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Autore: Seiraluna    11/02/2015    0 recensioni
-No, ho visto la vostra immagine in un libro. Non sono capace di capire se una persona è forte o meno, io non ho capacità straordinarie come le vostre. Sono una semplice ragazza che gestisce un negozio di libri. Al villaggio mi chiamano bibliotecaria o topo di biblioteca.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Degel, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mattina presto
Manigoldo e Cardia avevano interrogato molte persone al villaggio, senza farsi notare troppo, e avevano capito che i sospetti del grande sacerdote erano fondati. Da quelle parti una forza molto potente stava causando gravi danni.
Tornati al castello, andarono subito nella stanza di Degel per parlare tranquilli.
-Cosa avete scoperto al villaggio?
-Io ho parlato con alcune ragazze e sembravano tutte invaghite del nobile del castello qui a fianco. Non davano neanche retta a quel che dicevo, elogiavano il nobile Rafael e basta. Ho potuto fare solo poche domande.
-Cosa ti hanno detto?
-Dicevano che quando sono andate al castello, era pieno di nobildonne che veneravano il nobile Rafael e poi si sono inginocchiate anche loro. Quando sono state riaccompagnate al castello si sentivano la testa svuotata, come se qualcuno gli avesse rubato i pensieri, le energie e i sentimenti.
-Quindi dobbiamo stare attenti a non lasciarci incantare da questo nobile.
-Infatti, io ho parlato con dei ragazzi e mi hanno detto che loro amano il nobile Rafael. Quindi non incanta solo le donne. Però mi hanno anche riferito che nel villaggio venti uomini sono stati portati via dalle guardie del nobile in due mesi, poi non sono più tornati. Cosa ne pensi?
-Li ha sicuramente uccisi perché gli servono energie.
-Allora dobbiamo assolutamente dargli una lezione, che cattivone- disse Manigoldo.
-Dobbiamo restare uniti durante il ballo di questa sera e niente colpi di testa.
-Come vuoi Degel, ci copriremo le spalle a vicenda- disse Cardia.
I tre cacciarono dai loro bagagli i loro abiti migliori per fargli prendere aria. Dovevano farsi notare dal nobile e scoprire il più possibile sul suo conto. Prima di agire dovevano accertarsi che il colpevole fosse proprio il nobile e capire anche se si trattava di uno specter. In quel caso, avrebbero dovuto essere ancora più cauti.
 
Alle otto di sera i tre cavalieri erano pronti per andare al ballo. Furono presentati al castello del nobile Rafael come ospiti del suo vicino. Il padrone della festa notò subito la presenza dei tre giovani, erano davvero affascinanti. Persino le nobildonne che aveva ammaliato con il suo fascino li avevano notati. Tutte volevano conoscerli e ciò significava che quei ragazzi avevano tanto fascino quanto lui, questo non era bello, lui adorava stare al centro dell’attenzione. Doveva conoscerli e capire da dove venivano, poi sarebbero caduti in suo potere.
-Buonasera miei cari ospiti. Non vi ho mai visti da queste parti?
-Siamo arrivati ieri. Siamo venuti a trovare un nostro amico.
-Bene, quanto tempo resterete?
-Due settimane.
Degel rispondeva con un tono pacato e gentile e riusciva a non farsi affascinare dal nobile Rafael. Mentre Cardia e Manigoldo ascoltavano la loro conversazione e si guardavano in giro. Notarono subito che le donne erano come in trance. All’inizio sembravano essere rimaste a guardarli, ma ora qualcosa le aveva come ipnotizzate. Non facevano che guardare il nobile Rafael, non era normale.
-Restate alla festa quanto volete e sentitevi liberi di fare ciò che volete. Più tardi farò anche una partita a carte nelle mie stanze, è una cosa privata ma voi siete invitati. Non posso di certo lasciarvi in balia di questi nobili noiosi e frivoli.
Rafael si allontanò verso un gruppetto di donne e le spinse verso una stanza davanti il salone. Si chiusero lì dentro per circa cinque minuti.
-Dobbiamo intervenire?
-Non avere fretta Cardia, non abbiamo nessuna prova contro di lui, a parte gli sguardi di queste persone. E poi guarda, ci sono due uomini che sorvegliano la sala. Sono sicuramente dei cavalieri dall’aura che emanano.
-Non devono essere svegli se si fanno scoprire facilmente.
-Non li sottovalutare Manigoldo. Secondo me quei cavalieri hanno attivato il cosmo per prendere in trappola qualcuno. Temo che il nobile Rafael si sia accorto che siamo immuni al suo fascino.
-Degel, il vecchio ti ha fatto venire con noi per tenerci a bada ma non possiamo restare per sempre a guardare quello che fa i suoi comodi.
-Manigoldo guarda, i nobili vanno tutti fuori e salgono sulle loro carrozze- disse Cardia.
I tre rimasero soli nel grande salone e furono circondati da dieci cavalieri in armatura nera.
-Benvenuti nella dimora del nostro padrone, cavalieri d’oro di Atena.
-Ci hanno scoperto Degel, che ne dici se indossiamo le armature.
-Ora possiamo Manigoldo, non serve fare gli spiritosi.
Rafael uscì dalla stanza seguito dalle cinque nobildonne che prima si era portato dietro e fece un applauso ai cavalieri di Atena.
-Siete stati bravi ad arrivare fino a me, ma la vostra forza non servirà contro i miei cavalieri. Dovete sapere che li ho cresciuti e allenati personalmente, sono molto forti e astuti.
-Non ci spaventano.
-Tu parli troppo Manigoldo, cavaliere d’oro del cancro. Credo che quando ti avrò fra le mie mani la tua energia farà triplicare le mie forze. Cardia aiuterà le mie ossa a tornare forti come un tempo e Degel mi renderà ancora più bello e intelligente.
-Cosa hai detto? Pensi di poterci distruggere facilmente?
-Manigoldo fare lo spaccone con me, non ti servirà a molto. Devi sapere che non mi spavento di nulla.
Degel intuì che era il momento di interrompere lo sproloquio fra i due e di sferrare un attacco all’orgoglio dell’avversario.
-Da fonti certe, so che sei stato rifiutato da una bellissima ragazza del villaggio.
-Tu come osi dire una cosa del genere? Quella ragazza non mi ha per niente rifiutato, sono stato io a non volerla perché non era per niente carina.
-Mi hanno raccontato un’altra versione. Devi esserti sentito male quando ti ha rifiutato, un affronto alla tua bellezza.
Cardia e Manigoldo pensarono che Degel era impazzito, stava provocando il nemico, non era da lui una mossa del genere.
-Taci, non sai niente.
Le cinque nobildonne dietro Rafael svennero e caddero a terra.
-Degel deve aver risucchiato le loro energie, sento a malapena il loro cuore.
-Dobbiamo battere in fretta i cavalieri che ci circondano e soccorrere quelle donne.
-Finalmente ti riconosco Degel, si passa all’azione- disse Manigoldo sorridendo.
Due cavalieri con l’armatura si buttarono su Cardia e altri due su Manigoldo. Mentre su ordine di Rafael gli altri quattro si scagliarono su Degel. Mentre altri due restavano a guardia di Rafael.
-Non uccideteli, li voglio vivi.
-Accidenti, sei un vigliacco- urlò Manigoldo.
-Sono tutti su Degel, quel pazzo deve temerlo parecchio se gli ha dato un ordine simile.
-Caro Cardia, io non temo quel moccioso, odio il suo fascino, non posso sopportare che le donne durante la festa guardavano lui e non me.
I cavalieri di Rafael erano forti e ogni volta che li colpivano si rialzavano. Dovevano prendere energie dal loro capo visto che sembravano non sentire per niente la fatica.
-Degel hai qualcosa in mente?
-Manigoldo non lasciarti distrarre dalle parole del capo o finirai nella sua rete.
-Ho capito Degel. Quindi prendono tutti energie da lui, presto resterà a secco e dovrà ricaricarsi. Ci devono essere delle persone prigioniere nei sotterranei del castello. Degel sei veramente intelligente, hai capito tutto guardandolo negli occhi.
Cardia e Manigoldo avevano sconfitto un avversario a testa mentre Degel ne aveva sconfitti due.
-Mi complimento per le vostre prime vittorie, ma quelli erano solo i miei cavalieri più deboli. Ora dovrete affrontare i generali del mio esercito, i miei cavalieri più forti. Minus occupati di Manigoldo, Maxius vai contro Cardia. Filos, Remil sconfiggete Degel. Li voglio tutti e tre vivi. Lotus, Darius restate al mio fianco.
-Sì, padrone.
I cavalieri dalle armature oscure si scagliarono contro le loro prede con le loro tecniche migliori. Tutti e tre i cavalieri d’oro erano stati colpiti in più punti.
-Avete visto che non potete competere.
-Non ci arrenderemo- disse Manigoldo sorridendo.
-Figurati se ci lasciamo abbattere da qualche pugno.
Cardia e Manigoldo continuavano a scherzare nonostante le ferite, per fortuna non erano gravi. Il salone si era trasformato in un vero e proprio campo di battaglia.
Degel era stato sbattuto al muro dai due cavalieri e aveva risposto con i suoi colpi più forti.
-Vi vedo stanchi cavalieri di Atena.
Il nobile Rafael indossò la sua armatura e andò davanti ai tre cavalieri d’oro.
-Forse è ora di prendere le vostre energie.
-Non ci provare.
Un muro di piante si frappose fra i cavalieri d’oro e Rafael. Dal nulla comparve un cavaliere donna che aiutò i cavalieri d’oro a uscire dal castello, dopo aver distratto i loro avversari.
-Mi dispiace se ho interferito nei vostri scontri, ma non potevo permettere che quel nobile diventasse ancora più forte.
-Lì c’erano delle donne- urlò Cardia.
-Le ho portate in salvo mentre Rafael era distratto e gli ho dato una medicina segreta che mi ha consigliato la mia maestra.
Una volta lontani dal castello i tre cavalieri d’oro guardarono meglio la ragazza e videro che era molto giovane nonostante avesse una maschera sul viso. Era snella, aveva tutte le curve nei punti giusti e aveva i capelli lunghi e marroni. Cardia e Manigoldo le si avvicinarono e si presentarono.
-Piacere di conoscerti, chi sei?
-Tu devi essere Manigoldo del cancro, mentre il tuo amico è Cardia dello scorpione. Io sono un cavaliere inviato qui dalla mia maestra, mi ha chiesto di aiutarvi in nome dell’amicizia che la lega alla vostra dea Atena.
-Sei stata tu a far apparire quel muro di piante?
-Sì, è una tecnica segreta che mi hanno insegnato al mio villaggio. Tu sei lord Degel, cavaliere d’oro dell’acquario, ho sentito molto parlare di te.
A Degel sembrava di aver già incontrato quella ragazza ma non ricordava in quale luogo.
-Perché ci hai interrotto?
-Non volevo che vi prendessero le energie, Rafael diventerebbe invincibile. Vi chiedo scusa ma ho solo seguito gli ordini. Mi hanno detto di aiutarvi a fuggire e poi darvi una mano ad elaborare un nuovo piano per sconfiggere quel folle.
-Accettiamo il tuo aiuto.
-Degel sei strano, di solito non ti fidi facilmente degli sconosciuti.
-Manigoldo è stata mandata qui da un’amica di Sasha Atena, possiamo fidarci. Tu cosa ne pensi Cardia?
-Io mi fido, potrei vedere il tuo viso?
-No, al mio villaggio i cavalieri sono obbligati a portare una maschera sul viso. Mi dispiace ma dovrete fidarvi di me nonostante la maschera.
-Cardia scherzava, conosce gli obblighi di una donna quando diventa cavaliere. Sa anche che non dovrebbe guardare le curve delle belle ragazze- disse Degel.
-Devi sapere che Degel è un vero maestrino bacchettone, non fa che strillarci.
-Un cavaliere ligio ai suoi doveri, è un piacere incontrarti. Spero di imparare molto da te. Spero di imparare qualcosa anche da voi due.
-Non fatevi insegnare le prese in giro, loro due sono soliti scherzare parecchio.
Manigoldo e Cardia guardarono storto Degel, ma lui non fece una piega. Poi tornarono tutti al castello dove avevano lasciato la loro roba. Chiesero anche al padrone di ospitare la loro amica, il nobile accettò volentieri. La ragazza passò la nottata a curare i cavalieri con un unguento segreto del suo villaggio.
-Brucia un po’ all’inizio, ma guarirete in fretta.
-Grazie di tutto.
-Di niente Lord Degel.
La ragazza si accorse di aver parlato troppo e si ritirò nella sua stanza.
-Se non sto attenta, potrebbero scoprire chi sono e voi mi avete ordinato di stare attenta. Quel cavaliere mi fa uno strano effetto dalla prima volta che l’ho incontrato.
-Mia cara veglierò su di te, ma stai attenta alla potenza del nobile Rafael e fai in modo che non succeda niente ai cavalieri di Atena. È tuo dovere farli tornare a casa salvi, anche a costo della vita.
-Sì, mia maestra.
Dopo aver parlato con la sua maestra, la ragazza si mise a riposare. Intanto nell’altra stanza i cavalieri d’oro parlavano di quello che era successo.
-Pensi che possiamo fidarci sul serio di lei, Degel?
-Sì, Cardia, non mi sembra pericolosa. Deve averla inviata qui lady Atena. Però mi ricorda qualcuno.
-Forse l’hai già incontrata in altre missioni.
-No, non mi sembra.
I tre si misero a riposare, l’indomani avrebbero dovuto lavorare parecchio per trovare una buona strategia per sconfiggere il nemico.
   
 
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