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Autore: giuke_    12/02/2015    2 recensioni
Tutto di lei ricordava le sfumature del blu, i suoi jeans sbiaditi usati troppe volte, le sue unghie mangiucchiate smaltate di scuro, i suoi profondi e penetranti occhi celesti e più di tutto, forse per l’ironia della sorte, il suo nome, Azzurra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sistemò il cappello nella speranza di sentire meno freddo, le mani ormai ghiacciate si muovevano in gesti impacciati e frettolosi, si maledisse mentalmente per non essersi portata dei guanti, ma orami era nel centro di Londra, per accontentare i bisogni di Dave.
Non le era mai piaciuto l’inverno, tutto ciò di freddo e bagnato la infastidiva particolarmente, proprio come quella giornata piovosa di gennaio. 

«Azzurra, guardati, stai gelando!»

«Devo forse ricordarti perché sono qui Dave? Mi sbaglio o sei tu quello che ha urgente bisogno di un vestito per il matrimonio di tua sorella?»
«Si ma potevi almeno metterti una sciarpa.»

«Sai che odio le sciarpe. »

«Preferisci una polmonite a una sciarpa, Azzurra? »
«Invece di farmi la paternale ringraziarmi per essere uscita di domenica mattina.»

«Nah.» sbuffò facendo uscire una nuvoletta d’aria, per poi continuare «Ricordo quando stavamo alle medie, e nascondesti la sciarpa, che tua mamma ti aveva obbligato ad indossare, nella cassetta della posta, e ricordo che non ti fece uscire per una settimana quando la trovò.»

Risero al ricordo «e tu mi prendesti in giro per tutta la settimana si, ricordo. Ero piccola e ingenua, ora so che la devo nascondere dietro il cespuglio»

Le giornate con Dave erano sempre leggere e spensierate, si conoscevano da anni ed erano come fratelli.
«Stavo pensando»
 disse Azzura guardando l’amico «e se affittassimo uno smoking e ce ne andassimo al bar?»

«E poi mi chiedi perché ti domando di uscire, andiamo al Whiby sì, anche perché ho un urgente bisogno di pisciare» 
Dave prese a braccetto Azzurra che ancora rideva per la schiettezza dell’amico e la spinse fino all’entrata del bar.

 
 

Il Whiby era da sempre stato il punto d’incontro di Azzurra e Dave, passavano intere giornate seduti al solito tavolo a mangiare formaggio grigliato e patatine fritte, oramai anche Tim, il proprietario del locale, si era abituato alla loro costante presenza.
Si sedettero al loro solito tavolo, tra chiacchiere e risate. 
E poi Azzurra si soffermò negli occhi tanto chiari di un ragazzo lì di fronte. Lo stesso ragazzo la ricercò nel locale, vi fu un momento in cui i loro sguardi si incrociarono. Un momento in cui i profondi occhi celesti di Azzurra si unirono ai misteriosi occhi verdi del ragazzo. Un fremito percorse la schiena di Azzurra.
 


Azzurra cercò in ogni modo di non far ricadere il proprio sguardo sul ragazzo sconosciuto, si ripetè fra sè e sè che sarebbe apparsa ridicola se avesse continuato a fissarlo, ma solo quando Dave le chiese cosa disturbasse la sua attenzione capì di aver fallito miseramente.
«Devo andare in bagno, urgentemente» mentì Azzurra, le servivano un paio di minuti per pensare e per autoconvincersi di non essere diventata stupida. 
Si infilò nello stretto corridoio per andare in bagno e grazie all’ultima briciola di dignità che le era rimasta riuscì a non guardare di nuovo il ragazzo.
La sua carnagione chiara faceva risaltare il rossore sulle sue guance, raccolse quindi i lunghi capelli chiari sciacquandosi il volto, ma cosa diavolo stava facendo? Perché quel ragazzo la incuriosiva così tanto? E perché anche lui ricambiava ogni suo sguardo? E che fine aveva fatto l’Azzurra Brow sicura di sè?
Si guardò un’ultima volta allo specchio, sospirò e uscì dal bagno. 
 

 
Mai, mai avrebbe immaginato che fuori la porta ci fosse quel ragazzo riccio, mai. Imprecò sottovoce quando le rivolse un sorriso «Hey» lo salutò, il corridoio era veramente troppo piccolo e mai prima di allora aveva desiderato di non essere in quel bar. Il ragazzo odorava di dopobarba e sigarette, si leccò le labbra «Io in realtà dovrei passare.» disse, un suono caldo e roco, che trasmetteva una serena tranquillità, solo dopo aver analizzato le parole, Azzurra si bloccò, pensava che il suo fosse un modo per conoscerla, per parlarle, invece aveva stroncato il tutto sul nascere, divenne più rossa di quanto già fosse, imprecando mentalmente, ancora.
«Sì anch’io» disse velocemente incamminandosi verso l'amico
 
«Ti sto aspettando da una vita» disse Dave mentre Azzurra si sedeva al tavolo,«Azzurra? Tutto bene? Sembra che hai appena visto un fantasma»  Azzurra alzò lo sguardo «Dave, ho fatto un enorme figura di merda, paga e usciamo ti prego. »
 
 
SPAZIO AUTRICE


Vi prego di leggere queste poche righe, cercherò di spiegare meglio il capitolo.

Azzurra non era mai stata, prima di allora, intimidita da qualcuno, è sempre stata abbastanza sicura si sè, ed è proprio questo che la spinge a parlare con lui, sicura che  che egli avrebbe ricambiato, perchè effettivamente anche il ragazzo partecipava a questo ‘cambio di sgaurdi’, quest’ultimo è però altrettanto sicuro di sè, quindi non vuole dimostrare nulla se non intimidirla.. io spero di essermi spiegata perchè non so che altro dire se non che questo è un cazzone che l'ha messa in difficoltà.

Detto questo, questa è la prima fanfiction che pubblico, spero vi piaccia e mi piacerebbe conoscere una vostra opinione, anche per capire se la devo portare avanti quindi, non so che altro dire e..ciao
 ahah

-Giulia
 

 
   
 
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