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Autore: Astetia    11/02/2015    4 recensioni
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’.
Come mi ero cacciata in quella situazione??
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Ciao a tutti! :) Questa è la mia prima Fanfiction. Ho deciso di creare una raccolta che riguarda i Missing Moment della coppia Gajeel/Levy. Inutile dirlo, amo questa coppia, e mi piace pensare che dopo quei momenti che ci vengono mostrati nel manga o nell'anime fra loro possa succedere qualcosa di più.
Da qui è venuta questa idea, ovvero di creare una raccolta di 'momenti mancanti'.
Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni così capisco come sto andando :) Buona lettura! :)
Genere: Demenziale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Grandi Giochi di magia erano da poco terminati. Il portale dell’Eclipse si era chiuso e tutti i draghi erano stati riassorbiti. Erano salvi. L’umanità era salva.
Questa volta se l’erano vista davvero brutta; i maghi di tutte le gilde presenti avevano realmente rischiato di perdere i loro compagni e di vederli morire sotto le grinfie di quei sette potenti draghi che sembravano aver portato con sé la fine del mondo.
Ma ora erano tutti li, al palazzo del re di Crocus, riuniti per conto del sovrano che aveva indetto una festa in onore delle gilde di maghi che avevano contribuito a salvare l’umanità dallo sfacelo.
La sala che li ospitava era enorme e il cibo non mancava.
I maghi erano tutti vestiti elegantemente e si aggiravano fra i banchetti chiacchierando allegramente fra loro e mangiando a volontà.
Gli odi e le insofferenze che serpeggiavano tra le gilde sembravano essersi attenuati, e ora ogni squadra era molto più aperta verso le altre e iniziavano a nascere nuove amicizie.
 
Bisognava ammettere che vi era proprio una bella atmosfera.
Questo pensava Levy McGarden mentre si aggirava tra i banchetti in cerca di qualcosa da mangiare.
Si sentiva un po’ a disagio vestita in modo così elegante, anche se quando si era guardata allo specchio prima di scendere nel salone si era trovata carina.
La sua solita fascetta gialla era stata sostituita da un’altra più elegante di colore bianco. Sopra indossava una camicetta gialla con maniche e scollo di pizzo bianco, che lasciava intravedere una parte del suo decolté, mentre le sue gambe erano coperte da una gonna lunga di colore arancione, il suo immancabile colore preferito.
Subito vide Jet e Droy venirle incontro e salutarla con un sorriso a trentadue denti.
<< Levy-chan!! Sei bellissima con quel vestito! Balla con me dopo! >> disse Jet.
<< No Levy! Balla con me! Balla con me! >> urlò Droy.
<< Ragazzi calmatevi.. Ora non ho voglia di ballare, scusatemi.. Sono venuta solo a salutarvi, penso ora che andrò a fare un giro per il castello, ci vediamo più tardi>>.
Forse era stata un po’ scortese con i suoi due amici, ma ora voleva stare un po’ da sola e ripensare a quello che era successo.
Si incamminò su per le enormi scale del palazzo, raggiunse il secondo piano ed entrò nella stanza che aveva usato per cambiarsi e truccarsi insieme alle altre ragazze.
Rovistò nella sua borsa, estrasse un foglio di carta e una penna e si diresse fuori, nel corridoio.
Vide un tavolino con una sedia vicino alla parete, sotto un’ampia finestra e vi si avvicinò.
Nel frattempo alle sue orecchie giunse il suono della musica che proveniva dal salone dove si trovavano tutti i suoi compagni. Probabilmente ora sarebbero incominciate le danze.
Si sedette sulla sedia, appoggiò il foglio sulla scrivania ed iniziò a scrivere.
Descrisse le avventure che avevano passato in quell’ultima settimana: le sconfitte subite durante il Dai Mato Enbu, le sofferenze di quei giorni, ma soprattutto la gioia per la vittoria della loro gilda, che era finalmente tornata allo splendore di sette anni prima.
Gioia che si era spenta presto per l’arrivo dei draghi che erano fuoriusciti dal portale dell’Eclipse e che avevano dato loro parecchio filo da torcere.
Ognuno dei sette dragon slayer aveva affrontato un drago, ma si erano presto resi conto che la loro forza non poteva essere paragonata a quella di quei mostri.
Se il portale non fosse stato distrutto in tempo probabilmente a quell’ora nessuno dei suoi compagni sarebbe più lì e questa idea le diede una stretta allo stomaco.
Anche Levy si era data da fare: aveva aiutato le persone ad evaquare, per allontanarle dalla zona in cui stavano avvenendo i violenti scontri.
Certo, si era resa utile, quello era sicuramente un lavoro che qualcuno avrebbe dovuto fare; tuttavia, dentro di lei avrebbe voluto stare a fianco del suo compagno Gajeel e aiutarlo nella lotta contro il drago.
Sapeva di essere piccola e molto meno forte di lui, ma avrebbe voluto restare a sostenerlo, o perlomeno vegliare su di lui per controllare che stesse bene. Si era fatta forza e quando l’aveva visto dirigersi verso il drago gli aveva chiesto se poteva rimanere a combattere con lui.  Ma il dragon slayer come sempre, senza guardarla in viso si era voltato e facendogli un cenno di saluto le aveva detto che ce l’avrebbe fatta da solo e le aveva ordinato invece di far evaquare la popolazione.
Era rimasta un po’ delusa da queste sue parole; l’avevano fatta sentire più piccola e debole di quanto già non si ritenesse; tuttavia, come sempre, nelle parole del drago d’acciaio c’era qualcosa che le faceva pensare che forse lui la allontanasse perché non voleva le succedesse niente, anche se non lo avrebbe mai ammesso, perché il suo orgoglio non glielo permetteva.
In fin dei conti lui l’aveva protetta così tante volte.. Forse lui la riconosceva.. forse, anche se poco, a lui importava qualcosa, o almeno Levy ci sperava.
 
Gajeel si era ritrovato a vagare per quell’enorme palazzo annoiato; la festa era bella, doveva ammetterlo, il re e i suoi scagnozzi dovevano essersi dati molto da fare per preparare tutto.
Il cibo non mancava, anzi, il dragon slayer non aveva mai visto così tanto cibo tutto in un posto.
Tuttavia aveva la sensazione che mancasse qualcosa.
Quando era entrato nel salone si era stupito di sè stesso non appena si era reso conto che la prima cosa di cui si era preoccupato era stata quella di cercare tra la folla una familiare chioma blu (senza darlo a vedere ovviamente).
Passò il suo sguardo fra le numerose ragazze della sala. Era strano vederle vestite con quegli abiti da cerimonia che le facevano sembrare tante principesse, tuttavia dovette ammettere che non stavano per niente male.
Nel vedere quella scena il dragon slayer divenne ancora più curioso: ora aveva una gran voglia di scoprire come si era vestita la piccoletta.
Era sempre stato abituato a vederla con i suoi abiti sobri (o comunque molto meno provocanti di quelli di altre ragazze della gilda), e il solo fatto di sapere che Levy probabilmente si stava aggirando in quel palazzo vestita in modo tanto elegante gli mise addosso una curiosità incontenibile:  voleva trovarla per vedere quanto fosse bella.
 
< … Oggi è il 7 Luglio, e finalmente abbiamo sconfitto quella cosa nota come Fato > così concluse Levy il suo scritto, con un dolce sorriso sulle labbra, felice per come erano andate le cose.
Dal corridoio si sentì un rumore di passi; qualcuno si stava dirigendo verso di lei.
<< Oi! >> una voce attirò la sua attenzione e la fece voltare.
<< Gajeel! >> eclamò Levy, e il suo cuore perse un battito.
Anche lui, come tutti i membri delle altre gilde era vestito in modo elegante.
Portava uno smoking blu e azzurro, con la giacca dello stesso colore dei pantaloni; al posto delle cuciture vi erano diverse borchie di ferro, quel metallo immancabile che lo contraddistingueva sempre.
Al collo invece portava una cravatta di un insolito colore giallo. I suoi folti capelli neri erano legati in una coda, dandogli un’aria meno rozza di quella che lo caratterizzava di solito.
Levy dovette ammettere che era molto elegante e lui dovette accorgersene perché i suoi occhi rossi fuoco la guardarono maliziosamente per un attimo, scrutandola.
La sua bocca si aprì in un ghigno e poi disse << Aah.. così è questo quello che indossi>>
Levy rimase a bocca aperta a quella domanda. Era venuto fin lì solo per vedere che vestito aveva scelto per il ballo? Nooo, probabilmente si sbagliava.. Era stato un caso.
<< P-perché? Ti sembra strano? >> rispose Levy leggermente rossa in viso per l’imbarazzo.
A questa domanda lui si mise le mani in tasca e chiuse gli occhi, sorridendo leggermente << Nah, non è male >>.
Levy non voleva crederci, le aveva appena fatto un complimento. Gajeel Redfox, il temibile dragon slayer soprannominato Acciaio Nero aveva appena fatto un apprezzamento ad una piccola maga come lei.
Dopo queste parole si rese conto di quanto era fortunata ad poter stare ancora vicino a lui e arrossì per la scoperta.
<< Sai, sono felice che tu sia vivo.. >> le parole le uscirono spontanee e i suoi occhi tradivano un’emozione repressa.
<< Non pensare che io venga ucciso >> rispose lui serio.
<< Beh, dopotutto hai affrontato un enorme drago tutto da solo, peno che chiunque potrebbe morire in una situazione come quella >> spiegò Levy.
A quel punto Gajeel distolse gli occhi dai suoi e guardò altrove: << Pensa agli affari tuoi >>.
<< Lascia che pensi un po’ anche ai tuoi >> aggiunse lei subito dopo.
Il cuore del mago sussultò a quelle parole, ma non lasciò trasparire niente delle emozioni che si facevano strada dentro di se.
<< è questo che mi scoccia di te... >> ma la sua frase fu interrotta da un sussulto.
La maga di fronte a lui lo stava guardando con un’espressione che gli pareva indecifrabile.
Aveva gli occhi gonfi di lacrime, ma sul suo volto vi era un sincero sorriso e le sue guance erano arrossate.
Che cavolo stava facendo? Piangeva e rideva al tempo stesso? Che cosa le prendeva ora? Che cosa aveva detto?
<< Stupida! Perché piangi ora? >> Le disse sinceramente sorpreso dalla sua reazione.
Lei si asciugò le lacrime e sorridendo << Non lo so perché. Scusami. >>
<< N-non scusarti... >>
 
All’improvviso Levy si alzò dalla sedia e si lanciò fra le braccia del suo compagno, le sue mani strinsero la stoffa del suo smoking e il suo viso si appoggiò sul ventre scolpito di lui, mentre i singhiozzi non accennavano a smettere.
Gajeel dal canto suo, se prima era sorpreso ora non sapeva più come comportarsi davanti a quella scena.
Il suo gamberetto prima si era messo a piangere, poi aveva sorriso e adesso lo stava abbracciando.
Un attimo.. aveva davvero pensato ‘il suo gamberetto’?? ok..calma.. ora c’era decisamente qualcosa che non andava..
Tuttavia dovette ammettere che sentire il corpo di Levy appoggiato al suo gli stava facendo provare mille sensazioni, decisamente troppe per uno che non era mai stato abituato a questo tipo di affetto.
A dire la verità non si ricordava quale fosse stata l’ultima volta in cui qualcuno l’aveva abbracciato, probabilmente mai.
Lui era il temibile  Acciaio Nero, nessuno aveva mai osato avvicinarsi a lui in quel modo, donandogli cure e attenzioni, ma quella piccoletta ora le stava attaccata peggio di un koala, e sembrava non avesse la minima intenzione di staccarsi.
Vederla così le fece quasi tenerezza, e senti il bisogno di stringerla più forte per farla sentire al sicuro.
Dalle scale continuavano a risalire le note dei lenti, segno che le danze erano iniziate.
A quel punto Gajeel iniziò a muoversi dolcemente, tenendo Levy incollata al suo petto, cullandola.
Levy lo assecondò e si lasciò trasportare dalle forti braccia del suo compagno sulle note di quella dolce melodia.
Era così felice che avrebbe voluto rimanere così per sempre, lasciandosi andare a quel dolce tocco che non pensava potesse mai provenire da una persona apparentemente tanto rozza come il drago d’acciaio.
L’aveva sempre visto combattere furiosamente e non lo credeva capace di simili gesti, ma ora si rendeva conto di quanto potesse essere delicato.
La solita passione che percepiva nei suoi movimenti quando lo vedeva combattere era ancora presente, ma ora si era trasformata in un’ardore di cui lei non lo credeva capace e che la facevano sentire unica.
Levy si era sempre considerata una piccola e debole maga con poche buone qualità e fino a quel momento era convinta che non sarebbe mai stata apprezzata da nessuno così per come era.
Tuttavia essere coccolata in quel modo da un guerriero del calibro di Gajeel la faceva sentire più forte di quanto non lo fosse mai stata, il calore delle braccia del mago la facevano sentire viva e sicura, tanto che aveva l’impressione che da quel momento in poi sarebbe stata in grado di affrontare qualunque cosa.
Alzò leggermente la testa ed intravide un lieve rossore sulle guance del suo compagno. Quando lui si accorse che lo stava fissando girò prontamente la testa di lato, per non mostrare le sue debolezze.
<< Ku-ku-ku.. >> sogghignò Levy con un sorrisetto divertito.
<< Oi! Che c’è piccoletta? >>
<< Scusami Gajeel.. è che sei troppo tenero quando arrossisci >> rispose nascondendo il suo viso sul suo petto.
<< Cos- ? I-io non sono arrossito! >> ribattè a disagio.
<< Si si, come no.. Ti ho visto! E comunque era un complimento, baka! >> lo prese in giro Levy con un sorrisetto malizioso sul viso.
<< Aaaah gamberetto smettila con questa sto.. >>
<< Gajeel… >> lo interruppe lei.
<< Che c’è adesso? >> rispose lui seccato.
<< Ho avuto tanta paura di perderti.. Perché non mi lasci mai combattere con te? Io voglio esserti d’aiuto! So di non essere forte quanto te, ma ogni tanto posso esserti d’aiuto >>.
<< Ah quanto sei stressante.. >> rispose lui contrariato.
<< Mi lascerai combattere con te la prossima volta? >> domandò lei supplichevole.
<< Non voglio che tu metta a rischio la tua vita gamberetto. Non me lo perdonerei mai se dovessi farti del male >>.
A quelle parole il cuore di Levy sussultò  e per un attimo sul suo viso si disegnò un sorriso compiaciuto, subito sostituito dall’espressione che mostrava sempre quando era contrariata:  gonfiò le guance e aggrottò le sopracciglia, guardando Gajeel infastidita.
Il mago rimase per un attimo incredulo. Quanto le piaceva quell’espressione corrucciata, la faceva sembrare ancora più tenera di quanto già non fosse.
<< ..Gajeel certo che sei proprio cocciuto! Adesso ho capito perché ti chiamano Testa di Ferro >>
<< Gi-hi.. Beh è il mio punto di forza gamberetto! >>
<< Non chiamarmi gamberetto! >>
<< Non è colpa mia, sei tu che ti vesti sempre di arancione e sei piccola come un gamberetto >>
<< Io non sono piccola! Sono solo… compatta >> rispose imbarazzata.
Gajeel la guardò fissa negli occhi con un’espressione impietrita sul viso, dopodichè si mise le mani sulla pancia e scoppiò in una fragorosa risata.
<< Ahahah Levy ahahah >>
La maga non aveva mai visto Gajeel ridere in modo così spontaneo e spensierato e si rese conto di quanto le piacesse il suono della sua risata.
<< Hai ragione.. sei bella compatta! >> e detto questo la tirò su con un braccio e se la lanciò in malo modo sulla spalla, incamminandosi verso il piano di sotto. << Forza andiamo giù che mi è venuta fame! >>
<< Aaaah Gajeeeeeel! Mi fai male così! Lasciami giù!! >> si lamentò Levy, cercando di liberarsi dalla sua stretta scalciando.
<< Non ci penso nemmeno gamberetto >>
A quel punto a Levy venne un’idea << Solid Script: Iron! >> un blocco di ferro della forma della parola stessa si volatilizzò nell’aria e poi cadde dritto sui piedi di Gajeel.
<< Whaaaa! Accidenti Levy! Che cosa stai facendo?? Quello faceva male! >> imprecò l’uomo.
<< Così impari a trattarmi meglio! E comunque puoi mangiare quello, non c’è bisogno che vai di sotto >>.
Gajeel si mise sull’attenti, si irrigidì per un attimo e poi si voltò lentamente verso di lei con un ghigno perverso stampato sul volto << Aaaah.. E così abbiamo qualcuno che vuole restare qui sola soletta con me >>.
Il volto di Levy divenne rosso fuoco << N-non intendevo questo.. Io n-non.. >>.
Il volto del mago le si avvicinò ancora di più; ad ogni centimetro il battito del cuore della maga accelerava, tanto che sembrava volerle uscire dal petto da un momento all’altro. Poteva sentire il suo respiro caldo sul volto e alle sue narici le giunse anche il profumo del drago: un leggero odore di ferro misto a muschio, una fragranza che le stava dando alla testa.
Ma all’improvviso il volto del mago si allontanò di colpo e si voltò per andare a recuperare il ferro che era caduto per terra.
Levy aveva i nervi a fior di pelle, non sapeva per quanto avrebbe potuto ancora resistere se continuava ad essere stimolata in questo modo dagli assurdi comportamenti del mago. Il momento prima la prendeva in giro  e un attimo dopo la spediva sulle nuvole. Era sempre stato così con lui, e questa volta si era ritrovata in una situazione decisamente stressante per i suoi delicati nervi.
Prese fiato e cercò di darsi un po’ di contegno. Vide il mago girato di spalle addentare il suo Solid Script: il rumore dei suoi denti sul ferro le diede i brividi e pensò che non si sarebbe mai abituata a quel suono.
Poco dopo si girò lentamente verso di lei, scrutandola con un’espressione impenetrabile.
<< Che c’è? Non ti piace? >> domandò lei.
Gajeel allontanò il blocco di ferro dalla bocca e si avvicinò a lei con un’espressione quasi ipnotizzata.
<< Ehi! Tutto bene? Sembra che hai appena visto un fantasma >> disse Levy preoccupata.
<< Levy.. è buonissimo. Ti prego, fai del ferro per me tutte le mattine! >> la implorò, i suoi occhi accesi di una luce nuova.
<< Eh..? >> Levy era allibita.
Poteva dire di conoscere abbastanza bene i comportamenti e il modo di esprimersi del dragon slayer;  aveva imparato a comprenderlo piuttosto bene dopo tutto il tempo passato con lui, e se non si sbagliava questo voleva dire che…
<< …Vorrei che tu mi preparassi questo ben di Dio tutti i giorni.. Vorrei che tu venissi a vivere con me Levy >>
<<  S-stai dicendo sul serio? >> Levy era allibita e il suo cuore batteva a mille. L’aveva chiamata Levy, questo significava soltanto che non stava scherzando. La sua gioia era incontenibile, ma nonostante questo decise di giocare ancora un po’ con il mago.
<< Gajeel vedi.. Io potrei anche accontentarti, però vorrei che tu mi facessi questa richiesta in un altro modo, sai, un po’ di tatto ogni tanto non ti farebbe male >> asserì lei cercando di rimanere seria.
Gajeel dovette prenderla seriamente perché subito si inginocchiò per terra e le prese la mano nella sua e la baciò.
<< Levy, vuoi essere la mia compagna? >>
Levy lo guardò stupita da quel gesto così spontaneo e romantico e non riuscì a trattenere una risata.
<< Ahahah scusa Gajeel.. è che non sono abituata a vederti così. Anzi, ora che ci penso preferisco il vecchio Gajeel >> rispose fra le risate.
Il dragon slayer si alzò veloce da terra e se la rimise in spalla ripercorrendo il corridoio.
 << Come vuoi gamberetto! Tanto lo so che sei pazza di me! >>
<< C- che cosa te lo fa credere? >> domandò lei imbarazzata.
<< Fiuto di drago >> rispose lui ghignando.
<< Gajeeeeeeeel! >> urlò stizzita gonfiando le guance.
<< Gi-hi.. Non mi sfugge niente >>
<< Portami giù  prima che ti rifili un altro blocco di ferro sui piedi! >> ribattè leggermente divertita.
<< Non vedo l’ora Gi-hi >>
<< Baka! >>.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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