Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: DeadlyNadder 92    14/02/2015    2 recensioni
Sono passati mesi, ormai Astrid e Bruta sono al corrispettivo del nono e ottavo mese di gravidanza.
Le cose a Berk vanno meravigliosamente, eccetto qualche piccola litigarella tra Moccicoso e Bruta che andava a finire nei migliori dei modi.
Straordinario è l'avvenimento che anche se la ragazza era incinta riuscivano sempre a trovare modi particolari per fare l'amore.
Diciamocela tutta, anche Hiccup e Astrid non si risparmiavano ma tutto quanto in certi parametri. Era quasi arrivata al termine della gestazione e Hiccup voleva evitare qual si voglia danno fisico sia hai figli che alla donna amata.
Cinque anni dopo,Tufo e Hel si frequentano ancora. Sembrano essersi aiutati a vicenda nel migliorarsi.
Pensate che ora Tufo si dimostra per quello che è senza alcun timore!
Gambedipesce e Vör pensano ancora in un futuro insieme. Le loro insicurezze sono molte, ma si aiuteranno a superarle e fortificarsi.
Stoick e Valka? Beh, loro sono ancora a Berk e ci rimarranno per tanto altro tempo.
Skaracchio invece? Forse avrà trovato l'amore, chi lo sa.
Una cosa è certa....Alcuni di loro non si conosceranno mai abbastanza.
Allert: Sporadici spoiler su Dragons: Race to the Edge.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel momento sembrò non finire mai.
Sino a quando la sera calò, il cielo si tinse di rosso come di rosso era tinta la maggior parte della terra in cui quella Guerra peggiorava.
Ormai era sera, di certo le ragazze di Berk si sarebbero preoccupate, ma una cosa che non sapevano era che anche Berk era in una piccola disputa che vedeva alcuni abitanti, Stoick e Skaracchio alle prese con l'allontanamento di alcune truppe.
Gambedipesce gettava lo sguardo a terra, cercava Vör con gli occhi ma non vedeva nulla. Sino a quando non intravide una treccia bionda distrigarsi tra le varie trappole che tenevano prigionieri i continui draghi che venivano catturati. Ma lei no, lei si armava di tutto il coraggio e al suo solo sfiorare le corde delle trappole si spezzavano.
Hiccup assottigliò lo sguardo verso quella figura bionda cinta solamente nei punti più imbarazzanti dai brandelli degli abiti che erano stati smebrati.
L'unica cosa che sembrava essere intatta era il Kransen che ora brillava sotto la luce del pallido sole che lentamente scendeva, andandosi a nascondere nell'orizzonte.
Vör si arrampicò su una struttura in legno, ora era in equilibrio su un'asse. Lentamente si portò su una testa intagliata di uno Skrill, si era accovacciata e le mani erano posate sulla parte più sporgente. I suoi occhi azzurri erano diventati cosi grandi che vi si poteva vedere tranquillamente ogni striatura esistente di azzurro che si estendeva sino ad un blu oceanico.
Le sue unghie era notevolmente cresciute, la schiena la teneva inarcata; il suo volto si era leggermente affusolato, il suo sorriso smagliante ora mostrava una trafila di denti cosi appuntiti da ferire anche alla sola vista.
Hiccup si bloccò, rimase a guardare quella ragazza come se fosse uno spettacolo da baracconi.
Gambedipesce gli si parò davanti, gli intimò che doveva distrarre lo sguardo da lei, Soprattutto che ora che mezza nuda; ma il castano indicò la bionda senza dire nulla. Che cosa voleva dire? Lui l'aveva lasciata che era totalmente normale, ora che voleva additare?
Lentamente il biondo si voltò, lo sguardo si infranse su Vör che si era alzata lasciando il respiro affannato prendesse il sopravvento su di lei.
Aveva la testa che scoppiava, aveva il cuore che perdeva battiti uno dietro l'altro, tremava come una foglia, non era freddo; no, era qualcosa di diverso. Qualcosa che la scuoteva internamente sino a condurla a portarla con le mani sulla testa e scuoterla velocemente.
Il ragazzo volò verso di lei, allungò la mano in sua direzione ma quando la bionda alzò il capo poté solamente vedere quell'ovale perfetto sporco, con macchie di sangue pesto e sgraffi, le labbra distendersi in un sorriso lento e timoroso sino a che gli occhi si espanderono andando a formare una pupilla a forma di chicco di riso.
Gambedipesce non capiva, sapeva solamente che quella ragazza era la sua Vör. Vör medesima che ora aveva poggiato la mano sulla sua e subito l'aveva ritratta allontanandosi da lui.
Un passo. Due. poi tre.
Si portò le mani lungo i fianchi, larghi e sinuosi fianchi che erano cinti da un randello di stoffa violacea madreperlata, si voltò si scatto; scappo via.
Lui la rincorse velocemente sbarellando ogni guerriero che gli si parava innanzi, Muscolone era una vera leader in questo!
Ma ogni volta che era ad un passo da lei, lei stessa si arrampicava su un'abitazione diroccata sino a portarsi sul ciglio di essa.
Questa volta fu diversa.

"GAMBEDIPESCE, A DESTRA!"

Il ragazzo si voltò, una fiocina puntò dritto verso di lui colpendolo in pieno petto. Con una velocità invero simile il ragazzo cadde dalla sua cavalcatura, Muscolone lo segui subito sino a mettersi al suo fianco muovendogli il volto in speranza di qualche segnale.
Vör si era affacciata dall'abitazione, scosse il capo. I suoi occhi ora erano letteralmente cambiati, Hiccup se ne accorse dato che ancor prima si erano fermati a guardarsi in silenzio.
In quel suo scuotere aveva come rinnegato quel cambiamento, ma qualcosa l'avrebbe di certo riportata su quella via.
Lo sguardo si posò su Gambedipesce, steso a terra.
Scese con un scatto felino sino a correre verso di lui, i suoi occhi erano colmi di lacrime in quel momento. Momento in cui gli si piombò addosso accarezzandogli il volto, strofinandogli la guancia contro la sua, pregando i dèi del Valhalla di riportarlo da lei.
Nulla, lo pregava di dire qualcosa ma lui non dava alcun cenno. Le mani di Vör tremarono, assunsero una colorazione bianca; molto chiara.
Lo sguardo si portò verso Hiccup e gli altri, non c'era nulla da fare. Da quelle rosee labbra solo un urlo che fece scoppiare ogni vetro presente in quell'isola. I ragazzi rimasero stupiti, non smetteva mai di sorprenderli!
Ma nel momento in cui la bionda si alzò di scatto portandosi innanzi a lui, il biondo riprese conoscenza.
Non era morto, ma solamente molto stordito. Fortunatamente per l'occasione si era messo in testa di munire ognuno di loro di una Cotta di maglia, o una Maglia di Ferro. Quell'assemblaggio di piccoli anelli di fil di ferro avevano bloccato ogni arma possibile, a partire dalla lancia sino alle fiocine, sfociando anche nelle frecce e i dardi.
Si estrasse lentamente la fiocina, la guardò e la lanciò poco lontano. Ora guardava solamente Vör.
Vör che ora aveva stretto le braccia al petto come se stesse contenendo un dolore impareggiabile.
Vör che adesso le aveva allargate nuovamente ruggendo con tutta la forza in corpo.
Vör che in quel preciso momento.....

"Delle ali?"

Domandarono sbalorditi in coro i presenti, mentre alcuni; o almeno quelli ancora vivi; seguaci di Dagur, con Dagur in persona si scagliavano contro di lei.
Lei che aveva spiegato delle enormi ali nere e da quell'arancione che le attraversava occasionalmente, lei che ora scuoteva il capo cosi forte che la massa di capelli si sciolse lasciando libere le trecce che si posarono sulla pelle nuda della bionda.
E quella coda che gli era spuntata era cosi lunga che le estremità sfioravano i stivali di Gambedipesce che lentamente la percorse.
Nera come la notte, solo un nastro rosso la percorreva andandola ad intrecciare.
Il Kransen era li, fermo, aveva mantenuto la posizione eccetto che ora si era formato un vero e proprio diadema che incorniciava la fronte della ragazza che fece un passo avanti ruggendo contro gli altri.
Non appena i piedi toccarono terra, in quella medesima si creò una profonda crepa che fece rabbrividire i seguaci di Dagur.
Dagur brillava nel vedere come era cambiata, nel vedere come ora aveva eretto la schiena beandosi della sua altezza.
Di come alcuni segni rossi sulla sua pelle erano andati a formarsi, di come percorrevano le spalle sino a scendere sulle braccia; sui fianchi dove si incrociarono sul ventre sino a bloccarsi li.
Di come alcune squame si erano illuminate del medesimo colore e di come ora, come poche falcate la piccola si era alzata in volo.

"Bambolina, sarai mia.
O se lo sarai!"

Era intrattabile, era impossibile da gestire quella ragazza che veniva ogni volta presa da alcune funi che le andarono a cingere i polsi e le caviglie medesime.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: DeadlyNadder 92