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Autore: Giuli000316    12/02/2015    1 recensioni
Leah correva, correva sempre più veloce, cercava di correre più veloce dei suoi problemi, che ovunque andasse la seguivano, le ricordavano che razza di fallimento fosse.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Leah correva, correva sempre più veloce, cercava di correre più veloce dei suoi problemi, che ovunque andasse la seguivano, le ricordavano che razza di fallimento fosse.
Non era capace neanche di fare la donna, di essere una donna.
Leah nell’ultimo anno aveva perso tutto: il ragazzo che amava, suo padre e tutto ciò che credeva di essere. Era diventata acida e menefreghista, lei che prima era sempre dolce e generosa con tutti, ma aveva imparato che ad essere buoni e generosi non ci si guadagnava niente.
Si ricordava che correre le piaceva fin da piccola, alla piccola Leah piaceva sentire il vento nei capelli, le dava l’impressione di stare quasi per prendere il volo ……
-Lee è inutile che corri tanto ti prendo!- grida un bambino, con una zazzera di capelli scuri in testa mentre cerca di tenere il passo della piccola peste che era la sua migliore amica, in risposta Leah ride, ride sempre quando è con Sam, ma ridendo non si accorge di una pozzanghera, lasciata dalla neve che inizia a sciogliersi, e scivola, per fortuna appena dietro di lei c’era Sam che la afferra al volo, la bambina però si era presa un bello spavento e non ne vuole sapere di calmarsi.
-Mi stavo per fare la bua..- piange la bambina.
-Ma non è successo, non ti sei fatta niente- cerca di rassicurarla il bambino -c’ero  io e ti ho presa- Sam capiva l’amica dopotutto aveva solo cinque anni ed ogni cosa che succedeva le sembrava più grave di quel che era, non era mica grande come lui che aveva ormai nove anni e non piangeva più senza un valido motivo.
-Si, ma se non ci fossi sato tu mi sarei fatta male- continua a piangere la bambina.
-Ma c’ero- dice sam in tono confuso.
-Si, ma se un giorno non ci sarai più, perché ti sarai stancato di me e ti sarai trovato un’amica più bella, mi farò tanto male.- Cerca di spiegare Leah.
-Ma io non ti lascerò mai, siamo o no migliori amici?-
-Me lo prometti?- chiede la piccola ancora con gli occhi lucidi.
-Certo staremo insieme per sempre- afferma il bambino con voce sicura.
-Come mamma e papà?-
-Come mamma e papà-………
 
Sam invece l’aveva abbandonata e , cosa ancora peggiore, lei era stata l’unica a soffrirne. Le aveva promesso che non l’avrebbe mai sostituita e invece l’aveva fatto, l’aveva sostituita con la cugina, con Emily.
-Sam, sei sicuro di aver spento il forno?- chiede Leah ansiosa, ci tiene a fare una buona impressione alla cugina.
-Si, sono sicuro…- ripete Sam per l’ennesima volta, sa quando ci tenga la sua Leah a fare una buona figura, quindi per calmarla la abbraccia da dietro.
-Sta tranquilla amore, questo pranzo andrà bene come tutti i pranzi che cucini- le sussurra all’orrecchio mentre Leah gli si appoggia contro -Ma se preferisci possiamo passare direttamente al dessert- le dice in un sussurro roco.
-Stupido!- lo allontana con una spinta, ma Sam si accorge del sorriso appena accennato che le incurva le labbra, adora quelle labbra, passerebbe tutta la giornata a baciarle, ed è proprio quello che sta per fare. Si avvicina lentamente alla sua Leah, ma proprio quando le loro labbra sono ad un millimetro di distanza, ecco che suona il citofono.
-Arrivo!- urla Leah, - e tu a cuccia- dice rivolta a lui, da quando le ha rivelato di essere un licantropo non perde occasione per prenderlo in giro, ma a Sam questo piace, gli fa capire che non ha paura di lui.
-Sam ti ricordi di Emily?- mentre si gira per rispondere a Leah, incrocia il suo sguardo, lo sguardo di Emily, ed improvvisamente nulla ha più importanza, né Leah, né lui, tutto diventa senza significato, tutto tranne lei ,Emily, Sa che farebbe di tutto per quegli occhi castano scuro, quasi neri…
 
Leah si ricordava bene come era iniziato tutto, come aveva avuto origine il suo inferno, come quei due traditori avevano avuto pure il coraggio di fare finta di niente, di non dirle niente per ben due mesi. Ma adesso niente di tutto questo aveva importanza, perché Leah correva, correva via da lui, da lei, e dal bambino che lei portava in grembo, quell bambino che avrebbe potuto essere il suo, ma adesso niente di tutto questo aveva importanza, perché Leah correva e avrebbe corso sempre più veloce….
 
 
 
 
 
 
ANGOLO “AUTRICE”:
qiesto brano per me è stato una specie di prova, quindi vi prego di non prenderlo troppo sul serio.
Mi scuso in anticipo per eventuali errori di ortografia o di contesto.
A presto,
Giulia
  
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