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Autore: diadeangels94    04/12/2008    4 recensioni
- sai che assomigli tanto ad un mio amico – - davvero… a chi ? – - si chiama Edward Cullen – - ah – nel suo timbro di voce percepivo un leggero nervosismo. Mi dovevo togliere di dosso il ricordo di Edward, io lo amavo ancora e non ho ancora superato il dolore, chissà s e mi amava ancora, chissà se non si è dimenticato di me?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda, quando mi alzai dal mio letto urlando. I miei soliti incubi, ormai tutte le notti sono così, da quando Edward se n’era andato. Era passato un anno, e oggi avevo il mio primo giorno di università. Ero ritornata da mia mamma, e Phil, in Florida. Avevo detto addio a tutto e a tutti, anche al mio migliore amico Jacob, anche se aveva promesso di venirmi a trovare durante le vacanze. I miei amici, Mike, Angela e il suo ragazzo Ben, per la mia partenza avevano organizzato una festa d’ addio invitando tutta la classe, tranne gli anti-bella. Alla festa c’era anche il mio branco di licantropi preferito. Ed ora eccomi qui, a rimuginare sul mio passato e sul perché avevo deciso di andarmene da Forks, avevo troppi ricordi legati alla cittadella, tutto mi faceva ricordare lui, il mio Edward. Con un grosso sbadiglio mi alzai dal letto e mi diressi verso la finestra della mansarda, dove si trovava la mia camera. Mi stiracchia, ed occupavo tutto il letto, scesi da esso e mi diressi verso la porta. Notai qualcosa che riaprì lo squarcio, che tanto avevo cercato di curare, due occhi d ‘orati, tagliavano l’ oscurità che avvolgeva la mia camera. - Edward ! – lo chiamai a gran voce, ma quegli occhi d’ orati sparirono subito – non lasciarmi ! – ma sapevo che non sarebbe mai tornato da me, come diceva lui mi voleva rendere la vita più semplice. Sarà come non fossi mai esistito… Forse il mio subconscio mi a voluto dare una sua immagine, ma solo dei suoi splendidi occhi. Non mi accorsi neanche che mi ero accasciata terra, con le bracci astrette al petto. Furono i passi di mia madre a farmi rinsanire, Reneè non poteva vedermi così, quando pensavo a lui. Mi rialzai e mi sdraiai, sul letto e mi rimboccai le coperte, così mi trovò Reneè quando entrò nella stanza per svegliarmi. - buon giorno tesoro, dormito bene ? – esclamò Reneè e entrando e spalancando le finestre. - si… che c’è per colazione ? – domandai - quando scendi lo scoprirai – rispose Reneè massaggiandomi la schiena. Uscì dalla stanza e io la seguii a ruota. Entrata in cucina, l’ odore di frittelle mi fece dimenticare tutto. Quelle del mio piatto finirono sempre, e mi sbrigai a cambiarmi, ero un po’ in ritardo. Presi l’autobus, e andai a sedermi. C’erano tutti i miei futuri compagni di scuola, il posto accanto al mio era vuoto, ma venne occupato subito da un ragazzo. Assomigliava tantissimo ad Edward, i capelli, invece che ramati erano biondi, gli zigomi alti e il corpo, beh… il corpo era uguale all’ originale. - ciao – fece lui - ciao – dissi io - chi sei ? – - Bella piacere, tu sei ? – domandai cortese - ciao Bella, io sono Eddy, tu dovresti essere la figlia di Phil – - si, perché ? – era come il mio primo giorno alla scuola di Forks tutti sapevano chi ero. - è l’ allenatore della squadra del college – - ah. – Arrivati a scuola, ci mischiammo alla folla. - comunque io non sono davvero sua figlia – - come non sei sua figlia ? - lo vidi perplesso - si mio padre naturale è di Forks -. A quelle parole lo vidi irrigidirsi, nei suoi occhi vidi spuntare una leggera sfumatura rossa… rossa ?. Gli guardai bene gli occhi, erano di un castano quasi nero… nero ? Perché tutti questi particolari mi fanno pensare sola ad una persona. - sai che assomigli tanto ad un mio amico – - davvero… a chi ? – - si chiama Edward Cullen – - ah – nel suo timbro di voce percepivo un leggero nervosismo. Mi dovevo togliere di dosso il ricordo di Edward, io lo amavo ancora e non ho ancora superato il dolore, chissà s e mi amava ancora, chissà se non si è dimenticato di me?
  
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