Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: M o o n y G i r l _    12/02/2015    0 recensioni
Calma piatta nella Sala Comune Grifondoro.. Poi, un trambusto.
I Malandrini sono arrivati, portando con loro confusione e chiasso.
Staranno organizzando uno dei loro soliti scherzi? Oh no.
Una festa?
Come reagirà la Rossa dagli occhi da cerbiatta? Tenterà di uccidere, per l'ennesima volta, quel gran figo di Potter, oppure si lascerà andare, una volta ogni tanto?
Grandi cose succedono nel mese di Marzo.
Non sbocciano solo i fiori, ma forse.. Anche l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“ Che facciamo? Lo svegliamo oppure no? “
“ No no, io dico di no, insomma, è l’unico momento in cui sembra adorabile. “
“ Sirius, sei la persona più cattiva di questo universo. “
“ Mai quanto te, Marlene cara. “
“ Avete finito di lanciarvi frecciatine? C’è qualcosa di più importante a cui pensare. “
Sirius roteò gli occhi e poggiò una mano sulla spalla di James, che si era tranquillamente addormentato in biblioteca, sopra un paio di volumi di Pozioni.
Effettivamente, Sirius aveva pienamente ragione, James sembrava un angelo quando dormiva, ed era forse l’unico momento in cui era adorabile, tranquillo e docile, e non iperattivo ed irrequieto come al solito.
“ James? Svegliati, dai. “
“ Lily, io.. Posso spiegarti.. “
“ James.. “
“ Lily io ti amo, ti ho sempre amata.. “
“ Adesso basta.. JAMES! “
Il quattrocchi si svegliò di botto, spalancando gli occhi, ancora stordito da quel pessimo risveglio; i suoi amici scoppiarono subito a ridere, poi chiusero alcuni libri e lo fecero alzare, cercando di farlo diventare più attivo.
“ Che diavolo è successo? “
“ Hai studiato tutta la notte. Stamattina ci siamo preoccupati, non vedendoti arrivare alla Colazione, così siamo venuti qui e ti abbiamo svegliato. “
“ Godric, sono indietrissimo, non ce la farò mai. “
“ Tranquillo, ti aiuteremo noi. Ora va a farti una doccia, ci vediamo in Sala Comune tra mezz’ora. “
James abbracciò improvvisamente Sirius, e corse via dalla stanza, verso il dormitorio rosso-oro, più felice che mai.
Forse ce l’avrebbe fatta! Forse sarebbe riuscito a dimostrare a Lily che era diverso, quello giusto per lei, che la amava veramente ! Forse lei avrebbe capito che in fondo non era poi così cattivo come ragazzo, che c’era qualcosa di buono in lui..
**
“ Buongiorno, Lily cara! “
“ Mary? Emme? Che ci fate qui? “
“ I Malandrini ci hanno raccontato tutto, ed ora siamo venute qui a farti compagnia. Contenta? “
“ Oh.. Bene. Come sta James? “
“ Lily, ti sei resa conto che l’hai chiamato per nome? E poi, come mai ti importa di lui? “
“ Secondo me, lui ti piace.. “
“ Sta’ zitta Emme, non dire idiozie! A me non potrebbe mai piacere James Potter, anche perché io sto con Jeremy.”
“ Che però non è mai venuto a trovarti, mentre James ha passato gran parte del tempo a controllare che tu stessi bene. “
“ Davvero? “
“ Certo, Rossa! “
Lily arrossì vistosamente, ancora sbalordita dalla notizia datale dalle amiche, poi prese un respiro profondo, sorrise dolcemente e si schiarì la voce, incrociando le gambe sul lettino dell’Infermeria.
“ Spiegatemi meglio.. James Potter, quel James Potter, ha passato gran parte del suo tempo qui, aspettando che mi svegliassi? “
“ Esattamente, Rossa. Ha anche saltato un allenamento di Quidditch. “
“ Non ci credo.. Ha veramente saltato un allenamento di Quidditch, l’unico motivo per cui si alza dal letto la mattina, per stare con me? “
“ Allora sei sorda! Certo. “
James aveva veramente fatto tutte quelle cose solo per lei? Allora era veramente cresciuto, forse era cambiato veramente.. Insomma, aveva messo lei davanti al Quidditch!
‘ Rossa, svegliati, tu lo odi. ‘
Le ricordò la sua coscienza, che ogni tanto si faceva sentire, facendola tornare con i piedi per terra.
“ Come sta andando il Progetto di Pozioni? Non posso prendere un brutto voto.. “
“ Ehm.. Lily, noi.. Dobbiamo andare ! Scusa. “
“ Già, dobbiamo.. Andare a vedere gli allenamenti di Quidditch. “
“ Ma che diavolo vi prende? Siete cambiate all’improvviso.. “
“ Non ti preoccupare, ci vediamo dopo, Rossa! “
Le due ragazze corsero fuori dalla Sala, lasciandola nuovamente sola, o meglio, in compagnia di una Madama Chips fin troppo taciturna e pensierosa, non che generalmente fosse una gran chiacchierona.
Lily tirò fuori da sotto il cuscino un taccuino con la copertina foderata di uno strano materiale, simile al raso, color rosso fuoco, proprio come i suoi capelli, si fece portare una penna ed iniziò a scrivere.
Scrivere l’aveva sempre aiutata a sfogarsi, a riprendere il controllo sul suo corpo che certe volte rischiava veramente di esplodere, dopo aver accumulato parole su parole, rimproveri, elogi, scherzi di pessimo gusto, voci false sul suo conto, sfoghi delle sue amiche, insomma, di tutto e di più.
‘ James.
Ha ragione, è un gran bel nome, devo ammetterlo.
Ha un suono così.. Musicale, d’impatto.. Perfetto.
Già, perfetto, un po’ come lui.
Perché l’ho odiato per così tanto tempo? Perché non ho mai cercato di interpretare quelle sue provocazioni, e rendermi conto che c’era qualcosa di più profondo?
Perché sono stata sempre così cieca?
E se lo amassi?
Non sarebbe una catastrofe, infondo innamorarsi è una cosa più che normale, soprattutto a questa età.. Certo, un conto è innamorarsi di un amico, un altro conto è innamorarsi di quello che consideravo il mio peggior nemico.
Forse dovrei lasciare Jeremy.
Per me lui è solo un rimpiazzo, è vero.. Eppure mi dispiace farlo soffrire, è un ragazzo così debole ed indifeso..
James cosa farebbe?
Oh, Godric. Devo smetterla di pensare a lui, è diventato un pensiero fisso, dopo quello strano sogno.
Stasera devo parlargli, necessariamente, magari lui ha cambiato opinione su di me, ed ha smesso di amarmi, non so.
James.
Che nome assurdo.
’ “ Signorina Evans? “
“ Si? Oh, Professor Silente, buongiorno. “
“ Buongiorno a lei, cara. Madama Chips ci ha fatto sapere che ieri notte ha avuto uno strano sogno, e si è svegliata di soprassalto, e tutt’altro che tranquilla. Può raccontarmelo? “
“ Non ricordo benissimo tutto quello che è accaduto, signore.. “
“ Mi sembra ovvio. Facciamo così, stasera la aspetto nel mio ufficio, e, sempre se vuole, mi racconterà tutto ciò che ricorda. Va bene? “
“ Certo. “
“ Perfetto. Ah, signorina, Madama Chips la dimetterà entro l’ora di pranzo, aspetto di vederla in sala Grande a quell’ora. “
“ Ovviamente. “
“ A presto, dunque. “
“ Arrivederci. “
Lily attese fin quando il professore non fu uscito, portò le mani alla testa e chiuse gli occhi, tirò un lungo respiro e cercò di restare calma ed attivare il cervello per trovare una soluzione a quel problema.
Avrebbe parlato con James quel pomeriggio, prima della lezione di Pozioni.. GODRIC, IL PROGETTO DI POZIONI!
E di sera avrebbe raccontato tutto al Professor Silente, magari l’avrebbe aiutata a capire il perché di quello strano incubo, così reale..
Era la soluzione migliore, entrambe le ‘discussioni’ erano necessarie sia per lei, che per altri.
**
“ Non ci riuscirò mai, Sirius! “
“ Non lamentarti e ripeti! “
“ Non ce la faccio! “
“ Sta zitto e ripeti! “
“ Marlene, ti rendi conto di avermi chiesto di stare in silenzio e di parlare al tempo stesso? Sirius, sapevo che le tue ragazze non brillassero per intelligenza, ma.. Dai! Sei sceso così in basso, cagnaccio.. “
Marlene diede uno schiaffo a James, che poggiò la sua mano sulla guancia che stava arrossando velocemente, poi alzò lo sguardo e furente intimò Sirius di portar via la sua ragazza , se non voleva continuare a passare la sua vita con un mucchietto di ossa.
“ Ragazzi, ragazzi, ragazzi ! Basta! Il nostro obiettivo, per adesso, è riuscire a far ricordare a James tutte queste formule.. Che teoricamente dovrebbe conoscere di già … “
“ James, fa finta che tu stia giocando a Quidditch! E’ tutta questione di memoria! Sai più di dodici schemi di gioco e conosci tutti i falli e l’intero regolamento del Quidditch, non deve essere poi così complicato! “
“ Ok, ci proverò.. “ Disse James, parecchio demoralizzato.
Una volta.
Quattro volte.
Dieci volte.
“.. E quindi, per questo motivo, possiamo ritenere questa pozione letale solo se vi si aggiunge una piccola quantità di veleno di rospo. “
Tutti rimasero in silenzio, però poco dopo scoppiarono in un fragoroso applauso, con tanto di fischi ed ovazioni da parte di Peter e Remus, che non riuscivano a credere a quello che era successo: ce l’aveva fatta!
Mary diede un’occhiata all’orologio a cucù, posizionato sopra il caminetto della Sala Comune: 12.35.. Lily!
“ Ragazze, dobbiamo andare ad aiutare Lily, tra poco Madama Chips la dimetterà ! Ci vediamo in Sala Grande, a dopo ! “
Detto ciò, le ragazze corsero via dalla stanza, senza aspettare la loro risposta.
“ Dovremmo andare a farci la doccia, puzziamo.. “
“ Tu puzzi più di tutti, Peter. “
“ Sta zitto, cane! “
“ Sta zitto tu, topo ! “
“ Basta dai, puzzate tutti, tranne me! Andiamo in Sala Grande, forza. Oggi sarà un gran giorno, me lo sento.“
I ragazzi si incamminarono con passo fiero, quasi all’unisono, verso la grande sala da pranzo, sorridendo di tanto in tanto a tutti quelli che li salutavano lungo il corridoio, particolarmente illuminato quella mattina, nonostante la presenza di nuvole grigie e fitte.
**
“ Ragazzi, guardate un po’ chi vi abbiamo portato? “
Tutti i Grifondoro della loro tavolata si voltarono ed iniziarono a sorridere, ed alzarsi, per andare a salutare la loro compagna, che finalmente si era ripresa dallo shock. Tutti andarono a salutarla, tutti tranne uno: James.
‘Perché non viene qui, e mi saluta? ‘ continuava a pensare Lily, che nel frattempo aveva preso posto tra Marlene e Mary, proprio di fronte Alice che stava parlottando con Frank a proposito della prossima partita di Quidditch del team rosso-oro.
James iniziò a parlare di quello che stava succedendo nel mondo reale con Sirius, facendo commenti non molto gentili nei confronti di quella pover donna della Tatcher, che secondo loro, stava distruggendo la loro carissima e bellissima Inghilterra.
Lily, nel frattempo, aveva smesso di chiacchierare con le altre, ed era rimasta in silenzio, chiedendosi il perché del comportamento di James: generalmente l’avrebbe accolta in modo diverso, le sarebbe andato in contro, con una di quelle sue solite battutine che le erano mancate tanto.. Stranamente.
“ Scusatemi ragazze, vado a dormire.. Ci vediamo oggi pomeriggio a lezione! “
Disse Lily, alzandosi e mandando un bacio con la mano a tutti i suoi compagni, avviandosi poi verso l’uscita; non appena la ragazza fu uscita dalla Sala, tutto il gruppetto si voltò infuriato verso James, che stava tranquillamente mangiando una fetta di crostata ai mirtilli,ignorando del tutto gli sguardi dei suoi amici.
“ James, perché hai ignorato Lily? “
“ Non so. “
“ Non sai?! “
“ Forse avrei dovuto rifiutare questa ‘missione’. “
“ Che cosa stai insinuando, James? “
“ Nulla, ci vediamo oggi a lezione, devo andare. “
Detto ciò, senza salutare nessuno come era solito fare, si alzò ed abbandonò la stanza, lasciando tutti gli altri a bocca spalancata, incapaci di credere a quello che avevano sentito.
“ Che è successo, Sirius? Tu sai qualcosa? “ chiese subito dopo, a voce bassa, Marlene, guardando negli occhi il suo ragazzo.
“ Non ne ho idea, se avessi saputo qualcosa, sarei intervenuto, o comunque ve l’avrei detto.. Ma non rimarrò con le mani in mano, devo andare a capire cosa ha James. Ci vediamo a lezione. “
Senza salutar nessuno, Sirius prese la sua copia della Gazzetta del Profeta e scappò via, a passo lesto.
**
Perché aveva agito così? Non lo sapeva.
Cosa avrebbe fatto dopo? Non sapeva nemmeno quello.
Come stavano reagendo i suoi amici a quel suo strano comportamento? Lo immaginava.
Cosa aveva pensato Sirius? Lo sapeva benissimo.
Cosa aveva pensato Lily? Non lo sapeva, e quello era ciò che lo spaventava di più.
In quel momento sembrava tutto, tranne che un ragazzo di 16 anni, capitano della squadra di Quidditch che ha conservato più vittorie consecutive in tre anni di tutta la scuola, non sembrava nemmeno un Capo Scuola, non sembrava affatto il vecchio e abitudinario James. Era rannicchiato a terra, con la schiena poggiata contro uno dei pali portanti della tribuna “Grifondoro” del campo da Quidditch, il suo posto preferito da quando era arrivato in quella scuola.
In quel posto, sei anni prima, aveva conosciuto uno dei più grandi giocatori di Quidditch che aveva frequentato Hogwarts, che gli aveva insegnato tutti i suoi trucchetti per esser più veloce in sella alla scopa, che lo aveva preso sotto la sua ala, e protetto sin dal primo anno, da tutto e da tutti.
In quel posto, cinque anni prima, aveva trovato un bellissimo fiore bianco, con i petali leggermente rosati verso l’interno, così piccolo ma grandioso nella sua originalità.
In quel posto, quattro anni prima, aveva portato la sua prima vera ragazza, e lì aveva dato il suo primo bacio, un po’ impacciato si, ma era la prima esperienza.. E si, anche James Potter è stato un novellino in questo campo, che ora gli era così familiare.
In quel posto, tre anni prima , si era nascosto dopo esser stato lasciato da una sua ex, che l’aveva scoperto con la sua migliore amica.. Certo, quella piccola Serpe aveva più che ragione, ma aveva esagerato! Scrivere su tutti gli specchi del bagno dei prefetti ‘ James Potter è un idiota patentato’ di certo non avrebbe risolto quella spiacevolissima situazione.
In quel posto, due anni prima, aveva sotterrato un libro di Remus insieme a Sirius per fargli un dispetto.. Probabilmente stava ancora lì, nascosto sotto qualche centimetro di terra umida.
In quel posto, qualche mese prima, aveva portato Lily, il suo più grande amore, prima ( o forse dopo, o forse alla pari del Quidditch). Era stato quel pomeriggio in cui erano usciti tutti insieme in gruppo, e loro avevano deciso di staccarsi da tutto e tutti, per stare da soli e chiacchierare, come due semplici amici, invece di dover sopportare tutte quelle smancerie da coppiette.
In quel posto, lui, James Charlus Potter, e lei, Lily Evans, erano diventati qualcosa, forse solo per qualche secondo, forse per un paio di minuti, forse per ore, ma qualcosa era scattato dentro i loro cuori.
Forse proprio quando Lily, senza alcun obbligo, aveva poggiato la testa sulla gamba di James, ed aveva chiuso gli occhi,e sussurrando, con voce quasi inesistente, aveva detto ‘Vorrei rimanere qui per sempre, è tutto così calmo e silenzioso.. Vorrei poter rimanere qui per sempre con te. Sai James, non sei poi così antipatico come pensavo.’ , forse proprio in quel momento qualcosa si era acceso, qualcosa di grande, destinato magari ad esser scritto in un libro.
In quel posto, adesso, James era solo, gli occhi colmi di lacrime amarissime, le mani strette in pugni serratissimi, i denti digrignati, come a vietarsi di scoppiare, perché insomma, lui era James Potter, non poteva piangere per qualche stupida emozione di troppo.
Una lacrima, che fece scomparire quasi subito.
Un’altra lacrima, questa la fece scendere fino a metà guancia, poi fece scomparire anche quella.
Poi un’altra, un’altra ancora: stava piangendo.
In quel momento arrivò Sirius, che conosceva bene il suo amico ed i suoi nascondigli.
Vide l’amico piangere e scoppiò a ridere, accovacciandosi poi, in modo tale da guardarlo dritto negli occhi.
“ Che succede, James? “
“ Succede che ho paura, Sirius. “
“ Paura? “
“ Si, ma non quel tipo di paura che provi prima di un’interrogazione su una lezione che non hai nemmeno letto. Ho quel genere di paura che si ha quando sai che fallirai presto, che non hai scampo, che andrà tutto male. “
“ Di cosa hai paura? Spiegati meglio. “
“ Ho paura di fallire, Sirius. Quello che ho deciso di fare è un salto nel vuoto, non so cosa succederà, non so nulla, non me la sento.. Dovrei rinunciare. “
“ Rinunciare? Dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto? Non se ne parla! “
“ Sirius, non ho bisogno che tu mi urli addosso! Io rinuncio, ho deciso. “
“ Sta zitto, tu non rinunci affatto. Abbiamo fatto una promessa, io e tu, un paio di anni fa, in questo stesso posto. Te la ricordi? “
“ … Si. “
“ Ecco. Arrendersi mai, combattere sempre. “
“ Sirius, avevamo dodici anni! “
“ Arrendersi mai, combattere sempre! “
“ Ho capito.. “
“ Se hai bisogno te la ripeto qualche altra volta, che ne dici? “
“ Sta zitto. “
“ Andiamo, la lezione inizia tra poco. “
**
“ James? Potrei parlarti..? “
Disse Lily con voce flebile, poggiando una mano sulla spalla di James, che stava parlando con gli altri Malandrini, aspettando l’arrivo del professore Lumacorno.
James si voltò con calma, sorridendo gentilmente, poi fece di sì con il capo e si avviò verso l’uscita dell’aula, andandosi a sedere su uno dei davanzali delle larghe finestre.
“ Dimmi tutto. “ disse il ragazzo con tono calmo e rilassato, senza farle notare quanto fosse preoccupato o in ansia, ma anzi, cercando di metterla a suo agio.
“ Io, beh.. Ehm.. Mary ed Emme mi hanno detto che sei stato sempre presente mentre io ero in Infermeria.. E mi hanno detto che hai saltato un allenamento di Quidditch, pur di stare con me. Beh, io.. Volevo ringraziarti. “
“ Ringraziarmi? Ma no, tranquilla.. Siamo am-.. Cosa siamo noi due, Lily? Per molti siamo nemici, per altri sconosciuti, per tanti altri siamo due idioti.. Non capisco.”
“ Ecco, era questo di cui volevo parlarti.. Io, James.. Ehm.. Vorrei che noi due diventassimo qualcosa di più.. “
“ Qualcosa di più? Ne sei sicura? E Jeremy? “
“ Jeremy non è importante, non come te.. “
“ Lily, io.. Mi stai rendendo la persona più felice di questo universo dicendomi queste cose, te ne rendi conto? “
“ Nah, ma speravo in questa tua reazione. “
“ Beh, hai sperato bene! “
Disse James, ridendo. Prese il polso di Lily e la tirò verso di sé, abbracciandola di getto, senza che lei potesse replicare; Lei sorrise e basta, lasciandosi andare in quell’abbraccio tanto aspettato.
Lily si allontanò di qualche passo, sempre sorridendo, con le guance un po’ arrossate, ed i capelli scompigliati; da dietro l’angolo, una figura stava correndo nella loro direzione, con la camicia fuori dai pantaloni e la cravatta annodata male.
La ragazza deglutì lentamente, poi alzò lo sguardo su James, che osservava la scena perplesso più che mai; Quella catastrofe umana, che stava correndo verso l’aula, era ormai a qualche metro da loro: Jeremy l’aveva vista.
Il ragazzo lanciò i libri di testo per aria, si fiondò su Lily, e la strinse fortissimo, baciandola forte sulle labbra, sulle guance, in fronte, ovunque.
“ Lily, tesoro mio! Mi sei mancata, mi sei mancata da morire.”
“ Oh.. Jeremy..! “
“ Io non ti sono mancato? “
Lily si voltò verso James che aveva la bocca spalancata dallo stupore, che non riusciva a credere a ciò che stava vedendo. Le fece segno con la testa di proseguire a parlare.
Non poteva illuderlo, doveva dirgli quello che provava realmente.
“ Si si, certo che mi sei mancato anche tu! “
James rimase come pietrificato. Non poteva crederci. L’aveva fatto davvero. ‘ Che stronza. ‘ Pensò subito, con l’animo colmo di rabbia. Scese dal davanzale, urtò volontariamente la spalla di Jeremy, guardò in cagnesco Lily e rientrò in aula, senza dire nulla.
Lily sentì una forte morsa stringerle il cuore, che pian piano si stava distruggendo in tanti minuscoli pezzettini. Jeremy la vide così triste, le diede un bacio sulle labbra, poi le prese la mano ed entrò nell’aula insieme a lei, andandosi a sedere a primo banco, mentre Lily arrivò fino all’ ultimo, dov’ era seduta Marlene, che stava chiacchierando con le altre ragazze.
“ Che è successo con James? E’ nero dalla rabbia, e non parla nemmeno con Sirius. “
“ Ho combinato un casino. “
In quel momento entrò il professor Lumacorno, che subito chiamò alla lavagna i vari ragazzi per l’esposizione di Pozioni.
Arrivò il turno di James, che spiegò con minuziosi particolari la pozione che avevano deciso di analizzare. Il professore mise una ‘E’ sia a Lily che a James, poi guardò James, gli fece l’occhiolino e lo mandò a posto.
Cosa avevano organizzato quei due?
Durante tutta l’ora, Lily continuò a voltarsi verso James che però la ignorava, anzi, prendeva appunti e seguiva la lezione, ponendo anche domande al professore.
“ James fermati! Devo parlarti... Posso spiegarti! “
Disse Lily, al termine della lezione, vedendo James fiancheggiato da Sirius e Remus, che uscivano dall’aula, chiacchierando.
James sentì la sua voce, ma decise di non voltarsi.
Per la prima volta, in tutta la sua vita ad Hogwarts, aveva ignorato Lily.
James Potter, il ragazzo fin troppo innamorato di Lily Evans, che ignora, di sua spontanea volontà, la già citata Lily Evans, senza aggiungere alcun sorriso.
“ James voltati, ti prego! Dammi solo la possibilità di parlare! “
James contò fino a 10, lentamente, sentendo le sue guance ritornare tiepide e non ustionanti come qualche istante prima.
Anche questa volta, James ignorò Lily.
Iniziava a prenderci gusto.
“ James, dannazione! Guardami! “
A quel punto James si voltò, come poi fecero anche Sirius e Remus, guardandola con fare deluso.
“ Evans, io non ho nulla da dirti. Hai fatto tutto tu, i casini sono tuoi; buon divertimento. “
“ Lasciami spiegare, per favore. “
“ Lily, è andata così, dovevo capirlo prima che sei fin troppo perfetta per me. Anzi, una cosa da dirti ce l’ho: ora capisci quello che ho provato io, per sei anni? A presto, Evans. “
Detto ciò, sorrise contento, e si avviò verso la Sala Comune, parlottando con Remus.
Sirius rimase qualche altro istante davanti a Lily, poi le si avvicinò all’ orecchio e le sussurrò: “ Lascialo perdere, cercherò di parlargli. “
Lily accennò un segno con il capo, prima di essere tirata via dallo sguardo assassino e rassicurante al tempo stesso di Sirius da Jeremy, che sorrise gentilmente al ragazzo (decisamente più alto di lui), e tirò via Lily, tenendola per mano.
“ Dove stiamo andando, Jeremy? “
Disse con voce sconsolata Lily, guardandosi distrattamente in giro, cercando di sembrare il più simpatica e dolce possibile.
“ Volevo stare un po’ con te, siamo stati poco insieme in questi giorni.”
“ Ero in Infermeria. “
“ Sono stato tutto il tempo vicino al tuo letto, sperando che aprissi quei tuoi occhi da cerbiatta e che potessimo parlare almeno un po’. “
“ Non preoccuparti, dormivo. “
‘ Che bugiardo ! Mi sta mentendo spudoratamente! Non è mai passato, nemmeno per un saluto!’ Pensò Lily, sorridendo dolcemente, tuttavia.
Arrivarono ai piedi del Platano Picchiatore, Lily si sedette poggiando le spalle contro il tronco del grande albero, mentre Jeremy si mise davanti a lei, tenendole sempre le mani.
“ Mi sei mancata davvero tanto, Lily. “
“ A-anche tu. “
Mormorò Lily, un po’ confusa, perplessa, preoccupata, triste.
“ Come mai parlavi con James, Lily? “
“ Ehm.. Dovevamo chiarire una cosa. “
“ Cosa dovevi chiarire con James Potter? “
“ Dovevamo chiarire una cosa, solo io e lui. “
“ Non mentirmi Lily, cosa dovevi chiarire? “
“ Sono miei affari, Jeremy! “
“ Lily, sono il tuo ragazzo, dovrei sapere di cosa parli con James Potter, il ragazzo più figo di questa scuola! “
“ E dove sta scritto? Spiegamelo! Io non ti devo nulla, sono affari miei e di Potter. “
“ Lo difendi pure? Davvero? “
“ Non lo sto difendendo, io odio Potter. “
“ Menti! “
“ Vogliamo parlare di te? Non sei mai venuto mentre ero in Infermeria, tanto meno quando Severus mi ha trascinata con lui.. Già, ti ho visto! “
Jeremy deglutì con forza, poi si schiarì la voce.
“ Devo andare, a dopo, Lily. “
Detto questo, si alzò, lasciando la ragazza a terra e si avviò per il castello, senza mai voltarsi dietro.
Lily era di nuovo sola.
Si guardò intorno svariate volte, sperando come non aveva mai fatto prima, che ci fosse Marlene nelle vicinanze, o magari anche solo Remus.
Poteva andare peggio di così?
Chiuse gli occhi e lasciò correre i pensieri, mentre in testa continuava a rimbombarle una canzone dei Beatles, “ Help! “ , per l’esattezza.
Dopo un po’, decise di rientrare, faceva troppo freddo.

“ When I was younger, so much younger than today,
I never needed anybody’s help in any way.
But now these days are gone,
And I’m not so self assured,
Now I find I’ve changed my mind, I’ve opened up the doors.
Help me if you can, I’m feeling down,
And I do appreciate you being ‘round.
Help me get my feet back on the ground,
Won’t you please, please, help me? “
**
“ James, cosa diavolo è successo con Lily? “
“ Mi ha mentito, ed io sono stanco di lei, stanco di star dietro ai suoi sbalzi d’umore, alle sue cattiverie, alle sue urla, ad i suoi continui rimproveri. Per quanto io possa amarla, Sirius, non ce la faccio più. Sono stato troppo testardo, dovevo capire qualche anno fa che non era quella giusta per me, o che forse non sono io quello giusto per lei; da domani torna il vecchio e caro James Charlus Potter, il donnaiolo della scuola, accompagnato –quasi sempre- dal suo fedele cane, Sirius Orion Black. “
Sirius rimase in silenzio, ad ascoltare le parole dell’amico, colme di rabbia e nervosismo, e di certo non lo biasimava affatto, perché si, insomma, lo sappiamo tutti che Lily Evans è la ragazza più difficile da corteggiare in tutta Hogwarts;
“ Devi dirglielo. “
“ Cosa, Sirius? “
“ Che quel che c’era tra di voi, sempre se ci sia stato qualcosa, è finito. “
“ Non so come dirglielo, a parole. “
“ Scrivile una lettera, sarà molto più semplice. “
“ Dici che è la cosa giusta da fare? Io non ne sono sicuro. “
“ Ramoso, svegliati! Hai fatto tutto per lei, hai studiato per un’intera notte per un esame, sei rimasto in silenzio ed hai sempre soppresso l’istinto omicida che faceva contorcere la tua anima mentre lei parlava con quel suo tono da maestrina so tutto io, trattandoti e trattandoci come bambini. “
James abbassò lo sguardo sul tappeto persiano che stava davanti al camino della Sala Comune rosso-oro, cercando di ignorare i suoi pensieri, concentrandosi solo sullo scoppiettio costante della legna nel camino.
‘ James, prendi una decisione.’
Continuava a ripetergli la sua coscienza, che ogni tanto riusciva ad avere la meglio su tutte le altre emozioni.
Il ragazzo occhialuto strappò uno dei fogli-pergamena dal suo quaderno dalla copertina decorata con vari disegni, scarabocchi compresi, prese una penna ed iniziò a scrivere, mentre Sirius lo guardava contento.
Perché Sirius reagiva così?
Molto semplice.
Lily era amica di Sirius, ovvio, e più volte lo aveva aiutato a conquistare Marlene o magari a recuperare qualche esame, passandogli di nascosto i suoi appunti, ma James.
James.
James rimaneva suo “fratello”.
L’unico che l’aveva accolto a casa sua, trattandolo come un vero e proprio fratello, facendolo sentire come uno di casa, e non più un emarginato odiato dal mondo e persino dai propri genitori.
Sirius non poteva sopportare che James stesse male, perché –anche se non l’avrebbe mai ammesso- era il suo unico punto d’appoggio, tra tutti i suoi amici, era quello più “vero”.
Era una sorta d’istinto protettivo che aveva maturato nel tempo, e che nei confronti di Marlene, si dimostrava come gelosia, e nei confronti di James, si dimostrava come pura e semplice protezione.
James ripiegò la lettera su sé stessa e vi scrisse sopra ‘Per Lily Evans’, poi la mise dentro uno dei suoi volumi di lezione e sorrise, un po’ sollevato, un po’ preoccupato.
“ Non preoccuparti, James.. Starà bene, lei ha quel tizio strano che ha un cespuglio al posto dei capelli.. Come si chiama? Lo dimentico sempre.“
“ Jeremy. Si chiama Jeremy. “
“ Oh, giusto! Jeremy.. Che nome stupido, insomma, non ha stile! ”
“ Nemmeno Sirius ha stile, se è per questo.. “
“ Non osare dire che il mio nome non ha stile, Ramoso! E’ un nome imponente, brillante, splendente.. Proprio come la persona che rappresenta. “
“ Il tuo nome puzza anche come te? Va a lavarti, cane, puzzi. “
Sirius scoppiò in una sonora risata, prima di alzarsi e porgere la mano all’ amico; “ Andiamo, muoio dalla fame. “
“ Il primo che arriva mangia anche il piatto dell’altro, ci stai? “
James iniziò subito a correre, senza aspettare che Sirius desse il “via” alla gara, spingendo a gomitate tutte quelle persone che si intromettevano sul suo cammino.
All’ improvviso, un fulmine a ciel sereno: Lily.
La ragazza camminava a passi lenti, con la testa bassa, scansando di tanto in tanto qualche primino che correva spensierato verso la Sala Grande.
Il ragazzo rallentò il passo, fin quando anche lei non si accorse di lui; Lily alzò lo sguardo, scosse un po’ le spalle e sorrise dolcemente, ma James fu impassibile, strinse forte i pugni e la guardò dall’alto in basso, con rabbia.
Un rapido cenno con la testa, e poi corse via, prima di essere raggiunto da Sirius che aveva visto la scena, nascosto dietro una delle colonne del corridoio.
Lily proseguì per la sua strada, voltando poi per lo studio del Professor Silente, mentre James proseguì verso la Sala Grande, con Sirius che lo seguiva qualche metro dietro di lui.
“ Ho vinto io, Sirius! Dammi il tuo piatto. “
“ Siamo arrivati nello stesso momento! “
“ Non barare, Sirius. La scommessa era questa, ho vinto io, quindi io mangio doppio. “
“ Sei tu che bari, James. “
“ Stai zitto, non sai perdere! “
Detto ciò, James si sedette tra Remus e Sirius, guardando per qualche secondo il posto vuoto che generalmente occupava Lily, poi prese il suo piatto ed iniziò a riempirlo, per poi passare al piatto di Sirius, che riempì di dolci e cioccolatini.
“ Ennesima scommessa sul cibo? “
Chiese Remus, roteando un po’ gli occhi, prima di scoppiare a ridere insieme ad Alice, Mary e gli altri seduti insieme a loro.
“ Esattamonte.. Ciouè Sirius ha perso e quondi io mangio sio la mia che la soa cena. “
Disse James, con la bocca piena di cibo, rivolgendosi a tutti i suoi amici;
“ James, sei disgustoso! Almeno prima di parlare, ingoia! “
“ Non poffo, devo far vedere a Sirius quello che si sta perdendo mentre patisce la fame. “
“ Ragazzi, dov’è Lily? Mi aveva detto che ci saremmo viste a cena.. “
“ Credo sia andata nello studio di Silente, l’ho vista girare per quel corridoio, poco prima di arrivare qui. “
“ Silente? Lily non combina mai guai, mi sembra strano che l’abbia richiamata nel suo ufficio. “
“ Beh, magari l’ha chiamata perché è la Capo scuola e voleva essere aggiornato..”
“ Oppure voleva sapere le dinamiche di come ha sbattuto la testa. Se ci pensate, nemmeno noi, a parte James, abbiamo le idee molto chiare! “
Tutti all’ improvviso si voltarono verso James che aveva gli occhi fissi sul suo piatto, intento a distruggere in piccoli pezzi ciò che rimaneva di una torta al cioccolato, che aveva appena finito di divorare.
“ Vi ho già detto tutto quello che so, quello che ho visto, più di questo, non posso fare nulla. “
James si sentì attaccato dai suoi stessi amici, come se, tutto d’un tratto, non credessero più in lui.
“ Chi ci garantisce che quello che dici tu è vero? “
“ Lily. “
“ Potrebbe cercare di proteggerti, James. “
“ Chiedetelo a Mocciosus, è lui che l’ha fatta cadere, ve lo giuro. “
“ Io con Piton non ci parlo, i suoi capelli troppo unti mi fanno paura. “
“ Io inizio a pensare che lui porti sfortuna, ovunque vada, succede qualcosa. “
“ Ci parlerò io, va bene? “
Disse Peter, che era sbucato da sotto il tavolo, dopo aver raccolto la sua copia della Gazzetta del profeta.
Tutti lo guardarono sbalordito, poi Emmeline si schiarì la voce.
“ Ne sei sicuro? “
“ Certo, devo semplicemente chiedergli com’è successo l’incidente, supposto che lo sia realmente. “
“ Lui sa che sei nostro amico, Peter. “
“ Potrei fingere con lui, dirgli che vi odio, che voglio diventare parte del suo gruppetto di Serpi, ed al momento giusto, lo farò parlare. “
James applaudì, seguito da Remus, Frank e Sirius, che gli scompigliò i capelli con la mano.
“ Ottimo piano Peter, perfetto. Andrai tu, a condizione che tu ci avverta di ogni singola cosa che Mocciosus ti riferisce. “
Peter fece ‘Sì’ con la testa e poi sorrise: finalmente i Malandrini lo consideravano parte del gruppo.
**
“ Professore, posso entrare? “
Chiese Lily, aprendo piano la porta di legno scuro e pesante che portava all’ ufficio del Preside.
“ Certo signorina Evans, entri pure. La aspettavo. “
“ Sono in ritardo? “
“ No, assolutamente, puntuale come al solito! “
Lily entrò nello studio, chiudendosi la porta alle spalle, rimanendo tuttavia ferma, senza avvicinarsi troppo alla scrivania del Professore.
“ Vieni più avanti, non ti vedo bene.. Inizio a diventare vecchio, e queste candele illuminano davvero poco. “
La ragazza allora giunse fino alla scrivania, poggiando la mano su una delle poltrone scure, trapuntate in pelle, con tanti chiodini dorati sui bordi; l’uomo le fa cenno di sedersi con la mano, poi congiunge le dita affusolate, poggiando il mento su quell’incastro di dita.
“ Come stai, Lily? “
“ Magnificamente, grazie. Madama Chips è stata bravissima, ha fatto del suo meglio. “
“ Quella donna è un amore con voi studenti, peccato non lo sia anche con noi insegnanti.. Ma questo rimane un segreto tra noi due, mh? “
Lily accennò una risatina, coprendosi poco dopo le labbra con la mano;
“ Andiamo al dunque, Lily. Potresti raccontarmi il sogno della scorsa notte? So che ti ha creato non pochi problemi, e vorrei capire come mai. “
“ Non ricordo molto, non so se posso esserle utile.. “
“ Tutti siamo utili a qualcosa, Lily cara, ed anche tu, con il poco che riuscirai a dirmi, contribuirai ad aiutarmi. “
“ Ricordo che sentivo tante voci, prima quella di mia sorella Petunia, che mi incitava a correre sempre di più, poi ho sentito delle urla: mio padre, mia madre , mia sorella e c’era anche Potter, se non sbaglio. Poi ho sentito un’altra voce, che non ho ben identificato, che mi diceva di esser arrivata tardi, di non essere utile, che non potevo far più nulla; ah, dimenticavo, non vedevo molto, ero avvolta dalla nebbia. “
“ C’era anche il signor Potter in questo “sogno”, quindi? “
“ Sì. “
“ E lui cosa faceva in questo sogno? “
“ Nulla.. Mi ignorava e basta, poi è svanito nel nulla. “
“ Interessante e terrificante al tempo stesso. “
“ Lo credo anche io. “
“ Hai paura di qualcosa? “
“ Io? No. “
“ Tutti abbiamo paura di qualcosa, Lily. C’è chi ha paura dei ragni, chi dei draghi, chi ha paura di fallire, chi ha paura di non essere abbastanza.. Persino io ho paura! “
“ Lei, davvero? E di cosa ha paura? “
“ Fanny, la mia fenice. Mi terrorizza quando è affamata ed io la ignoro, credo che prima o poi mi morderà un dito per farmela pagare. “
Il Professore si voltò verso la gabbietta con quella piccola Fenice all’ interno, che riposava tranquilla; poi tornò a posare lo sguardo sulla ragazza, sul quale volto si era formato un sorriso, mentre una piccola lacrima le rigava le gote rosse.
“ Perché piangi? “
“ Io ho paura di fallire, ma anche di rimanere sola, credo sia per questo che piango. “
“ Visto? Fai passi avanti, hai ammesso di aver paura di qualcosa. “
“ Sì, ma questo cosa c’entra con il mio sogno? “
“ Se rifletti bene, nel tuo sogno eri sola, sperduta chissà dove, in mezzo alla nebbia, senza la tua famiglia, i tuoi sostegni, i tuoi pilastri portanti. “
“ E quindi? E la voce improvvisa, cosa ci faceva nel mio sogno? “
“ Questo non lo so ancora, cercherò di scoprirlo. “
“ Professore, posso andare? Sono veramente stanca, e credo che potrei crollare da un momento all’ altro. “
“ Oh, ma certo. Continueremo la nostra chiacchierata in un altro momento, promesso. Adesso, su, a dormire. “
“ Grazie mille, Professore. Buonanotte a lei. “
Detto questo, Lily si alzò e si avviò verso la porta, la aprì, sorrise garbatamente ed uscì, camminando a passi veloci ma un po’ strascicanti verso la Sala Comune.
Arrivata davanti al quadro, disse la parola magica con la voce impastata di chi ha dormito per tante ore e che non ha ancora voglia di risvegliarsi.
Nel frattempo, James, dopo essersi congedato dai suoi amici, aveva ancora una cosa da fare, prima di poter andare a dormire: consegnare la sua lettera di “pseudo addio” a Lily.
Il ragazzo camminava a passi veloci e silenziosi attraverso il dormitorio femminile, nascondendosi di tanto in tanto dietro qualche pilastro non appena sentiva qualche rumore sospetto; arrivato davanti alla porta della camera di Lily, fece un respiro profondo e poi fece scivolare lentamente la sua lettera sotto la porta della camera.
Restò qualche altro secondo a fissare quella porta, mentre i ricordi gli assalivano la mente, affamati di nostalgia, mandò un bacio con la mano e scappò via, indossando il suo mantello dell’invisibilità, portato proprio per l’occasione.
Neanche due minuti dopo che James se ne fosse andato, Lily svoltò l’angolo, dirigendosi verso la sua porta con la stessa foga con cui un assetato vede una bottiglia piena d’acqua fresca a qualche passo da lui.
Aprì la porta facendo meno rumori possibili, posò lo sguardo a terra, cercando di evitare di colpire tutti i vestiti ed i libri che erano stati rovesciati per terra, notando la busta color giallo paglierino che giaceva tranquilla al suo posto.
Si chinò per raccoglierla, aprì la busta e si sedette sul suo letto, prima di iniziare a leggerne il contenuto;
“ Evans,
I finally get it.: you don’t love me . Okay, it’s fine: I will let you, Lily.
I will never talk to you again, I will disappear: everything, to please you.
But don’t expect me to get over you. It is not something I can choose.
You will stay the one. You are the one.
Forever.
Bye,
James. “
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: M o o n y G i r l _