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Autore: Gio_Gio22    11/02/2015    1 recensioni
Jessica è una ragazza che dopo la morte dei suoi genitori,avvenuta quando lei aveva solo 7 anni,va ad abitare dai suoi nonni nelle campagne dello Yorkshire. Qui durante una cavalcata nei boschi sente delle urla umane e,seguendo il suo istinto coraggioso,scopre con orrore da dove provenivano.
È così che conosce Christopher,un vampiro,che gli farà scoprire il suo mondo,che si fiderà di lei e con cui instaurerà un grande rapporto d’amicizia che si trasformerà in amore.
Christopher però ha un potere:quello di comandare il fuoco anche se non ci riesce….ma sarà proprio l’incontro con Jessica a dargli la forza e la determinazione per provare e riprovare,soprattutto quando il Male si sta avvicinando e tu sei anche disposto a sacrificarti per le persone che ami.
Amicizia,Amore,Forza,Avventura. Tutto questo è Vampire Fire-La leggenda.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 35
Londra era stupenda! Una città così viva, luminosa, trafficata, molto diversa dalla tranquilla cittadina dello Yorkshire. Christopher e io avevamo passato le ultime ore del pomeriggio a passeggiare tra le vetrine e i negozi. Avevamo mangiato un gelato delizioso e ci eravamo persino scattati qualche foto con il mio nuovo Iphone.
Ci eravamo comportati come una normale coppia di adolescenti anche se lui manteneva sempre quell’atteggiamento di “guardia del corpo” che lo caratterizzava. Ogni tanto si guardava in torno come a essere sicuro che non ci fosse qualche Intruso nascosto tra la gente di Londra.
Rientrammo nella nostra stanza che erano le 6.30 di sera. Lo stomaco mi brontolò quando mi buttai soddisfatta nell’immenso letto matrimoniale.
Christopher rise “Hai fame?” mi chiese e io mi misi seduta massaggiandomi la pancia “Si” risposi “si ho un po’ di languorino”.
Lui annuì lievemente fissandomi prima di girarsi e aprire l’anta del suo armadio per tirarne fuori una borsetta di carta. Me la allungò “Un piccolo regalo da Emily”.
Sbirciai dentro la borsa e ne tirai fuori un vestito a dir poco stupendo: era corto, la gonna a balze di un rosa candido, il corpetto senza spalline con dei ricami bianchi simili a pizzo, un piccolo nastro con una pietruzza finta lucida appena sotto il seno, come a stringere quel punto.
Quasi mi emozionai ma ricacciai indietro le lacrime. Guardai di nuovo dentro la borsa e ci trovai un bigliettino che aprii “Je, indossalo a Londra in un’occasione speciale. Divertiti, un bacio Emily”.
Mi asciugai qualche lacrima sfuggita al mio controllo e guardandomi intorno mi resi conto che Christopher non era lì: forse se n’era andato quando mi aveva consegnato il pacchetto e da un lato ne ero contenta perché gli avrei fatto una sorpresa.
Non mi aveva mai visto vestita elegantemente e questo mi fece contorcere lo stomaco: sentivo le farfalle all’idea di farmi vedere con un vestito così addosso. Rimisi il vestito dentro la borsa assieme al bigliettino, aprii l’armadio e presi delle scarpe rosa col tacco alto: uno degli acquisti forzati da parte di Emily.
Christopher uscì dal bagno con i capelli spettinati e umidi dalla doccia e mi guardò curioso mentre mi dirigevo verso il bagno per prepararmi “Che ti ha regalato?” mi chiese. Secondo me lo sapeva già o almeno mi avrebbe letto nel pensiero come faceva la maggior parte delle volte ma non poteva di certo immaginarmi con quel vestito addosso, o almeno poteva ma..si insomma poteva ma..ecco…va bhe avete capito!
“Sorpresa” gli dissi con un sorriso e prima che potesse ribattere mi chiusi in bagno.
Bene, mi dissi, iniziamo con il “restauro”. Mi feci una doccia veloce senza però lavarmi i capelli: quelli erano puliti da quella mattina. Mi misi una crema da corpo profumata al lampone, mi lisciai nuovamente i capelli, mi lavai i denti e il viso e ci stesi sopra un filo di cipria colorandomi poi le guance con un po’ di blush rosato.
Mi truccai leggermente gli occhi con un po’ di matita nera e mascara che mi risaltò gli occhi e, anzi, me li ingrandiva. Stesi un leggero strato di lucidalabbra e poi indossai il mio vestito e i tacchi vertiginosi.
Mi guardai allo specchio passando le mani sulle pieghe del vestito: ero se si può dire bellissima, era la prima volta che pensavo una cosa del genere di me stessa. La mia autostima non era delle migliori.
I tacchi mi slanciavano e il vestito mi stava benissimo. Il trucco poi era leggero e quasi sofisticato per una come me. Bene. Feci un profondo respiro guardandomi un’ultima volta allo specchio.
Tornai nella camera da letto cercando di non inciampare sui miei stessi piedi per di più con quei tacchi alti. Christoper era seduto sul letto e appena lo vidi mi mancò il respiro: era vestito con un completo smoking nero, una camicia bianca che sulla sua pelle chiara sembrava risaltare e intorno al collo portava un papillon nero. Ai piedi poi Nike Blazer nero.
Gli stava benissimo ed era così elegante. Si girò a guardarmi e si alzò di colpo sgranando gli occhi appena mi vide. Mi fece un sorriso sghembo avvicinandosi piano finchè non mi prese le mani tra le sue: ero alta quasi come lui con quei tacchi ai piedi.
“Sei bellissima” mi sussurrò ed io mi sentii andare in fiamme “Grazie anche tu” gli risposi abbassando lo sguardo. Lui mi attirò tra le sue braccia abbracciandomi stretta.
“Andiamo?” mi chiese quando si fu staccato ed io annuii prendendo poi una giacchetta e la poscette appoggiata sopra il letto.
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Il ristorante non era molto distante dall’hotel. A dir la verità l’hotel era munito di ristorante ma noi quella sera volevamo passarla fuori. Christopher mi fece entrare dentro un locale a dir poco di lusso con gente piena di soldi e vestita divinamente.
Un giovane cameriere ci accompagnò ad un tavolo per due apparecchiato con una tovaglia bianca candida, dei calici, le posate in argento e al centro del tavolo una candela rossa accesa.
“Cosa posso portarvi da bere?” ci chiese il cameriere tirando fuori un blocchetto con la copertina ricamata. Si soffermò con lo sguardo su di me e un sorriso gli incorniciava il volto. Abbassai lo sguardo imbarazzata e fu Christopher a rompere il silenzio “Per adesso ci può portare una bottiglia d’acqua” gli disse con una voce quasi glaciale e infatti notai i suoi lineamenti indurirsi mentre guardava il giovane.
Questo si congedò guardandomi un ultima volta prima di lasciarci due menù. Christopher mi fissò e sembrava arrabbiato.
“Cosa c’è?” gli chiesi gentilmente e lui sospirò prima di parlare “Quel cameriere mi sta già antipatico. Da quando siamo entrati non ho fatto altro che guardarti e farti gli occhi dolci” mi spiegò fissandomi con l’oro che fiammeggiava nei suoi occhi simbolo che non era veramente arrabbiato.
“è il suo lavoro Christopher, deve essere gentile e disponibile con i clienti” gli risposi guardando il menù e aspettando una sua risposta che non tardò ad arrivare “Perché tu non sai cosa passa per la sua testa” mi disse semplicemente animando la mia curiosità.
“Che cosa pensava?” gli chiesi con un piccolo sorriso. Lui mi guardò sorridendo leggermente “Meglio che non te lo dica altrimenti ne rimarresti sconvolta e io mi agiterò ancora di più”.
“No dai veramente almeno dammi qualche indizio” lo pregai. Lui mi lanciò un occhiata alzando appena lo sguardo dal menù e sorridendo sghembo “Sesso” mi disse e a quelle parole sussultai. Abbassai lo sguardo imbarazzata sul menù e in quel momento ritornò il giovane cameriere che ci appoggiò l’acqua sul tavolo e riprese in mano il suo blocchetto per poi guardare prima Christopher e poi me “Cosa posso portarvi?”.
Ritornai con lo sguardo sul menù e cercai di scacciare la confessione di Christopher di poco prima.
“Io prendo una bistecca con un po’ di contorno” ordinò il ragazzo di fronte a me prima di lanciarmi uno sguardo e potei notare quel lampo di rabbia che glielo attraversava.
“Al sangue o ben cotta?” gli chiese il giovane in piedi. Ovvio che Christopher scelse la prima opzione.
Alzai lo sguardo guardando il cameriere: le buone maniere non si dimenticano mai!
“Io prendo i tortelloni ai funghi cosparsi di granella di verdure e bacche di golji” ordinai e richiusi il menù di fronte a me prima di porgerlo al cameriere che mi lanciò uno sguardo furbo e mi sorrise. Se ne andò lasciandoci soli e il vampiro continuò a fissarmi.
Le luci erano soffuse e la candela con la sua fiamma arancione si rifletteva nel suo sguardo color oro fuso che metteva in soggezione ogni volta.
“Ritornando al discorso di prima” cominciò lui e involontariamente abbassai lo sguardo sentendomi andare in fiamme “lui ha pensato a quello appena ti ha visto e fortunatamente per lui ci troviamo all’interno di un ristorante altrimenti non ci avrei messo tanto a sgozzarlo” e mi sorrise provocandomi dei brividi lungo la schiena “immagino che chiunque vedendoti pensi la stessa cosa ma purtroppo per loro sei già impegnata”.
“Non la penso come te” sussurrai e lui mi guardò confuso senza però smettere di sorridermi “Insomma” continuai “non credo tutti i ragazzi che mi vedano pensino a..quello, insomma è impossibile non sono quella modella che si trova nelle copertine”.
“Non conosci per niente il mondo maschile allora” mi interruppe lui “fidati se tu ti trovassi in una stanza e facessi entrare 3 ragazzi, farebbero a botte per saltarti addosso, insomma ti sei vista allo specchio: gambe lunghe, viso stupendo, corpo mozzafiato” fece una pausa squadrandomi quel poco che poteva “che non ho ancora esplorato del tutto..”.
Lo bloccai abbassando lo sguardo più che imbarazzata “dovrai aspettare ancora molto mi sa” e prima che potesse riaprire bocca il cameriere arrivò allungando prima il piatto a Christopher e poi a me soffermandosi a guardare il mio viso sicuramente accaldato da i discorsi di quella sera.
Se ne andò lasciandoci nuovamente soli.
“Cosa intendevi con qu-..” iniziò il ragazzo di fronte a me ma io lo bloccai evitando di guardarlo negl’occhi “No veramente basta con questi discorsi ti prego” e vedendo il suo sguardo quasi deluso mi affrettai a spiegarmi meglio “Mi imbarazza veramente parlare di queste cose, per di più con un ragazzo” e detto ciò infilzai un raviolo e cominciai a mangiare.
Per il resto della cena io e Christopher parlammo di tutto e di più senza mai tornare sull’argomento indesiderato e scherzammo come una vera e normale coppia di fidanzati. Non mi era mai successo prima e mi sentivo così felice e gioiosa.
Uscimmo dal locale e ancora una volta mi prese per mano mentre tornavamo verso l’albergo. Ero un po’ stanca e mi facevano male i piedi per via di quei maledetti tacchi vertiginosi. Infatti faticavo più del solito a mantenere il passo del vampiro di fianco a me che sembrò accorgersene e rallentò cingendomi con un braccio la vita.
Arrivammo all’hotel e non vedevo l’ora di catapultarmi dentro l’ascensore e togliermi così quelle maledette scarpe, ma come sempre la fortuna non era dalla mia parte: un’allegra famiglia stava aspettando l’ascensore e guardai la rampa di scale soffrendo al solo pensiero di tutti quei gradini.
Christopher mollò la mia mano “Stringi le gambe” mi sussurrò prima che mi prendesse in braccio a mò di sposa. Cinsi con le braccia il suo collo e lui cominciò a salire senza fatica le tre rampe di scale finchè non mi appoggiò davanti alla porta della stanza.
Entrammo e io lanciai da parte i tacchi distendendo finalmente i piedi e sentendo il morbido tappeto sotto i miei piedi. Chiusi gli occhi per pochi secondi soddisfatta, prima di riaprirli e trovarmi Christopher che mi fissava a pochi metri da me.
Mi fu vicino in pochi secondi e catturò il mio sguardo con il suo “Tu non immagini neanche quanto sexy sei vestita così”  mi sussurrò e a quelle parole abbassai lo sguardo imbarazzata ma lui prontamente me lo fece di nuovo alzare.
Mi sentivo le gambe tremare mentre continuavo a mantenere il suo sguardo che ardeva. Mi accarezzò una guancia prima di chinarsi leggermente e baciarmi dolcemente. Si staccò di poco prima di catturare le mie labbra in un nuovo bacio questa volta più profondo.
Appoggiai le mani sul suo petto reggendomi mentre i nostri respiri cominciavano a diventare affannosi. La sua mano scese velocemente sul mio fianco e l’altra fece lo stesso ma ormai la passione aveva preso il soppravvento e la sua mano scese fino all’orlo del vestito.
Sentii che mi toccava la pelle della mia coscia che a quel contatto vibrò. Portai le braccia intorno al suo collo senza smettere di baciarlo e ben presto sentii l’ormai familiare pungere dei suoi denti. Cominciò ad alzarmi il vestito ma io mi svegliai da quel momento di beatitudine in cui ero caduta e lo bloccai “Christopher..” ansimai con il fiato corto.
Si staccò di poco da me portando le sue mani sui miei fianchi e guardandomi negli occhi.
“Scusa..” sussurrai “veramente…io te l’ho già detto prima sono imbarazzata e..” mi veniva da piangere perché vedevo quanto lui mi volesse ma ogni volta mi bloccavo. Lui per tutta risposta mi baciò di nuovo castamente.
“Tranquilla” mi sussurrò “Lo so cosa si prova ma insieme possiamo risolvere questi problemi” fece una pausa mentre io annuivo piano “Cos’è che ti blocca?” mi chiese.
Io abbassai lo sguardo non sapendo se rispondere oppure lasciare perdere ma alla fine, con la sua incitazione cominciai a spiegargli “Io non sono mai stata toccata da un ragazzo in questo modo e io non ho mai toccato veramente un ragazzo. Questa è una delle cose che mi preoccupa, senza contare che non so veramente come comportarmi, dove mettere le mani, cosa fare. Mi sento inferiore, inferiore a tutte quelle ragazze a dir poco perfette che vedo in giro e che sicuramente in queste situazioni sanno cosa fare” feci una pausa “poi ho paura mi faccia male e..”.
Christopher mi bloccò “Ho capito…dobbiamo iniziare con calma e non sottovalutarti perché quelle volte che mi sei saltata addosso fidati che sapevi veramente dove mettere le mani” e con quelle parole risi “solo che iniziamo con calma e quando ti sentirai pronta ok?” e mi lasciò un bacio a stampo prima di allontanarsi da me di poco.
“Grazie” lo ringraziai aprendo poi l’armadio e prendendo un pigiama estivo rosso e bianco oltre alla biancheria pulita. Entrai sotto la doccia lasciando che l’acqua mi scaldasse e sciogliesse i muscoli e mi misi a pensare a ciò che era appena successo: mi ero spiegata con Christopher, gli avevo raccontato le mie paure sull’argomento sesso e lui mi aveva rassicurata.
Cominciai a insaponarmi continuando a rimurginare su quella cosa: non avevo mai toccato nessun ragazzo e io non ero mai stata toccata. Venivo considerata come una sfigata o il brutto anatroccolo della situazione. Poi è comparso lui, un vampiro stupendo, che mi crede la più bella.
Chissà cosa si prova ad essere accarezzate da un ragazzo…forse furono quei pensieri che mi fecero uscire dalla doccia. Mi asciugai in fretta e indossai biancheria e pigiama. Mi pettinai i capelli lisci e tornai in camera.
Christopher aveva aspettato anche troppo con me. Aveva bisogno di qualche coccola in più rispetto al semplice bacio o abbraccio. E io quella sera volevo provarci. È proprio vero che stare sotto la doccia aiuta a ragionare!
Il vampiro era seduto sul letto e stava appoggiando il suo Iphone sopra il comodino. Era ancora vestito elegantemente e si girò a guardarmi con un sorriso “Io vado a fare una doccia…arrivo subito” fece per sorpassarmi ma io lo bloccai per un braccio “Christopher” e lui mi guardò incuriosito sovrastandomi con la sua altezza.
Accarezzai una sua mano e passai un dito sul suo tatuaggio “magico” sul polso, poi salii con le mani sul suo petto e arrivai dove aveva il papillon nero. I suoi occhi incominciarono fiammeggiare di un oro intenso.
Non ci pensai più e gli sganciai il fiocco lasciandolo cadere a terra, poi gli tolsi la giacca e inizia a sbottonargli la camicia bianca. Lui mi bloccò “Jessica che vuoi fare?” mi chiese sorpreso.
Respirai cercando un po’ di coraggio “Voglio toccarti vedere cosa si prova e voglio che …che anche tu.. tu mi tocchi” e poi prima che potesse rispondere continuai finendo di slacciargli la camicia e lasciando intravedere un po’ di pelle chiara.
Si sedette sul letto mettendo le mani sui miei fianchi per poi lasciarsi togliere la camicia: era stupendo. La pelle del suo petto era chiara e perfetta, la muscolatura tonica, addominali leggermente scolpiti che mi fecero arrossire.
Lui si distese così che mi mettessi a cavalcioni sul suo bacino. Chiuse gli occhi rilassandosi e io cominciai non sapendo più aspettare.
Appoggiai le mani sul suo petto che si alzava e abbassava regolarmente, passai per il suo cuore che batteva forte e quasi più veloce del solito. Scesi poi pian piano fino ad arrivare ai suoi addominali che si tendetterò sotto il mio tocco.
Sfiorai l’elastico dei suoi boxer in vista sotto i pantaloni stretti e lui si irrigidì. No, non volevo andare oltre, non stasera. Tornai con le mani sul suo petto e mi piegai lasciando dei baci sul collo e scendendo pian piano. Sentii il suo respiro farsi quasi affannoso mentre continuavo a baciargli lembi di pelle.
Lasciai gli ultimi baci sugli addominali prima di baciarlo dolcemente. Lui mi sorrise “Che dici, faccio io ora?” e senza aspettare la mia risposta catapultò la situazione facendomi ritrovare sotto di lui. Si mise nella mia stessa posizione solo che cercava di non pesarmi troppo.
Iniziò baciandomi e succhiandomi il collo e già da lì cominciai ad agitarmi e il mio respiro diventò affannoso. Ci sapeva fare si vedeva. Mi scoprì la pancia alzando la maglietta fin sotto il seno e poi cominciò con la sua “tortura” anche lì.
Si bloccò dopo poco come a volermi chiedere il permesso per togliere la maglietta che io gli concessi anche se la vergogna c’era. Mi alzai seduta e lui me la sfilò buttandola poi a terra.
Mi fece ridistendere e poi mi guardò mandandomi in fiamme. Lo notò perché parlò “Non sentirti in imbarazzo…sei bellissima” e detto ciò con un sorriso cominciò a baciarmi di nuovo il collo, scendendo poi appena sopra il mio seno e per poi tornare sulla mia pancia.
Sentivo i muscoli tendersi e, dopo un bel po’ di minuti interminabili, si fermò lasciandosi cadere vicino a me e abbracciandomi da dietro. Non credevo ancora di averlo fatto davvero: avevo seriamente toccato un ragazzo e lui aveva toccato me? E mi ero anche per metà spogliata?
Era stata una cosa veramente stupenda. Da rifare assolutamente.
 
Ehi! Ecco il nuovo capitolo…che ne pensate? Qui la situazione ha cominciato a scaldarsi ma è finita anche dolcemente. Vi comunico che dal prossimo capitolo tornerà in scena la nostra Destiny che ci ha fatto preoccupare molto su che fine abbia fatto..
Comunque fatemi sapere che ne pensate attraverso una recensione…continuerò appena potrò e quando ci saranno un po’ di recensioni quindi forza “lettori misteriosi” fatevi sentire! ;)
Alla prossima! <3


Vestito Jessica


Vestito Christopher
 
  
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