Aprire gli occhi. Carpe Diem. Non sono lo stesso. Eppure, mi ritrovo a pensare che, in qualche fondamentale modo, siano più simili di quanto possa sembrare. Credo potrei ripeterli, scriverli fino a riempire pagine e, ancora, non comprendere appieno; non davvero. Perché questa è una cosa importante. Penso che le cose importanti debbano essere rispettate, l’ho sempre pensato.
Non so se ci sono molte cose importanti nella vita, non so neanche se ce ne siano di “fondamentali”. Il problema è che le cose importanti non sono semplicemente capite, per quanto uno possa crederlo.
Aprire gli occhi. È importante - fondamentale? Dipende.
Carpe Diem. È diverso. Vuol dire non sprecare il tempo che ti è concesso. Cosa significa sprecare? Quando sono a letto, ferma, dopo il suono della sveglia, senza vedere, sentire, pensare? Quello è un attimo sprecato? E quando sorrido per finta? Mi muovo, sono sveglia, sento, vedo, rispondo. Quando sorrido per finta non spreco la mia vita? Perché agisco?
Aprire gli occhi è molto più che vedere o anche capire. Aprire gli occhi, forse, è rendersi conto. Carpe Diem, mi sa tanto di comando… Vivi, tu! Modo imperativo, tempo presente… Eppure, una persona non può essere costretta a vivere.
Quando il “sopravvivere” è una scelta, sprechi i tuoi attimi? Non so cos’è un “attimo colto” - forse quando stai così bene, tanto da dimenticare i confini di se stessi. In questo caso, quando sei in te - chi sei tu? - non vivi. È abbastanza contorto.
Non penso che “cogliere l’attimo” voglia dire vivere. Ma non può neanche essere il proprio annullarsi.
Io non vivo ogni giorno come fosse il mio ultimo; mi piace fare progetti, avere scadenze a lungo termine, sia anche solo un modo per tenermi occupata.
Il problema è che rendere ogni momento significativo è stancante. Perché ogni tuo istante - movimento gesto parola - sia importante, devi sforzarti, non viene naturale. Vivere così mi pare molto costrittivo. Sarebbe bello, però, trovare un significato. Trovarlo, crederci, perseguirlo, metterlo in dubbio solo per scoprire che continua ad essere quello che vuoi. E così, ogni istante speso in funzione di questo significato - questa mia, tua verità - sarebbe significativo. Consacrando quello che fai, quello che sei, a qualcosa di più grande, così da non perdersi in se stessi. Sembra un bel modo di vivere. Io avrei paura di perdere me stessa.
Non so cosa voglio fare della mia vita, è troppo lontano. Ma credo di sapere cosa voglio fare dei miei attimi. Voglio riposare, ridere finché non fa male, soffrire quel giusto che basta, stringere i denti e infuriarmi, vivere.
Poi voglio perdermi, voglio sentirmi fuori dal mondo abbastanza da viaggiare restando ferma e perdendo secondi. So che ci sarà qualcuno a portarmi indietro.
E questi sono i miei attimi preziosi, perché, in fondo, ognuno sceglie quanto vale il suo attimo, giorno per giorno.



Ooook, quindi... Per un anno esatto io non mi faccio vedere su questo sito, poi alle 11 di sera dell'anniversario della mia iscrizione, accedo per pubblicare questa... cosa. Mi vergogno. Purtroppo non ho il tempo! No, davvero, non importa quante idee ho (e sono tante) ma non ho materialmente il tempo. Per esempio, ho un'originale e più o meno sei fanfics "in progress" attualmente, e queste solo quelle già iniziate che continuo a scrivere, ma nessuna sarebbe stata pronta in tempo per l'anniversario, e ho ripiegato su questo *sospiro* Quest'estate spero di riuscire a fare di più... Magari pubblicherò qualcosa a marzo... Spero.