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Autore: Emy Potter    11/02/2015    3 recensioni
"Rebecca e Noemi sono migliori amiche e partono per un viaggio studi nella città di San Fransokyo.
Hiro, invece, ora va alla SFIT con i suoi amici, vivendo nel ricordo di suo fratello. Un giorno, queste persone tanto diverse si incontreranno, e vivranno un'avventura che non dimenticheranno mai".
Ciao, io sono Crazyemy, e questa è la mia prima Fanfiction. Dedico questa storia alla mia migliore amica, a cui voglio un mondo di bene. Se vi ho incuriosito, leggete e lasciate una recensione (sempre se volete).
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baymax, Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New city, new life'
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Capitolo 11: Imprevisti
 
Hiro, Rebecca e Noemi, uscirono dall'appartamento, con le prove nello zaino del ragazzo.
Erano passati 2 giorni dall’annuncio della professoressa, quindi erano riuscita a rientrare nella settimana di tempo. Ma anche se tutto stava per finire, il giovane Hamada continuava ad avere un brutto presentimento.
Appena arrivò Wasabi con l’auto, salirono in fretta e partirono.
“Hai tutto?” chiese il conducente.
“Le prove sono al sicuro nella cartella di Hiro” rispose Noemi.
Erano a metà strada, quando un’esplosione urtò la macchina, facendola sbandare contro un palazzo lì vicino.
“Che diamine è stato?!” domandò impaurita Honey.
“Non lo so!” esclamò Gogo.
Uscirono dal veicolo, ormai inutilizzabile, con molta fatica.
“Fantastico! È la seconda macchina che devo cambiare!” si lamentò Wasabi.
Rebecca picchiettava le dita sulle spalle degli amici “Ehm, ragazzi…. Abbiamo un problema….”
Quando il gruppo dei nerd si girò, vide un androide di Takishima dietro di loro.
“Via di qui!” urlò Hiro. Nessuno protestò.
Iniziarono a correre verso la casa del più giovane, dove tenevano le armature, con dietro di loro il robot-malvagio che li seguiva, velocemente.
Ormai c’erano quasi, ma il nemico, lanciò una bomba affianco a loro, ferendo Fred e Honey.
Il resto del gruppo si fermò per dare soccorso, ma l’androide continuava ad avvicinarsi.
“Dannazione!” imprecò Hiro. Non sapeva cosa fare: se non continuavano a correre li avrebbe presi, ma non potevano lasciare Fred e Honey!
E adesso? Che si fa?
“Portateli a casa, a questo ci penso io” gli disse Noemi determinata. “Gogo, tu che sei veloce, dammi una mano”
La corvina annuì.
La rossa prese lo zaino di Hiro e si mise a correre in una delle vie di San Fransokyo, seguita da Gogo.
Sapevano ciò che voleva: se sarebbero scappate con i documenti, il “mostro” avrebbe seguito loro e lasciato in pace i loro amici. E così fu.
Il robot, si voltò e iniziò a seguirle.
Entrambe le ragazze correvano a perdifiato, cercando di non cedere alla stanchezza. Ma per Gogo era molto più facile.
“Gogo!” gridò Noemi con il poco fiato che aveva “Prendi lo zaino tu! Sei più veloce! Io non resisterò a lungo!”
La corvina rallentò per fare in modo che la rossa la raggiunse. “Devi riuscirci! Fai la donna!”
“Prendilo e sta zitta!” la interruppe.
Gogo ubbidì, ma non corse più veloce.
“Che aspetti?! Vai!” esclamò la rossa.
“Non posso lasciarti qui! Sei sotto la mia responsabilità ora, mocciosetta!”
Svoltarono l’angolo e trovarono ciò che temerono per tutta la corsa: un vicolo cieco.
Erano in trappola. Si sentivano come un topo in gabbia e il gatto che lo guardava, affamato.
L’androide, intanto, le raggiungeva velocemente.
Alzarono le mani per difendersi, aspettandosi un’altra bomba da un momento all’altro, ma non sentirono nulla, videro solo gli altri, con le tute, che avevano distrutto il robot.
“Tutto ok?” chiese Hiro.
Le due annuirono. Senza aspettare altro, Rebecca corse ad abbracciare l’amica. “Baka*! Avevo paura per te, Emy!”
“Tranquilla, sai che me la cavo sempre!” rispose l’altra ricambiando il gesto.
“I documenti?” chiese il giovane Hamada.
“Tranquillo li ho….qui…”. Noemi perse un battito: lo zaino era aperto e all’interno i documenti non c’erano.
No, no, no!
“Dove sono?” domandò ancora il ragazzo.
Per tutta risposta, la giovane si mise a correre da dove era venuta, cercando le prove.
“Li hai persi?!” la accusò Wasabi seguendola.
Noemi non rispose.
Non può essere…non può!
Si fermò e calde lacrime iniziarono a rigarle il volto.
È colpa mia; si ripeteva. Sono stata un’idiota. Come ho potuto perdere qualcosa di così importante!?
Gli altri erano dietro di lei, ognuno che non sapeva cosa fare. Solo Rebecca raggiunse l’amica per consolarla: “Troveremo un altro modo.”
“Come?!” sbottò Noemi “Tutto questo lavoro sprecato per colpa mia e della mia goffaggine!”
“Capita! Mentre correvi ti si è aperto lo zaino. È stato un incidente” cercò di tranquillizzarla la mora.
“No, invece! Sono stata una deficiente!”
Hiro vedeva la scena triste e pensieroso. Se non troviamo un’altra idea…è Game Over.
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*In giapponese significa “stupido”.

NOTA AUTRICE: Scusate il ritardo, ma ho avuto problemi con scuola, stress e madama ispirazione. Scusate anche il capitolo corto, ma è stato anche molto intenso, non trovate?
Hiro: no.
Inoltre, anche questo capitolo doveva stare da solo per principi. Sorry (Perdonatemi). 216 visite nel primo capitolo! Ma ragazzi, io vi amo! Siete stupendi!
Ringrazio Pelelen_moon6, Rebianime e Chia29 per le recensioni. Vi adoro <3
Comunque se vi piace qualche coppia di BH6, potete chiedermi di fare una One-Shot su questa! Sarebbe un piacere per me!
Recensite in tanti! Amo leggere ciò che mi scrivete! Sono ben accette anche le critiche costruttive. Kisses, Emy.
   
 
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