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Autore: inu_ka    12/02/2015    3 recensioni
La scuola il luogo più detestato dalla maggior parte degli studenti eppure non tutti la pensano così. Questo accade in un piccolo gruppeto di amici loro sono Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango e proprio quest'ultima ama la scuola più di ogni altra cosa. Questo è il loro ultimo anno di superiori frequentano il liceo classico e loro malgrado dovranno affrontare gli esami di stato. Tra programmi di studi, amori intrighi e macchinazioni questi ragazzi dovranno affrontare il loro anno più buio ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine ma raggiungere la fine sarà tutt'altro che facile.
Se volete sapere cosa riserverà quest'anno a questi poveri ragazzi non vi resta che provare a leggere. Vi avviso sin da adesso ch ela storia tratterà tematiche delicate come la violenza e che sarà tutt'altro che breve. Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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In: Figliolo cos’hai che non va?
Se: Niente papà sono solo un po’ stanco.
In: Sesshomaru non dirmi bugie non è vero che sei stanco anche perché oggi non hai lavorato.
Se: Papà hai mai sentito parlare di stanchezza accumulata?
In: Sì ma in tanti anni non ti ho mai visto così e lo sguardo perso che avevi prima non era lo sguardo di una persona stanca. Sai ora che ci penso quello sguardo l’ho già visto sul tuo volto.
Ecco suo padre ancora una volta aveva capito cosa lo stava tormentando.
In: Quello sguardo centra con Rin, ho indovinato?
Se: Cosa te lo fa pensare?
In: Avevi lo stesso sguardo quando volevi chiederle di diventare la tua fidanzata e adesso scommetto che hai di nuovo quello sguardo perché vuoi chiederla in moglie.
Sesshomaru sospirò rumorosamente, come aveva pensato, suo padre aveva capito tutto come al solito, maledizione al suo istinto però dopo ripensandoci bene, suo padre non aveva capito come stava grazie al suo istinto ma bensì perché lui conosceva bene i suoi figli, non era come gli altri padri che nemmeno tentano di farsi rivelare ciò che li rende tristi, arrabbiati, felici o delusi, no loro si limitano solo a credere alla prima parola che gli viene detta mentre suo padre li aveva sempre capiti e aveva sempre il consiglio giusto per risolvere il problema.
Se: Mi arrendo ormai hai capito tutto. Hai ragione voglio chiedere Rin in sposa ma ho paura e non so come fare.
In: Di cosa hai paura? Di un suo NO? figliolo scarta questa ipotesi perché non è minimamente da tenere in considerazione, quella ragazza è persa per te e tu lo sei per lei. Il modo in cui vorrai chiederla in sposa dovrai trovarlo tu perché è una cosa che ti deve venire dal cuore, un consiglio però posso dartelo.
Se: Cioè?
In: Approfitta del suo compleanno, se non sbaglio è tra due settimane?
Se: Sì però mi chiedo, cosa dovrei fare al suo compleanno?
In: Sesshomaru ti ho detto che a questo dovrai trovare tu un modo io non posso dirtelo.
Se: Va bene ho due settimane per trovarne uno in qualche modo lo troverò. Papà ancora una volta ti ringrazio, la mamma è stata fortunata a trovare uno come te.
In: Sesshomaru tu e tuo fratello non siete stati da meno, anche voi siete stati fortunati a trovare due donne come Rin e Kagome come anche loro sono state fortunate a trovare due come voi, però lascia che ti dica una cosa: in questi casi non si tratta di fortuna ma di destino voi siete nati per incontrare loro e loro sono nate per incontrare voi. Come vedi tu e tuo fratello avete trovato la parte che vi completa. Ora devi solo trovare il modo per legare a te quella parte che ti completerà a tutti gli effetti, non che adesso non lo sia è solo che con il matrimonio il vostro legame sarà indissolubile. Ti basta vedere tuo fratello com’è diventato, adesso è l’opposto di quello che conoscevamo e anche tu in parte hai perso quella freddezza che ti isolava dal mondo.
Se: Tu dici? Comunque papà fortuna o destino che sia hai perfettamente ragione Rin è la parte di anima che mi mancava.
Inu sorrise per quello che aveva appena detto suo figlio e questo non faceva che confermare ciò che aveva sempre detto, cioè che suo figlio grazie Rin era cambiato.
In: Visto che ora ne sei consapevole vedi di muoverti.
Se: Papà ma se non accettasse? Non voglio buttare tutto all’aria.
In: Sesshomaru che ti prende non è da te tanta insicurezza, dov’è finito quell’uomo sicuro di se?
Se: In questa situazione è andato a farsi un viaggio.
In: Bhe vedi di farlo tornare. Comunque se non provi non lo saprai mai inoltre non sai nemmeno se Rin sta aspettando proprio questo.
Se: Va bene mi hai convinto in fondo meglio vivere di rimpianti che di rimorsi.
Inu annuì e dopo aver chiacchierato ancora per un po’ si diresse nel suo studio per sbrigare alcune pratiche.
Nel pomeriggio Rin andò da Kagome per passare un po’ di tempo insieme anche perché da quando suo fratello si era sposato spesso rimaneva da sola a casa. Quando arrivò a casa di Kagome fu travolta da una furia in miniatura, da quando Hitomi aveva cominciato a camminare non si fermava mai.
K: Oh Rin scusa ma a volte non riesco proprio a fermarla anche se è piccola è più veloce di me.
R: Non hai niente di cui scusarti anzi è bello essere accolti così dalla mia quasi nipotina.
K: Perché quasi? Lei è la tua nipotina anche se è acquisita.
R: Bhe perché io sono solo fidanzata con tuo cognato.
K: Fidati tra non molto diventerai una No Taisho a tutti gli effetti.
R: Tu dici? Mi dispiace dirtelo ma secondo me Sesshomaru non ha proprio intenzione di sposarsi.
K: Dai non è vero e secondo me non ci vorrà molto, chissà forse adesso sta cercando un modo per chiedertelo. Sai benissimo che Sesshomaru in questi casi non è per niente bravo a parole.
R: Hai ragione ma se non me lo chiede lui non posso chiederglielo di certo io, ecco perché non sarò mai sua moglie.
K: Uffa ma tutte la stessa cosa dite? Anche Sango, prima che Miroku le chiedesse di sposarlo, la pensava come te e adesso guardali sono sposati e hanno anche due figli. Diciamo che Miroku ha trovato un modo un po’ particolare per chiederglielo però come vedi c’è riuscito anche senza dirglielo di persona, fidati se ti dico che Sesshomaru farà altrettanto.
R: E come?
K: Questo non lo so ma ti ripeto che secondo me sarà così.
R: Lo spero.
K: Eddai sono sicura che non ci vorrà molto.
R: Scusa come fai a dirlo? Non avrai mica lo stesso potere di Inuyasha.
K: Eh!
R: Mi riferisco al suo istinto canino, Sesshomaru dice che non si è mai sbagliato.
K: Ah ti riferisci a quello, comunque stai attenta perché quella è una caratteristica dei No Taisho.
R: Me ne sono accorta con Sesshomaru non posso fare niente di nascosto perché subito lo capisce.
K: Rin in questi casi non si tratta di istinto ma è l’amore che ti fa vedere il tuo partner come un libro aperto è per questo motivo che Sesshomaru capisce tutto quello che stai facendo o provando.
R: Kagome ma ti sei mangiata un libro sull’amore? Oggi dici cose strane.
Kagome sbruffò facendo la finta offesa ma non ci riuscì per molto perché poco dopo scoppiò a ridere. Parlarono così tanto che non si accorsero di che ora era fino a quando non sentirono la voce di Inuyasha  che fece sobbalzare Kagome costringendola a cercare il primo orologio per vedere l’orario.
K: Accidenti com’è tardi. Inuyasha perdonami ma parlando non mi sono resa conto di quanto fosse tardi. Mi dispiace non ho ancora cucinato.
R: Scusa è colpa mia sono stata io a metterla in chiacchiera.
Inuyasha guardava le ragazze ormai non ci capiva più niente per quanto veloce stavano parlando.
I: Ehi ragazze calmatevi io non ho detto niente, ho detto solo buonasera.
Poi si avvicinò a sua moglie e l’abbracciò dandole un bacio sulla fronte.
I: Amore non sei la mia schiava, non è un problema se non è pronto niente per cena vuol dire che ordineremo qualcosa, e poi anche tu hai diritto a concederti un po’ di relax. So che con Hitomi non hai un momento per te adesso che è tranquilla perché non dovresti approfittarne.
K: Grazie, dai ora vedo di preparare qualcosa di veloce sicuramente dopo una giornata di lavoro sarai stanco e affamato.
I: Stai tranquilla ho detto che ordiniamo qualcosa quindi stai seduta e continua a fare quello che stavi facendo io vado dalla mia principessa.
Kagome sorrise e per ringraziarlo gli diede un bacio a stampo. Era vero suo marito non aveva mai preteso niente da lei anzi spesso la rimproverava perché non stava mai ferma però ogni cosa che lei faceva la faceva volentieri. La voce di suo marito la ridestò dai suoi pensieri.
I: Kagome comunque per risponderti a quello che hai detto prima io più che stanco e affamato sono annoiato.
Disse assumendo un’espressione alquanto maliziosa alchè Kagome arrossì, aveva capito perfettamente come suo marito aveva intenzione di scrollarsi di dosso la noia però pensò anche che assecondandolo si sarebbe fatta perdonare per non aver preparato la cena.
Quando Rin se ne andò ordinarono delle pizze e dopo aver cenato sistemarono un po’ la cucina e misero la bambina a dormire poi si misero a letto e lì Inuyasha potè porre rimedio alla giornata noiosa che aveva avuto e il suo modo era proprio quello che aveva pensato sua moglie, che nel frattempo aveva chiesto di nuovo scusa a suo marito ma lui non accettò le scuse e le diede un piccolo pugno sulla testa perché come aveva già detto, lei non aveva niente da farsi perdonare. Poco dopo sprofondarono in un sonno profondo cosa che qualcun altro stava cercando disperatamente di fare ma senza raggiungere il suo obiettivo, questo altri non era che Sesshomaru che continuava a cercare un modo per fare la sua proposta di matrimonio. Senza che se ne accorgesse si erano fatte le 7:00 e ciò significava che era il momento di alzarsi per andare al lavoro ovviamente senza aver chiuso occhio nemmeno per un minuto ma ciò non gli impedì di essere efficiente sul lavoro inoltre quel giorno avrebbe trovato finalmente un modo per chiedere in sposa la sua ragazza, e tutto grazie a Key che era un suo paziente. Quel giorno Key festeggiava il suo compleanno e ovviamente non era certo uno dei suoi migliori visto il posto in cui si trovava ma comunque la sua ragazza trovò il modo per non farglielo pensare, infatti aveva chiesto ai medici il permesso di poter organizzare una piccola festa per il suo ragazzo nella sala di attesa, i medici aveva acconsentito anche perché nel reparto di neurologia i pazienti non erano in gravissime condizioni infatti molti di loro parteciparono alla festa inoltre la sala d’attesa era distante dalle stanze del reparto, alla festa furono invitati anche i medici che accettarono di partecipare però decisero di alternarsi per non lasciare scoperto il reparto nel caso fosse giunta qualche emergenza. Fu proprio a quella festa, precisamente al taglio della torta, che Sesshomaru trovò il modo per fare la sua proposta. Mancavano pochi giorni al compleanno di Rin, Sesshomaru dopo aver trovato il modo per chiederla in sposa si dedicò alla preparazione infatti tutto doveva essere perfetto anche perché questo gli avrebbe permesso di fare la sua proposta senza dover usare le parole soprattutto perché con quelle non era particolarmente bravo.
Finalmente il giorno del compleanno di Rin arrivò e se da una parte Sesshomaru era felice che fosse arrivato, dall’altra parte era a dir poco nervoso tanto che se avesse voluto assumere qualche tranquillante questo non gli sarebbe bastato. Decise di iniziare con una sorpresa infatti come prima cosa quando la andò a prendere a casa sua la fece salire in auto e le mise una benda per coprirli gli occhi in modo tale da impedirle di capire dove si stavano dirigendo e sarebbe stato da quel luogo che sarebbe iniziato davvero il suo piano. Una volta arrivati a destinazione Sesshomaru le tolse la benda e quando Rin vide dove si trovavano per poco non scoppiava a piangere infatti cercò di controllarsi limitandosi a gettarsi al collo del suo ragazzo dandogli un bacio profondo.
Il luogo dove si trovavano era il posto di cui Sesshomaru era particolarmente geloso infatti quello era il locale dove andava con i suoi genitori quando sua madre era ancora in vita. Dal giorno in cui le aveva mostrato quel posto poche volte vi erano ritornati se non nelle grandi occasioni. Sesshomaru per farla riprendere dallo shock la chiamò più volte e quando finalmente si decise a rispondere entrarono nel locale sedendosi al loro solito tavolo che per questa occasione Sesshomaru lo aveva prenotato infatti sopra di esso vi era un biglietto che indicava la prenotazione. Quel tavolo non era stato scelto solo perché era molto appartato ma anche perché era quello dove si sedeva con i suoi genitori dunque per lui era molto importante e adesso lo sarebbe stato ancora di più sempre che la cosa andasse a buon fine. Sesshomaru per tutta la durata della cena aveva la gamba che tremava, la stessa cosa era successa a suo fratello quando doveva annunciare le sue nozze con Kagome, in quell’occasione lo aveva preso in giro ma adesso lo capiva alla perfezione. Avevano quasi finito di mangiare infatti mancava solo il dolce, Sesshomaru trovò la scusa di andare in bagno ma invece di andare lì si recò nella cucina del locale dove si fece dare la scatola che aveva dato quando erano arrivati ovviamente all’insaputa di Rin. Ritornò al tavolo con la scatola ma prima che Rin la aprisse le diede una scatola più piccola infatti con quello che c’era dentro avrebbe dovuto dare la risposta alla scatola grande. Rin eseguì quello che gli aveva detto infatti per prima cosa aprì la scatola piccola dove c’era un anello con un piccolo diamante e vicino vi era attaccato un biglietto.
R: “Con questo risponderai”. Sesshomaru che significa?
Se: Aprendo la scatola grande lo capirai.
Rin si affrettò ad aprire la scatola grande e quando vide ciò che vi era al suo interno comprese il significato del biglietto, dentro vi era una torta con su scritto “ Rin mi vuoi sposare?” poi più in giù vi erano due caselle: in una c’era scritta la data di nascita di Rin mentre nell’altra casella c’era scritta, insieme alla data di Rin, anche la data di nascita di Sesshomaru. Dopo aver letto la prima frase Rin comprese subito cosa significavano, in pratica quella dove vi era scritta la singola data equivaleva ad un NO mentre quella che recava le due date sarebbe stato un SI’ in quanto significava che lei avrebbe continuato a vivere con lui dunque il contenuto della scatola piccola aveva il compito di fungere da penna. Alla fine Sesshomaru aveva trovato il modo di fare la sua proposta senza usare le parole e di conseguenza anche Rin non avrebbe dovuto usarle ma doveva solo porre l’anello sulla casella che equivaleva alla sua risposta. Rin cercò di trattenere le lacrime perché voleva tenerlo sulle spine infatti Sesshomaru vedendo che Rin non aveva avuto nessuna reazione, pensava che la risposta alla sua proposta sarebbe stata negativa e quando Rin si alzò dalla sedia, lì lo sconforto si fece avanti e quel gesto così semplice era la conferma ai suoi timori. Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse che Rin era proprio dietro di lui, se ne rese conto solo quando vide una benda davanti ai suoi occhi.
Se: Eh ma che stai facendo?
R: Shhhhh! Non fare domande e soprattutto non sbirciare.
Sesshomaru era sempre più confuso non capiva il senso di quel gesto ma decise comunque di stare al gioco poi gli venne in mente che forse Rin lo aveva bendato per potersene andare senza che lui la vedesse, mentre era assorto nei suoi pensieri Rin era ritornata al suo posto per poter mettere l’anello sulla casella che indicava la sua scelta poi voltò la torta in direzione del ragazzo e si posizionò nuovamente dietro di lui togliendoli la benda a quel gesto Sesshomaru sussultò. Dunque Rin era ancora lì ma adesso temeva per cosa avrebbero visto i suoi occhi, quando fu libero dalla benda il suo sguardo cadde immediatamente sul tavolo precisamente sulla torta e quando lesse la risposta gli fu difficile mantenere la calma. Rin era ancora dietro di lui ma ben presto si ritrovò sulle sue gambe e le diede un lungo e tenero bacio incurante della gente che li guardava, quel momento era troppo importante per curarsi di simili sciocchezze. Rin aveva dato la sua risposta e aveva deciso di dividere la sua vita con lui per sempre, mettendo l’anello sulla casella che recava entrambe le date.
Dopo essersi staccati da quel bacio intenso entrambi avevano gli occhi lucidi. Una simile cosa la si poteva aspettare da una sentimentale come Rin ma non da un tipo freddo come Sesshomaru, però la situazione lo aveva emozionato a tal punto da fargli abbattere quel muro che lo divideva dalle sue emozioni. Dopo essersi ripreso guardò la ragazza negli occhi riuscendo a mormorare un semplice “grazie”.
Dovevano tagliare la torta ma Rin si rifiutò di farlo, voleva portarsela a casa anche se non ci sarebbe voluto molto tempo, prima che inacidisse. Quando uscirono dal locale Sesshomaru diede un ultimo sguardo a quel luogo ringraziando mentalmente sua madre per averlo aiutato in quell’impresa. Verso il tardi Sesshomaru accompagnò Rin a casa sua, ma lo avrebbe fatto ancora per poco perché in futuro quando l’avrebbe accompagnata a casa lui non sarebbe andato via ma sarebbe rimasto lì con lei. Dopo anche lui tornò a casa sua e nonostante avesse la sua solita espressione suo padre, come sempre, notò che quello non era il solito Sesshomaru.
In: Buonasera! Come è andata la serata?
Se: Bene, papà come mai me lo chiedi?
In: Perché sei diverso dal solito non so hai un’espressione più serena e felice mentre quando sei uscito eri un fascio di nervi infatti se non te ne sei reso conto io non ti ho rivolto nemmeno la parola.
Se: Non è successo niente com’ero prima così sono adesso.
In: Bugiardo! Dimmi la verità hai messo in pratica il mio consiglio, ho ragione?
Sesshomaru sospirò, era inutile continuare a mentire anche perché suo padre non lo avrebbe lasciato in pace finchè non avesse confessato.
Se: E va bene hai indovinato. Ho chiesto a Rin di sposarmi.
In: Evvai lo sapevo, e bravo il mio figliolo. Allora cosa ti ha risposto? Anche se già lo so però voglio sentirlo da te.
Se: Ha detto di….. Si’.
Disse facendo un sorriso a trentadue denti, suo padre si sorprese nel vedere quel sorriso stampato sul suo viso ma era più che normale che anche uno freddo come lui cedesse in simili situazioni. Inu abbracciò suo figlio e si mise a piangere per l’emozione.
In: Sono fiero di te hai visto che alla fine hai trovato il modo per chiederla in sposa. A proposito come hai fatto?
Sesshomaru era un po’ imbarazzato a raccontarglielo ma doveva riconoscere che in parte era anche merito di suo padre che lo aveva spronato a fare la sua proposta. Così raccontò come erano andate le cose: raccontò del posto dove l’aveva portata, della torta, dell’anello, di come si sentiva mentre attendeva la risposta e infine della gioia che aveva provato quando vide dov’era l’anello.
Ad ogni parola che diceva, Inu era sempre più fiero di suo figlio certamente aveva avuto un modo singolare per fare la sua proposta ma sapeva che quella era l’unica maniera per compiere un simile passo senza usare le parole e questo sicuramente lo aveva aiutato parecchio in quanto lui non era particolarmente bravo nel pronunciare simili frasi e quindi o per l’imbarazzo o per orgoglio non ci sarebbe riuscito.
Se: Papà ti ringrazio per avermi spronato sono sicuro che se non lo avessi fatto mi starei ancora chiedendo se chiederglielo o meno.
In: Sesshomaru in fondo al tuo cuore hai sempre saputo quale sarebbe stata la sua risposta ma purtroppo il tuo cervello te lo impediva riempiendoti di “se” e di “ma”, per questo eri così insicuro.
Sesshomaru sorrise e posò la mano sulla spalla di suo padre ringraziandolo ancora una volta prima di andare in camera sua.
Intanto Rin appena tornata a casa corse nel salone dove si trovavano i suoi genitori che la videro più felice e raggiante del solito.
Ta: Rin come mai sei così felice?
R: Mamma papà guardate.
Rin mise la torta davanti ai loro occhi e suo padre appena la vide per poco non svenne mentre sua madre si commosse abbracciando la sua bambina.
Ta: No non ci posso credere, Rin dimmi che hai detto NO.
R: No.
Ta: Oh siano ringraziati i Kami.
R: Papà il “no” era riferito alla tua domanda io a quella di Sesshomaru ho detto “SI’”.
Ta: Noooooo la mia bambina, così giovane.
R: Papà non sono più una bambina ho ventiquattro anni.
Ta: Sei troppo piccola devi ancora conoscere le meraviglie della vita.
Na: Taiga rassegnati la nostra Rin non è più una bambina, adesso è una vera e propria donna. Sapevi benissimo che un giorno sarebbe arrivato questo momento.
Ta: Sì ma non così presto. Non possono portarmela via.
R: Oh santo cielo povera me se sapevo che nascere femmina significava sentire certe cose avrei preferito mille volte nascere maschio infatti con Miroku non hai fatto tutte queste storie e lui aveva la mia stessa età.
Ta: Non è la stessa cosa Rin non puoi farmi questo.
Na: Taiga adesso smettila, per una volta fai l’adulto e sii felice per tua figlia senza fare tante storie.
Ta: E va bene Rin hai la mia benedizione.
Rin si gettò al collo di suo padre e lo abbracciò forte.
R: Grazie, grazie, grazie. Questo è il mio più bel compleanno.
Ta: Quando saranno le nozze? Così mi preparo mentalmente.
Na: Taiga smettila!
R: Papà non lo so in fondo poche ora fa Sesshomaru mi ha fatto la sua proposta comunque non credo prima della laurea.
Il giorno successivo decisero di pranzare tutti insieme così da poter dare la notizia del loro matrimonio, entrambi non sapevano che i rispettivi suoceri ne erano già a conoscenza e ciò rese Sesshomaru alquanto nervoso perché immaginava che Taiga avrebbe fatto una delle sue solite commedie. Aveva la gamba che tremava e sfortunatamente accanto a lui era seduto suo fratello che sicuramente a breve avrebbe detto una delle sue, ma ad iniziare non fu lui ma bensì sua moglie che era piuttosto convinta di quello che stava per dire.
K: Scusate, anche voi sentite il tavolo che trema?
Poi si rivolse a suo marito con sguardo preoccupato.
K: Inuyasha prendi la bambina e comincia ad uscire.
Kagome si era alzata ma la mano di suo marito la bloccò facendola risedere.
I: Kagome non c’è nessun terremoto è solo l’idiota al mio fianco che lo sta simulando se guardi sotto il tavolo vedrai che ha la gamba che trema da quando ci siamo seduti e se non la smette finirà col farmi vomitare l’intero pranzo.
Sesshomaru cercava di camuffare la cosa ribattendo a quello che stava dicendo suo fratello.
Se: Ehi ma che idiozie stai dicendo?
I: Tzè, guarda la tua gamba e vedrai che ho ragione.
Sesshomaru sapeva che suo fratello aveva ragione ma decise comunque di non calcolarlo infatti gli diede solo uno schiaffo dietro al collo per farlo smettere così dopo ripresero a mangiare e da quel momento cercò di tenere sottocontrollo la sua gamba che finalmente aveva deciso di stare ferma soprattutto quando Rin gli disse che i suoi genitori erano già al corrente della cosa così anche lui le disse che suo padre lo sapeva. Ora che entrambi erano più tranquilli continuarono a pranzare ma cercando sempre le parole per poterlo dire al resto della famiglia, cosa estremamente difficile per uno come Sesshomaru. Dopo il caffè i futuri sposi dovevano annunciare le loro nozze, Rin per attirare l’attenzione di tutti fece rumore battendo un cucchiaino contro un bicchiere e dopo aver ottenuto la loro attenzione si alzò facendo alzare anche Sesshomaru.
R: Ehm da dove posso cominciare…. Ah sì, allora i nostri rispettivi genitori già lo sanno quindi….
Sesshomaru la interruppe facendo una delle sue solite battute per allentare la tensione.
Se: Restate solo voi idioti da mettere al corrente.
Tutti lo guardarono truce per come li aveva chiamati e suo padre intervenne in loro difesa.
In: Sesshomaru se state per dire quello che penso allora sei un gran maleducato quindi ti conviene prima chiedere scusa altrimenti nessuno ti darà più ascolto.
Se: Non chiederò mai scusa perché quello che ho detto è vero e comunque chi vuole ascoltare mi ascolta altrimenti può anche mettersi i tappi nelle orecchie.
Si capiva che era teso e quindi solo così avrebbe allentato la tensione ma comunque stava esagerando.
R: Sesshomaru smettila.
Se: E va bene.
R: Quello che Sesshomaru ha educatamente cercato di dirvi e che abbiamo deciso di…
Se: Sposarci.
Sesshomaru lo disse velocemente per poi voltare il capo dall’altro lato per non incrociare lo sguardo di nessuno.
Tutti urlarono per la gioia ma subito dopo qualcuno li deliziò con le loro battutine.
I: E bravo il nostro ghiacciolo, papà adesso l’estate ti tocca accendere i climatizzatori visto che lui se ne va.
M: Oh no ora il congelatore sarà per sempre presente a casa dei miei genitori.
S: Miroku sono sette anni che lui è presente in quella casa quindi tieni la bocca sigillata prima di dire altre cretinate.
M: Amore ma ci pensi? Quando avranno dei figli ci toccherà avere tanti siberini in giro che ci chiameranno zii.   
Sango sospirava mentre ascoltava le stupidaggini che diceva suo marito.
S: Ah povera me che male ho fatto per avere un marito così imbecille?
K: Gli hai detto sì, ora non lamentarti.
S: Non ero in me ero posseduta.
K: Anche quando hai fatto i figli eri posseduta?
Al suono di quella frase Sango, nonostante fosse diventata rossa, riuscì comunque a rispondere.
S: Quella è l’unica cosa bella.
M: Sanguccia se ti sono piaciuti così tanto posso dartene altri.
Sango strinse la mano fino a formare un pugno per poter colpire suo marito.
In: Certe cose non cambiano mai.
Ta: Già, possono anche avere qualche anno in più, sposarsi e avere figli ma restano sempre quelli di una volta.
In: E dimmi, anche tu sei rimasto quello di una volta?
Na: No perché la sottoscritta lo tiene a freno.
Gli altri sentendo quel discorso scoppiarono a ridere e sia Rin che Sesshomaru li ringraziarono mentalmente, se non altro adesso l’attenzione era concentrata su altri argomenti ma come si suol dire “mai cantare vittoria troppo presto”, infatti ci pensò Kagome a riportare l’attenzione su di loro.
K: E quando avete intenzione di sposarvi?
R: Non lo sappiamo ancora.
Se: Sicuramente dopo che Rin avrà terminato gli studi.
S: Ottima decisione.
I: Figurati se non eri d’accordo.
S: Ehi vedi che tutti abbiamo terminato gli studi prima di sposarci.
Se: Fortuna che in mezzo a tutti questi imbecilli c’è qualcuno intelligente.
K, I, M: Ehi!
Se: Kagome mi dispiace è riferito soprattutto a loro due.
Disse indicando suo fratello e Miroku.
Se: Sfortunatamente uno di questi è tuo marito.
K: Che se non ricordo male è anche tuo fratello.
Se: Non per mia scelta.
Poi voltò lo sguardo rivolgendosi a suo padre.
Se: Papà il giorno che lo avete concepito, tu e la mamma non potevate andarvi a fare una passeggiata?
In: No eravamo appena tornati dalla vacanza.
Tutti rimasero sorpresi, nessuno si aspettava che avrebbe risposto ad una domanda del genere soprattutto se si pensava all’epilogo che aveva avuto quel concepimento, ma da quello che si poteva vedere Inu in quel momento non ci pensava anche perché per lui entrambi i figli erano la cosa più preziosa che avesse mai avuto, anche se per avere uno di questi aveva perso sua moglie ma il momento era troppo gioioso per pensarci. Superato lo stupore iniziale Sesshomaru continuò.
Se: Di solito quando si torna dalle vacanze si è stanchi e quindi si dorme.
M: Sesshomaru quando si è giovani la stanchezza non esiste.
Se: E un maniaco come te è esperto di queste cose.
In: Bhe comunque ti abbiamo fatto un regalo.
Se: Potevate risparmiarvelo.
I: Scusate state parlando di me come se fossi un oggetto piuttosto che una persona.
Se: Più che una persona tu sei un’idiota.
R: Cosa ne dite di smetterla?
I: Lui ha iniziato.
R: E tu smettila e non dargli corda o non la smetterà mai.
Se: Riiin.
Dopo un po’ Kagome prese da parte Rin per poter parlare da sola con lei senza dover sentire stupide battute.
K: Rin cosa ti avevo detto? Lo sapevo che non ci sarebbe voluto molto tempo prima che ti chiedesse di sposarlo.
R: Già, comunque adesso ho la conferma che hai lo stesso potere di tuo marito.
K: Forse, comunque anche io ho una cosa bella da dirti.
R: Dai dai dai dimmelo sono curiosa.
K: Se mi fai parlare.
R: Scusa ma lo sai come sono.
K: Purtroppo. Sai Inuyasha ha detto che è d’accordo ad avere un altro figlio, questo lo sapevi ma non sai che quando Sango ha partorito in ospedale mi ha detto che quando sarò pronta ad averlo devo solo dirglielo e anche lui lo sarà.
R: Whuau, questa è una splendida notizia. Scusa cosa aspettavi a dirmelo? I gemelli hanno già otto mesi e tu me lo dici solo adesso.
K: Ehm, perdonami ma mi è passato di mente.
R: Ti sei dimenticata di dirmi una cosa così bella? Cattiva.
K: Eddai non prendertela. Comunque avevi ragione Inuyasha era solo spaventato per quello che mi stava succedendo quando è nata Hitomi.
R: Visto? In fondo Hitomi era nata da poco quando Inuyasha ha detto di non volere altri figli.
K: Sì hai ragione. Visto che anche tu hai lo stesso potere dei No Taisho?
Disse abbracciandola.
R: E quando hai intenzione di averlo?
K: Ehi che domande sono queste? Sono cose personali e poi non mi piace programmarle altrimenti si perde il bello della sorpresa. Però ora che ci penso forse mi conviene aspettare le vostre nozze altrimenti sembrerò una balena quindi muovetevi.
R: Bhe sicuramente non prima della mia laurea quindi mi sa che per quest’anno vi conviene stare fermi.
Intanto alle spalle delle ragazze era arrivato Inuyasha che aveva ascoltato solo l’ultima parte della frase di Rin.
I: Chi dovrebbe stare fermo per quest’anno?
K, R: Inuyashaaaa!
R: Da quanto tempo sei qui?
I: Non preoccupatevi ho ascoltato solo l’ultima parte di quello che hai detto. Comunque a chi era riferito?
K: Inuyasha non sono cose che ti interessano, andiamo.
I: Eddai, allora se non vuoi dirmelo vuol dire che stavate parlando male di me.
K: Sì stavamo dicendo di quanto tu sia impiccione. Scusa tu sei qui?
I: Sì ma da quel che vedo non ne sei molto felice.
K: Stupido voglio solo sapere dov’è Hitomi.
I: L’ho venduta.
Kagome per non fargli dire altre sciocchezze gli diede un pizzico sulla guancia e solo  così Inuyasha si decise a rispondere.
I: E va bene non c’è bisogno di pizzicarmi.
Mentre i genitori erano intenti a punzecchiarsi, Inuyasha si sentì stringere la gamba e chinando la testa vide che si trattava della sua piccola principessa con al seguito il suo caro nonno. Ormai la piccola aveva quasi tre anni ed era una vera e propria peste spesso riusciva a scappare anche se intorno a lei c’erano i No Taisho al completo cosa che successe quando era curiosa di vedere il cane del papà, fortunatamente Achiko era piuttosto tranquilla e si faceva fare tutto infatti la piccola non ebbe alcuna paura nel ritrovarsi davanti un cane che era il doppio di lei infatti quando i genitori la trovarono era in groppa al cane che quando vide il suo padrone fu felice visto che le tolse la piccola di dosso ma da quel giorno Hitomi era diventata la tortura di quel povero cane.
Ora stava tirando la gamba del suo papà affinché la prendesse in braccio cosa che Inuyasha fece più che volentieri ormai lui viveva solo per la sua famiglia, Kagome e Hitomi per lui erano tutto e nessuno doveva permettersi di dire o fare qualcosa contro di loro.
I: Visto mammina dov’è la mia principessa? Era con il nonno ma adesso è con il suo papà.
K: Tua principessa! Uffa a volte Hitomi non sembra nemmeno mia figlia, lei va quasi sempre dal papà.
Disse rivolgendosi al suocero poi si rivolse alla sua bambina.
K: Non è forse così piccola peste?
H (Hitomi): Papà è bravo.
K: E perché la mamma è cattiva?
H: Tu mi fai sempre male i capelli, tu cattiva. Anche con papà fai la monella.
K: E perché sarei monella con papà?
Disse guardando il marito, era chiaramente convinta che lui centrasse qualcosa con ciò che stava per dire Hitomi.
H: Perché anche a papà fai male i capelli, lo ha detto lui.
Inuyasha cominciò ad arretrare perché era sicuro che sua moglie non avrebbe lasciato passare la cosa.
K: Ah sì, papà ha detto così? Hitomi devi dire a papà che nonno e zio Sesshomaru hanno anche loro i capelli lunghi, anzi a tuo nonno sono ancora più lunghi, ma se li lavano da soli senza fare storie e digli che dalla prossima volta se li lava da solo.
Hitomi ascoltava con attenzione ciò che diceva sua madre per poterlo riferire al suo papà e quando la mamma finì di parlare guardò suo padre e lo strinse dandoli un bacio poi cominciò a riferire quello che le aveva detto la madre.
H: Papà hai visto come sono brava? Adesso mamma non ti farà più male ai capelli.
Disse saltellando tra le braccia del papà mentre Kagome continuava a guardarlo in malo modo.
I: Hitomi certe cose non devi dirle a mamma perché poi si arrabbia con papà. Vedi come mi sta guardando.
H: No papà, mamma ti sgrida sempre ma ti vuole tanto bene perché ti dà tanti bacini.
Inuyasha e Kagome arrossirono per quello che aveva detto la loro bambina mentre gli altri la guardavano stupiti, quella bambina era più sveglia e più intelligente dei suoi coetanei.
I: E brava la mia principessa però queste cose non si dicono quando ci sono altre persone.
Disse scombinandole i capelli.
H: Noooo papà così si fanno i nodi poi mamma mi fa di nuovo la bua.
I: No non ti preoccupare per oggi abbiamo finito con i capelli, vero mamma?
K: Mmmm non lo so.
H: No no no no mamma faccio la brava pettina i capelli di papà.
Disse tirando una ciocca argentea dei capelli del padre.
I: Hitomi cosa dici se mamma pettina i capelli di papà poi gli fa tanto male.
H: Papà mi vuoi bene?
Disse facendo gli occhioni dolci Inuyasha non resisteva a quello sguardo ma anche se non lo avesse guardato in quel modo la risposta non sarebbe cambiata.
I: Ma certo principessina.
Disse sorridendo e dando un bacio sulla fronte di sua figlia.
H: E allora fatti pettinare tu così mamma si stanca e non pettina i miei.
Tutti scoppiarono a ridere, la bambina era piuttosto furba nonostante avesse solo tre anni, inoltre sapeva come fregare suo padre come anche il resto della famiglia ormai gli aveva pesati tutti.
I: Traditrice.
H: Eddai papà.
Disse facendo gli occhi da cane bastonato senz’ombra di dubbio questa era una cosa che aveva imparato dalla mamma che ogni volta che chiedeva un favore se lui non accettava faceva lo stesso sguardo della figlia, e questo lo faceva cedere all’istante.
K: Per questa volta lascio stare ma la prossima volta che sento una cosa del genere vi do una bella punizione.
In: Inuyasha mi dispiace per te non so quanto ti sia convenuto farti una famiglia di sole donne. Queste ti mettono KO in un secondo.
I: Inconvenienti matrimoniali, però non posso negare che quando sono tranquille sono la cosa più bella che ho.
Disse abbracciando sua moglie e stringendo più forte la sua bambina che di rimando gli diede un bacio forte sulla guancia.
K: Questo è il suo modo di chiedere scusa e di addolcirmi ogni volta che mi fa arrabbiare. Inu scommetto che questo glielo hai insegnato tu.
In: Io? No non centro niente non sono stato io.
Disse voltando lo sguardo sorridendo.
K: Sì come no, però mi va bene così.
Mentre stavano parlando Hitomi si avvicinò all’orecchio del padre per dirgli una cosa che gli altri non dovevano sentire.
H: Papà me lo fai un bel regalo? Prometto di non fare più i capricci.
I: Dimmi.
H: Parò mamma non lo deve sapere perché poi si arrabbia.
I: Va bene.
Disse incrociando le dita per dire a sua figlia che avrebbe mantenuto la promessa.
H: Zia Sango e zio Miroku hanno due bimbi, perché tu e mamma solo uno? Anche io lo voglio però una femminuccia, la compriamo?
I: Hitomi non si comprano le sorelline e per averne una dobbiamo chiederlo anche a mamma perché papà da solo non ce la fa.
H: Mamma conserva la paghetta che mi dà nonno se prendi anche quelli ce la fai.
Inuyasha si mise a ridere per l’incredibile storia che sua figlia si era inventata però quello che lui le aveva detto era vero senza l’aiuto di sua moglie non avrebbe mai potuto dare una sorellina alla sua principessina. Kagome aveva notato che suo marito e sua figlia stavano parlando in silenzio per non farsi sentire ma lei lo stesso era curiosa di sapere cosa si stavano dicendo quei due, di solito quando lo facevano non era mai una cosa buona perché spesso si trattava di contraddire quello che lei aveva detto.
K: Ehi voi due cosa state tramando? Voglio sperare che non stiate organizzando una vendetta nei miei confronti.
I: No ti sbagli non stiamo tramando niente contro di te.
K: E allora?
H: E’ un segreto tra me e papà.
K: Ah sì!
Disse avvicinandosi all’orecchio del marito per dirgli una cosa che non era il caso di far sentire ad altri.
K: Sono sicura che tu me lo dirai e conosco un metodo infallibile per farti parlare.
Disse in tono malizioso, infatti quando Inuyasha la sentì sgranò gli occhi e arrossì.
I: N..N… Non vale-
K: Oh sì che vale, in amore e in guerra tutto è lecito.
I: Vedremo.
K: E’ una sfida? Ma sappi che hai perso in partenza.
In: Ehm ragazzi vi siete dimenticati di me?
K: Scusa ma tuo figlio e tua nipote mi nascondono qualcosa e quando lo fanno non è mai un buon segno.
Poi dopo un po’ Hitomi si rivolse al padre.
H: Papà posso chiedere a nonno quella cosa?
Inuyasha si affrettò a rispondere a sua figlia non poteva di certo permetterle di chiedere una cosa del genere al nonno.
I: Noooo non puoi chiederlo a nonno perché lui è molto impegnato e non può.
In: Cosa non potrei? Vedi che ho sempre tempo per la mia nipotina e gli impegni possono essere rimandati.
I: Papà fidati questa volta è una cosa fuori dalla tua portata.
In: Mmmm se lo dici tu.
K: Allora facendo i conti se tu non puoi e nemmeno tuo padre può la cosa è grave ma forse ho capito di cosa si tratta però se la signorina non vuole dirlo alla sua mamma allora non posso farci niente.
Mentre continuavano a parlare Hitomi si addormentò sulla spalla del padre e guardando l’orologio constatarono che si era fatto piuttosto tardi così decisero di tornare a casa loro così come anche Sango e Miroku con i loro bambini anche Rin con i suoi genitori tornò a casa sua.
Ora che tutti sapevano del loro futuro matrimonio, sia Rin che Sesshomaru erano più tranquilli, sapevano sin dall’inizio che qualcuno avrebbe fatto le solite battutine ma non se la presero, in fondo quello era il bello delle loro famiglie ossia l’allegria e la spontaneità  e il fatto di fare l’offeso era il loro modo per far capire che si stavano divertendo.
Dopo l’annuncio restava da decidere la data per poter dare il via ai preparativi, era già stato stabilito che le nozze non sarebbero avvenute prima della laurea di Rin però mentre ci stava pensando, a Sesshomaru venne in mente un’idea ma doveva chiedere a Rin se era d’accordo, glielo avrebbe chiesto la prossima volta che si sarebbero visti.
Intanto Sango e Miroku erano arrivati a casa loro e immediatamente misero i gemelli nelle loro culle che durante il tragitto erano crollati, dopo aver sistemato i piccoli toccò ai genitori crollare sul letto.
S: Dimmi la verità, non sei felice per tua sorella?
M: Certo che lo sono però se ti riferisci a quello che ho detto prima bhe non ho resistito a prendere in giro Sesshomaru, sai che mi diverto a farlo.
S: Lo avevo capito ma dovevo comunque farti smettere prima che toccassi qualche tasto di cui ahimè sei un grande esperto. Bhe direi che dopo il loro matrimonio siamo tutti sistemati anche se oggi ho avuto uno strano presentimento.
M: Brutto o buono?
S: Direi più che buono, ho come la sensazione che presto mia sorella e Inuyasha ci faranno l’onore di darci un altro nipotino e scommetto che sarà prima del matrimonio.
M: E cosa te lo fa pensare?
S: Quando Hitomi era in braccio a suo padre, ha guardato e indicato i gemelli e poi parlava nell’orecchio del padre dopo anche lui ha guardato i nostri figli e con il capo ha fatto un no dispiaciuto. Lì ho avuto come la sensazione che Hitomi stesse chiedendo a su padre una sorellina e lui ha dovuto dirle no.
M: Accidenti e tu hai capito tutte queste cose grazie a dei semplici gesti?  Sango se le cose staranno davvero così, puoi fare la detective altro che dottoressa.
S: Forse hai ragione ma comunque amo il mio lavoro e non lo cambio con nulla al mondo.
Detto questo gli diede un bacio per poi addormentarsi tra le braccia del suo amato che vedendola così sorrise, sembrava davvero una bambina.
Invece in un’altra casa qualcuno cercava di estorcere un segreto. Kagome appena arrivati a casa aveva messo la bambina nella culla ormai dormiva profondamente e nemmeno le cannonate sarebbero riuscite a svegliarla questa era una caratteristica che aveva preso dalla madre infatti lei quando dormiva si svegliava solo se era Hitomi a chiamarla altrimenti dormiva e non sentiva niente.
K: Inuyashaaaaa!
Disse con tono e sguardo malizioso, poi si avvicinò a lui e con il dito gli accarezzava il petto fu da lì che Inuyasha capì che per lui non ci sarebbe stato scampo perché Kagome lo avrebbe lasciato in pace solo quando avrebbe detto ciò che si erano detti lui e sua figlia a casa di suo padre. Ma comunque cercò di non cedere.
I: Co..cosa vuoi?  Se vuoi farmi dire quello che mi ha detto Hitomi hai perso in partenza.
K: Non credo proprio.
Kagome nel frattempo era andata a mettersi a letto e poco dopo fu raggiunta dal marito che, dopo essersi messo anche lui nel letto, le cinse le spalle e le fece poggiare la sua testa sul suo petto.
K: Dai Inuyasha cosa ti ha detto Hitomi? Non può essere una cosa seria in fondo è stata una bambina a dirtelo.
I: Fidati quello che mi ha detto non è proprio una cosa da bambina.
K: Forse ho capito ma devi dirmelo tu per poter avere la conferma.
Disse dandogli un bacio passionale, dunque Kagome aveva iniziato il suo piano.
I: Kagome ti prego non puoi farmi questo, l’ho promesso alla nostra bambina.
K: Non le dirò che mi hai svelato il vostro segreto, promesso.
I: Uffa però non prendertela con me e soprattutto non farti condizionare.
K: Promesso.
I: Mi ha chiesto un regalo particolare che da solo non posso darglielo.
K: Mmmm mi sa che sto per avere la mia conferma.
I: Kagome fammi parlare altrimenti non ci riuscirò più.
K: Va bene non parlo più.
I: Mi ha chiesto di comprarle una sorellina.
Disse diventando rosso, Kagome non parlava più ma si limitava solo a guardarlo finchè non capì che suo marito con lo sguardo le stava chiedendo un parere.
K: Cucciolotto mi sa che da solo non puoi proprio accontentarla.
I: Gliel’ho detto.
K: Bhe sai proprio oggi parlavo con Rin del fatto che sei pronto per avere un altro figlio e sai che ti dico lo sono anche io, anche se le avevo detto che lo avrei voluto dopo il suo matrimonio.
I: E perché dopo le nozze?
K: Per non sembrare una balena al loro matrimonio ma come le ho detto: a me non piace programmarle queste cose altrimenti si perde il bello della sorpresa quindi cucciolotto per me va bene quando arriverà sarò contenta di averlo e non mi importa se sarà prima o dopo il matrimonio in fondo non sappiamo nemmeno quando si sposeranno. Quindi come ti ho già detto io sono pronta, e tu?
I: Te lo avevo già detto che quando tu saresti stata pronta lo sarei stato anche io e che ti bastava solo dirmelo.
K: Bhe te l’ho detto. Inuyasha tu ne sei convinto? Non voglio che ti senta costretto solo perché ti ho detto questa cosa.
I: Amore io non mi sento per niente costretto. L’importante è che tu ti senta davvero pronta.
K: Prontissima. Comunque non era chissà quale grande segreto in fondo senza di me non avresti mai potuto darle quello che ti ha chiesto.
I: Pensava che se lo avesse chiesto a te ti saresti arrabbiata. Kagome promettimi solo una cosa.
K: Cosa?
I: Promettimi che starai attenta, che non ti agiterai, che non ti sforzerai troppo e soprattutto promettimi che mi permetterai di aiutarti in tutto senza fare troppe storie.
K: Inuyasha avevi detto di prometterti una cosa non tutte queste cose, comunque te lo prometto però anche tu devi promettermi qualcosa.
I: Dipende da quello che mi chiederai.
K: E va bene anche tu devi promettermi che non ti agiterai per tutto, che starai il più tranquillo possibile e promettimi anche che non andrai da nessuna parte perché senza di te non voglio stare.
I: Non devi nemmeno chiedermelo ti avevo già detto che non sarei andato più da nessuna parte se fossi rimasta di nuovo incinta anzi vedrò di non farti rimanere da sola quando io sarò al lavoro, e Hitomi rimarrà alla mensa dell’asilo per non farti sforzare troppo. Potremo chiedere a Kykio se rimane a casa nostra quando non ci sono così non rimarrai da sola come anche lei.
K: Inuyasha ti avevo chiesto di promettermi di non preoccuparti eccessivamente ma da quello che hai detto non mi sembra proprio che tu mi abbia ascoltata.
I: Ma dai non è niente, giusto qualche precauzione.
K: Inuyasha quello che è successo con Hitomi è stato solo un caso ma solo perché tu non c’eri e quindi ho avuto paura di perderla anche perché se fosse accaduto ti avrei deluso e temevo che mi avresti ritenuta un’incapace se non fossi riuscita a portare a termine la gravidanza visto che mancava meno di un mese.
Inuyasha la guardava stupito, davvero si era fatta prendere dal panico solo perché temeva che se avesse perso la bambina lui l’avrebbe ritenuta un’incapace? Non era affatto così anzi lui se avesse dovuto scegliere avrebbe preferito perdere la bambina piuttosto che perdere sua moglie anche se adesso si vergognava di aver pensato una cosa simile. Improvvisamente sua moglie parlò riportandolo così alla realtà.
K: Inuyasha dì qualcosa.
I: Sei una sciocca, davvero pensavi che avrei pensato questo di te? Mai, non avrei mai potuto farlo anzi io temevo di perderti per colpa mia perché non ho usato nessuna precauzione e quindi sei uscita incinta e dopo perché sono andato a quello stupido convegno quando tu avevi bisogno di me. Quando è successo quel che è successo ho dato la colpa alla bambina e di questo me ne vergogno ma in quel momento preferivo mille volte che vivessi tu piuttosto che lei. Kagome lo so che faccio schifo ma cerca di capirmi io….
K: Shhh ti ho già detto che non hai bisogno di giustificarti, capisco come ti sei sentito in quel momento e per quanto riguarda quello hai detto sulle precauzioni, Inuyasha sono felice che tu non lo abbia fatto perché lei è la cosa più bella che mi potessi regalare, sono io che sono stata una stupida però ti prometto che la prossima volta non sarà così.
Disse posandosi su di lui per permettere alle loro labbra di aderire nel migliore dei modi, con quel bacio avevano mandato via tutte le preoccupazioni che avevano avuto. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato ma rimasero comunque abbracciati e così si lasciarono andare ad un sonno ristoratore.
La settimana successiva Sesshomaru trovò l’occasione per proporre a Rin la sua idea sulla data delle loro nozze. Erano seduti sul lungomare, l’aria primaverile permetteva di starci tranquillamente senza dover battere i denti, in cielo splendeva la luna piena che con la sua luce creava sul mare un perfetto riflesso di sé, le luci soffuse del viale creavano un’atmosfera romantica infatti molte erano le coppie che vi passeggiavano. Rin si era lasciata incantare da quello spettacolo e solo quando Sesshomaru mise il suo braccio sulle sue spalle, distolse lo sguardo voltandosi verso il suo glaciale principe.
Se: Rin ti sei incantata, a cosa stai pensando?
R: Niente è solo che questo spettacolo è così romantico.
Disse sorridendo, anche Sesshomaru sorrise cosa che ormai gli veniva spontaneo ogni volta che lei lo faceva. Lei rideva sempre anche per delle cose che molti avrebbero ritenuto insignificanti, ma lei era così riusciva a trovare qualcosa di bello in tutto perché lei non si fermava alle apparenze e l’essere fidanzata con lui ne era la prova. Molti lo definivano un tipo freddo privo di emozioni ma questo era quello che voleva mostrare non era il vero lui quello però Rin con la sua allegria e la sua spontaneità era riuscita a trovare la vera identità di Sesshomaru senza che nemmeno lui se ne accorgesse ed era per questo motivo che lui aveva deciso di voler continuare a vivere la sua vita con lei e lei aveva accettato, ora doveva solo proporre la sua idea e vedere se lei era d’accordo.
Se: Rin avrei una proposta da farti.
R: Un’altra? Non vorrai mica propormi di annullare la tua proposta di matrimonio?
Se: Eh! Ma che dici? Quella mai, volevo parlarti della data delle nozze.
R: Ah sì, lo sai che fino a luglio i mesi non si toccano perché ho la laurea?
Se: Certo che lo so anche perché sono stato io a dirtelo. Volevo chiederti se per te va bene, posso decidere io la data? Però tu non devi sapere niente te lo dirò il giorno della laurea. Allora che ne pensi? Almeno potrai concentrarti sola sulla tesi senza dover pensare ai preparativi.
Rin sembrò pensarci su e dopo un po’ diede la sua risposta.
R: Sarà difficile riuscire a stare calma sapendo che hai deciso la data perché lo sai che sono curiosa, però come hai detto tu in parte mi farà comodo così dopo la laurea dovrò decidere solo il vestito.
Se: Sì, comunque anche se organizzerò tutto io, la conferma a tutto la daremo insieme.
R: Bhe dato che so che hai bei gusti e sei un tipo serio mi fido di te e ti lascio organizzare il tutto, ma sappi che se eri come mio fratello o come tuo fratello nemmeno se mi pregavi ti avrei lasciato in mano l’organizzazione di una cosa simile.
Se: Hai ragione però diciamo che tra i due il male minore sarebbe stato mio fratello, perchè se fossi stato come Miroku avresti rischiato di trovarti sul set di un film erotico.
R: Ahahahah, però più di quello mi sarei preoccupata dei suoi gusti visto che mio fratello ha un gusto che fa schifo infatti il vestito del suo matrimonio lo ha scelto Inuyasha perché quello che aveva scelto lui era a dir poco orrendo. Comunque accetto la tua proposta ma sappi che se combini qualche guaio chiedo il divorzio il giorno stesso del matrimonio.
Se: Spiritosa.
R: Sesshomaru mi dici almeno che mese sarà?
Se: Rin non saprai proprio niente per adesso, dovrai aspettare fino a luglio.
R: Ma ci vogliono ancora tre mesi non credo di riuscire a resistere fino ad allora.
Disse con la faccia dispiaciuta, Sesshomaru sorrise e con la mano le scombinò i capelli.
Se: Non lo so nemmeno io.
Così per non farla ribattere le chiuse le labbra con un bacio che lei accettò volentieri dimenticandosi così di quello che stava dicendo.
Dopo aver accompagnato Rin a casa decise di passare un attimo a casa di suo fratello perché voleva parlare con sua moglie, avrebbe potuto aspettare il giorno dopo ma sapeva che se lo avesse fatto quella notte non avrebbe chiuso occhio. Quando arrivò suonò il campanello e Inuyasha quando vide chi era si allarmò.
I: Sesshomaru entra. Come mai sei qui, non sarà mica successo qualcosa?
Se: Calmati non è successo niente, ho solo bisogno di parlare con Kagome. E’ in casa?
I: Sì è di là che sta lavando la bambina.
Ad un tratto si sentì la voce di Kagome che chiedeva chi fosse stato a suonare al campanello.
K: Inuyasha chi è? E’ successo qualcosa?
I: No, non è successo niente è solo Sesshomaru che vuole parlarti.
K: E che aspetti a farlo venire. Sesshomaru non ti scandalizzerai mica di vedere tua nipote in biancheria?
Se: Certo che no.
Inuyasha accompagnò suo fratello nella stanza dove si trovava sua moglie che aveva quasi terminato di sistemare la bambina.
K: Sesshomaru cos’è che vuoi dirmi?
Se: Ehm vorrei chiederti una cosa.
Poi guardò suo fratello che stava ascoltando.
Se: Se è possibile da soli.
I: Ehi è casa mia e quella è mia moglie se non ti dispiace, cosa vorresti dirle da solo.
Kagome sapeva che Inuyasha stava mettendo in difficoltà suo fratello perciò decise di intervenire.
K: Inuyasha non è il caso di fare il geloso in fondo è solo tuo fratello.
Se: Purtroppo.
K: Quindi adesso prendi Hitomi e la fai addormentare.
I: Ma K…
Kagome lo fulminò con un’occhiata facendolo desistere dal tentativo di replicare, poi una volta che suo marito uscì dalla stanza con la bambina, chiuse la porta per impedirgli di entrare o di origliare. La bambina fu loro complice visto che aveva iniziato a piangere perché voleva giocare con il papà.
K: Allora Sesshomaru di cosa vorresti parlarmi?
Se: Bhe io…

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok ragazzi perdonatemi lo so che nel capitolo precedente avevo detto che questo sarebbe stato l'ultimo ma purtroppo non era ancora stato scritto e non sapevo che sarebbe venuto così lungo, spero solo di non annoiarvi. Ora qui abbiamo avuto la proposta di matrimonio mentre i prossimi tratteranno dell'addio al celibato e nubilato e poi forse il tanto atteso matrimonio.
Bene questo capitolo ci ha lasciato con un unico quesito: Cosa deve chiedere Sesshomaru a sua cognata? E perchè vuole parlare da solo con lei? 
Le risposte nel prossimo capitolo.

Ringraziamenti:
Ringraziò chi leggerà e recensirà questo capitolo e ringrazio i tanti lettori del capitolo precedente e in particolar modo ringrazio i recensori che hanno speso un minuto per recensirlo
grazie a:
ROSADC
KAGOME00
CILLIX00
HEART
e
ROSSYRAIDER
Grazie di cuore.
Ringrazio anche chi ha avuto la forza di arrivare a leggere questo capitolo.
Baci Inu_ka
  
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