03/12/2008
6 recensioniUna notte di luna piena
Erano le 11 e 45 di sera e ormai mancava solo un giorno alla luna piena, perciò, James, Sirius, Remus e Peter erano nella sala comune del Grifondoro a parlare di quello che avrebbero potuto fare di li a 24 ore… Visto che era molto tardi la sala comune era vuota e nell’aria c’era un’acre odore di fumo, dato che il fuoco si era appena spento.
Il quartetto era seduto nelle poltrone più vicine al fuoco: erano sempre le più calde.
Di solito sceglievano quell’orario per parlare lontani da orecchie indiscrete, ma tutti e quattro avevano comunque un gran sonno…
«Perché non mi lasciate da solo per questo mese?», disse Remus.
James sbuffò.
«Eddài, Lunastorta…non puoi mica dire sempre la stessa cosa ogni mese!», si lamentò Sirius.
«Infatti…il mese scorso è stato fantastico! Dai non fare il guastafeste!», continuò James, sempre sottovoce.
«Si certo, per voi è facile! Non dovete mica trasformarvi in qualcosa di orribile e pericoloso! E inoltre, non è proprio come si dice… piacevole!»,bofonchiò Remus.
A questo punto Peter riemerse dal suo libro di Difesa contro le arti oscure, e cominciò:
«B-Bè…forse Remus ha ragione…insomma…in fondo noi tre ogni mese rischiam…»
«Oh ma dai! Non ti ci mettere pure tu Codaliscia!» , lo interruppe Sirius.
«…Sentite…»,continuò quest’ultimo… «Facciamo così: questo mese ci facciamo solo un giretto per Hogsmeade, che ne dite? Eh?»
«Mmm…non lo so Felpato…», sospirò Remus. «Eddài!»
«Oh, e va bene!», concesse Remus.
Dopo un po’ James sbadigliò… poi disse:
«Sentite ragazzi… io ho troppo sonno… perché non ce ne andiamo su a dormire?»
Sirius guardò il suo orologio…
«Si, in effetti è un po’ tardi…dai andiamo, che domani sarà una giornata lunga!»
E così i ragazzi abbandonarono le soffici poltrone e si avviarono su per la scala a chiocciola.
La mattina dopo era un venerdì, e come ogni Venerdì alla prima ora c’era trasfigurazione; dopodiché erano liberi fino al pranzo.
Dopo la ricreazione, presero la strada che portava alla torre di Grifondoro, dovevano cominciare i compiti per il finesettimana.
Quando il quartetto entrò nella sala comune si accorse che questa era stranamente svuotata. Probabilmente gli studenti del quarto e del settimo anno erano a lezione, quelli del sesto avevano il corso di Materializzazione e Smaterializzazione, e quelli più piccoli stavano giocando a palle di neve nel parco.
C’era solo un ragazzo che leggeva e un gruppetto di ragazze del loro stesso anno che chiacchieravano sottovoce.
Tra queste, vide subito James, c’era anche Lily Evans, una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi a mandorla verdi, che James aveva notato fin dai primi anni ad Hogwarts.
I quattro si sedettero e cominciarono a tirare fuori i libri.
Dopo circa quindici minuti che erano lì seduti arrivò una ragazza dal gruppetto chiacchierino. La ragazza aveva la pelle molto chiara e dei lunghi capelli biondi, molto lisci. Gli occhi erano azzurri come il ghiaccio. James non l’aveva mai vista.
Il suo passo era un po’ incerto, infatti quando parlò lo fece con voce piuttosto acuta, ma comunque ben controllata:
«Ehm…James…mi chiedevo se…vedi, domani c’è l’ultimo finesettimana ad Hogsmeade prima di Natale, e…mi chiedevo se… se potevamo andarci insieme ecco…».
James la guardò con sguardo indagatore, si passò distrattamente una mano tra i capelli, che si spettinarono all’istante, e poi le rispose:
«Mmm…Perché non chiedi alla tua amica Evans di venirci lei con me ad Hogsmeade, eh?».
La ragazza strabuzzò gli occhi stupita, le sembrava di essere stata abbastanza carina! Poi fece una faccia imbronciata, e con un ultimo sfuffo si girò di scatto sventolando i lunghi capelli biondi e se ne andò, lasciando James a sorridere tra sé e sé.
«Dai Ramoso…quella era carina…» fece Sirius. Poi gli lanciò uno sguardo come per dire “non ti va mai bene niente”.
Dopo un paio di minuti James, annoiato, si mise una mano in tasca e ne tirò fuori un agitatissimo boccino d’oro.
Lo mollò a mezz’aria e quello prese a sbattere le ali in un movimento quasi impercettibile. Lo fece allontanare di una ventina di centimetri e poi lo riacciuffò come se niente fosse. Notandolo, Peter, staccò gli occhi dalla sua pergamena e cominciò a guardarlo con sguardo rapito. James ripeté il gesto per alcune volte, quando Sirius lo vide e disse:
«No! Non ricominciare con quell’affare!»
James lo guardò negli occhi e intanto riprese il boccino, senza prima guardare dove fosse, poi Sirius lo guardò con uno sguardo che non ammetteva repliche e James disse:
«Va bene, va bene…lo metto via!». E così fece.
Dopo un po’ di minuti Sirius riprese il discorso abbandonato la sera prima:
« …allora, questa sera al calar del sole scendiamo con il mantello dell’invisibilità e ti accompagniamo al Platano Picchiatore Remus. Tu, Codaliscia, è meglio se ti trasformi qui come il mese scorso, perché altrimenti sotto il mantello non ci stiamo… poi tu, Remus, vai nella Stramberga… noi ti aspetteremo fuori…».
E così fecero.
Erano gia le undici e mezza passate quando dal passaggio sotto il Platano usci un lupo mannaro completamente sviluppato.
Si diresse subito verso la foresta dove lo stavano aspettando un enorme cane nero, un cervo tutto corna e un topo dagli occhi acquosi.
Con loro si diresse verso Hogsmea: sarebbero entrati attraverso la foresta.
Arrivati ai margini del villaggio si addentrarono nelle piccole e strette viuzze.
Passarono così davanti al pub “La testa di porco”, dove l’insegna dondolava avanti e indietro, cigolando, come sempre.
Poi si diressero verso la via principale , dove tutte le serrande erano abbassate e le luci spente. Anche se oramai c’erano abituati faceva sempre un certo effetto vedere Hogsmeade così deserta…
Percorsero la via fino alla fine e così si ritrovarono ai margini del piccolo villaggio. Lì c’era una collina, che in quel momento era ricoperta da dieci centimetri di neve. Ci salirono, come facevano sempre, e da lì, lo spettacolo era fantastico.
Si vedeva perfettamente il castello, arroccato sulla scogliera, che si rifletteva dentro il Lago Nero.
C’era ancora qualche finestra illuminata qua e là…
Da quel punto di vista si vedeva anche la foresta proibita con i suoi altissimi alberi, spruzzata di una candida neve scintillante.
Il tutto, era perfettamente illuminato da un splendente luna piena e da una miriade di stelle luccicanti…da togliere il fiato.
Si…si sarebbero divertiti quella notte… come, del resto, facevano ogni mese.
Angolo dell’autrice
Questa è in assoluto la prima fanfictio che ho scritto... non mi piace gran che ma dato che ho messo tutte le storie che ho scritto ho deciso di mettere anche questa...
Spero che a voi che avete letto sia piaciuta più di quanto piace a me...
Vi chiedo comunque per favore di recensire perchè sono curiosa del vostro parere!
Grazie in anticipo a tutti coloro che recensiranno e grazie a tutti voi che avete letto!!
Baci
Vale