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Autore: roxrox    03/12/2008    10 recensioni
- La fa facile, lui – borbottava mentre girava nuovamente la cartina per capire che via le stesse davanti – “ Sì sì, giri di qua, poi vai di là, e segui la direzione del Partenone fino a qui, poi non seguirla più e vai a destra, sali e scendi, poi prendi la seconda, mi raccomando non la prima, a sinistra…” Io mica ci vivo, ad Atene! Lui ci abita ormai da anni, ma io non ho idea di come arrivare a quello stupido bar! Non poteva venirmi a prendere all’aeroporto? Ma no, lui aveva da fare con quella multimilionaria a cui fa da maggiordomo, mica ha tempo di venire a prendere la nipote… Bah… - sollevò gli occhi al cielo quando una goccia cadde sulla cartina, sfumando i contorni – Ma bene! Comincia anche a piovere…! Ed io ovviamente sono senza ombrello! – Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction su Saint Seiya, quindi vi prego, siate buoni! Buona lettura!
Genere: Romantico, Azione, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18


L’addestramento era appena iniziato quando Shaka arrivò all’arena e si avvicinò a Mur, mormorandogli qualcosa che Rossella non riuscì a distinguere. Il Cavaliere dell’Ariete annuì e se ne andò.
Shaka allora sospirò e si avvicinò a lei, sedendole accanto. Poggiò i gomiti sulle ginocchia, ma non ebbe il coraggio di voltarsi verso di lei:
- Devo parlarti, ma quello che ti sto per dire non ha nulla a che fare con l’addestramento –
- Io… devo ringraziarti, per quello che hai fatto qualche giorno fa, anche se non mi reputi la persona più simpatica del Grande Tempio... –
- Non mi devi ringraziare, ho fatto solo il mio dovere. Ma ti devo chiedere scusa. Per me non è stato facile accettare che venissero sovvertite delle tradizioni vecchie di secoli, e tu lo hai fatto nel modo che reputavo peggiore. Non sono stato in grado di guardare più in là del mio naso, e per questo mi vergogno. Avevo un compito, quello di sorvegliare il tuo cosmo, e ho portato tutti gli altri a credere che non l’avrei fatto… mi sono comportato in modo da dare una opinione di me che mi mortifica incredibilmente, mi sento umiliato dal mio stesso atteggiamento. E quello che mi dà più sui nervi è che non l’ho capito da solo, chiudendomi nella mia casa, ma tenendoti d’occhio durante la tua punizione, e aspettando con ansia il momento in cui saresti crollata, e divertendomi un mondo quando sembravi non farcela più. Mi irritava terribilmente vederti resistere, e solo dopo qualche giorno mi è venuto in mente che forse la tua resistenza non era dettata dal caso, che nascondevi molto più di quanto ero stato capace di vedere. Ma c’è di peggio –
Rossella rimase immobile. Avrebbe voluto alleggerire la situazione, non reputava così terribile la colpa di Shaka, tutti possono fare un errore di valutazione… Lei stessa nella propria vita ne aveva fatti tantissimi, e trovava che cambiare idea fosse solo segno di maturità. Eppure in qualche modo sapeva che non era questo che il Cavaliere d’Oro voleva sentirsi dire; percepiva che tutto ciò con cui voleva riconciliarsi fosse solo la propria coscienza, aveva l’impressione che non avrebbe saputo che farsene del suo perdono.
- In queste settimane – continuò lui - ho imparato a conoscerti, ed ho iniziato ad apprezzarti molto più di quanto facessi prima. Sono un vigliacco, Rossella, e so che mi odierai per ciò che sto per farti, ma mi sono innamorato di te. Sono consapevole dell’esistenza di Shun nella tua vita, ma non ci posso fare niente… -
Rossella era stupefatta: mai avrebbe immaginato tutto questo.
Il nobile Shaka, colui che per tutto quel tempo si era rifiutato persino di guardarla in faccia, si stava aprendo con lei e le stava dicendo di amarla.
Aveva chiesto per lei la pena di morte, l’aveva disprezzata perché aveva incitato le sacerdotesse alla rivolta…
Ed ora diceva di amarla.
L'aveva odiata, perché lei lo aveva reso ridicolo davanti alla dea Atena, e gli aveva fatto fare una pessima figura...
Ed ora diceva di amarla.
Le aveva appena confessato di aver passato i primi giorni della sua punizione nell’attesa che lei cedesse per potersi per lo meno fare due risate alle sue spalle…
Ed ora diceva di amarla.
Non si era mai fidato di lei per via di questo maledetto cosmo sconosciuto…
Ed ora diceva di amarla.
C’era qualcosa che non andava, lo conosceva poco ma capiva che quello che Shaka le aveva appena detto non era da lui. Sentiva che la situazione che stava vivendo per lui era più unica che rara, e non sapeva come comportarsi. Il conflitto interno di Shaka le sembrava ora talmente evidente che si domandò come avesse potuto non notarlo prima, e la sua angoscia la raggiungeva a ondate gelide, facendola sentire quasi inadeguata. Non sapeva come aiutarlo, cosa fare, cosa dire.
Quasi in trance si alzò, e parlò, senza guardarlo:
- Scusami, io… ho bisogno di riflettere… - e senza riuscire a dire altro corse via.
Non sapeva dove stava andando, solo che aveva bisogno di estraniarsi da tutto e da tutti. Dopo un po’ si guardò intorno, e si accorse di essersi addentrata in una zona tranquilla, solitaria, dove non era mai stata. Il sole filtrava giocoso tra le foglie degli alberi che la sovrastavano, e il fresco venticello le accarezzava i capelli raccolti in una coda di cavallo ormai distrutta.
Si perse per un istante a guardare le arene in lontananza, qua e là vedeva ragazzini che si allenavano, e i soldati camminavano tranquillamente. Ma fu questione di un attimo, perché quello che era successo poco prima la colpì nuovamente, come un pugno in pieno stomaco.
Ma perché, maledizione, Shaka le aveva detto quelle cose?
Che gli era saltato in mente? D’accordo che la linea tra amore e odio secondo alcuni è molto sottile, ma così le sembrava decisamente troppo. Non sapeva cosa fare.
Presa dalla rabbia e dalla frustrazione diede un calcio ad un masso che si trovava lì, e non poté trattenere una imprecazione, sedendosi sull’erba e massaggiandosi il piede dolorante. Sentì una risatina leggera e si voltò di scatto, vedendo Shura spuntare da un sentiero poco lontano.
- Che personcina fine… - scherzò lui.
- Shura, scusami ma non è il momento – posò lo sguardo a terra e si rinchiuse in se stessa. Sentì il Cavaliere avvicinarsi e sedersi accanto a lei, senza una parola. Lo guardò con la coda dell’occhio, curiosa – Beh? – chiese dopo un po’ – vuoi restare qui tutto il giorno? –
- Se sarà necessario… -
Rossella alzò gli occhi al cielo:
- Shura, per favore, cosa vuoi da me? –
- Offrirti due orecchie. E una spalla, se ti serve – lei lo guardò interrogativa – Non parlo molto, lo avrai notato. Ma sono un ottimo ascoltatore, se ce n’è bisogno, so mantenere i segreti e all’occorrenza credo che le mie spalle siano ottime per piangere –
- Io… -
Shura si voltò a guardarla con un mezzo sorriso, ma non disse nulla. Allora lei prese un respiro profondo, per riordinare le idee, e iniziò a parlare:
- Shaka è venuto a parlarmi. Mi ha detto… varie cose, riguardo al fatto della maschera e quant’altro… Si è scusato, e sembrava vergognarsi terribilmente per tutto quello che è successo. Si stava facendo venire delle paranoie di dimensioni esagerate, aveva fatto un errore di valutazione, e che sarà mai! Poi invece smette di scusarsi e bel bello mi dice di essersi innamorato di me! Ti rendi conto? Questo qui prima passa le sue giornate escogitando il modo di farmi fuori, e poi mi fa una dichiarazione! E adesso ovviamente devo rispondergli! E quello che mi fa più paura è che non so cosa dirgli! Cioè, non ho dubbi su Shun, per l’amor del Cielo, non è certo quello il problema, è che non so come dirlo a Shaka! Lo conosco talmente poco, e certamente non si è reso molto simpatico ai miei occhi, ma prima mi ha fatto pena… Sembrava una divinità ascetica scesa tra i comuni mortali e spaesata al cospetto dei normali sentimenti… Sul momento non ho avuto il coraggio di dirgli la verità, cioè che non è lui quello che voglio, e sono scappata via, ma devo affrontarlo, e non sono sicura di averne voglia… Cosa dovrei dirgli, che lui già non sa? Cosa vuole sentirsi dire di nuovo? Cosa crede, che solo perché lui è un Cavaliere d’Oro possa avere più opportunità con me? E cosa gli fa credere che il fatto che lui venga e si scusi cambi immediatamente la situazione? Fino a ieri lui era il mio peggior nemico, aspettava solo di farmi la pelle, non può aspettarsi che la mia considerazione di lui cambi da un minuto all’altro perché si è degnato di considerarmi un essere umano! Insomma, lui può cambiare idea tutte le volte che vuole, ci mancherebbe, solo gli stupidi non lo fanno mai, ma per lo meno potrebbe evitare di coinvolgermi nei suoi cambi di umore! – tacque, respirando con un lieve affanno. La rabbia stava montando velocemente dentro di lei, e non voleva più arginarla, l’aveva fatto per troppo tempo – Ho l’impressione di non avere più in mano la mia vita. Ciascuno fa di me quello che vuole, tutti mi dicono cosa devo fare, tutti si aspettano qualcosa da me. Fino a poco fa passavo le mie giornate studiando e lavorando per mantenermi gli studi, e la sera quando potevo uscivo con gli amici, come una normalissima ragazza, poi sono stata trascinata in questa gabbia di matti, coinvolta in giochetti di potere di fantomatiche divinità, c’è una pazza che mi viene a trovare nei sogni, e io devo accettare tutto senza battere ciglio! Ad un certo punto avete deciso che io dovevo allenarmi… Io non volevo allenarmi! Non volevo fare l’addestramento! Voi avete deciso tutto, chiusi in quella stramaledetta sala del consiglio, e mi avete detto quello che avrei dovuto fare! Nessuno che si sia domandato cosa volevo fare! Qualcuno si è posto il problema di domandarmi il mio parere? O anche solo di spiegarmi cosa stava succedendo? No, avete dato per scontato che avrei fatto come avevate deciso! Nemmeno dopo che ho detto “va bene” vi siete calmati! Un semplice addestramento in tuta e maglietta non potevo farlo, mi è toccato mettere quel ridicolo costume da bagno, e poi pretendevate che mi mettessi una maledettissima maschera! E non solo come divisa da allenamento, ma per tutta la vita! E quando mi sono ribellata sono stata punita pesantemente, c’era chi invocava la mia morte! Mi avete messa a dieta! Io che non sono mai stata capace di fare una dieta, che non ho mai voluto farne una, che ho sempre creduto che se qualcuno mi voleva davvero mi avrebbe preso sia che fossi stata una 38 o una 50! E io non volevo allenarmi! Mi avete messo con due pazzi scatenati a faticare, e mi avete fatto imparare a combattere! Io, che nonostante il mio carattere e la mia testardaggine non ho mai voluto alzare le mani su niente e nessuno! Poi arriva la pazza che si infratta nella mia psiche, ormai la follia dilagante mi ha contagiato, e mi mettete a faticare nuovamente per dominare il mio cosmo! Ma io ancora non ho capito che diavolo sia questo cosmo, o a cosa potrebbe servirmi nella vita! E in tutto questo, in tutta questa pantomima in cui solo voi sembrate detenere la verità, che a me ovviamente non è dato conoscere, non c’è stato un cane che si sia preoccupato di come la penso io! Non uno che mi abbia detto “Sai, Rossella, noi stiamo facendo quello che ci pare e piace di te e della tua vita, ma tu che ne dici”? E non ti azzardare a dire che l’hanno fatto anche con voi, perché io non sono una di voi! E’ chiaro? Io non sono una di voi! Non ho nulla di speciale come voi, non sono nulla! E’ ora che la smettiate di considerarmi al vostro livello, perché non lo sono! E non voglio esserlo! Voglio solo tornare ad essere quella che ero prima… - la voce, dopo aver urlato fino a quel momento, scemò, fino a ridursi a un sussurro, e due lacrime rotolarono sulle sue guance.
Shura non disse nulla, ma posò una mano sulla sua testa e la guidò verso di lui, finché Rossella non si trovò a singhiozzare sulla sua spalla, smozzicando ogni tanto qualche frase incoerente. Era uno sfogo che si teneva dentro da un po’, e che non riusciva e non voleva esternare, ma ora si sentiva già meglio. Sapeva di non avere risolto nulla, ma almeno aveva buttato fuori tutto, e forse avrebbe potuto ricominciare più serenamente… forse.
Continuò a piangere finché i singhiozzi non cessarono da soli, lasciandola spossata, quasi assonnata, e in tutto quel tempo il Cavaliere d’Oro non si era mosso, sopportando in silenzio tutto quanto. Si staccò da lui, ora leggermente imbarazzata, e guardò fisso davanti a sé:
- Scusa. Non volevo aggredirti così, è solo che avevo accumulato troppo, e quando ho iniziato a buttare fuori i miei pensieri non sono più riuscita a fermarmi… -
- Va meglio ora? – il tono di Shura la fece voltare, sorpresa. Si aspettava che si fosse un po’ risentito, del resto aveva appena finito di insultare tutto ciò a cui lui apparteneva… Invece la sua voce era calma, quasi dolce, come se tutto ciò che lei aveva appena detto non lo riguardasse.
- Ma… -
- Ti avevo detto che so mantenere i segreti, vero? Se serve, li so mantenere anche con me stesso – le fece l’occhiolino, con un sorriso leggero. Allora anche Rossella sorrise – Allora, va meglio? –
- Molto meglio, grazie. I problemi non si sono risolti, ma per lo meno si sono molto ridimensionati –
- Meglio così – si alzò, sogghignando al suo sguardo interrogativo – Credo che il mio compito sia finito. Ora tutto ciò di cui hai bisogno è restare sola con te stessa – prima di andarsene la guardò un attimo – Non ho l’abitudine di dare la mia opinione quando non è richiesta, ma una cosa sola te la devo dire: tu sei una di noi, e sei speciale, esattamente come tutti – si avviò verso il sentiero da cui era arrivato.
- Shura? – il Cavaliere si voltò di tre quarti – Grazie… -
Shura sorrise ancora e con un saluto scherzoso se ne andò.


Era passato parecchio tempo dalla chiacchierata con Shaka, il sole mattutino aveva ormai lasciato il posto ad un caldissimo pomeriggio quando Rossella si decise ad abbandonare il suo angolo di tranquillità per tornare verso le dodici case.
Doveva parlare con Shaka, questo era evidente, quindi si diresse verso la casa della Vergine, quando notò che il biondo Cavaliere non si era mosso da dove lei lo aveva lasciato: era ancora all’arena, nella stessa posizione del mattino.
Lo raggiunse, e lui sollevò il volto, sentendola avvicinarsi:
- Sei… ancora qui… - disse lei – Pensavo fossi andato a casa… -
- Aspettavo te –
- Cosa ti fa credere che sarei tornata? –
- Non sei una a cui piace lasciare qualcosa in sospeso. Non sapevo quanto ci sarebbe voluto, ma ero certo che saresti tornata qui –
Si sedette accanto a lui, incerta su cosa dire. Si era preparata un discorso, non troppo crudele ma nemmeno troppo buonista, l’ipocrisia si sarebbe sentita a distanza di miglia, ma ora le frasi tanto perfette che si era studiata si erano scomposte, e nella sua testa fluttuavano vorticosamente parole senza alcun filo logico. Tuttavia si rendeva conto perfettamente di non poter restare lì in silenzio. Gli posò una mano sul braccio, e lui si voltò:
- Shaka, non posso negare che ciò che mi hai detto stamattina mi lusinga tantissimo, e ti ringrazio di volermi così bene, ma io non posso. Anche se volessi, non riuscirei mai a renderti felice come meriteresti, perché non provo per te un sentimento così profondo… Non sai quanto mi dispiace farti male, ma amo Shun, e non potrei mai fingere –
- Lo so – il sorriso di Shaka era triste – Sapevo di non avere alcuna possibilità con te, e sono pronto a farmi da parte. Solo, ti prego, considerami un amico, dimentica, se puoi, quello che ti ho fatto finora, e fingi che queste conversazioni non siano mai avvenute –
- Certo, se è questo che vuoi –
- E… non raccontarlo a nessuno, se puoi. L’unico che ha il diritto di sapere, Shun, sa già tutto –
- Shun lo sa? –
- Sì. Gli ho parlato qualche giorno fa, mentre tu ti allenavi con Mur. Gli ho detto quello che provavo per te, mi sembrava la cosa più corretta da fare, e l’ho rassicurato sul fatto che mi sarei messo da parte, ma stamattina l’ho trovato all’ingresso della sesta e ha voluto che ti dicessi tutto. Ha detto… che tu dovevi essere libera di scegliere, che non era giusto che fossimo noi a farlo per te… -
- Lui… ha detto questo? –
Shaka aprì gli occhi e la guardò intensamente:
- Ti ama al punto di lasciarti andare, se è quello che vuoi. Uomini così al mondo ce ne sono pochi… -
Rossella sentì gli occhi riempirsi di lacrime, e la assalì un profondo desiderio di correre da lui, abbracciarlo, stringerlo forte forte…
- Vai da lui – la voce di Shaka la riportò alla realtà.
- Ma… l’addestramento di oggi… Non ho neppure iniziato… –
- Parlerò io con Mur, sono sicuro che per oggi può bastare così –
Gli occhi le si illuminarono, e dopo aver sussurrato – Grazie – corse via.
Shaka la guardò allontanarsi e sorrise:
- Decisamente, sto proprio invecchiando…! –
Si asciugò gli occhi, da cui era uscita una lacrima capricciosa, e si voltò, andando in cerca del Cavaliere di Ariete.


Mur lo vide avvicinarsi, e dalle spalle curve comprese che non era andata bene. Shaka non gli aveva detto nulla riguardo l’argomento di cui voleva parlare con Rossella, e probabilmente chiunque altro avrebbe semplicemente pensato a delle scuse riguardanti il suo comportamento, ma Mur grazie alla sua sviluppatissima sensibilità, seconda solo a quella del Cavaliere di Virgo, aveva capito che c’era sotto qualcosa di molto più profondo. Da ore lo aspettava all’ingresso della sua casa, sentiva che qualunque cosa fosse successa il biondo avrebbe avuto bisogno di lui. Shaka gli si affiancò:
- Non hai nulla da chiedermi? - Mur sorrise. Come aveva potuto pensare che Shaka non avrebbe saputo che lui si era accorto dei suoi sentimenti?
- Non sta a me chiedere. Se qualcuno ha bisogno, sa che sono un buon ascoltatore e che per un amico ci sono sempre -
- Ha fatto la sua scelta… - Lo sapeva, lo sapevano entrambi che avrebbe scelto Shun, eppure Mur comprendeva come sotto sotto Shaka ci avesse sperato – L’ho lasciata tornare a casa… E’ corsa subito da lui… -
Mur rimase in silenzio. In quel momento nessuna parola sarebbe stata adeguata.
- Probabilmente è giusto così, sembra proprio che si siano trovati… Sono fatti l’uno per l’altra, io non sarei in grado di farla veramente felice… - il Cavaliere di Virgo si riscosse improvvisamente e raddrizzò le spalle, pronto a riaffrontare il mondo, in qualche modo – Probabilmente per me è solo una sbandata passeggera, in questi ultimi tempi non riesco più a meditare come si deve, e questo ha scombussolato il mio karma. Hai voglia di tenermi un po’ compagnia durante la meditazione? Sei l’unico che è in grado di farla come si deve, e forse la tua presenza mi aiuterà a concentrarmi –
- Ma certo! – si avviarono entrambi verso il retro della sesta casa, dove si trovava un tranquillissimo giardino.
Mur si sedette accanto a Shaka, che aveva già assunto la posizione del loto, e chiuse gli occhi. Finse di non vedere che le ciglia di Shaka erano bagnate di lacrime.





Ciao a tutti!

Eccoci di ritorno... Un po' di nodi che vengono al pettine...
Un bello sfogo era un po' che lo progettavo... Francamente l'avrei visto meglio davanti alla Milady con tutti i Cavalieri che guardavano e approvavano, ma poi ho notato che questo era davvero il momento più adatto...

Andiamo, qualcuno aveva davvero avuto qualche dubbio sul fatto che Rossella avrebbe scelto Shun? Con me come autrice? ;-)

Giusto per sadismo, sul mio computer la fic è finalmente finitaaaaaaa... Ma ve la darò a piccole dosi, come ho fatto finora, mi devo regalare un po' di tempo per farmi venire ancora l'ispirazione per qualcos'altro... E decidere tra un seguito e una cosa totalmente nuova... ;-)

Parliamo di anticipazioni...
I prossimi due capitoli saranno fondamentali, si sveleranno tante cose, tipo chi sono i cattivi e chi è Rossella... Ma chi vuole sapere deve continuare a leggere, vi dico che si svela tutto ma la soluzione non ve la dico... ;-)

In questo momento sono in università, quindi dovrei almeno fingere di studiare, ma mi sono presa una pausa dopo pranzo (nella attesa che il caffè faccia effetto... ma oggi, come dice il dottor Wilson, Godot ci metterebbe di meno...). Quindi bando alle ciance e ciancio alle bande (si parlava di caffè che non ha ancora fatto effetto...), passiamo ai ringraziamenti:

Sabaku no Yugy: Ecco chi l'ha spuntata... Vabbbeeeeeene, non ci sono particolari sorprese, ma non potevo assolutamente abbandonare Shun, è più forte di me... :-) E poi io lo preferisco a Shaka... ;-) Che ne dici della decisione di Rossella? Fammi sapere, ciao!!!

NinfaDellaTerra: Eh sì, ragazzi come Shun ce ne sono pochi... Io ne ho trovato uno!!! (va bene, adesso la smetto di tirarmela selvaggiamente perchè il mio fidanzato è da invidia...)... :-) Ma come non deve essere facile scegliere tra Shaka e Shun????????? Insomma, a me sembrava tanto banale, in fondo tu sceglieresti un figo da panico, vero, ma che da quando ti conosce sta cercando ogni modo per farti fuori, quando hai vicino un altro figo da panico (ammettiamolo, io sono poco obiettiva, ma in fondo Shun ha poco da invidiare agli altri...), che ti ama e ti adora, e che tu ami e adori? ;-) Oh beh... ;-) Cosa dici di questo sfogo esagerato? Qui qualcuno da fuori di matto... Ma credo che chiunque sarebbe scoppiato prima o poi... ;-) Fammi sapere, alla prossima, un bacio!!!

HOPE87: Ma quale degno rivale...!!! Nemmeno sotto tortura... ;-) E poi, io personalemnte non sopporterei di avere accanto uno che non posso nemmeno guardare negli occhi... Sarebbe terrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrribilmente frustrante... ;-) Quindi, tu che dici della scelta? Te gusta? Alla prossima, un bacio!!!

Nemeryal: Beh, Shun ha vinto... Sei soddisfatta? :-) Ma... secondo te Shaka si arrenderà? ;-) Vedremo... A presto, ciao!!!

anzy: Beh, io sono una che adora i lieti fini... C'è anche da dire che spesso ho una idea tutta mia del lieto fine... ;-) Ma non posso ammazzare nemmeno Lady Saori? Non si può fare una eccezioncina-ina-ina, giusto per lei? ;-) Dimmi che pensi delle evoluzioni del mio triangolino... A presto, un bacio!!!

bellissima90: Ma come non ci sono mai su msn??? Sono connessa praticamente tutto il giorno tutti i giorni! Infatti c'è già chi mi ha contattata... Quindi sono sicura che l'inidrizzo che ti ho dato è giusto... Comunque te lo scrivo ancora, prova a controllare... rossellaromani@gmail.com ... In questo capitolo Shun non c'è, so che la cosa ti dispiace, così mi scuso in anticipo, ma tornerà presto, promesso! :-) Alla prossima, ciao!!!

ti con zero: Benvenuta! Ammetto che inserire Shaka in u triangolo amoroso mi aveva lasciata un po' perplessa (perplessa di ciò che io ho scritto... c'è taaaaaaaaaaaaaanto materiale per uno psichiatra...), ma mi piaceva molto, viste le evoluzioni che stavo dando, soprattutto perchè Shaka era imprevedibile nella sua rabbia... E francamente in questa fic da tempo ho perso il controllo, i personaggi fanno quello che vogliono, indipendentemente da ciò che voglio io... :-) Spero che continuerai a seguirmi e a farmi sapere come la pensi, ci tengo molto... A presto, ciao!!!

Sabri92: Nessun problema, grazie lo stesso per l'aiuto... Ci proverò quando sarà il momento, ho ancora un paio di capitoli prima di scontrarmi con il problema... ;-) Grazie ancora, alla prossima, ciao!!!

Come al solito, grazie anche a coloro che continuano a leggere in silenzio!!!
Ciao ciao!!!
roxrox
  
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