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Autore: Kowalski    02/12/2008    5 recensioni
Raccolta di one-shot sull'infanzia dei gemelli Weasley alla Tana, dalle prime parole alle prime imprese malandrine, tutte incentrate sul forte legame che lega i personaggi, a mio parere, più interessanti di tutta la saga.
01. Our first words
02. Coming home
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutte le famiglie hanno i loro ricordi, belli e brutti, hanno segreti e scheletri nell’armadio.
La famiglia Weasley non faceva di certo eccezione. Sette figli, sei fratelli e una sorellina, la più piccola, ne avremmo di cose da raccontare, potremmo averne da qui fino al prossimo Natale ma…due componenti in particolare avevano un repertorio personale di tutto rispetto; i gemelli Fred e George. Oh non che gli altri Weasley non ne avessero combinate ma le loro storie sono decisamente più particolari.
Tanto per cominciare sono stati quelli che hanno impiegato più tempo per pronunciare la loro prima, storica parolina, e non certo perché fossero poco svegli, più che altro sembrava, questo pensò Molly molti anni dopo, che stessero cercando il momento e il luogo adatto. Cosa dire invece l’avevano ben chiaro in quelle testoline rosso fuoco dal momento in cui sono venuti al mondo, Molly ne era sicura.

Era inverno, Molly trafficava in cucina, si muoveva in fretta e con i gesti precisi dell’abitudine di tutti i giorni, del resto suo marito lavorava fino a tardi e lei doveva badare ai suoi cinque bambini. Bill, Charlie e Percy erano i più grandicelli e al momento dovevano trovarsi in giardino dove le oche e le galline rappresentavano ancora una grande attrattiva per loro. E grazie al cielo, la cucina era già troppo piccola per lei e gli ultimi due pargoli seduti sul tappeto a giocare senza contarci anche gli altri tre.
Al pensiero che era un po’ di tempo che non gettava un occhio ai gemellini, si voltò a controllare la situazione; erano arrivati gattonando al divano, le tutine di almeno una taglia più grande (erano appartenute a Charlie e Percy prima di loro) che gli coprivano quasi completamente le manine. In quel momento Fred stava tentando di aiutare il fratello a tirarsi in piedi (Molly li aveva vestiti con tutine di colori diversi in modo da distinguerli altrimenti c’era da uscirne pazzi) ma, un po’ per i movimenti goffi e un po’ per le tutine che intralciavano, alla fine Fred cadde a pancia in su seguito da George.
Molly tese l’orecchio speranzosa; avevano compiuto 10 mesi la settimana scorsa e ancora, da quando erano venuti al mondo, non avevano pronunciato una sola parola, solo gorgoglii e qualche pernacchia, magari quella era la volta buona che…niente, i due gemelli si tirarono a sedere e presero a fissarsi con profondo interesse, come se si vedessero per la prima volta. A differenza delle chiacchierate quella era una scena che si ripeteva spesso, si perdevano l’uno negli occhi dell’altro e a volte, Molly era pronta a giurarlo, le pareva proprio che chiacchierassero, in silenzio, in un mondo che racchiudeva solo loro due, come quando erano nel suo ventre materno.
All’improvviso Molly si sentì molto sola, quegli attimi di trepidazione in attesa di un progresso dei suoi figli dovevano essere condivisi con la persona che amava. Accompagnata da questo pensiero tornò in cucina, sospirando di tanto in tanto mentre sfaccendava.
In salotto intanto i gemellini continuavano la loro silenziosa chiacchierata, scrutandosi intensamente. Fred prese a succhiarsi una manina ricoperta dalla manica della tutina che presto diventò di una tonalità più scura dove si impregnava di saliva, George lo imitò e poi fece una pernacchia; Fred scoppiò a ridere, una risata cristallina e pura come solo quella di un bimbo così piccolo può essere e poi diede un buffetto al fratellino con l’altra mano miracolosamente scoperta dalla tutina. Rise anche George e si premurò di restituire i buffetti al gemello senza smettere di ridere. Dopo un bel po’ di buffetti ed altrettante risate, le loro guance erano lucide di saliva e rosse come mele mature, si acquietarono e tornarono a succhiarsi le mani, l’aria soddisfatta.
Molly fece di nuovo capolino in salotto, attirata dalle risate dei figli e sorrise a sua volta quando li vide felici, le guance rubizze, che continuavano a fissarsi.
Stava per andarsene quando assistette al miracolo; Fred tolse la mano insalivata dalla bocca e disse con voce chiara:
- George – e tornò a succhiarsi la mano nel momento esatto in cui George abbandonava la sua quel tanto che bastava per dire – Fred.
Molly emise un grido di gioia e corse ad abbracciare i suoi bambini, le lacrime che già rotolavano dai grandi occhi castani e si andavano a mescolare alla saliva dei gemelli sparsa ormai su tutto il loro faccino.
Uscì fuori chiamando a gran voce gli altri Weasley mancanti e li fece sedere sul divano totalmente eccitata.
- Bambini i vostri fratelli oggi hanno detto la loro prima parola! Pochi minuti fa! Qui, nel salotto!
Bill e Charlie saltarono giù dal divano per raggiungere i gemelli e cominciare a torturarli nel tentativo di farli parlare di nuovo, Percy sembrava piuttosto annoiato.
- Avanti fateci sentire dai! – trillò Bill.
- Cosa hanno detto mamma? Hanno detto papà come me la prima volta? – chiese Charlie sulle spine.
- No, no, hanno detto mamma come me! – ribattè Bill convinto.
- Nessuna delle due; si sono chiamati a vicenda, non sono adorabili?
- Cavoli! – sussurrò Charlie facendo un gesto teatrale con la mano – dai fate sentire anche a noi, dai dai.
I gemellini guardavano interessati quelle facce curiose che li fissavano e poi offrirono un bis della loro speciale performace.
- Fred!
- George!
Molly, Bill e Charlie applaudirono estasiati e Percy sbuffò.
- Neanche sanno dirli bene, dicono Fed e Giog!
- Tutti i bambini hanno difficoltà a parlare all’inizio, si impara col tempo caro – e diede un bacio a Percy che ora che aveva ricevuto un po’ di attenzioni sembrava molto più sereno e allegro.
Quella sera al ritorno del signor Weasley fu una gran festa, Fred e George deliziarono la loro famiglia urlando i loro nomi durante tutta la cena (tirando anche del cibo per aria) e mangiarono il favoloso dolce di zucca che la signora Weasley aveva preparato per l’occasione.

Una volta coricati i bambini i coniugi Weasley dedicarono un ultimo sguardo ai gemelli che dormivano placidi nella stessa culla nella loro solita posizione.
- Oh Artur sono così…così…
- Adorabili, lo so – baciò la moglie sulla tempia con tenerezza – e tu che temevi non avrebbero parlato mai – soffocò una risata.
- Loro sono speciali – sussurrò Molly con la voce piena d’amore – hanno un mondo tutto loro, potrebbero sopravvivere senza di noi ma…mai uno senza l’altro – si chinò a baciare le guance dei suoi figli e lasciò che il marito facesse altrettanto, poi andarono a dormire anche loro, felici come solo un genitore può sentirsi felice quando si lascia pervadere dall’amore per i propri figli.




Eccomi qui con la mia prima fanfiction...come sono emozionata! E pensare che è così tanto che frequento questo sito ma non ho mai pubblicato storie perchè non sono riuscita a finirne nessuna. Sono un disastro, lo so.
Questa è la prima di una serie di storielle che mi gironzolano per la testa già da un pò ma ho deciso di scriverla ora per cercare di cancellarmi dalla testa il settimo libro, del quale non accennerò mai nelle mie storie nè nei miei commenti, semplicemente perchè per me quel libro non esiste. Chi lo ha letto quasi sicuramente facendo due più due capirà il perchè.
Ora solo due ultime cosette, poi posso togliere le tende; lo so che Natale è praticamente arrivato e che quindi in base a quello che ho scritto all'inizio del capitolo le storie da raccontare sarebbero davvero poche ma, che ci volete fare? La Pasqua mi sta antipatica e voi potete far finta di leggere questa storia in agosto o maggio, che ne so, mi fate questo piccolo favore? Grazie ^^
La seconda cosa riguarda l'età dei gemellini e dei loro fratellini in queste one-shot, non ricordo bene le età di Charlie e Bill (e sinceramente non me ne freg...cioè, volevo dire che la cosa mi tange ben poco) perciò se faccio qualche pastrocchio con le relazioni tra fratelli fatemelo sapere senza indugio, provvederò a correggere!
Ah poi non ho idea se un pupo a 10 mesi sia già in grado di gattonare fino al divano e di tirarsi su, mi scuso per la mia ignoranza in materia ma sono figlia unica e mia madre non c'era quando ho scritto la ff, vi chiedo di sorreggermi anche in questo ^^"
Detto ciò posso davvero salutarvi con un enorme ringraziamento per aver letto la mia prima, vera, one-shot completa, se vorrete recensire farete di me la novella di Efp più felice del mondo, ve lo posso assicurare!

Un grande bacio
la vostra Kowalski
  
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