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CAPITOLO 9

“Gabriel, ti prego... stai zitto. Solo perché io e Dean ti abbiamo perdonato non significa che abbiamo dimenticato cosa hai fatto,” disse Castiel, rifacendo il nodo alla cravatta per quella che era forse l'ottava volta.

“Però ha funzionato, o no?”

Castiel gli lanciò un'occhiataccia che però si trasformò subito dopo in un sorriso.

Il campanello di casa Novak suonò, e Castiel trasalì, lasciando perdere il nodo così com'era.

“E... Gabe?” lo fissò Cas, prima di andare ad aprire la porta,

“Mh?”

“Grazie.”

Gabe attirò il fratellino a sé, stringendolo in un abbraccio.

“Vai a prenderti il tuo uomo, Cassie,” gli disse infine, con una pacca sulla schiena.

“Sono o non sono lo stronzo più fortunato del mondo?” disse Dean alla porta, sorridendo a Castiel. Anche Dean era vestito in modo elegante; aveva prenotato in un ristorante di lusso, sebbene entrambi fossero più tipi da hamburger e patatine, ma Dean aveva insistito sul fatto che almeno il primo appuntamento doveva essere speciale.

“Ciao, Carver,” gli rispose Castiel.

“Hey, Jimmy. Dove sei nato, in una fattoria?” gli chiese, avanzando di un passo e sistemandogli il colletto della camicia ed il nodo alla cravatta.

Castiel sorrise e si lasciò trasportare dai brividi che le mani di Dean gli provocarono.

* * *

“Dean, è meglio se guidi guardando la strada. Io non vado da nessuna parte,” gli disse Castiel nell'Impala, diretti verso il ristorante.

“Sei bellissimo, Cas. Te l'ho già detto?”

“Almeno cinque volte negli ultimi dieci minuti. Ma... continua pure,” lo provocò Castiel.

“E mi piace che concludi sempre i tuoi messaggi con il punto.”

Castiel sorrise, pensando a quanto fosse fortunato.

* * *

La serata fu a dir poco magnifica. Ad ora tarda, Dean accompagnò Castiel a casa, che lo pregò di parcheggiare in fondo alla via, nel caso Gabriel avesse deciso di spiarli dalla finestra non appena avrebbe sentito il rumore dell'Impala.

Il maggiore dei Winchester insistette comunque sull'accompagnare Castiel di fronte a casa, e così, dopo aver lasciato la macchina più indietro, si incamminarono sul marciapiede. Ricordarono alcune cose che si erano scritti nelle settimane precedenti; non mancò l'imbarazzo per tutto il tempo che avevano flirtato, protetti dall'anonimato. Castiel ammise che quando Dean gli mostrò il bagno di casa sua, si ricordò il messaggio in cui Carver lo invitava a farsi una doccia con lui.

Dean fermò Castiel a pochi metri da casa, e gli strinse la mano. Si guardarono negli occhi e nonostante fosse buio i loro occhi si illuminavano a vicenda. Cas si inumidì le labbra, notando che Dean seguì il movimento con la bocca appena aperta.

“Dean,” sospirò Castiel.

“Castiel...” continuò l'altro, chiudendo lo spazio tra i due corpi ed assaporando infine le labbra di Cas.

* * *

“Idioti,” bofonchiò Bobby di fianco ad Ellen, dietro al bancone della Roadhouse, ricevendo una gomitata sul fianco dalla donna.

Erano passate tre settimane dalla prima uscita ufficiale di Dean e Castiel ed ovviamente fu Gabriel ad avvisare tutti che, in un modo o nell'altro, il suo piano aveva funzionato.

“Vorrai dire nostro,” disse Sam, bevendo il terzo boccale di birra.

“In realtà tu fai parte della prima parte del piano. Ricordi? Vedere il numero di Carver sul telefono di Cas affinché lo riconoscessi come numero di Dean.”

“Volete per favore smetterla tutti quanti?” chiede Dean con tono secco ma scherzoso, seduto di fianco a Castiel.

“Shh,” gli sospirò quest'ultimo all'orecchio, prima di voltargli con delicatezza il viso verso di sé e baciandolo teneramente.

“Eew, potete evitare?” chiese Sam con un verso.

Gli altri amici, Chuck, Balthazar, Jo, Ash e Garth, si unirono ai versi ed alle risate che ne seguirono.

“Aspetta soltanto quando racconteremo questa storia al vostro matrimonio,” concluse infine Gabriel, facendo un occhiolino e scartando l'ennesima caramella della serata.

* * * * * * * * * *

“E questa è la storia di come Sam, ordinando una Caesar Salad, ci ha portato qui oggi,” continuò Gabriel, “sperando di non avervi annoiato molto, vi chiedo ancora un brindisi per i nostri sposini. A Castiel e Dean, che possiate sempre comporre il numero giusto da oggi in avanti!”

Parenti ed amici portarono i calici in alto per poi fare un sorso di spumante. Ci furono grida di gioia ed applausi, e Castiel si girò verso Dean, sempre con la mano stretta alla sua sua.

“Ti amo, Carver.”

“Ti amo, Jimmy.”



*************** FINE


[E siamo giunti alla fine :) Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno letto, commentato, seguito questa storia. Davvero, grazie! Spero che anche quest'ultimo capitolo, seppur breve, sia stato di vostro gradimento. Alla prossima storia!]