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Autore: Lauretta Koizumi Reid    13/02/2015    2 recensioni
Sono passati 30 anni dalla fine dei giochi. La piccola Mellark è cresciuta, sa cosa sono gli Hunger Games, sa che il trentennale della loro abolizione andrà festeggiato. Tra le tante iniziative, a scuola vengono chiamati alcuni ex soldati come testimoni oculari della Seconda Ribellione.
Tra loro c’è un quasi cinquantenne del Distretto 2 che ora la sta guardando con un’espressione indecifrabile.
Lui si chiama Gale Hawthorne.
Lei ha capito che non è un semplice soldato.
Un incontro casuale, che non doveva avvenire, che cambierà tutto, che porterà la giovane ragazza a scoprire verità desiderate ma terribili.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Be’ prima di tutto una domanda semplice: perché mia madre  in alcuni punti del corpo ha la pelle come se fosse a chiazze? – esordì Delion strappando un piccolo filo d’erba secca dal prato.
- Perché fu coinvolta in un incendio causato da una bomba. Le reinnestarono interi pezzi di pelle come se fosse stata stoffa.
- Ah... – rispose la ragazza annuendo, poi riprese a parlare - molti dicono che la morte della presidentessa Alma Coin del Distretto 13 sia stata causata da lei. E’ vero?
- Sì, è vero.  Tirò la freccia contro di lei invece di mirare al presidente Snow, come le era stato ordinato.
Delion lo guardò con stupore.
- Perché? Era davvero malata di mente come ho sentito dire?
- Sciocchezze. Sono sicura che lei sapeva che la presidentessa Coin sarebbe stata una despota esattamente come lo fu Coriolanus Snow. Lei non teneva davvero alla pace. Pensa che era disposta a creare un’ultima edizione degli Hunger Games con i bambini di Capitol City. Sì anche io la pensavo così, - disse Gale quando Delion affermò che in effetti era una cosa sensata – ma credimi che non sarebbe stata una buona idea. Non si risponde alla violenza con altrettanta violenza, ricordatelo. Io ho sempre fatto fatica a capire questo concetto...comunque sia, ci fu un processo, e l’unico modo per salvare tua madre fu farla dichiarare pazza. Ma Katniss era tutto fuorchè pazza. Poi la riportarono nel Distretto 12 con il suo mentore Haymitch.

Delion si massaggiò le tempie, strizzando gli occhi, forse immaginando una scena in cui la madre adolescente dichiarata matta veniva portata di peso a casa dal suo mentore ubriaco. L’altra domanda che aveva sempre avuto il desiderio di porre era colma di tristezza e dubbio.

- So che mio padre è stato imprigionato a Capitol City, vero?
- Sì, esatto. Dopo l’Edizione della Memoria tua madre fu portata al Distretto 13 in salvo. Tuo padre non fu altrettanto fortunato, e venne imprigionato a Capitol City.
- Questo me l’ha raccontato. Ma io non ho mai avuto il coraggio di chiedergli... perchè non fu ucciso? Cioè....sarebbe stato molto più sensato! E invece l’hanno tenuto prigioniero e si riuscì persino a liberare. Se volevano evitare che sopravvivesse, meglio farlo fuori subito, no? – chiese Delion, con tono estremamente pratico.

Gale sospirò. Era ancora in tempo a ripensarci, ad andarsene, a ignorare quella domanda. Ma la ragazzina lo guardava con una tale espressione, che Gale decise di lasciarsi andare.
- Tuo padre non fu semplicemente imprigionato. Fu torturato.

Delion annuì mostrandosi triste ma non particolarmente sconvolta. Come se fosse normale che prigionia equivalesse a tortura. Gale decise si affondare il coltello fino in fondo.
- Torturato in un modo terribile. Nel modo peggiore che si possa pensare. Tuo padre fu depistato. Sai cosa significa? Gli fecero un lavaggio del cervello. Non conobbi mai più un ragazzo così innamorato di un’altra persona come lo fu Peeta nei confronti di Katniss. E anche lei, per quanto lo negasse, lo amava. Così il presidente Snow decise che l’arma migliore per distruggere Katniss era Peeta stesso: tuo padre fu torturato con il veleno di aghi inseguitori, una razza estinta di api il cui veleno causava allucinazioni, terrore e pazzia. Quando liberammo Peeta era diventato una spietata macchina per ammazzare. Il veleno gli aveva fatto odiare tua madre al punto che tentò di ucciderla più volte.

Delion pendeva dalla sue labbra e iniziò a battere lievemente i denti.

- Poi ho saputo che pian piano si è ripreso. Aveva cominciato a farlo già  durante la guerra. Un osso duro, Peeta, lo ammetto. Ma ogni tanto scattava. Diventava d’improvviso una furia omicida, uno squilibrato pericoloso, e solo Katniss era in grado di calmarlo.

- Io... io non ci credo – mormorò Delion – non esiste persona al mondo più tranquilla di mio padre. Anche se...
E qui la ragazza pensò alle poche volte in cui aveva visto i genitori litigare. All’espressione rabbiosa del padre, al fatto che si rinchiudeva nel retrobottega della panetteria anche per delle mezze giornate intere prima di tornare a casa e chiedere scusa. Allo sguardo apprensivo di Katniss. Possibile che anche dopo trent’anni qualche goccia di quel veleno fosse ancora dentro di lui? Ma non era mai stato un padre violento. Giusto qualche pattona sul sedere quando era piccola di cui si pentiva subito. Ma aveva sempre pensato che la cattiva di famiglia fosse la madre.

- E’ terribile. Terribile. – disse di nuovo la ragazza, non trovando altre parole.
- Lo so. Ma a quanto sento dire in giro, in questi trent’anni...aiuto, mi fa strano dire trenta....lui non ha quasi più avuto attacchi. In questo senso non si può certo dire che sia un uomo debole.

Gale continuava a esporle in cosa consisteva il depistaggio e cosa causava. E più lui parlava, più Delion sentì la sua attenzione spostarsi da Peeta Mellark a lei stessa: e al fatto che all’asilo era spesso in punizione per aver picchiato le amichette...che nei giudizi sul comportamento a scuola veniva spesso sottolineata la sua passionalità mista a impertinenza...che le amiche, una volta che giocavano a “obbligo o verità” avevano ammesso che il primo difetto di Delion era l’irascibilità....che oggi stesso aveva fatto alterare la prof e aveva risposto in modo indisponente. Un dubbio sempre più certo si fece strada nella sua mente.

- Gale... – sussurrò la ragazza in un soffio.  
- Dimmi.
- Che tu sappia...pensi che il depistaggio si possa trasmettere? Che sia ereditario?
Gale scoppiò a ridere.
- Delion, andiamo! Ho visto anche io che hai un certo caratterino, ma sei una teenager! Sei un essere rabbioso per natura! Sapessi io alla tua età!...non mi usciva una parola gentile che fosse una!
Delion non rise e scosse la testa. – Sono sempre stata così – disse – da quando ero piccola. E se il veleno in alte dosi fosse così potente da modificare il DNA delle cellule? Nei cromosomi ereditati da mio padre potrebbe esserci una modificazione che mi ha portato a essere così...

Gale tornò serio, ma non cambiò opinione.
- Delion, cosa vuoi che ti dica...può darsi. Anche se mi sembra davvero troppo incredibile. Tanta gente è collerica per natura anche senza avere un padre ex – depistato. Ma col linguaggio che usi deduco che ne sai un sacco di scienze. Potrebbe essere il tuo futuro. Pensa che scoperta sarebbe – e qui tirò un buffetto sulla guancia della ragazza, cercando goffamente di consolarla.
La ragazza tacque per qualche secondo.

- Be’, andiamo avanti. Ho altre cose da chiedere – rispose poi.
- Sei sicura? Questa rivelazione su tuo padre non ti ha toccato nemmeno un po’? Ti ha fatto solo venire il dubbio di essere stata contaminata? – disse Gale con un sorriso ironico.
Delion lo fulminò con lo sguardo.

- Be’, è ovvio. Certo che mi ha sconvolta. Ma sono cresciuta quindici anni con un papà che non mi ha fatto mai del male, ne’ a me ne’ ai miei familiari. Quindi per quanto tutto quello che mi hai detto mi faccia venire i brividi, contribuirà solo a guardarlo con più rispetto. Non avrò paura di mio padre e non ce l’avrò mai  – concluse.
Gale l’aveva fatto apposta a provocarla.

Per farla irritare di nuovo.

Per vedere da più vicino quegli occhi celesti dipingersi impercettibilmente di nero, la pupilla dilatarsi lentamente e qualche secondo più tardi, ritornare normale, cedendo alla marea del normale celeste degli occhi.

Delion.  E’ certo come la morte che il depistaggio abbia modificato il gamete di tuo padre per donarlo a te. Ma questo è l’unico segreto che non avrai stasera. Promesso.








 
Note dell’autrice: Salve di nuovo a tutti e perdonate l’attesa, ma ho avuto molti impegni questa settimana! J (tra cui spalare, visto che mi è toccato Big Snow. Non il Presidente, ovviamente. Magari! XD). Cercherò di aggiornare il più presto possibile! Nel frattempo se vi sta piacendo la storia...fatemelo sapere con una bella recensione! (anche piccina va bene ^^”) Alla prossimaaaa! 
  
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