si ritrova con un dolore sordo in fondo al petto; non sopporterebbe di piangere davanti uno sconosciuto, e potrebbe sempre riconoscerlo in fondo.
Sente scuotersi la tasca, di nuovo. Non sospira nemmeno più, sfila il telefono e vede lampeggiare il nome di Martin a ritmo delle vibrazioni. La chiamata muore senza risposta dopo almeno dieci squilli, e compare una X sulla cornetta in alto a sinistra con a fianco il numero 19. Non ha smesso di telefonare un momento da quando lui se n'è andato.
Non si era atteso che andasse così, no davvero. L'evidenza si palesa, come in mille altri appuntamenti che gli sono passati davanti da quando ha quattordici anni, quando aveva trovato il coraggio di chiedere a Elisabeth Miller, la sua vicina di casa dell'epoca, se prendeva un gelato con lui una domenica pomeriggio di settembre. Il primo appuntamento in assoluto, concluso alle dieci di sera con un bacio al gusto di lingua e vaniglia sotto il portico di casa, e i suoi genitori a spiare dietro le tende acriliche gialle e arancioni anni ottanta.
Aveva sperato anche stasera, in un bacio con la lingua; strano a dirsi, visto che con Martin aveva fatto sesso. Qualcosa gli si muove nel petto, e ormai è troppo tardi per rimandarlo indietro.
Benedict deglutisce a forza lasciandosi andare al sedile, sta finendo come tutti gli altri appuntamenti sbagliati, cioè con lui che rientra da solo; non è mai stato un tipo da raccontarsi troppe storie, nonostante il suo mestiere sia proprio quello. Non era mica novizio, agli appuntamenti; su questo, Martin aveva ragione. Quasi sorride adesso, al pensiero delle mille uscite con le donne più disparate, a volte terminate bene, altre male. In fondo, era stato con Olivia per quasi dodici anni, c'aveva messo un pochino per tornare "operativo". Poi, si era di nuovo buttato nel terribile campo minato dell'amore; c'aveva provato, ma la sua regola di base, soprattutto al primo appuntamento, era zero aspettative. Una regola chiara, semplice; che non sgarrava mai, e che gli aveva evitato un sacco di guai e di pensieri gli anni precedenti.
Martin però ha rovesciato tutto ancora una volta, da quando si erano scontrati bocca contro bocca dietro un pannello verde di scena nel primo di tanti momenti segreti, passando per le notti a muoversi dentro lo stesso letto negli alberghi della nuova Zelanda, fino alle ore rubate a Londra, tra un film e una puntata di Sherlock, fissandosi indecenti e leccandosi le labbra.
Era stato lui a chiedergli di provare a uscire insieme, per davvero, a chiedergli di provare; Dio mio, che idea imbecille.
Non può farci niente ormai, perchè da questo appuntamento sbagliato ora lui sta uscendo con le ossa rotte e l'animo a brandelli. Si sente idiota, stupido; perchè diavolo vi aveva riposto tante aspettative, che cosa stava pensando poche ora fa, ma è forse impazzito, che cosa...

Non sono nemmeno le undici di sera; in quel momento la tasca vibra di nuovo, ma solo una volta. Quando estrae il telefono, vede WU allertarlo che c'è un nuovo messaggio. Lo fissa per qualche secondo come se potesse mordere, e poi lo apre con le dita gelide, cercando di non aspettarsi nulla. Povero, piccolo, stupido Benedict!
Eccolo lì, il messaggio, che lampeggia nella luce azzurrognola del nero del taxi. Legge e alza le sopracciglia, decisamente stupefatto perchè di tutto quel che gli è passato per la testa, questa è proprio l'ultima cosa.

- Come stai?
- come credi che stia?
- quindi bene?
- perchè tu stai bene? io no!
- e chi devi ringraziare?
- un biondino stronzo! lasciami in pace!
- non si lasciano le cose a metà, Ben! Non te l'ha mai detto la mamma?
- Sei uno stronzo!
- ti comporti come una femmina, lo sai? vuoi fare l'uomo e non sai reggere!
- ringrazia Dio che non sei qui, o ti romperei i denti a calci!
- le donne scappano, Ben, proprio come sei scappato tu!
- vai al diavolo tu e le tue frasi fatte! Le tue storie mi hanno rotto!
- Storie? se c'è uno che ha dato il 100% di se questa sera, sono stato io! Non arrabbiarti se la cosa non ti piace, ok?
- Non mi piace? sei completamente impazzito?
- No, devo essere stato pazzo a dirti di si per stasera!
- E ALLORA PERCHE' NON HAI DETTO DI NO? PERCHE' SEMPLICEMENTE NON HAI DETTO CHE NON VOLEVI USCIRE CON ME?
- non ho mai detto questo
- Ah no? C'hai provato con la cameriera, Martin!
- mi dispiace per quello
- è la prima cosa sensata che dici, lo sai? e ti dispiace anche per il resto?
- il resto?
- non fare l'idiota con me! perchè, Martin, perchè?
- non posso non pensarci!
- e per questo mi sbatti continuamente in faccia il fatto che ci sono Amanda e Sophie?
-perchè, tu non ci pensi?
- CERTO che ci penso! Dannazione, sto per diventare padre! e tu lo sei già! come posso non pensarci?
- non ci riesco, Ben
- cosa?
- uscire così... per me è come fingere che non ci siano. Non ci riesco, non ci riesco a uscire con te
- finalmente l'hai detto
- fanno parte delle nostre vite. Non posso non parlare di loro, non nominarle nemmeno, fingere che non ci siano. Permeano ogni cosa, lo vuoi capire?
- non ho mai detto che volevo fingere. Come puoi pensarlo?
- ma ti sei comportato come se fosse così
- non è così, non provare ad accusarmi di qualcosa!
- ne sei certo?
- io volevo stare un po' con te, e basta!
- che cosa vuoi da me?
- Hai fatto già abbastanza per stasera
- ti sei chiesto perchè, genio
- se non volevi uscire con me bastava dire no! non serviva umiliarmi!
- non mi hai nemmeno lasciato parlare
- hai già detto tutto quello che serviva dire! l'idea era mia, mio il fallimento, per cui non c'è altro, giusto?
- Perchè mi hai portato in quel posto?
 - Cosa? Perchè mi fai questa domanda?
- Rispondi! perchè in quel posto?
- ma che razza di importanza può avere?
- continui a non rispondere, quindi è come pensavo io.
- quindi sai pensare?
- finiscila! Non attacca, non con me.
- nemmeno con me! Si può sapere di che diavolo parli?
- NON SONO UNA DELLE TUE PUTTANE!
- Primo, io non ho puttane! Non provarci, ok? secondo, che cosa diavolo stai dicendo?
- scusa... ma tu non fare l'idiota, lo sai benissimo! Hai usato tutto il repertorio, vero? La rosa, luce soffusa...
- DANNAZIONE! Parla chiaro, Martin!
- non scherzare con me, Ben, non lo fare che finisce male!
- ma ti sei fatto?
- io mi gioco tutto, Benedict! io mi gioco tutto, culo compreso!
- io mi gioco tutto, e se devo essere sincero, non mi piace per niente! ma l'ho fatto, e tu mi prendi per il culo? mi dispiace, non hai a che fare
- con una delle tue ragazze! Io ho dei figli, cazzo, ho dei figli!
- ANCH'IO! L'HAI GIA' DETTO! ma si può sapere di che cazzo parli?
- io facevo sul serio, con te!
- ma se mi hai appena detto il contrario?
- MA MI HAI ASCOLTATO? MA SAI GUARDARE CON QUELLE IRIDI CHIARE TUMBLR CHE PIACCIONO TANTO?
- NON GRIDARE CON ME, non t'azzardare! spiegati una buona volta!
- ho sempre saputo che c'erano le nostre donne di mezzo! e i nostri figli! MA TI HO DETTO DI SI PERCHE VOLEVO DAVVERO USCIRE CON TE!
- mi stai dicendo che ti dispiace di aver fatto il coglione?
  - ti sto dicendo che qui il coglione sei tu! io facevo sul serio, TU NO!
- giuro che ti metto le mani al COLLO!
- facevi sul serio ripetendo in continuazione che io ho un'altra e che tu hai moglie e figli? ma ti sei fatto per caso?
- Mi hai portato dove hai portato tutte le tue cazzo di ex! Cosa diavolo sono se non una delle tante, eh?
- Ben?
- Ci sei?
- La verità? mi sono quasi strozzato nel leggere
- da dove diavolo l'hai presa, questa?
- Vuoi negare?
- Oddio, Martin! Gelosia retroattiva? sei serio?
- non scherzare!
- fermati un attimo e ascolta adesso
- e non mi interrompere
- Martin, ti ho chiesto di uscire con me! Io, Benedict Cumberbatch, ho chiesto a te, Martin Freeman, uomo come me e mio collega e amico, nonchè ex amante, di uscire con me!
- Te l'ho chiesto perchè
- perchè
- perchè? devo saperlo, perchè?
- perchè penso di amarti
- no, è sbagliato
- io so di amarti. E' tardi per tornare indietro
- sei certo di ciò che dici?
- come lo sono del fatto che anche per te è importante.
- Era un posto come un altro. Mi sembrava potesse metterti a tuo agio.
- Come hai detto che ti chiami?
- Martin!
- Benedict Cumberbatch, giusto? hai una vaga idea di come mi devo sentire?
- Martin!
- No, piantala. hai sempre e solo l'imbarazzo della scelta. Chi diavolo mi dice che non sto gettando quindici anni di relazione stabile, monotona ma stabile, dentro il cesso per niente? a quante donne hai detto ti amo, Ben? io solo a una, e forse questo ti spiega come mai mi sia così difficile dirlo a te!
- Sei il mio primo uomo. E l'ho detto solo tre volte
- ma lo sto dicendo a te
- Martin?
- ci sei?
- Dammi un momento
- Ho riletto un paio di messaggi... Martin, hai detto di amarmi?
- si. Cazzo, si
- Benedict?
- Benedict?
- non ho mai detto cose così al primo appuntamento
- io nemmeno prima di sposarmi
- oddio... sono quasi a casa mia, tu?
- lo so
- cosa?
- lo so che sei quasi a casa tua, vedo il tuo taxi. Sono sul tuo portone
- Sei sempre stato lì?
- e dove altro potevo andare?
- voglio un bacio con la lingua
- si può fare, al primo appuntamento?
- oh si!








  
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