Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: RosaDraco    15/02/2015    1 recensioni
Il piccolo Natsu vive nel cuore della foresta insieme al padre adottivo: Igneel un grosso drago sputafuoco. Che cosa potrebbe desiderare di più? Natsu non immagina nemmeno quali sorprese stia per riservargli quel giorno d'inizio estate ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Grandine, Igneel, Natsu, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Inizio inverno

Ecco il nuovo capitolo della settimana! Ho scritto questo capiolo durante un noioso pomeriggio di pioggia ma credo che sia venuto lo stesso abbastanza divertente. Voglio lasciarvi anticipandovi una cosa: dopo l'inverno ci rimane la primavera ma poi ad un certo punto le stagioni cominceranno a scorrere più velocemente e tra un capitolo e l'altro ci sarà sempre almeno un salto di un paio d'anni. Tra non molto Natsu ed Erza cominceranno a crescere, godeteveli fino a che sono piccoli. Buona lettura!




Inizio inverno

Dopo l’episodio del rajang il resto dell’autunno trascorse senza incidenti. Natsu non perdeva occasione per ricordare a tutti del suo duello con il mostro. Ogni volta che ne parlava la sua fantasia aggiungeva qualcosa di nuovo ed il rajang diventava sempre più grande e terribile ma allo stesso tempo la sua vittoria diventava ancora più eroica. Erza lo lasciava fare ridacchiando quando esagerava troppo e nel frattempo si impegnava giorno dopo giorno nei suoi allenamenti per non farsi trovare impreparata la prossima volta che un mostro li avrebbe attaccati. Anche Igneel ridacchiava dell’entusiasmo del figlio perché grazie al rajang aveva trovato un ottimo modo per convincerlo ad ubbidire.

- Ma come? Hai battuto il rajang eppure hai paura di mangiare le tue verdure? -

- Ma dai! Hai sconfitto il rajang e non riesci a stare nemmeno mezz’ora in meditazione? -

Una volta capito il trucco, manipolare il piccolo dragon slayer diventava facile come bere un bicchier d’acqua.

- È ora di andare a letto! Non lo sai che se non dormi abbastanza non avrai le energie per battere il prossimo rajang? -

E così i giorni e le settimane passavano, l’aria si faceva più fredda e la nebbia volteggiava più a lungo al mattino sulle chiome degli alberi, prima che il sole riuscisse a dissolverla. Tutto prendeva sempre di più un’aria invernale.

Per chi vive in città la vita scorre veloce, a volte gli unici segni del tempo che passa sono rappresentati dalle pagine del calendario che girano oppure da quelle dell’agenda che si riempiono di appuntamenti. Ma nel cuore della foresta Erza e Natsu non avevano né calendari, né agende. Per loro l’unico segno dello scorrere del tempo era rappresentato dall’alternarsi delle stagioni e dal suo effetto sulle piante e sugli animali. Quell’anno il passaggio tra autunno e inverno avvenne così rapidamente che nemmeno gli alberi se lo aspettavano. La sera prima Erza se ne stava a guardare la forma delle nuvole mentre si stagliavano gonfie, con un color a metà tra il piombo e il blu, sullo sfondo arancione del sole al tramonto. Il giorno dopo il suo primo inverno nella Foresta dell’Est era già arrivato ed anche se le nuvole erano sparite, a terra rimaneva un manto candido e spesso.

Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che Erza aveva visto la neve! Ogni inverno il suo villaggio si copriva di bianco ma la schiavitù l’aveva portata lontano da lì, su un’isola in mezzo al mare dove non c’era nient’altro che vento.

Che nostalgia!

Davanti a quello spettacolo Erza non riuscì a trattenere l’entusiasmo e si precipitò fuori dalla caverna senza nemmeno pensare. Bastò un po’ di ghiaccio, un piede in fallo e la bambina piombò in mezzo alla neve più profonda. Era passato davvero troppo tempo dall’ultima volta che Erza e la neve si erano incontrate! Per un attimo la piccola si era scordata di quante insidie potesse nascondere!

- Che freddo! - Erza schizzò in piedi, tremando e stringendosi le braccia attorno al corpo ma il respiro caldo di Grandeeney la investì con un soffio, spazzando via tutta la neve che le era rimasta tra i capelli. La dragonessa aveva messo il muso fuori dalla caverna e la stava fissando con una punta di rimprovero. Erza arrossì all’istante.

- Avvertimi sempre prima di uscire con questo tempo così posso mettere su di te un po’ di magia per proteggerti dal freddo. Sei abbastanza calda adesso? -

Erza scollò le braccia dal corpo annuendo vigorosamente. Grandeeney aveva ragione: non sentiva più freddo.

- Vuoi fare un giro per la foresta innevata? -

- Posso andare da Natsu e Igneel? Posso? -

La dragonessa lanciò un altro sospiro prima di fare un cenno d’assenso - Ma sta attenta a dove metti i piedi. - Non aveva nemmeno finito di parlare che Erza era già schizzata via, cercando di farsi largo in mezzo alla neve alta. Grandeeney la seguì con lo sguardo, uscendo a sua volta dalla caverna per sgranchire le grandi ali. L’incantesimo che aveva usato non solo era l’ideale per proteggere Erza dal freddo ma anche per tenere lontani i predatori: nessuno si sarebbe avvicinato, sentendo su di lei l’odore della dragonessa. Poteva stare tranquilla, ma Grandeeney non era comunque il tipo da abbassare la guardia.

La foresta dell’Est quel giorno era così coperta di neve che sembrava quasi impossibile orientarsi ma Erza aveva imparato a memoria la strada che portava dalla caverna alla radura e la fece tutta di corsa, cercando di evitare i punti in cui il terreno si era gelato. Quando alla fine arrivò a destinazione la bambina si fermò accanto agli alberi fissando senza fiato lo spettacolo che le stava davanti: nella radura non c’era un singolo fiocco di neve. Igneel stava sonnecchiando come al solito al centro del prato con l’ala destra leggermente piegata di lato per coprire Natsu. Anche il bambino stava dormendo profondamente, russando come un ghiro. Non si erano accorti di nulla e per loro l’inverno non era ancora arrivato perché il calore emanato dal corpo del drago rosso aveva già sciolto tutto, lasciando l’erba umida e inzuppata come dopo una pioggerella autunnale. Era come se Igneel si portasse eternamente dietro l’ombra dell’estate.

Doveva fare qualcosa per rimediare.

Erza raccolse quanta più neve poteva dagli angoli in cui era rimasta. La compresse in una grossa palla, si lanciò di corsa sotto l’ala di Igneel e poi la scagliò con tutta la forza che aveva dritta in faccia all’amico che russava - SVEGLIA! -

Natsu sobbalzò, lanciando uno strillo disumano ed anche Igneel si svegliò di colpo, ruggendo come se un mostro fosse appena piombato in mezzo alla radura. Il drago saltò in piedi sulle zampe, guardandosi tutt’attorno in cerca di pericoli, ma poi si accorse di Erza che correva via ridendo e di suo figlio che la inseguiva con la faccia e la testa completamente coperte di neve. Igneel si lasciò cadere di nuovo a terra esalando una nuvola di vapore fuori dalle narici - Chi lo ha mai detto che per un uomo è impossibile uccidere un drago? Un giorno o l’altro questi due mi faranno fuori senza nemmeno usare la magia! - Ma Natsu ed Erza non potevano sentirlo: i due erano già spariti in mezzo agli alberi rincorrendosi e ridendo come matti.

- Ti sembra questo il modo di darmi il buon giorno? -

- Era tardi! - Erza evitò Natsu che la inseguiva svoltando di colpo dietro un pino e mandandolo a sbattere contro il tronco. - Perché stavi ancora dormendo? Non ti svegli sempre prestissimo? -

Natsu staccò la faccia dalla corteccia e allungò una mano cercando di afferrare l’altra per i capelli ma Erza lo evitò ancora una volta tirandosi indietro e ricominciando a correre.

- Igneel dice che d’inverno i dragon slayer devono dormire di più! -

- Mica andare in letargo! -

- Guarda che se non la smetti mi arrabbio! -

- Fammi vedere! Sky Dragon’s Claw! -

Natsu non riuscì a spostarsi in tempo, ma per fortuna l’incantesimo non era diretto contro di lui. Il turbine di Erza colpì l’abete dietro di lui, scuotendolo da cima a fondo e la neve accumulata sui rami precipitò sulla testa di Natsu seppellendolo completamente. La scena era così comica che la bambina non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere così forte da piegarsi in due, ma quell’attimo di distrazione segnò la sua sconfitta.

- Quando hai imparato quel trucco? - Natsu schizzò fuori dalla neve come un fulmine e la bloccò a terra, sedendosi sulla sua schiena. - La prossima volta devo ricordarmi che conosci anche questa mossa. -

- Ehi! Lasciami! - Erza provò a divincolarsi ma l’amico era troppo pesante per spostarlo. L’altro bambino se la rideva dei suoi sforzi - Ti libero solo se ammetti prima che Natsu Dragneel è il più forte in assoluto! -

- Mai! - Ma quando Erza provò a scagliare il suo ruggito l’unica cosa che venne fuori fu una raffica così debole da scompigliare a stento i capelli di Natsu. Il bambino scoppiò anche lui a ridere e così forte che finì per rotolare giù da solo, andando a sbattere contro un altro albero. Al colpo, dai rami, venne giù praticamente un’altra valanga, seppellendolo di nuovo. - Ah! Odio questa roba! - Natsu si liberò agitando le braccia - Odio il ghiaccio e la neve! -

- Perché? -

- Perché Igneel dice che il ghiaccio è nemico del fuoco. È il suo opposto! - Le spiegò Natsu come se fosse la cosa più naturale del mondo - Per questo il ghiaccio è mio nemico! -

- L’opposto del fuoco non è l’acqua? -

- Il ghiaccio! Ma l’inverno alla fine dei conti non è così male, si possono fare un sacco di cose divertenti. - Natsu si alzò in piedi cercando un punto in cui la neve era più profonda e quando lo trovò si buttò con la schiena a terra, muovendo le braccia su e giù per appiattire il manto bianco. - Guarda! - Quando si alzò la sagoma era perfettamente chiara.

- Che bello! Sembra un angelo! -

- È un drago! -

Erza aggrottò un sopracciglio.

- Ha le ali non vedi? Che cos’è poi un angelo? -

- Lascia stare ... - Erza lanciò un sospiro ma non riuscì nemmeno a finire che Natsu l’aveva già afferrata, tirandola come al solito per una mano - Andiamo! Ti voglio far vedere un’altra cosa! -

- Dove mi porti? -

- Al lago! Sbrigati! -

- Al lago? -

Natsu andava così di fretta da non avere nemmeno tempo per risponderle. Un paio di volte sembrò che fosse sul punto di scivolare trascinando Erza con sé.

- Che cosa c’è di tanto speciale al lago da vedere oggi? -

Alla fine quando arrivarono a destinazione, Natsu lasciò andare di colpo la presa ed Erza perse definitivamente l’equilibrio. Sarebbe piombata in acqua se il freddo non avesse congelato la superficie.

- I pesci adesso sono tutti surgelati! - Annunciò Natsu ma Erza ci mise un po’ a capire cosa intendeva. Le sponde del lago si erano trasformate in un’unica massiccia, cornice di ghiaccio e numerosi pesci erano rimasti intrappolati nella lastra. Sembrava quasi che l’inverno li avesse colti di sorpresa, immobilizzandoli proprio nella posizione in cui si trovavano mentre stavano nuotando. Erza non aveva mai visto una cosa del genere, anche se la neve era una cosa che già conosceva. Nel villaggio dove era nata non c’erano laghi ma solo un torrente che si riempiva in primavera e in autunno e svuotava completamente d’estate.

- Wow ... -

- Forte, eh? È buono per fare colazione! -

Quando Erza si girò scoprì che Natsu, con un colpo d’artigli, aveva già cavato un grosso pesce fuori dal ghiaccio e che lo stava arrostendo con le sue fiamme. Pochi secondi sul fuoco ed il bambino si infilò la colazione in bocca, completa di lische e squame.

- Che schifo ... -

- Non ti piace ... Mnf ... Pesce? -

Igneel apparve l’attimo dopo, atterrando vicino al lago e sollevando un autentico turbine di neve con il battito delle sue ali - Ah, ecco dove vi eravate cacciati! Che cosa fanno di bello questi due cuccioli per divertirsi? Mnf! - Natsu non gli diede nemmeno il tempo di scansarsi, tirandogli una palla di neve dritta in gola. Adesso che aveva fatto il pieno d’energia non gli rimaneva altro da fare che consumarla.

- Alleniamoci! Facciamo quella cosa che facciamo tutti gli inverni! -

- Oh, oh ... - Ripeté Igneel con un risolino diabolico - Siete davvero sicuri di poter vincere una Dragon Snow War? -

- Dragon ... Snow? - Erza non ne aveva mai sentito parlare.

- È un’altra cosa che si può fare solo d’inverno! - Le spiegò Natsu - È facile! Devi tirare addosso all’avversario quante più palle di neve puoi. Devi farlo arrendere! Dacci dentro! - Il bambino non aspettò nemmeno il segnale d’avvio tirando una gragnola di palle di neve addosso a Igneel: era un bersaglio così grande che era praticamente impossibile mancarlo.

- Forza! -

Non c’era bisogno di ripeterlo!

Anche Erza si unì ai lanci ed il vecchio drago si buttò a terra fingendo di agonizzare ad ogni colpo che riceveva, anche se la maggior parte delle palle di neve si scioglieva non appena toccava le sue scaglie.

- Ah! Questi crudeli dragon slayer! -

Se Igneel avesse deciso di combattere sul serio gli sarebbe bastato un colpo delle sue enormi zampe e della sua lunga coda per causare un’autentica valanga. Ma che motivo c’era di rovinare il gioco? Il drago si limitava a rotolare di qua e di là, sbattendo giusto un po’ le ali per respingere qualcuno dei colpi diretti contro di lui.

- Incredibile. - Ad interrompere lo scontro e a spingere tutti i concorrenti a girarsi verso l’alto, fu la voce di Grandeeney. La dragonessa li aveva raggiunti per controllare cosa fosse accaduto alla sua discepola ed adesso li stava fissando con aria perplessa. Il suo sguardo diceva tutto. Dall’alto Igneel doveva esserle apparso come un passero zoppo che si dimenava inutilmente per spiccare il volo. Se le sue scaglie non fossero state già di un bel rubino brillante, il grosso rettile sarebbe arrossito dalla punta del muso fino a quella della coda.

- Non sei stata anche tu una volta un piccolo drago? - Igneel fece una specie di sorriso, cercando di giustificarsi ma Grandeeney non lo ricambiò, atterrando accanto ad Erza e lasciandosi dietro, come sempre, una scia di penne bianche - Per fortuna sono uscita dall’uovo ... Si può sapere cosa state facendo? -

- Una Dragon Snow War! - Le rispose Natsu con tutto l’entusiasmo che aveva.

- Devi tirare all’avversario quanta più neve puoi! - Le spiegò Erza, ripetendo le regole - Perde il primo che si arrende! -

- Sembra interessante ... - E questa volta dalla bocca di Grandeeney uscì finalmente qualcosa che somigliava ad un risolino - È la sfida perfetta per un drago del cielo. -

Igneel riuscì a stento a coprire Natsu con un’ala prima che una raffica gelida, sollevasse praticamente da terra tutta la neve che c’era e li sotterrasse vivi. Per fortuna il ghiaccio non era un problema per il drago di fuoco. Igneel lanciò una fiammata ed in un attimo tutta la neve si sciolse, liberandolo dalla sua trappola.

- Natsu, questa è una dichiarazione di guerra! Facciamo vedere a queste due chi è il migliore! -

- Contaci. - E Grandeeney lanciò un altro ruggito ricoprendo di nuovo il campo con la neve. Anche lei, se avesse usato a pieno i suoi poteri, non avrebbe fatto altro che causare devastazione, ma Natsu ed Erza non lo sapevano ed accettarono volentieri la sfida. I due bambini ricominciarono a tirarsi palle di neve, ridendo a più non posso mentre i loro draghi fingevano di combattere una battaglia all’ultimo sangue.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: RosaDraco