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Autore: RedEco    03/12/2008    2 recensioni
Un anno dopo la sconfitta di Madara e dell'Akatsuki, Naruto sta per vivere una nuova avventura, e questa volta, proprio nel villaggio natale di sua madre...
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la serie
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UN NUOVO MAESTRO


Hanabi era stufa, erano bastati un paio di colpi ben assestati e il suo nuovo maestro era già crollato, proprio come gli altri. Non che lei fosse più forte di loro, questo no, benchè la giovane Hyuga si fosse diplomata all'accademia a undici anni, il suo livello era quello di un chunin, e non sarebbe mai riuscita a battere un jonin, a meno che quel jonin non l'avesse sottovalutata pensando a lei come a un normale studente, cosa che era successa, ogni volta, ed ora Hanabi era stufa.

– Sei impazzita Hanabi, è già il quarto jonin a cui ti ribelli! – a giudicare dall'espressione del Godaime, Hanabi non era l'unica ad essere stanca della situazione.
Se lei si decidesse a darmi un maestro adatto alle mie capacità.
Tsunade stava per replicare quando un ragazzo biondo entrò nella stanza esclamando Giorno nonna tsunade, a una missione per me vero?
– No Naruto... aspetta: forse si... – Tsunade rise soddisfatto sotto il copricapo da Hokage, avrebbe preso due piccini con una fava, o almeno questo era ciò che sperava.

E quello fu il primo incontro tra Naruto Uzumaki e Hanabi Hyuga, il secondo avvenne, sotto ordine di Tsunade, la mattina successiva, nello stesso campo di allenamento dove Naruto era diventato genin.
– Oh bè! Cominciamo con le presentazioni – disse il ragazzo – io mi chiamo Naruto Uzumaki, adoro il ramen, odio chi si reputa superiore agli altri, e il mio sogno è di diventare Hokage. E sinceramente non mi andrebbe di farti da maestro.

Hyuuga Hanabi, non ho nulla che mi piaccia o che odi in particolare, non vedo il motivo per cui dovrei parlarti dei miei sogni, e neanche io fremo all'idea di essere allieva di uno come te.
Hyuuga, eh, puoi dirmi quali tecniche del tuo clan conosci?
Pugno gentile, 64 chiusure, rotazione suprema. Perchè?
Nulla, ma ora voglio una dimostrazione pratica.


Hanabi era sicura di batterlo, era facile, aveva già battuto altri chunin in precedenza e a volte anche dei jonin, ma questo non era un semplice chunin, era di gran lunga più bravo, ma soprattutto non l'aveva sottovalutata.
– Posso chiederle una cosa Naruto-sensei? - disse la ragazza a scontro terminato.

Si... chiedi pure – rispose Naruto un po' imbarazzato, già era difficile che Hanabi lo accettasse come maestro, ma che lo chiamasse sensei e che gli desse pure del lei, non se lo aspettava proprio.
- Tutti gli altri mi avevano sottovalutata, perchè lei non lo ha fatto?
- Non sottovaluterei mai i miei avversari, non lo ho mai fatto e non lo farò mai, chi sottovaluta gli altri merita la sconfitta – disse con decisione.
Hanabi era rimasta sorpresa dalla risposta – Come fa a essere cosi forte?
Naruto rimase interdetto – Ehm... in che senso?
- Non ho mai incontrato qualcuno con una tale determinazione prima d'ora, lei non ha combattuto con me solo perchè gliel'ha ordinato il Godaime.
- Hai ragione, non si può diventare forti solo con le proprie abilita innate, o affidandosi solo a tecniche potenti, bisogna fissarsi un obbiettivo e continuare ad allenarsi finche non lo si ha raggiunto.
Voglio riuscire a sconfiggerti pensò Hanabi questo è il mio obbiettivo, ma dubito sia umanamente possibile farlo in uno scontro fisico, quindi ti sconfiggerò in una maniera diversa: ti farò aprire gli occhi verso i sentimenti di Hinata. Alla prima occasione vedrai di che pasta è fatta Hanabi Htuga!

L'occasione si presentò qualche mese dopo. Hanabi si era allenata fino allo sfinimento e Naruto la stava portando sulle spalle fino a villa Hyuga. Bussò e gli aprì Neji – Hanabi-chan ha di nuovo esagerato con gli allenamenti, eh? – disse il ragazzo.
- Non è vero – affermò Hanabi scendendo dalla schiena di Naruto, mosse qualche passo verso casa ed infine crollò a terra per la stanchezza.
Neji la sostenne prontamente – Mi sembra di si invece, Naruto-kun, vuoi entrare?
- Beh, se proprio insisti.
Si sedettero e Neji andò a prendere del te.
In quel momento entrò Hinata, vide Naruto e subito arrossì vistosamente – Na-Naruto-kun – disse timidamente.
- Ehi, ciao Hinata, è da un po che non ci si vede.
Hinata non rispose, rimase immobile a contemplare Naruto per alcuni secondi poi bofonchiò uno “scusate” e si fiondò su per le scale, fermandosi non appena scomparve alla vista di Naruto e rimase ad ascoltare.
- Ma... che gli è preso ad Hinata? – domandò Naruto
- Non dovrebbe esserle difficile capirlo dal momento che può percepire i suoi sentimenti – gli bisbigliò Hanabi
- Scordatelo, non uso la mia abilità innata senza un motivo. E poi ti ho detto un'infinità di volte di non darmi del lei.
- Scusi Naruto-sensei.
- Ora devo andare. Ciao a tutti – uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Però, non è una cattiva idea, potrei capire cosa frulla nella testa di Hinata e UN NUOVO MAESTRO Hanabi era stufa, erano bastati un paio di colpi ben assestati e il suo nuovo maestro era già crollato, proprio come gli altri. Non che lei fosse più forte di loro, questo no, benchè la giovane Hyuga si fosse diplomata all'accademia a undici anni, il suo livello era quello di un chunin, e non sarebbe mai riuscita a battere un jonin, a meno che quel jonin non l'avesse sottovalutata pensando a lei come a un normale studente, cosa che era successa, ogni volta, ed ora Hanabi era stufa. – Sei impazzita Hanabi, è già il quarto jonin a cui ti ribelli! – a giudicare dall'espressione del Godaime, Hanabi non era l'unica ad essere stanca della situazione. – Se lei si decidesse a darmi un maestro adatto alle mie capacità. Tsunade stava per replicare quando un ragazzo biondo entrò nella stanza esclamando – Giorno nonna tsunade, a una missione x me vero? – No Naruto... aspetta: forse si – Tsunade rise soddisfatto sotto il copricapo da Hokage, avrebbe preso due piccini con una fava, o almeno questo era ciò che sperava. E quello fu il primo incontro tra Naruto Uzumaki e Hanabi Hyuga, il secondo avvenne, sotto ordine di Tsunade, la mattina successiva, nello stesso campo di allenamento dove Naruto era diventato genin. – Oh bè! Cominciamo con le presentazioni – disse il ragazzo – io mi chiamo Naruto Uzumaki, adoro il ramen, odio chi si reputa superiore agli altri, e il mio sogno è di diventare Hokage. E sinceramente non mi andrebbe di farti da maestro. – Hyuuga Hanabi, non ho nulla che mi piaccia o che odi in particolare, non vedo il motivo per cui dovrei parlarti dei miei sogni, e neanche io fremo all'idea di essere allieva di uno come te. – Hyuuga, eh, puoi dirmi quali tecniche del tuo clan conosci? – Pugno gentile, 64 chiusure, rotazione suprema. Perchè? – Nulla, ma ora voglio una dimostrazione pratica. Hanabi era sicura di batterlo, era facile, aveva già battuto altri chunin in precedenza e a volte anche dei jonin, ma questo non era un semplice chunin, era di gran lunga più bravo, ma soprattuto non la stava sottovalutando. – Posso chiederle una cosa Naruto-sensei? - disse. – Si... chiedi pure – rispose Naruto un po' imbarazzato, già era difficile che Hanabi lo accettasse come maestro, ma che lo chiamasse sensei e che gli desse pure del lei, non se lo aspettava proprio. - Tutti gli altri mi avevano sottovalutata, perchè lei non lo ha fatto? - Non sottovaluterei mai i miei avversari, non lo ho mai fatto e non lo farò mai, chi sottovaluta gli altri merita la sconfitta – disse con decisione. Hanabi era rimasta sorpresa dalla risposta – Come fa a essere cosi forte? Naruto rimase interdetto – Ehm... in che senso? - Non ho mai incontrato qualcuno con una tale determinazione prima d'ora, lei non ha combattuto con me solo perchè gliel'ha ordinato il Godaime. - Hai ragione, non si può diventare forti solo con le proprie abilita innate, o affidandosi solo a tecniche potenti, bisogna fissarsi un obbiettivo e continuare ad allenarsi finche non lo si ha raggiunto. Voglio riuscire a sconfiggerti pensò Hanabi questo è il mio obbiettivo, ma dubito sia umanamente possibile farlo in uno scontro fisico, quindi ti sconfiggerò in una maniera diversa: ti farò aprire gli occhi verso i sentimenti di Hinata. Alla prima occasione vedrai di che pasta è fatta Hanabi Hyuga! L'occasione si presentò qualche mese dopo. Hanabi si era allenata fino allo sfinimento e Naruto la stava portando sulle spalle fino a villa Hyuga. Bussò e gli aprì Neji – Hanabi ha di nuovo esagerato con gli allenamenti, eh? – disse il ragazzo. - Non è vero – affermò Hanabi scendendo dalla schiena di Naruto, mosse qualche passo verso casa ed infine crollò a terra per la stanchezza. Neji la sostenne prontamente – Mi sembra di si invece, naruto, vuoi entrare? - Beh, se proprio insisti. Si sedettero e Neji andò a prendere del te. In quel momento entrò Hinata, vide Naruto e subito arrossì vistosamente – Na - Nruto-kun – disse timidamente. - Ehi, ciao Hinata, è da un po che non ci si vede. Hinata non rispose, rimase immobile a contemplare Naruto per alcuni secondi poi bofonchiò uno “scusate” e si fiondò su per le scale, fermandosi non appena scomparve alla vista di Naruto e rimase ad ascoltare. - Ma... che gli è preso ad Hinata? – domandò Naruto - Non dovrebbe esserle difficile capirlo dal momento che può percepire i suoi sentimenti – gli bisbigliò Hanabi - Scordatelo, non uso la mia abilità innata senza un motivo. E poi ti ho detto un'infinità di volte di non darmi del lei. - Scusi Naruto-sensei. - Ora devo andare. Ciao a tutti - uscì chiudendosi la porta alle spalle. Però, non è una cattiva idea, potrei capire cosa frulla nella testa di Hinata e contemporaneamente fare pratica col Naokogan. Naruto guardo nella finestra, Hinata era tornata giù ed ora Hanabi la stava rimproverando, stavano parlando di lui uhm, vediamo un po' i suoi occhi diventarono di un azzurro profondissimo, la pupilla si schiar e l'iride diventò meno definita, guardò dentro la finestra: in Neji non percepì nulla di rilevante, Hanabi provava troppe emozioni per poter capire quali fossero, ma quando guardò Hinata percepì tristezza, probabilmente dovuta ad Hanabi, e contemporaneamente anche amore. Prova amore e tristezza allo stesso tempo? Che soffra per amore? Però Hanabi mi ha nominato, possibile che io...? Naa, avrò capito male. O forse no? - Ehi Naruto – Kiba ruppe il filo dei suoi pensieri - Uh, ciao Kiba cosa ci fai qui? - Potrei farti la stessa domanda, ma non ho tempo, l'Hokage ci vuole – bussò alla porta – Ehi Hinata, abbiamo una missione. - Arrivo – gli rispose la ragazza uscendo di corsa di case e immobilizzandosi non appena vide Naruto. - Ho una missione di grado B da affidarvi: dovete catturare un criminale che si aggira nei pressi di Kusa – disse Tsunade ai tre chunin di fronte a lei. Probabilmente l'unico attento era Kiba, Naruto pensava a ciò che aveva visto poco prima, Hinata invece non pensava: era troppo agitata per farlo. - Questi sono i dati relativi – disse la donna porgendo un foglietto ai ragazzi – ora andate e, buona fortuna! pensò.
Naruto guardo nella finestra, Hinata era tornata giù ed ora Hanabi la stava rimproverando, stavano parlando di lui
uhm, vediamo un po' i suoi occhi diventarono di un azzurro profondissimo, la pupilla si schiar e l'iride diventò meno definita, guardò dentro la finestra: in Neji non percepì nulla di rilevante, Hanabi provava troppe emozioni per poter capire quali fossero, ma quando guardò Hinata percepì tristezza, probabilmente dovuta ad Hanabi, e contemporaneamente anche amore.
Prova amore e tristezza allo stesso tempo? Che soffra per amore? Però Hanabi mi ha nominato, possibile che io...? Naa, avrò capito male. O forse no?
- Ehi Naruto – Kiba ruppe il filo dei suoi pensieri.
- Uh, ciao Kiba cosa ci fai qui?
- Potrei farti la stessa domanda, ma non ho tempo, l'Hokage ci vuole – bussò alla porta – Ehi Hinata, abbiamo una missione.
- Arrivo – gli rispose la ragazza uscendo di corsa di case e immobilizzandosi non appena vide Naruto.

- Ho una missione di grado B da affidarvi: dovete catturare un criminale che si aggira nei pressi di Kusa – disse Tsunade ai tre chunin di fronte a lei. Probabilmente l'unico attento era Kiba, Naruto pensava a ciò che aveva visto poco prima, Hinata invece non pensava: era troppo agitata dalla presenza di Naruto per farlo.
- Questi sono i dati relativi – disse la donna porgendo un foglietto ai ragazzi – ora andate e, buona fortuna!

   
 
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