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Autore: JoeyCe    10/02/2005    4 recensioni
La prima guerra è cominciata. Severus Piton riflette sulle strade che lo hanno condotto al punto in cui si trova. Non importa se siano giuste o sbagliate, ciò che conta è che non le ha percorse da solo.
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Different ways'
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BROKEN ROAD


Non sempre avere gli stessi obiettivi significa percorrere la medesima strada. Non sempre percorrere la stessa strada significa aver fatto le medesime scelte.
Qualche volta un'unica strada può condurre in luoghi differenti.

E' stato naturale ritrovarti. Non sapevo che saresti stata lì eppure me lo aspettavo. Non era nemmeno una speranza, era una certezza.
E' stato naturale ritrovarsi in uno sguardo.
Non sei cambiata. La frangia scura ti copre ancora gli occhi, ma sono occhi adulti ora. Disillusi. Come i miei.
Posso immaginare che cosa ti ha portato a questo disincanto, so cosa hai visto perché molto di quello che avete sopportato l'ho causato io. I piani falliti, le trappole, i compagni torturati e uccisi...tu sai che c'ero anche io a combattervi.
Avevamo lo stesso sogno, ricordi?
Entrambi abbiamo cercato di realizzarlo.
Ma chi di noi ha riuscito?
Nessuno, e lo sai quanto me. E sai anche che ora non importa più. Finito il tempo dei sogni che si affollavano nei nostri discorsi, passate le ingenue speranze con cui dipingevamo il futuro, ci siamo infranti contro il tempo e contro il sangue.
Resta la lotta.
Resta il nostro ruolo in questa lotta.
E né tu né io ci tireremo indietro. Sai che non possiamo farlo. Non vogliamo farlo, anche se sappiamo da tempo che è una lotta vana. Dall'una e dall'altra parte. Proprio adesso che conosciamo l'inutilità di tutto questo, io so quanto sia importante una parte o l'altra. Il destino è beffardo. Quando lo scopo contava più di tutto, una parte o l'altra era lo stesso, le nostre strade ci avrebbero condotti comunque nello stesso luogo. Ma ora che i sogni infantili non si avvereranno, è solo il modo che importa. E in ogni caso la nostra strada continua a condurci nello stesso luogo.
Non sei sembrata stupita di avermi visto tra di voi. Il tuo viso da bambina mi ha osservato tranquillo, l'unico volto tra i volti, mentre Silente rispondeva alle obiezioni di Potter che parlava a nome di quasi tutto l'Ordine. Odiavo trovarmi al Quartier Generale, avevo già detto a Silente che avrei potuto essere la sua spia senza bisogno che lo sapesse nessun'altro, ma lui naturalmente non era d'accordo. Ora quindi avrebbe dovuto rispondere alle critiche da solo, io non avevo intenzione di pronunciare una sola sillaba per giustificare le mie scelte.
E stava passando anche il fastidio ormai. Era quasi divertente osservare le facce accalorate di tutti quei maghi e quelle streghe che si professavano assolutamente scettici all'idea che un Mangiamorte potesse aver imboccato la retta via. La retta via! Questa parola mi ha sempre fatto ridere, non ho mai preso nessuna strada con la certezza di dove mi avrebbe condotto, non ne ho mai potuto vedere la meta.
Ad un certo punto me ne sono andato, tediato da quella sterile discussione, solo l'ultima delle tante che credo abbiano finito per portare l'Ordine ad un esaurimento fisiologico di passioni, idee e progetti, per ridurlo ad una futile congrega di maghi accomunati dal solo scopo di tornare al più presto alle loro vite tranquille. Non se ne sono nemmeno accorti.
Sono emerso nell'aria pungente della sera. Ho sentito la porta schiudersi alle mie spalle. E ci sei tu dietro di me.
Strano e consueto trovarsi così, lontani dal resto mondo, tu e io fieramente diversi, che quel mondo, tempo fa, volevamo cambiare. Cosa è accaduto? Al mondo tutto, e niente, ancora come lo abbiamo lasciato. A noi, lo stesso.
Triste, e consolante.
"Sapevo che saresti venuto." Dici guardandomi negli occhi, e sei felice. Non per quello che potrei dare alla Causa, sei felice per te. Mi è sempre piaciuto questo tuo lato egoista, così simile a me. Trovo la stessa espressione con cui mi guardavi un tempo, quando agli occhi del mondo formavamo una ben strana accoppiata, l'eccentrico serpeverde e l'insignificante tassorosso, il tempo in cui, per un bizzarro caso della vita, per te io ero il modello, il punto di riferimento fra compagni di scuola estranei ed estranianti.
Ho sorriso e sono sparito nella nebbia.

***

Stringo i pugni e le nocche si fanno bianche. Non sopporto i discorsi di circostanza. Soprattutto riferiti a te. Evans singhiozza e vorrei scuoterla fino a farla tacere. Black sta fissando un punto nei pressi dei suoi stivali. Silente ricorda il compagno Marlene McKinnon, caduta in un'imboscata e uccisa questa notte con tutta la sua famiglia. Marlene McKinnon ha sempre servito l'Ordine con lealtà ed è andata senza paura incontro alla morte.
La mascella scatta con un rumore sordo per lo sforzo di trattenermi dal gridare a tutti loro in faccia che non è vero.
Sono tutte bugie.
Certo che avevi paura, avevi paura ogni singolo giorno, per te e per i tuoi compagni. Come non averla, vivendo costantemente sul ciglio di un baratro che poteva inghiottirci da un istante all'altro.
Ma questo non ti ha fermato.
La paura io l'ho vista nei tuoi occhi quando sei uscita per andare in missione.
Avevo visto la stessa paura quando, sul prato di Hogwarts, un ragazzo inesperto e certo dei suoi ideali ti aveva parlato del sogno dei Mangiamorte. Allora ti eri fatta vincere dal timore ma poi hai fatto la tua scelta, l'Ordine. Quel ragazzo se ne è andato, insieme alle sue utopie. Ma qualche volta sogno ancora di trovarmi lì, sul prato, a respirare la luce del sole, a ridere con te, di te, di tutti, a immaginare un mondo diverso che forse non sarebbe migliore di questo, solo differente, anche se so che non accadrà.
Ho visto la serenità nei tuoi occhi prima di andare verso la morte, la certezza di stare compiendo un dovere che ti eri scelta.
Ho visto una promessa nei tuoi occhi prima di allontanarti per sempre dalla mia vista: mi dicevano di aspettarti, che saresti tornata presto.

Non l'hai mantenuta.
Io sono qui. Ora davvero solo in un mondo che ha perso ogni direzione, fra persone ignare del momento in cui anche i loro ideali si schianteranno sulla realtà, come i miei, come i nostri.

Vai, Marlene, la strada è davanti a te, finalmente dritta e certa. Vai e non avere paura, anche se in questo viaggio a me non è dato di camminare al tuo fianco.

Esco, e la nebbia si fa sempre più straniante intorno a me e dentro di me.

  
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