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Autore: TheGirlWithEmeraldEyes    14/02/2015    2 recensioni
Gli Hunger Games non sono finiti... anzi... quelli veri iniziano ADESSO.
Tutti pensano che Capitol City sia stata completamente sconfitta. Ma non é cosí. Specialmente se consideriamo che ha ancora una carta da giocare. E poi c'é Gale, che é sparito e non si fa piú vedere. Siamo sicuri che Gale sia
veramente come lo pensiamo noi? Per Katniss sta per iniziare una nuova avventura. La ghiandaia imitatrice sta per tornare. Ma stavolta ci sará al suo fianco due nuove ghiandaiette... Siete pronti?
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Che gli Hunger Games piú epici di sempre abbiano inizio!
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Johanna Mason, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No.Non puó essere vero. Non DEVE essere vero... Non adesso... Quell'inno e quel logo sono stati banditi, vietati, censurati!!! Ormai l'inno di Capitol City mi ha invaso la mente e sta riportando in vita i ricordi di tutte le volte che l'ho ascoltato... 

Le prime volte nell'arena, tutte le sere, portava sempre la notizia della fine della vita di un ragazzo o di una ragazza che solo per il puro divertimento di Capitol City ha dovuto subire le sofferenze piú estreme... Poi quell'inno mi ha distrutto per la seconda volta la vita perché ha preceduto la trasmissione in cui Snow ha dichiarato che dovevo tornare negli Hunger Games... Poi le ultime volte. Quelle che mi ha fatto a pezzi piú di tutte. Perché dopo quella sigla ero costretta a vedere Peeta, manipolato da Snow che gli aveva modificato la memoria, insultarmi e allo stesso tempo soffrire nella battaglia tra ricordi veri e modificati. 

Per dirla in breve, quell'inno per me ormai significa "disgrazia imminente"...

Sento la mano di Peeta stringersi nella mia tremante ed i bambini che smettono di giocare avvertendo la tensione nell'aria.

Il simbolo di Capitol City lampeggia sullo schermo. Fra pochi secondi comicerá l'inferno, ma stavolta, me lo sento, sará mille volte peggio degli altri.

Il cuore mi batte all'impazzata, lacrime di sudore mi scivolano giú dalla fronte, pronte a mischiarsi alle imminenti lacrime per poi cadere a terra. 

"Calmati Katniss" cerco di pensare "CALMATI!" 

Tutto inutile. L'inno é finito. Il simbolo sta per sparire. Il mio respiro e quello di Peeta si fanno piú affannosi, riesco a sentire chiaramente ogni battito del mio cuore.

Il simbolo sparisce del tutto e appare al suo posto un uomo che non conosco. La sua faccia é solcata da lineamenti duri e spigolosi e nei suoi occhi neri si legge solo odio, odio e ancora odio. Voglia di distruggere. Voglia di sentire l'odore del sangue scorrere fluido fuori dalla sua prossima vittima. 

Voglio scappare, spegnere la televisione, rifugiarmi tra le braccia di Peeta e non uscirne mai piú. 

Ma non posso.

Vorrei, ma non posso.

Perché quell'uomo ha cominciato a parlare e la sua voce roca e vibrante mi é penetrata nelle ossa e mi impedisce di muovermi.

"Popolo di Panem! Sono Cordelius Dravingard, generale supremo delle forze di Capitol City! Voi ci avete tolto tutto, fino all'ultima stilla di onore, ma se pensateche ci siamo arresi vi sbagliate! Capitol City raderá al suolo ogni singolo distretto che non si unirá a noi! Pensate che non abbiamo le armi adatte? Ebbene, guardate qua..."

Cordelius si sposta dal centro dell'inquadratura e ci lascia contemplare in tutta la loro terribile micidialitá file e file di aereobombardatori, bombe atomiche,fucili, mitragliatrici e tante altre armi che ti colpiscono al cuore solo a guardarle. Il generale comincia a sogghignare. Il peggio sta per arrivare.

"Ho anche un messaggio per la vostra cara ghiandaia imitatrice... Il simbolo della vostra ribellione...Tutto é cominciato con te e tutto finirá con te! Che la fortuna sia sempre con te, Katniss Everdeen! Oh! Stavo quasi dimenticando di dire che il distretto 12 potrebbe essere ACCIDENTALMENTE distrutto..."

L'inno risuona di nuovo, poi piú niente. Lo schermo diventa nero. Come la mia mente. Non so cosa fare. Svenire? Scappare? Urlare? Cercare aiuto? Sono troppo scioccata per ragionare. Questo é veramente troppo. Il nero che si é insediato nella mia mente si propaga in tutto il corpo, fino a che non sento piú niente, non percepisco piú niente, non vedo piú niente. E solo adesso, posso finalmente perdere la coscienza ed allontanarmi da quell'inferno che scoppierá, o é giá scoppiato.

*************

Sento la brezza del vento accarezzarmi la guancia e le mani forti di Peeta tenermi salda in braccio. Mi sento cosí sicura... protetta... Se potessi resterei cosí per sempre. Mi sento in paradiso... lontana da quell'inferno che... "Aspetta un attimo..." Di botto mi ricordo di quello che é succeso e apro gi occhi di scatto, giusto in tempo per vedere Peeta che corre con me in braccio e Lucas e Emily che lo seguono a ruota e subito dopo la prima bomba cadere. In un secondo mi rendo conto che quell'arma micidiale ucciderá molte persone e tutto per causa mia. SOLO MIA. 

Prima ogni mio gesto provocava vittime, ora la mia sola esistenza é la scusa necessaria per mettere fine ad altre vite.

Basta. Di questo passo faró morire tutti. Tutti mi odiano. Non servo a nulla, sono solo l'ennesima arma usata da Capitol City per i suoi scopi. Se é vero che tutto finirá con me, allora vale la pena finirla subito.

Scendo dalle mani di Peeta e, senza ascoltare le sue urla, corro verso il punto in cui si sta per infrangere la bomba. Voglio vedere che altra scusa si inventerá Capitol City per uccidere quando io non ci saró piú. Voglio proprio vedere.

Mi fermo, aspettando che arrivi la mia fine. Pochi secondi e tutto sará finito. Eccola, la bomba. Venga pure, é ben accolta. 

-ALLA FACCIA TUA CAPITOL CITY!!!- urlo con tutto il fiato che ho in gola -ALLA FACCIA T...- non ho il tempo di finire la frase, perché un artiglio meccanico mi stringe cosí forte da farmi mancare il fiato. Ed in due secondi mi trovo a bordo di un Hovercraft troppo lontana dalla bomba per esserne ferita. 

Perfetto.

Chi é quel genio che vuol far durare di piú la guerra? Sará forse il nuovo grande capo che mi vuole strozzare a mani nude? Vorranno modificare anche a me la memoria? 

-La nostra ghiandaia fa ancora i capricci, eh?- irrompe una voce dietro di me. Riconoscerei dovunque quel tono sarcastico. 

-Johanna!- mi volto e la vedo. Non é cambiata affatto...

-Forse faresti meglio a guardare in basso, carina.- Mi dice in tutta risposta. 

Mi avvicino alla finestra e con orrore guardo le decine di corpi da cui la bomba ha strappato la vita. Un pensiero mi passa velocissimo per la mente: Peeta ed i bambini. DOVE SONO? Mi giro di scatto verso Johanna, mentre la mia faccia si contrare in una smorfia di dolore misto a rabbia. É di nuovo colpa mia. Sempre mia. Possibile che io riesca a combinare solo guai? Accidenti! Se non fossi corsa verso la bomba... loro... si sarebbero salvati... ACCIDENTI!

-Dovresti vedere la tua faccia adesso. Sei cosí rossa... poi capisco perché ti chiamano ragazza di fuoco...- possibile che Johanna debba sembre avere qualcosa da criticare?

-Il tuo sarcasmo non è quello di cui ho bisogno, JOHANNA. DOVE-SONO-LORO???!!!- le urlo in faccia. Sto provando mille emozioni e il senso di cortesia non é di certo tra queste...

-Uh lá lá...calmati o dovró ricorrere ad un estintore per spegnere le tue fiamme... Sono in quella stanza... Li hanno salvati un secondo prima di te...- mi risponde con tutta la tranquillitá del mondo -E dovresti imparare a controllarti...-

Imparare a controllarmi???!!! Ho rischiato di perdere la mia famiglia e dovrei CALMARMI???!!! A volte mi chiedose il suo cuore si é trasferito da qualche parte... Non le rispondo, corro verso la porta e, senza bussare, mi precipito dentro. 

Loro sono lá. Sani e salvi. La mia ira si trasforma incontrastabilmente in pianto e scoppio come un torrente in piena. Ma stavolta non sono lacrime di tristezza. Sono lacrime di gioia che con la loro purezza stanno lavando via la furia imbestialita che prima si era impossessata di me. 

Guardo Peeta. Lui guarda me. In uno sguardo ci diciamo tutto.

-Non farlo mai piú.- mi impone severamente -Promesso?-

-Promesso. E tu mi devi promettere che conterrai questa bestia impazzita. Okay?-

-Okay.-

-Ce la farai?-

-So già cosa fare.-

Mi prende il viso tra le mani, mi asciuga le lacrime e poi mi bacia come non aveva fatto mai.

Spazio dell'autrice:
Piaciuto il secondo capitolo? 
Spero di sí!
Ci tengo anche a dirvi che da domani sará disponibile il terzo capitolo, dove comincerá la vera avventura! State pronti/e!
   
 
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