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Autore: Shisho_67    12/02/2015    1 recensioni
Madara Uchiha è il tuo nome. E’ per quello che combattevi. Adesso non più. Hai perso tutto, Madara. Nome, patria, significato… Hai perso troppo. Hai visto morire Izuna, vittima di una guerra di cui non aveva colpa, vittima della furia omicida di un momento tragico e, forse, della sua stessa rabbia. [...] . Una vita spenta, andata. Ma non hai perso solo lui… Adesso non hai davvero più nulla. Se prima avevi un amico, adesso non hai più neanche quello. [...] Nel tuo sogno ci sarete solo te, Hashirama e Izuna. Nessun’altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hashirama Senju, Izuna Uchiha, Madara Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Piangi. Versi lacrime acide sul duro terreno, picchi i pugni sulla terra sterile sotto ai tuoi piedi. Urli ad un cielo che di minuto in minuto diventa sempre più grigio, più cupo, vittima della tua desolazione che si propaga, assassina, nell’aria. Madara Uchiha è il tuo nome. E’ per quello che combattevi. Adesso non più. Hai perso tutto, Madara. Nome, patria, significato… Hai perso troppo. Hai visto morire Izuna, vittima di una guerra di cui non aveva colpa, vittima della furia omicida di un momento tragico e, forse, della sua stessa rabbia. L’hai visto spegnersi tra quelle stesse quattro mura fra le quali, a suo tempo, l’hai visto crescere, lontano da dolore e sofferenza. Izuna, il tuo fratellino, colui che a tutti i costi avresti voluto proteggere. Ma hai fallito, Madara, e ora di quel fragile essere umano che era tuo fratello non rimane che un croce piantata nel terreno, una bara sepolta e un corpo in putrefazione. Una vita spenta, andata. Ma non hai perso solo lui… Adesso non hai davvero più nulla. Se prima avevi un amico, adesso non hai più neanche quello. Hashirama si è lasciato alle spalle ciò che un tempo siete stati, si è sposato, lascandoti solo a confrontarti con una vita troppo aspra e difficile da mandare giù. Mentre lui si faceva una bella vita piena di fama, potere e amore matrimoniale, te lottavi per rimanere a galla in un mondo che non ti apparteneva più. E più lo vedevi allontanarsi, più annaspavi, vedendo andar via il tuo unico appiglio stabile e sicuro, quello che ti aveva sostenuto fino a quel momento. Un altro urlo parte dalla tua gola, squarciando l’aria vibrante di tempesta ormai vicina. I tuoni giungono alle tue orecchie come ruggiti di belve selvagge, i bagliori lucenti e ammalianti delle saette tagliano già la linea dell’orizzonte. Urli, urli il loro nome, il nome delle persone che hai perso. Li gridi contro un cielo che non ti risponderà mai. Ma alla fine, il tuo rancore non necessita approvazione, non necessita consigli. Ha solo bisogno di esplodere, violento, contro qualcosa che non lo intaccherà mai. Vorresti Hashirama qui con te, adesso. E’ un bisogno quasi fisico quello che hai della sua presenza rassicurante. Al solo suo pensiero, ricominci a singhiozzare, disperato e furioso, contro questo mondo infame che vi ha separati troppo presto. Avresti voluto poter stare con lui per sempre… Ma, d’un tratto, nonostante tutto lo schifo e l’ingiustizia che ti feriscono con furia il cuore e l’anima, sorridi nel pianto. Aaah, ma io so a cosa stai pensando. Tu ci starai, prima o poi, non è vero? Il tuo sogno esiste anche per questo, no? La tua pace sta in un sogno tangibile, un sognorealtà. E, tu lo sai, sognerai lui. E non ci sarà quella puttana dai capelli rossi a rovinare tutto, non ci sarà quello stronzo del fratello minore a scombinarti i piani. Nel tuo sogno ci sarete solo te, Hashirama e Izuna. Nessun’altro. La tua mente parte in quarta, cavalcando l’onda di pensieri e fantasie vaganti, che turbinano sfrenate nella tua testa da sognatore. Una volta sognavate in due. Ma adesso sei solo. Il sorriso sulle tue labbra ha preso ora una piega folle, i tuoi occhi, prima di onice, adesso diventano rossi come il sangue. Sfoderi lo sharingan, inconsapevolmente, come se fosse un semplice e naturale riflesso del tuo organismo impazzito. Ora non più urli escono dalla tua gola martoriata, ma sussurri, deboli, delicati. Accarezzi con la voce il nome di coloro che la vita ha trascinato via da te, sognando ad occhi aperti il tuo mondo che verrà. Strapperai Hashirama dalle braccia di quell’arpia rossa, lo porterai via con te, costruirai un posto in cui vivere felice e sereno con lui. Ci sarà un fiume, in quel mondo, ovvio. E delle pietre. Tante pietre piatte con cui giocare a rimbalzello. E ci sarà sempre il sole e le giornate no finiranno mai. Ci saranno gli scherzi e le liti, le risate e i giochi che condividevi ogni giorno con Hashirama, da ragazzo, quando ancora la guerra non era parte integrante delle vostre brevi vite. La tua risata rimbalza trai massi, espandendosi poi nella valle sotto allo spunzone roccioso dove te ne stai inginocchiato, lo sguardo rivolto alle nuvole nere che ti sovrastano, immense, ma allo stesso tempo misere se confrontate alla devastante tua determinazione. Quel mondo sarà reale, prima o poi. Ormai ne sei certo. L’eccitazione per questo nuovo tuo obbiettivo ti vibra prepotente nelle ossa, trema dolcemente nel tuo cuore, ti spinge a mettere più foga nelle risa raschianti che riecheggiano forti tutto attorno a te, tenendoti compagnia. Una compagnia magra, certo… Ma per ora ti basta. Izuna e Hashirama adesso non hanno che da attendere. Tra poco sarete di nuovo tutti insieme. Ci saranno un po’ di problemi, all’inizio, a convincere Izuna che la presenza del Senju non rappresenta un pericolo, ne sei consapevole, ma a te va bene così. Dedicherai tutto te stesso a far si che le due persone che ami di più al mondo riescano a convivere nella tua pace idilliaca, quella che creerai apposta per loro. Non ci saranno odio né rancore, non esisterà la guerra. Ci sarà posto solo per la tranquillità e l’amore. Darai loro tutto l’affetto che il destino non ti ha permesso di darli. Già te lo immagini! Te e Hashirama nella veranda di una casa vostra, te in braccio a lui su una sedia a dondolo, un tramonto magnifico come panorama, tutto per voi. Per Izuna porterai qualche suo vecchio amico, in modo che non si senta mai solo. Gli regalerai una casa grande, con un giardino che la circondi e la riempia di verde e di vita, come la vecchia residenza degli Uchiha, quella dove voi due siete venuti al mondo e cresciuti. Così avrà anche lui un posto tutto per se. Le prime gocce di pioggia ti bagnano il viso, scendendo poi lente giù per il tuo collo, confondendosi infine nei vestiti. Immagini che siano le dita di Hashirama a farlo. Un brivido di sorda eccitazione ti scende lungo la colonna vertebrale, propagandosi poi nei tuoi arti assopiti per la scomoda posizione in cui stai ormai da ore. Senti il sangue pulsare più forte dal cuore nelle vene, inondandoti di inebriante euforia. L’adrenalina che ti ha dato quella semplice, piccola fantasia non l’avresti ricevuta nemmeno in una battaglia di uno, ovviamente te, contro venti. Ami combattere, ma ami ancora di più Hashirama e la vostra pace sempre condivisa e ostinatamente sognata. Non ci sarà bisogno di nascondersi, mai più. Il tuo Tsukuyomi  renderà tutto più semplice. Non dovrete più chiudervi a tripla mandata in camera tua, stando sempre attenti a non farvi scoprire dalla puttana rossa mentre consumate un amore proibito, non dovrete più scegliere tra l’etica e il bisogno. Potrete amarvi sempre, in qualsiasi momento, in qualsiasi modo, in qualsiasi luogo. Potrete camminare tenendovi per mano, potrete baciarvi senza strappare momenti preziosi ad un inesistente vita matrimoniale, potrete urlare “Ti amo!” senza paura di essere scoperti. E parlerai a giornate con Izuna della tua vita sentimentale, come una vecchia comare ansiosa, e scherzerai con lui, e riderai alle sue battute pessime, e vi rotolerete a terra in un tumulto di botte, calci e pugni solo per il semplice gusto del sentire il dolore vibrare attraverso lividi e sbucciature, a testimoniare la presenza uno dell’altro. In fondo, il tuo è un sogno semplice… Non hai nemmeno troppe pretese, solo una pace tranquilla e tanto affetto. Sorridi tristemente, pensando con struggente malinconia a quella realtà così piacevole, accogliente, viva. E allo stesso tempo così dannatamente lontana e sfuggente. Ti accorgi di aver chiuso gli occhi e di esserti abbandonato al piacere del pensiero solo dopo che il primo bagliore di un lampo fin troppo vicino ti trapassa le palpebre, subito seguito dal fragore assordante di un tuono. Apri gli occhi, di scatto, riemergendo dal mondo incantato della tua mente. Ti ricomponi, alzandoti con metodica calma, spolverandoti i pantaloni zuppi, ignorando l’acqua che sgorga dalla stoffa non appena eserciti pressione. I capelli, ormai irrimediabilmente grondanti di pioggia, ti si attaccano alla schiena e al volto, coprendoti un occhio. Ti lecchi le labbra, assaporando, il petto gonfio di vittoria precoce, le gocce di pioggia insapore, ma allo stesso tempo amara come la strada che ti porterà a veder compiuto il tuo sogno tanto agoniato. Lo otterrai. Non importa come. Pianti lo sguardo, armato di determinazione inamovibile, nell’aria grigia di pioggia, sul tuo viso non si legge espressione alcuna. Vincerai. Il tuo sogno è troppo bello per poterti concedere il lusso dell’arrendersi. Vincerai. Combatterai, ti ferirai, morirai e risorgerai per la tua amata utopia. Vincerai. O perirai provandoci.


Angolo delle spiegazioni: Alcuni di voi probabilmente si staranno domandando "Perchè a me sembra di averla già letta questa FF?". beh, la spiegazione è semplice. L'ha scritta un'altra persona. Purtroppo, per motivi che non mi è concesso spiegarvi, questa persona è stata costretta a chiudere la sua pagina e ha dovuto cancellare questa storia che aveva già pubblicato. Io mi sono offerta di repubblicarla a nome mio, perchè sarebbe stato un vero peccato che una storia così bella venisse gettata via. Ho operato qualche piccolissima modifica qua e là ed ecco il risultato. Spero vi piaccia e la appreziate.
  
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