Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Alex_Beilschmidt    14/02/2015    1 recensioni
Ora Thneedville, ormai chiamata Greenville, è tornata com'era in origine: gli alberi veri invece di quelli di plastica, il cielo di nuovo blu e cristallino... La foresta è tornata. Ted ha davvero dato il meglio di sé, riportando alla città un bene di cui era stata da tempo privata; ha compiuto la sua missione, ed Audrey ora è sempre al suo fianco, e lui non può che esserne felice. C'è però qualcosa che lui non sa ancora. Toccherà a voi scoprire in quale avventura si lanceranno Ted, Audrey ed Once Ler. Con la compagnia di Gru, Lucy e le bambine da Cattivissimo Me (2), vi auguro una buona lettura e di divertirvi ;) Alex
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Audrey, Lorax, Once-ler, Ted, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Passarono le settimane, giorno dopo giorno, ogni singola ora era sfruttata al meglio da Ted. Le vacanze estive sarebbero finite tra pochi giorni ed Audrey sarebbe presto tornata a Greenville, finiti gli studi all'estero, e Ted voleva stupirla, quando si sarebbero rivisti. Lui sapeva che l'ecosistema... L'AMBIENTE e le piante erano una cosa molto importante per lei. Lei ci teneva, e lui teneva a lei. Voleva seguire i corsi con lei, STARE insieme a lei. Le scuole avrebbero riaperto non appena avrebbe ricominciato l'anno scolastico e, anche se sapeva che per la sua età non sarebbe stato ammesso allo stesso liceo di Audrey, avrebbe voluto che lei lo avrebbe invitato a studiare a casa sua, una volta o due, o magari seguire dei doposcuola sull'argomento insieme.
''Ecco fatto!'' pensò entusiasta Ted quella mattina, mentre stava mettendo in una borsa a tracolla un quaderno ed una penna. Poi prese il suo casco e correndo verso l'uscita di casa sua, grido ''Io vado, Nonna! Ci vediamo dopo!''. Stava per uscire, quando questa lo fermò afferrandolo per un braccio; ''Ah! Non vorrai uscire con la pioggia senza ombrello!'' lo rimproverò porgendogliene uno, per poi salutarlo ''Ciao!''. Montato sul motorino, il ragazzo percorse la stessa stradina che percorreva tutti i giorni, proteggendosi solo con il casco, incurante dell'acqua che a lui non sembrava così tanta. Sentiva un rumore in lontananza. Un rumore che diventava più intenso, ogni metro che si avvicinava alla sua meta. Quel rumore ripetuto non gli piaceva. Non capiva quale fosse la sua provenienza. Ma lo scoprì non appena si avvicinò abbastanza alla casa di Once Ler. Vide dei furgoni bianchi, due ne erano, con una croce rossa sopra, ed una scritta: ''Pronto soccorso'' lesse a bassa voce. Ansia. Cos'era successo? Raggiunse la porta, la aprì... ''AH! Oh, scusa, ragazzino,'' un uomo gli bloccò l'entrata ''ma l'edificio è inaccessibile, al momento. Attendi qui fuori...''. Ted era sempre più confuso, e la tensione aumentava ogni secondo, ma sapeva che in quel momento non avrebbe potuto fare altro che aspettare pazientemente e fare ciò che gli veniva detto. Si sedette su uno degli scalini di fronte al portone, cercando di sentire il più possibile quello che stava accadendo dentro. Anche la pioggia diventò più intensa. Alcuni minuti dopo, gli addetti trasportarono una barella con un telo sopra... e qualcuno. Mentre il primo furgone, sul quale fu caricato l'oggetto, stava per partire, una donna lo raggiunse e gli chiese ''Vuoi un passaggio? Ti portiamo all'ospedale, dopo di che chiameremo i tuoi genitori.'', ''M-Mi farebbe un piacere, g-grazie'' accettò lui balbettando leggermente, prima di entrare nel mezzo di trasporto. Arrivati all'ospedale, venne accolto da un'infermiera alla quale diede il numero di cellulare della madre e che lo fece sedere su una delle sedie nella sala d'attesa dell'edificio. Non passarono più di cinque minuti che un giovane infermiere lo raggiunse di corsa: ''Buongiorno, scusa, vorrei... Farti delle domande...''. Ted acconsentì. ''Benissimo... Conosci un certo Once Lette?''; ''E' Once Ler,'' lo corresse ''e comunque, sì''. ''Ok. Conosci i familiari di questa persona?'' continuò l'altro ''E, se sì, sai dirmi il nome e come contattarli?''; ''Se non mi sbaglio, non dovrebbe averne'' rispose sinceramente il ragazzo, prima che arrivò sua madre, accompagnata dall'infermiera: ''Tesoro, come stai? Tutto ok!?'' chiese preoccupata. Subito un medico li raggiunse portando con se alcuni documenti e sistemandosi con un dito la mascherina lasciata cadere attorno al collo: ''Il paziente non ce l'ha fatta, mi dispiace'' e immediatamente si congedò, dirigendosi verso un ufficio. ''Chi non ce l'ha fatta!?'' domandò Elena, mentre s'incamminò con Ted verso l'uscita, ed egli le raccontò di Once Ler, del seme, di come questo lo aiutò... E in un attimo furono entrambi a casa. Ora Ted era di nuovo solo. Le giornate ripresero ad essere infinite e vuote. Gli faceva strano ammetterlo, ma anche lui sapeva benissimo che da quando frequentava Once Ler non si sentiva in quel modo, non si sentiva più così solo. Le sue giornate avevano trovato un 'senso'. Passò il giorno dopo rinchiuso in camera sua, ripassando le lezioni di Once Ler con gli appunti che aveva scritto sul quaderno che portava con sé ogni volta. Guardava anche alcuni disegni che aveva fatto insieme a lui, ridendo leggermente e con un po' di malinconia. ''Se non ci fossero così tanti anni di differenza tra di noi'' pensò lui ''potrebbe essere il mio migliore amico''. Il giorno dopo ancora, tornò nella foresta per riprendere il suo motorino, e trovò alcuni operi che facevano a pezzi la casa, smontandola mattone dopo mattone. Stava per raggiungere uno di questi per chiedere delle spiegazioni, quando uno gli si trovò alle spalle e lo rimproverò ''Cosa ci fai qui, ragazzino? Ci sono dei lavori in corso, è pericoloso!''. ''Perché state... DISTRUGGENDO questa casa?'' chiese il ragazzino un po' irritato; ''Ora che non c'è più nessuno a vivere in quest'abitazione, la legge dice che dev'essere rimossa dal territorio, in quanto non riconosciuta dal comune di Greenville''. ''Ma perché-'' Ted stava per fare un'altra domanda, prima di essere interrotto dal lavoratore che, seccato, gli disse ''Ragazzo, qui c'è molto lavoro da fare; prendi questo e torna a casa!'' porgendogli una borsa nera di stoffa e spingendolo leggermente dalla parte opposta della zona di lavoro. Non aprì la busta finchè non se ne tornò a casa sua. Una volta nella sua stanza, la prese e la poggiò sul sul letto, osservandola nei suoi 40-50cm di altezza, mentre stava seduto sulla sedia, con il braccio sulla sua scrivania e tenendosi la testa con questo. Non passarono più di cinque minuti prima che si alzasse per sbirciare cosa ci fosse dentro. Infilò una mano. Sentì qualcosa di morbido. Afferrò quel qualcosa e lo tirò fuori: ''Dei vestiti?''. Li distese alla meno peggio sulle coperte blu del letto per analizzarli meglio: ''Una camicia bianca... Un gilet grigio, e... Dei pantaloni a strisce? Sul serio!? Oh, ci sono anche delle scarpe.''; guardò poi il vestiario nel suo insieme: ''Sembra l'outfit di mio nonno quando era giovane... Beh, forse si vestiva così... Non l'ho mai visto...''. Subitò ricominciò a frugare nel borsone. Trovò una foto. ''La cornice sembra piuttosto costosa... Aspetta, chi sono quelli...?'' disse a bassa voce cercando di riconoscere le figure sfocate. ''Dev'essere finita dentro a dell'acqua... Non ci sono altro che macchie di colore: rosa, blu, arancione... verde...''. Continuò ad osservare attentamente la fotografia finchè non sentì il suo cellulare squillare: ''Pronto?''. ''Ciao  Ted, come stai?'' gli chiese una ragazza, lui quasi incredulo domandò ''Audrey, sei tu!?'' e, quando sentì la sua conferma, continuò ''Audrey, come stai? Mi sei mancata tanto! Com'è andata la gita?''. ''Benissimo, grazie! Senti, domani pomeriggio si torna a casa, e noi tutti arriveremo alla fermata del pullman alle tre e mezza. Dato che i miei lavorano, ti va di venirmi a prendere? Poi potremo passare il resto della giornata insieme, se non hai niente da fare''. Senza pensarci due volte, accettò e passò il resto della giornata a preparare il discorso, a fantasticare sul loro 'appuntamento'... Il pomeriggio dopo, alle tre e mezza spaccate, alla fermata Ted vide il veicolo pieno di giovani studenti arrivare; questi, una volta scesi dal mezzo, si sparpagliarono ovunque, a macchia d'olio, e Ted finalmente riuscì a riconoscere la ragazza tanto attesa ''Audrey!!'' e la raggiunse correndo ''Ciao, com'è andato il viaggio?''. ''Bene, grazie!'' rispose lei sistemandosi la spallina della sua tracolla gialla ''Guarda, ho scattato delle foto. A casa te le faccio vedere...''; ''Perfetto! Vieni, ti do un passaggio'' propose lui prima di mettersi il casco, per poi montare in sella. Presto giunsero a casa di lei, ed andarono nella camera da letto di Audrey. Questa poi mostrò al ragazzo le fotografie, raccontandogli delle sue ultime giornate, mentre lui ascoltava con molto interesse ogni sua parola. Finalmente Ted aveva di nuovo qualcuno con cui poteva parlare liberamente di ciò che voleva. In fondo, non era per caso lui, che si era fatto in quattro per portarle un albero vero? Tra chiacchere e giochetti, il pomeriggio sembrò durare solo una manciata di minuti e presto arrivò la sera: ''Si è fatto tardi... Penso che dovresti andare'' disse Audrey. ''E tu resti da sola?'' chiese premurosamente lui, e lei rispose ''Non ti preoccupare, mia mamma arriverà fra pochi minuti. Ti piacerebbe se ci vedessimo anche domani?''; ''Sarebbe fantastico! Facciamo a casa mia?''.  Dopo essersi salutati, Ted prese la via verso casa. Aprì la porta... ''Ted, sei tu!?'' lo chiamò Elena avvicinandosi a lui ''Ted, tesoro, ti sei divertito?''. Ted ebbe il tempo solo per rispondere con un 'sì', che la madre, tornandosene in cucina, gli disse ''Oh, poco fa è arrivato un tuo amico che ti cercava, così l'ho fatto aspettare in camera tua''. ''Ok!'' ted salì le scale ed aprì la porta della sua stanza, vedendo che seduto sul suo letto c'era un ragazzo alto e magro, aveva gli occhi azzurri, i capelli neri ed indossava un vestito di un verde sbiadito e mal andato; questo lo salutò con la mano ''Ciao...''

ANGOLO DELLA PAZZA: Ciao a tutti e ben tornati ad una nuova putata di Cotto&Mangiato!! [Ehm, Alex, questo non è Cotto e Mangiato...] Ah no? [No... Ora devi presentare il nuovo capitolo della tua fanfiction] Quale fanfiction? Quella con Elsa e Jack? [No, l'altra... Quella dove c'è anche Once Ler] Oh sì, giusto! Scusate per i nostri *ahem!* problemi tecnici. Sicuramente avrete capito chi è arrivato a fare visita a Ted. Sì? Sì, esatto, il ragazzo delle pizze! Bravissimi, avrei scommesso che non sareste mai giunti a questa logica conclusione! Comunque, ora sapete anche come ho passato il mio San Valentino... A scrivere! Perché non c'è amore più grande di quello che io provo per questo fandom [oppure perché sono solo una povera sfigata che non piace a nessuno -_-''] Maaaa a parte questo, voi che leggete spero siate passando un San Valentino in compagnia! Ma se non è così, potete sempre passarlo con me, leggendo questo capitolo... Ad ogni modo, passiamo al quiz: Cosa faranno Once Ler e Ted nel prossimo capitolo?
A-Quando arriva Audrey, litigheranno perché sono entrambi innamorati di lei;
B-Audrey non arriva, quindi Ted chiede ad Once Ler di venire con lui a vedere se le cose sono tutto a posto;
C-Ted racconta ad Once Ler che casa sua e tutte le sue cose sono state distrutte, e quando arriva Audrey discutono insieme per trovare una soluzione.
Per ora è tutto, vi lascio. Baci, Alex<3

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