UN NUOVO MAESTRO
Hanabi
era stufa, erano bastati un paio di colpi ben assestati e il suo
nuovo maestro era già crollato, proprio come gli altri. Non
che lei fosse più forte di loro, questo no,
benchè la
giovane Hyuga si fosse diplomata all'accademia a undici anni, il suo
livello era quello di un chunin, e non sarebbe mai riuscita a battere
un jonin, a meno che quel jonin non l'avesse sottovalutata pensando a
lei come a un normale studente, cosa che era successa, ogni volta, ed
ora Hanabi era stufa.
–
Sei impazzita Hanabi,
è già il
quarto jonin a cui ti ribelli! – a giudicare dall'espressione
del
Godaime, Hanabi non era l'unica ad essere stanca della situazione.
–
Se lei si decidesse a darmi un
maestro adatto
alle mie capacità.
Tsunade
stava per replicare quando un ragazzo biondo entrò nella
stanza esclamando –
Giorno nonna tsunade, a una
missione per me
vero?
– No Naruto... aspetta: forse si... – Tsunade rise
soddisfatto sotto il copricapo da Hokage, avrebbe preso due piccini
con una fava, o almeno questo era ciò che sperava.
E
quello fu il primo incontro tra Naruto Uzumaki e Hanabi Hyuga, il
secondo avvenne, sotto ordine di Tsunade, la mattina successiva,
nello stesso campo di allenamento dove Naruto era diventato genin.
–
Oh bè! Cominciamo con le presentazioni – disse il
ragazzo –
io mi chiamo Naruto Uzumaki, adoro il ramen, odio chi si reputa
superiore agli altri, e il mio sogno è di diventare Hokage.
E
sinceramente non mi andrebbe di farti da maestro.
–
Hyuuga Hanabi, non ho nulla
che mi piaccia o che odi in
particolare, non vedo il motivo per cui dovrei parlarti dei miei
sogni, e neanche io fremo all'idea di essere allieva di uno come te.
–
Hyuuga, eh, puoi dirmi quali
tecniche del tuo clan
conosci?
– Pugno
gentile, 64 chiusure, rotazione suprema. Perchè?
–
Nulla, ma ora voglio una
dimostrazione pratica.
Hanabi
era sicura di batterlo, era facile, aveva già battuto altri
chunin in precedenza e a volte anche dei jonin, ma questo non era un
semplice chunin, era di gran lunga più bravo, ma soprattutto
non l'aveva sottovalutata.
– Posso chiederle una cosa
Naruto-sensei? - disse la ragazza a scontro terminato.
–
Si...
chiedi pure – rispose Naruto un po' imbarazzato,
già era
difficile che Hanabi lo accettasse come maestro, ma che lo chiamasse
sensei e che gli desse pure del lei, non se lo aspettava proprio.
-
Tutti gli altri mi avevano sottovalutata, perchè lei non lo
ha
fatto?
-
Non sottovaluterei mai i miei avversari, non lo ho mai fatto e non lo
farò mai, chi sottovaluta gli altri merita la sconfitta
–
disse con decisione.
Hanabi era rimasta sorpresa dalla risposta –
Come fa a essere cosi forte?
Naruto
rimase interdetto – Ehm... in che senso?
-
Non ho mai incontrato qualcuno con una tale determinazione prima
d'ora, lei non ha combattuto con me solo perchè gliel'ha
ordinato il Godaime.
-
Hai ragione, non si può diventare forti solo con le proprie
abilita innate, o affidandosi solo a tecniche potenti, bisogna
fissarsi un obbiettivo e continuare ad allenarsi finche non lo si ha
raggiunto.
Voglio
riuscire a sconfiggerti pensò
Hanabi questo è il mio obbiettivo, ma
dubito sia
umanamente possibile farlo in uno scontro fisico, quindi ti sconfiggerò in una
maniera diversa: ti farò aprire gli occhi verso i sentimenti
di Hinata. Alla prima occasione vedrai di che pasta è fatta
Hanabi Htuga!
L'occasione
si presentò qualche mese dopo. Hanabi si era allenata fino
allo sfinimento e Naruto la stava portando sulle spalle fino a villa
Hyuga. Bussò e gli aprì Neji –
Hanabi-chan ha di
nuovo esagerato con gli allenamenti, eh? – disse il ragazzo.
-
Non è vero – affermò Hanabi scendendo
dalla schiena
di Naruto, mosse qualche passo verso casa ed infine crollò a
terra per la stanchezza.
Neji
la sostenne prontamente – Mi sembra di si invece, Naruto-kun,
vuoi
entrare?
-
Beh, se proprio insisti.
Si
sedettero e Neji andò a prendere del te.
In
quel momento entrò Hinata, vide Naruto e subito
arrossì
vistosamente – Na-Naruto-kun – disse timidamente.
-
Ehi, ciao Hinata, è da un po che non ci si vede.
Hinata
non rispose, rimase immobile a contemplare Naruto per alcuni secondi
poi bofonchiò uno “scusate” e si
fiondò su per le
scale, fermandosi non appena scomparve alla vista di Naruto e rimase
ad ascoltare.
-
Ma... che gli è preso ad Hinata? –
domandò Naruto
-
Non dovrebbe esserle difficile capirlo dal momento che può
percepire i suoi sentimenti – gli bisbigliò Hanabi
-
Scordatelo, non uso la mia abilità innata senza un motivo. E
poi ti ho detto un'infinità di volte di non darmi del lei.
-
Scusi Naruto-sensei.
- Ora devo andare. Ciao a tutti – uscì
chiudendosi la porta alle spalle.
Però,
non è una cattiva idea, potrei capire cosa frulla nella
testa
di Hinata e UN NUOVO MAESTRO
Hanabi era stufa, erano bastati un paio di colpi ben assestati e il suo nuovo maestro era già crollato, proprio come gli altri. Non che lei fosse più forte di loro, questo no, benchè la giovane Hyuga si fosse diplomata all'accademia a undici anni, il suo livello era quello di un chunin, e non sarebbe mai riuscita a battere un jonin, a meno che quel jonin non l'avesse sottovalutata pensando a lei come a un normale studente, cosa che era successa, ogni volta, ed ora Hanabi era stufa.
– Sei impazzita Hanabi, è già il quarto jonin a cui ti ribelli! – a giudicare dall'espressione del Godaime, Hanabi non era l'unica ad essere stanca della situazione.
– Se lei si decidesse a darmi un maestro adatto alle mie capacità.
Tsunade stava per replicare quando un ragazzo biondo entrò nella stanza esclamando – Giorno nonna tsunade, a una missione x me vero?
– No Naruto... aspetta: forse si – Tsunade rise soddisfatto sotto il copricapo da Hokage, avrebbe preso due piccini con una fava, o almeno questo era ciò che sperava.
E quello fu il primo incontro tra Naruto Uzumaki e Hanabi Hyuga, il secondo avvenne, sotto ordine di Tsunade, la mattina successiva, nello stesso campo di allenamento dove Naruto era diventato genin.
– Oh bè! Cominciamo con le presentazioni – disse il ragazzo – io mi chiamo Naruto Uzumaki, adoro il ramen, odio chi si reputa superiore agli altri, e il mio sogno è di diventare Hokage. E sinceramente non mi andrebbe di farti da maestro.
– Hyuuga Hanabi, non ho nulla che mi piaccia o che odi in particolare, non vedo il motivo per cui dovrei parlarti dei miei sogni, e neanche io fremo all'idea di essere allieva di uno come te.
– Hyuuga, eh, puoi dirmi quali tecniche del tuo clan conosci?
– Pugno gentile, 64 chiusure, rotazione suprema. Perchè?
– Nulla, ma ora voglio una dimostrazione pratica.
Hanabi era sicura di batterlo, era facile, aveva già battuto altri chunin in precedenza e a volte anche dei jonin, ma questo non era un semplice chunin, era di gran lunga più bravo, ma soprattuto non la stava sottovalutando.
– Posso chiederle una cosa Naruto-sensei? - disse.
– Si... chiedi pure – rispose Naruto un po' imbarazzato, già era difficile che Hanabi lo accettasse come maestro, ma che lo chiamasse sensei e che gli desse pure del lei, non se lo aspettava proprio.
- Tutti gli altri mi avevano sottovalutata, perchè lei non lo ha fatto?
- Non sottovaluterei mai i miei avversari, non lo ho mai fatto e non lo farò mai, chi sottovaluta gli altri merita la sconfitta – disse con decisione.
Hanabi era rimasta sorpresa dalla risposta – Come fa a essere cosi forte?
Naruto rimase interdetto – Ehm... in che senso?
- Non ho mai incontrato qualcuno con una tale determinazione prima d'ora, lei non ha combattuto con me solo perchè gliel'ha ordinato il Godaime.
- Hai ragione, non si può diventare forti solo con le proprie abilita innate, o affidandosi solo a tecniche potenti, bisogna fissarsi un obbiettivo e continuare ad allenarsi finche non lo si ha raggiunto.
Voglio riuscire a sconfiggerti pensò Hanabi questo è il mio obbiettivo, ma dubito sia umanamente possibile farlo in uno scontro fisico, quindi ti sconfiggerò in una maniera diversa: ti farò aprire gli occhi verso i sentimenti di Hinata. Alla prima occasione vedrai di che pasta è fatta Hanabi Hyuga!
L'occasione si presentò qualche mese dopo. Hanabi si era allenata fino allo sfinimento e Naruto la stava portando sulle spalle fino a villa Hyuga. Bussò e gli aprì Neji – Hanabi ha di nuovo esagerato con gli allenamenti, eh? – disse il ragazzo.
- Non è vero – affermò Hanabi scendendo dalla schiena di Naruto, mosse qualche passo verso casa ed infine crollò a terra per la stanchezza.
Neji la sostenne prontamente – Mi sembra di si invece, naruto, vuoi entrare?
- Beh, se proprio insisti.
Si sedettero e Neji andò a prendere del te.
In quel momento entrò Hinata, vide Naruto e subito arrossì vistosamente – Na - Nruto-kun – disse timidamente.
- Ehi, ciao Hinata, è da un po che non ci si vede.
Hinata non rispose, rimase immobile a contemplare Naruto per alcuni secondi poi bofonchiò uno “scusate” e si fiondò su per le scale, fermandosi non appena scomparve alla vista di Naruto e rimase ad ascoltare.
- Ma... che gli è preso ad Hinata? – domandò Naruto
- Non dovrebbe esserle difficile capirlo dal momento che può percepire i suoi sentimenti – gli bisbigliò Hanabi
- Scordatelo, non uso la mia abilità innata senza un motivo. E poi ti ho detto un'infinità di volte di non darmi del lei.
- Scusi Naruto-sensei.
- Ora devo andare. Ciao a tutti - uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Però, non è una cattiva idea, potrei capire cosa frulla nella testa di Hinata e contemporaneamente fare pratica col Naokogan.
Naruto guardo nella finestra, Hinata era tornata giù ed ora Hanabi la stava rimproverando, stavano parlando di lui uhm, vediamo un po' i suoi occhi diventarono di un azzurro profondissimo, la pupilla si schiar e l'iride diventò meno definita, guardò dentro la finestra: in Neji non percepì nulla di rilevante, Hanabi provava troppe emozioni per poter capire quali fossero, ma quando guardò Hinata percepì tristezza, probabilmente dovuta ad Hanabi, e contemporaneamente anche amore.
Prova amore e tristezza allo stesso tempo? Che soffra per amore? Però Hanabi mi ha nominato, possibile che io...? Naa, avrò capito male. O forse no?
- Ehi Naruto – Kiba ruppe il filo dei suoi pensieri
- Uh, ciao Kiba cosa ci fai qui?
- Potrei farti la stessa domanda, ma non ho tempo, l'Hokage ci vuole – bussò alla porta – Ehi Hinata, abbiamo una missione.
- Arrivo – gli rispose la ragazza uscendo di corsa di case e immobilizzandosi non appena vide Naruto.
- Ho una missione di grado B da affidarvi: dovete catturare un criminale che si aggira nei pressi di Kusa – disse Tsunade ai tre chunin di fronte a lei. Probabilmente l'unico attento era Kiba, Naruto pensava a ciò che aveva visto poco prima, Hinata invece non pensava: era troppo agitata per farlo.
- Questi sono i dati relativi – disse la donna porgendo un foglietto ai ragazzi – ora andate e, buona fortuna!
pensò.
Naruto
guardo nella finestra, Hinata era tornata giù ed ora Hanabi
la
stava rimproverando, stavano parlando di lui uhm,
vediamo
un po' i suoi occhi diventarono di un azzurro profondissimo,
la
pupilla si schiar e l'iride diventò meno definita,
guardò
dentro la finestra: in Neji non percepì nulla di rilevante,
Hanabi provava troppe emozioni per poter capire quali fossero, ma
quando guardò Hinata percepì tristezza,
probabilmente
dovuta ad Hanabi, e contemporaneamente anche amore.
Prova
amore e tristezza allo stesso tempo? Che soffra per amore?
Però
Hanabi mi ha nominato, possibile che io...? Naa, avrò capito
male. O forse no?
- Ehi Naruto – Kiba ruppe il filo dei suoi
pensieri.
-
Uh, ciao Kiba cosa ci fai qui?
-
Potrei farti la stessa domanda, ma non ho tempo, l'Hokage ci vuole
–
bussò alla porta – Ehi Hinata, abbiamo una
missione.
-
Arrivo – gli rispose la ragazza uscendo di corsa di case e
immobilizzandosi non appena vide Naruto.
-
Ho una missione di grado B da affidarvi: dovete catturare un
criminale che si aggira nei pressi di Kusa – disse Tsunade ai
tre
chunin di fronte a lei. Probabilmente l'unico attento era Kiba,
Naruto pensava a ciò che aveva visto poco prima, Hinata
invece
non pensava: era troppo agitata dalla presenza di Naruto per farlo.
-
Questi sono i dati relativi – disse la donna porgendo un
foglietto
ai ragazzi – ora andate e, buona fortuna!