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Autore: tobbywolf    10/02/2015    1 recensioni
Dave si ritrova incastrato in una vacanza con Bro.. Su una crociera!
Seppur controvoglia, si sente costretto ad accettare, poiché abbandonare uno strider adolescente in casa da solo per settimane è una follia.
Forse riuscirà anche a sistemare la complicata relazione familiare.. O probabilmente incasinerà ancor di più le cose.
Genere: Demenziale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dave Strider, Dirk Strider
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Alla fine credi di esserti addormentato nel caldo spazio che ha lasciato Bro, dopo aver analizzato mille pensieri che ti volavano per la testa. Non sai dove sia andato, è semplicemente sparito senza dire una parola. Non è una novità, a casa capita spesso di sentire la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi senza nemmeno riuscire a vederlo. Però questa volta rischieresti di rovinare la vostra relazione familiare se continuassi con queste avances inappropriate. Sei passato, nel giro di qualche ora, dall’idea di volerlo evitare per tutta la settimana al desiderio di approfittarne mentre dorme. Non avresti mai pensato di poter sviluppare certi sentimenti per lui, insomma.. E’ sempre stato il tuo fratellone maggiore, che ti spaccava il didietro con una katana appena poteva. Ultimamente le vostre sfide sul tetto si erano fatte sempre più rare, lui aveva iniziato a farsi vedere sempre meno. Devi ammettere che ti mancano i primi tempi, quando eravate inseparabili e facevate anche il bagno insieme. Ora ti risulta difficile anche pensare a lui come al tuo guardiano, dopo aver passato notti insonni a fantasticare sul suo corpo e a pensare a piani astuti per riuscire a sbirciare dalla porta del bagno.. Tutto ciò non è normale, ma credi di dovergli spiegare tutto. Ti aiuterà, come ha sempre fatto. Magari con qualche metodo non convenzionale, ma sicuramente non ti lascerà affondare da solo.
Nel frattempo, il personale ha lasciato le vostre valigie contro la cabina, così le trascini tutte e due davanti alla porta del bagno. Indossi la solita maglietta con il disco ed un paio di jeans presi a caso, non sai nemmeno quale sia il davanti e quale il dietro. Recuperi il cellulare e lanci uno sguardo stanco all’inaspettato orario: sono ancora le quattro di notte, ma non sei più in vena di tornare a letto.
Quindi esci dalla camera a passo veloce e cerchi di superare il corridoio buio.. Dannate luci automatiche. Non hai sinceramente idea di dove iniziare a cercare Bro per risolvere questa questione, la cartina di fronte all’ascensore illustra almeno cinque o sei potenziali luoghi di ricerca. Potrebbe anche essere nella discoteca del penultimo piano, dove si da il caso si trovi anche il bar del quale avevate discusso prima. Decidi che sarà la prima tappa e quindi chiami l’ascensore, che inaspettatamente arriva subito. Dopo averci riflettuto, ti viene naturale pensare di essere l’unico passeggero che fa su e giù con l’ascensore a quest’ora.
Le porte si aprono, mostrando altri corridoi bui e il tintinnio di qualcuno che picchietta qualcosa di vetro. Verso il fondo, trovi la discoteca ormai chiusa e di fianco il bar, con un barista che sciacqua e ritira i bicchieri. Le sedie sono di un qualche strano materiale, poiché risplendono nel buio. Intanto lui alza lo sguardo e ti accoglie con un sorriso, come se fosse già pronto a darti da bere. Interrompi la sua preparazione del bancone con una domanda che rompe il silenzio. “Per caso ha visto in giro un uomo sulla trentina, biondo, con occhiali a punta alquanto bizzarri?” Lui si strofina il pizzetto e alza lo sguardo verso sinistra, come se lo aiutasse a riflettere meglio.
“No, ragazzo. Da dieci minuti abbiamo spento tutto e la gente ha iniziato ad andarsene, però  potresti provare a cercare al sesto piano.. Alcuni ragazzetti parlavano di una notte bianca tra gli alcolici del bar leopardato. “ I tuoi occhi si illuminano di speranza e lo ringrazi a dovere, sgambettando poi verso l’ascensore. Mentre aspetti, ti scappa l’occhio su una delle finestre e noti con malinconia che sta iniziando a piovigginare. I successivi minuti di silenzio angosciante risultano terribili, tali da farti sudare per l’ansia.
Finalmente senti il BIP che annuncia l’apertura delle porte e ti slanci a tutta velocità verso le statue dei leopardi che vedi in lontananza. Appena arrivato, osservi la stanza e ti rendi conto di aver fatto cilecca. E’ pieno di divani di pelle, tavolini verdi e lampade accese, ci sono anche dei ragazzetti che ti fissano in malo modo, ma di Bro neanche l’ombra. Ti avvicini alla combriccola per chiedere informazioni, quasi inciampando nella moquette marroncina. Riproponi la stessa domanda di qualche minuto prima ed assisti ad un deja- vu: loro che si grattano il mento e guardano verso sinistra, con un sottofondo di “Mhh”.
Poi, una biondina vestita in modo indecente esclama: “Ah, si! Una tipa vanitosa e troppo orrendamente orgogliosa per stare con un gruppo sfigato come noi si è trascinata al tavolo un biondino alto e muscoloso.” Senti un nodo in gola e hai il bisogno di farle mille domande, ma lei schiarisce la voce e ti anticipa, continuando il discorso: ”Credo di averli poi intravisti salire sul ponte circa dieci minuti fa, mentre noi cambiavamo location. Ora che ci penso, voi due siete tipo identici, anche lui aveva un’espressione annoiata sul volto quando miss gallina ci provava.” Queste affermazioni ti sollevano l’umore e senti che una pietra è stata rimossa dal tuo cuore nel sapere che Bro non sembrava interessato alla ragazza. Tieni a bada l’adrenalina che hai nel sangue e cerchi di sorridere, poiché questo Dio ti ha appena salvato.  “Lui è il mio tutore, o qualcosa del genere. Ora sono un po’ di fretta, ma sappi che ti devo un enorme favore!” Ti congedi con un saluto alla militare e corri di fretta su per le scale, fanculo l’attesa dell’ascensore. A questo punto, anche dei miseri secondi potrebbero essere vitali per la riuscita della missione.
Arrivi ansimante al tredicesimo piano e apri con disinvoltura le porte per l’uscita sul ponte, facendole anche sbattere rumorosamente. Le luci sono spente, riesci a distinguere il pavimento di legno dalla piscina solo grazie alla luna. Oltrepassi le sdraio e alcuni tavolini, osservando in ogni angolo alla ricerca di qualcuno. Stai tremando per il freddo, sta anche piovendo e ti senti le lacrime agli occhi. Sembri un disperato che cerca di scappare da un’orda di zombie.. Ironico. Esci improvvisamente dai tuoi pensieri alla vista di due figure, una di fianco all’altra, seduti sotto ad una tettoia, forse in un tentativo di evitare la pioggia. Non c’è dubbio, quello è Bro con la tipa dai facili costumi.
Decidi di aggirarli dall’altra parte del ponte e nasconderti dietro alle scale che si trovano alla loro destra, incerto su come trascinare via il guardiano da questa situazione.
E se ti fulminasse con lo sguardo, ordinandoti di tornare in camera? E se ti facesse il culo a strisce davanti alla tipa, solo per dimostrare di essere un tutore autoritario?
Oddio, ti sta per esplodere la testa.
Dopo diversi minuti di inferno totale, ti calmi e inizi ad origliare silenziosamente la conversazione. La ragazza è davvero carina, capelli lunghi e neri, acconciati in un modo alquanto ribelle e con un fisico slanciato, non c’è che dire.                                                                                   
“Sai, non sono la tipica ragazza che casca per chiunque..” Lei intona questa frase con un’aria superiore, quasi ti strappa una risata. “.. ma tu mi sei sembrato fin dall’inizio un buon compagno di “giochi”.
Bro rimane con lo sguardo fisso nel vuoto e le risponde con un tono secco e privo di vitalità.
“Oh, onorato di averti dato questa impressione.”
La ragazza fruga nella pushette e rivela un rossetto scurissimo, con cui inizia ad imbrattarsi le labbra. “Ora.. Che ne diresti di rallegrare un poco questa triste pioggia?” Lei non aspetta una risposta e subito si avventa a cavalcioni di Bro, il quale rimane impassibile. Ti da l’impressione di una famelica succuba mangiatrice di uomini, mentre appoggia una mano sull’interno coscia dell’altro e ridacchia aspettando una qualche reazione. Raggiungi il colmo della sopportazione quando vedi che inizia a sbottonare i jeans di tuo fratello.. Ma che diavolo, questa tipa non conosce nulla riguardo i preliminari!
Ti ritrovi con i dubbi di prima, non sai cosa fare e ogni secondo che passa, senti un blocco nel petto che cresce sempre di più e disturba la tua respirazione. Se lui si innamorasse di questa ragazza, le tue vacanze sarebbero rovinate, oltre ai tuoi sentimenti distrutti ovviamente. Non vorresti mai ritrovarti a dover giocare alla bella famigliola, con una madre che probabilmente ti soffocherebbe nel sonno per non avere ragazzini sul groppone. Potrebbe anche gettare il tuo cadavere in mare e chiudere ironicamente il caso. Del tipo, cazzo, morire tra le piume di un cuscino e venire riciclati nella discarica gratuita conosciuta anche come “mare”. Woah, non rubate lo spazio a Dexter, mi raccomando.
Intanto il tempo scorre e la ragazza agisce velocemente e senza ritegno, cosicché ti accorgi troppo tardi che i due si stanno baciando. O almeno, lei sta risucchiando le labbra di Bro, che è ancora immobile come una statua. Ma dettagli.
Perdi la voglia di voler salvare il tuo orgoglio e decidi finalmente di uscire dal nascondiglio. Sistemi gli occhiali perfettamente simmetrici sul viso e, avvicinandoti cautamente alle due figure, fai notare la tua presenza con un candido, ma affranto, “Bro” che ti lasci sfuggire dalle labbra. Lei sussulta e si allontana dall’altro, cercando di negare l’evidenza con un falso sorrisetto. Lui alza lo sguardo e pronuncia il tuo nome di battesimo con un tono distaccato e profondo, quasi volesse punirti con queste violenze psicologiche. Inizialmente abbassi lo sguardo, osservando le gocce d’acqua che si infrangono sul terreno, una situazione che lascia un leggero vantaggio ai sensi di colpa. Tutto così malinconico, sbagliato e fottutamente doloroso. Analizzi un’infinità di scuse per pararti il culo, dalla pipì a letto al killer psicopatico che gira per i corridoi con un coltellino in mano, ma quasi ridi con te stesso per la stupidità di certi pensieri. Sembra passare un sacco di tempo, però in pochi secondi riesci a ribaltare la situazione.
“No, Bro! Non guardarmi così, smettila di pronunciare il mio fottuto nome per intero! Dobbiamo parlarne, davvero..” La tua voce si spezza a metà verso il finale della frase, terminando così il discorso in un misto di balbettii e singhiozzi strozzati. “Ho fatto casino, ho una cazzo di confusione in testa e non riesco a pensare razionalmente, ma.. Puoi aiutarmi, magari un duello mortale potrebbe rimettermi le rotelle a posto! N-no?” Hai appena perso la tua compostezza e stai affrontando il forte impulso di scappare via, gettarti in mare o trovare una stanza segregata, tutto per la tua reputazione. La risposta di Bro peggiora il tuo stato d’animo.
“No, Dave.” Un tono secco, lui si ricompone e si spolvera gli indumenti, lasciando un silenzio glaciale tra una frase e l’altra. “Non ti insegnerò più nulla, visto che vengo sempre ripagato dalla tua ingenuità. Come in questo momento, non vorrei ricordarti la definizione di privacy.” Fortunatamente l’altro non si è avventato sull’argomento “attrazione verso guardiano”, forse perché non ne è al corrente. Queste parole, però, riescono comunque a ferirti profondamente. Le tue lacrime si uniscono alla pioggia, sembrano essere più pesanti quando cadono a terra. La causa di tutta questa discussione vi sta guardando, con uno sguardo confuso e curioso, desiderosa di essere coinvolta. Guardarla ti lascia l’amaro in bocca e una rabbia incontenibile nel petto, tanto che quasi le balzi addosso. Il buon senso ti ferma, così ti dilegui velocemente con la coda fra le gambe, ma non prima di averle sputato un ciccone sulla borsetta.
Non sai cosa sia successo fra i due dopo, ricordi solo di essere ritornato alla tua cabina, accolto dolcemente dalle calde coperte che hanno ascoltato i tuoi successivi lamenti per le rimanenti ore notturne.
   
 
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