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Autore: northerntrash    14/02/2015    1 recensioni
"Grazie per aver ascoltato" disse Thorin, alzandosi in piedi. "Spero di poter ricambiare il favore, un giorno."
L'uomo nel letto non rispose, ma dato il fatto che era in coma da più tempo di quanto Thorin lo conoscesse, non fu del tutto sorpreso.
Bagginshield Modern AU | SlowBurn | Not a somnophilia story | Storia originale su Archive of Our Own | 38 capitoli
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Bilbo, Dìs, Fili, Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della Traduttrice
Pubblicazione speciale anticipata per San Valentino! :D
Vi ricordo che il rating di questo capitolo è ROSSO.
Buona lettura ♥

 
Capitolo 31


La porta sul giardino sul retro rimbalzò sul muro della cucina; Bilbo suppose che c'era da aspettarselo, siccome ci era praticamente caduto addosso per aprirla, sbattendo la schiena contro il legno quando Thorin gli fu addosso.

Si sarebbe ritrovato pieno di lividi la mattina dopo, riuscì a osservare quando il suo fianco urtò il bancone, ma non riusciva ad importagli; le mani di Thorin trovarono il bordo del bancone e lo spinsero contro di esso, bloccandolo sul posto con il suo corpo, i suoi fianchi premuti contro i suoi, ruotando incessantemente, sfregando la sua erezione contro quella di Bilbo.

Avrebbe potuto gemere alla sensazione, ma la bocca di Thorin era premuta sulla sua, alternando tra il mordergli il labbro in preda a qualcosa di simile a fame e il baciarlo con quelli che sembravano anni di frustrazione accumulata, e Bilbo poté solo a tirare i bottoni della camicia di Thorin finche non fu aperta sul suo petto, permettendogli di tracciare le linee decise dei suoi pettorali fino alla profonda v dei fianchi, i peli ruvidi che si infittivano appena prima di scomparire sotto l'elastico dei boxer.

Faceva ancora tanto caldo, troppo caldo, ma non glie ne poteva importare di meno, non poteva fermarsi, e le sue mani scivolarono sotto quell'elastico, senza avere abbastanza spazio per entrare completamente, ma ora poteva sentire la sua erezione, e fece scorrere le dita sulla pelle morbida della punta, e Thorin gemette sulla la bocca di Bilbo e le sue mani furono improvvisamente e inaspettatamente rimosse quando Thorin si spostò.

Ma poi ci furono delle mani sulle sue cosce, e Bilbo fece accarezzò con le dita la pelle nuda degli avambracci di Thorin, la camicia a quadri arrotolata ai gomiti, e poi i suoi palmi trovarono il bancone dietro di sé per aiutare quando Thorin lo spinse sulla superficie; le sue gambe si avvolsero intorno alla schiena di Thorin e improvvisamente gli venne in mente il loro primo bacio, lì in quella stessa cucina.

Sembrava fosse passato molto più tempo da allora, e se ne meravigliò per un momento, quando Thorin si staccò via dal bacio, strattonando impazientemente la maglietta di Bilbo; inarcò la schiena mentre lui gliela tirava su sopra la testa, ma non appena fu gettata sul pavimento le sue mani furono nella massa nera dei capelli di Thorin e quella bocca trovò la clavicola di Bilbo, l'incavo alla base della sua gola, la curva della sua spalla, leccando e succhiando e la testa di Bilbo ricadde all'indietro, il respiro improvvisamente corto e affannoso, cercando un appiglio sulle spalle di Thorin contro l'assalto di impetuosi baci a bocca aperta.

"Lentiggini," Thorin mormorò contro la sua pelle, sul punto poco al di sopra del suo pettorale sinistro dove ce ne era una spruzzata, residui di una lontana vacanza in bicicletta nel sud della Francia; la sua voce era bassa e rovente, e mise al lavoro i denti per far comparire un segno scuro sopra di esse, premendovi un bacio leggero e veloce dopo aver finito, poi si abbassò per crearne un altro sulla sua pancia morbida, appena sotto le costole. 

Sembrava che delle catene d'acciaio si fossero improvvisamente spezzate, e le mani di Thorin erano ovunque, unghie premevano nella schiena di Bilbo prima di spostarsi alle sue cosce, tastando l'erezione gonfia ancora ingiustamente (nell'opinione di Bilbo) intrappolata nei suoi jeans, estraendogli un gemito soffocato prima di ritornare sulle sue cosce, facendosi strada con la lingua nella bocca di Bilbo mentre lo sollevava, quasi inciampando spostandosi dal bancone per incespicare verso il soggiorno.

Lui stava spingendo la stoffa della camicia di Thorin, cercando di avere accesso alla larghezza delle sue spalle, per sentire la tensione di quei muscoli sotto le mani, ma non c'era spazio e la stoffa rimase impigliata tra i loro corpi, e mentre gemeva di frustrazione Thorin inciampò, trovando un muro su cui premere Bilbo mentre aggiustava la presa.

Bilbo era certo che non sarebbe stato in grado di camminare in quel momento, figuriamoci portare un altro, quindi non protestò quando la sua schiena colpì il muro forse un po' troppo forte per andare bene, si limitò ad usare l'opportunità per liberare il materiale; si raccolse intorno alla metà della sua schiena, ancora preso sui gomiti di Thorin, ma gli lasciava le spalle nude, e mentre Thorin si raddrizzava per muoversi di nuovo Bilbo premette la bocca sul profilo duro del suo trapezio, il triangolo tentatore che andava dalla clavicola al collo, mordendolo accidentalmente un po' più forte di quanto volesse quando Thorin mosse i fianchi di Bilbo, strofinando la sua erezione, gonfia quasi in modo doloroso, contro il proprio stomaco.

Non seppe dire se era stato un incidente o no, ma a Thorin non sembrò dare fastidio il modo in cui Bilbo l'aveva morso, se la maniera con cui lasciò cadere Bilbo sul divano senza troppe cerimonie prima di lanciarsi praticamente addosso a lui era di qualche indicazione.

"Tu," Thorin riuscì a dire, contro la bocca di Bilbo, "Tu."

Finì di sfilare la camicia a Thorin, lanciandola con inusuale noncuranza oltre il tavolino - sua madre non avrebbe approvato il fatto che non l'aveva ripiegata bene, ma poi, ringraziando il cielo, sua madre non era lì in quel momento.

"Ho bisogno di te," disse senza fiato, quando Thorin si sollevò da lui, sorreggendosi su una mano mentre l'altra cercava i bottoni dei pantaloni di Bilbo, e Thorin si bloccò, solo per un momento, e poi la sua mano cambiò direzione e prese il suo viso, delicatamente, quasi con tenerezza, inclinandogli la mascella per premere un delicato, profondo bacio sulla sua bocca, qualcosa di dolce, e poi Thorin tornò a mormorare contro la sua pelle, facendosi strada con la bocca giù per il petto di Bilbo, le parole perse nel suono di respiri pesanti e dello scricchiolare del divano sotto di loro, il frusciare della stoffa e il graffiare delle unghie di Bilbo sul cuoio mentre cercava qualcosa, qualunque cosa, alla quale aggrapparsi.

Pensò di cogliere la parola amore, ma non poteva esserne certo, e poteva non significare quello che avrebbe voluto.

E poi alzò i fianchi per permettere a Thorin di abbassargli sulle cosce i jeans e l'intimo, e una lingua calda scorreva nell'incavo del suo bacino, una guancia che gli sfiorava l'erezione, e l'improvvisa stimolazione di quella che ormai era quasi una barba corta fu quasi troppo: i suoi fianchi sussultarono e inarcò la schiena sul divano, mordendosi il braccio per impedirsi dall'emettere un suono osceno quando Thorin lo prese in bocca, bloccando i movimenti involontari dei suoi fianchi con una mano.

"Thorin," disse, anche se fosse fu più un gemito che una reale parola, e l'altro uomo mormorò intorno a lui, una vibrazione piuttosto deconcentrante che fece stringere i muscoli del suo addome. Bilbo affondò i denti più in profondità mentre Thorin si muoveva su e giù, il leggero sfiorare dei denti sulla pelle sensibile proprio sotto la punta che gli faceva rizzare i capelli sulla nuca.

Thorin tolse la bocca e la sua mano ne prese il posto, accarezzandolo su e giù in un ritmo fastidiosamente lento, e Bilbo sospirò quando succhiò la pelle morbida dell'attaccatura della coscia, e allungò l'altra mano sul viso di Bilbo, premendo due dita contro la sua bocca finché lui non le prese, sfiorandole con i denti.

Poi una premette dentro di lui, il pollice di Thorin che accarezzava in cerchi rassicuranti sul suo perineo, e se non era certo di quando le sue mani si erano spostate era solo perché lui era ancora lì a mordicchiargli la pelle, distraendolo completamente.

"Camera da letto," ansimò, quando Thorin strofinò contro qualcosa dentro di lui che gli fece liquefare la colonna vertebrale e gli bloccò il respiro, per un momento. "Camera da letto, ti prego."

Thorin annuì, tirandosi indietro ma baciando Bilbo anche quando lo tirò su a sedere. Lui dovette calciare via i pantaloni ancora intorno alle sue gambe, e poi furono in piedi, baciandosi ancora, muovendosi verso il corridoio; Bilbo urtò il tavolino con il ginocchio e lo stipite della porta con il gomito, e Thorin imprecò sulla sua bocca quando quasi inciampò nell'angolo del tappeto, ma non interruppero il bacio frenetico persino mentre Bilbo armeggiava con i jeans di Thorin, i suoi tentativi di toglierglieli in qualche modo sabotati dal fatto che lui sembrava star facendo del suo meglio per farlo finire lì e ora, nel corridoio, se il modo in cui stava strofinando su e giù con decisione era di qualche indicazione.

Trovarono la camera da letto con una certa difficoltà, e Bilbo cadde sopra di Thorin dopo che il retro delle sue ginocchia ebbe urtato il letto e lui fu crollato all'indietro sulle lenzuola. Bilbo si mise a cavalcioni sulla sua vita, potendo finalmente tirargli via i pantaloni, le ginocchia ai lati dei fianchi di Thorin; mani accarezzavano delicatamente il suo bacino, la sua pancia, sui suoi fianchi, muovendosi con veloce sicurezza per mappare più pelle possibile.

"Comodino," biascicò Thorin quando Bilbo finalmente riuscì ad abbassargli i jeans sulle ginocchia; Thorin li calciò via e Bilbo si sporse su di lui, spingendolo giù mentre rovistava nel cassetto.

Lanciò la bottiglietta a Thorin e dopo un momento un dito freddo fu di nuovo dentro di lui, ora scivoloso e incalzante, e Thorin lo baciò di nuovo come se fosse l'unico modo per sopravvivere,; Bilbo si ritrovò a sciogliersi contro il suo petto mentre veniva aperto con una feroce ma tenera determinazione, sollevò un po' il petto per prendere se stesso e Thorin, riuscendo a stento ad avvolgere entrambe le loro lunghezze in una mano, e la fece scorrere su e giù, lentamente, stuzzicando.

Bilbo gemette quando un secondo dito fu premuto dentro di lui, e poi un altro, il lubrificante troppo freddo sulla sua pelle accaldata, il collo imperlato dal sudore; Thorin si sollevò e fece scorrere la lingua sulla sua gola, assaggiandolo e mordicchiando la sua pelle.

Basta, era quasi troppo ora, e Bilbo non era certo di poter durare ancora a lungo; si sedette, ancora in ginocchio, e infilò l'anello di gomma che aveva preso dal cassetto su di Thorin.

Incrociò il suo sguardo, e c'era così tanto fuoco in esso, tanto affetto, che dovette guardare da un'altra parte perché gli faceva stringere qualcosa in gola; poi si abbassò, facendo passare la grossa lunghezza attraverso l'anello di muscolo con solo un lieve bruciore, e poi Thorin fu dentro di lui, e lui si mosse, con cautela, su e giù. Una volta, due, prima che i fianchi di Thorin si muovessero per accordarsi ai suoi, aumentando il ritmo, le sue mani ai lati delle sue spalle e le cosce che cominciavano a dolore mentre si incontravano ad un ritmo feroce e disperato, ancora e ancora, il suono dell'incontro dei loro corpi che risuonava nel silenzio della stanza, ma poi Thorin spostö lievemente i fianchi, quella sensazione terribilmente meravigliosa ritornò quando trovò quella parte di lui, ed emise un rumore basso e irregolare per rompere il silenzio, e si sporse in avanti, lasciando che Thorin spingesse più in profondità, il viso sopra quello dell'altro; respirava troppo pesantemente per baciare Thorin decentemente ma comunque tracciò il suo labbro inferiore con la bocca mentre si muovevano l'uno contro l'altro; i loro respiri bollenti sulla loro pelle.

"Quasi," Thorin sussurrò, quando una scintilla di piacere fece serrare Bilbo intorno a lui, ed emise un suono gutturale quando lui affondò un po' di più, prendendolo un poco più in profondità; la sua voce era distrutta, e Bilbo fece del suo meglio per ricordarla, perché non c'era niente che voleva di più di poterla immaginare di nuovo.

"Bilbo," disse ancora, e non era giusto quanto meraviglioso suonasse, così, inebriato e un po' perso mentre spingeva su, a fondo dentro di lui, e poi la sua mano trovò l'erezione di Bilbo, spargendo con il pollice il liquido che si era raccolto sulla punta in un lento, dolorosamente lento cerchio per un istante prima di stabilire un ritmo veloce, rasentante la stimolazione eccessiva. Il piacere cominciò a concentrarsi quasi troppo velocemente nel suo petto, caldo e crescente, e ansimò quando l'altra mano di Thorin lo ritirò giù perché lo baciasse, tirando tra i denti il labbro inferiore di Bilbo mentre lo strofinava con movimenti risoluti, e poi venne sulla pancia di Thorin, il piacere che si impennava, schiantandosi attraverso di lui; i fianchi di Thorin tremarono e spinse una, due, tre volte, la testa rovesciata all'indietro, capelli scuri sparsi sulle lenzuola.

Il fragore di un tuono risuono da qualche parte in lontananza.

Bilbo dovette controllare un attimo, per assicurarsi di essere ancora in grado di respirare.

Lo era; precariamente in effetti, ma lo era ancora.

Le sue dita spinsero all'indietro i capelli di Thorin, e l'altro aprì gli occhi, guardandolo.

"Perfetto," disse a Bilbo, la voce bassa. "Tu sei quello perfetto."

Bilbo sorrise, e fece cadere la testa sul petto di Thorin, ansimando ancora lievemente.

"Uomo ridicolo," gli disse, e sotto di lui, poté percepire la risata di Thorin.

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La mattina dopo si svegliò con il profumo di caffè nell'aria, il tamburellare costante della pioggia sul terreno fuori, e il distante mormorio di una voce; strofinò gli occhi sulla stoffa calda del cuscino e si tirò sui gomiti, guardandosi intorno assonnato.

"Mmf," bofonchiò, e ricadde giù.

Allungò un braccio, ma il letto accanto a sé era vuoto, e lui brontolò nel cuscino, inarcando la schiena. Le sue cosce dolevano piacevolmente e l'aria fredda dalla finestra aperta gli scorreva sulla schiena nuda; alzò lo sguardo sulle tende gonfie, macchiate di scuro sull'orlo per la pioggia. L'umidità era finalmente scoppiata, e con un sospiro tastò le coperte, cercando un angolo da tirare per coprirsi e ripararsi dalla brezza.

Era più freddo, si rese conto, perché il calore del corpo di Thorin era sparito dal letto.

E parli del diavolo; la porta della camera da letto si aprì per lasciar entrare Thorin, nudo e scompigliato, e i peli sulle sue braccia si rizzarono quando incontrò lo spiffero.

"Buongiorno," disse, seguendo ogni movimento di Thorin.

"Hai dormito bene?" chiese Thorin, e Bilbo annuì, allungando la mano per sfiorare il fianco di Thorin mentre passava.

"Molto. Non dovresti essere a lavoro?" chiese Bilbo, un po' confuso, lanciando uno sguardo alla luce che filtrava dalla finestra, abbastanza forte nonostante la senza dubbio pesante coltre di nuvole che oscurava il sole.

"Te ne vai domani," disse piano Thorin, posando due tazze di caffè sul comodino, e andò a chiudere la finestra. "Penso che Dwalin possa badare al negozio per oggi."

"Oh?" disse Bilbo, rotolando sul fianco. "E cosa pensavi di fare con questa giornata?"

"Beh," disse Thorin, e anche se la strana tristezza nei suoi occhi c'era ancora, si alleviò un po', e gli angoli della sua bocca si sollevarono. "Pensavo, per cominciare, che sarei tornato a letto."

"Mmhmm," rispose l'altro, il materasso si abbassò accanto a lui quando Thorin si risedette. Bilbo fece scorrere la mano sul suo fianco nudo, tracciando le linee del suo tatuaggio.

Non aveva ancor capito perché Thorin avesse un uccello intorno al torso; accarezzò con le dita le penne di un nero bluastro di quello che poteva essere un corvo, o un corvo imperiale, prima di tirargli lievemente il braccio.

"E cosa dopo che sei tornato a letto?" chiese, la voce tenue, e Thorin lo assecondò, stendendosi accanto a lui. Tirò le lenzuola che coprivano Bilbo, rifugiandosi anch'egli sotto di esse, e premette il suo corpo freddo contro di lui,

"Mi piacerebbe stringerti," disse, la voce bassa, e il sentimento dolce e onesto in essa fece stringere qualcosa nel petto di Bilbo, rendendogli difficile respirare. Un braccio avvolse la sua schiena e lo tirò più vicino. "Se a te va bene. E poi magari non uscire dal letto per il resto della giornata."

"Suona perfetto," Bilbo rispose; la bocca di Thorin trovò la linea della sua mascella, premendovi caldi baci a bocca aperta.

Ansimò lievemente quando Thorin trovò il leggero segno di un livido dalla notte precedente.

"Si può decisamente fare."

Bilbo prese la mascella di Thorin poi, e lo tirò su per dagli un vero bacio di buongiorno, e fece del suo meglio per cancellare dalle loro menti il pensiero della separazione.
 

..Continua.


Note della Traduttrice - repriseI
Si.. ok. Uhm. Non ho mai scritto smut in vita mia e tradurlo non è stato più semplice. Soprattutto perchè l'ho sempre letto solo in inglese, quindi non sono certa delle parole che ho usato *risata imbarazzata*
E come minimo ci sono un'infinità di errori. Uhm
si


Alla prossima!
- Kuro
 
   
 
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