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Autore: _SilverBlackMoth    15/02/2015    0 recensioni
Attenzione! Storia non propriamente romantica ma con accenni sentimentali di alcuni personaggi!
Introduzione:
"Uzumaki Naruto non aveva mai amato gli armadietti della propria scuola come in quel momento.
Cosí grandi, alti e spaziosi... E con quella maledetta serratura inspaccabile. Sul serio, perchè farla così resistente? Va bene tutto, peró nutriva dubbi che qualcuno si portasse dinamite a scuola per far saltare l'armadietto.
...
Tiró poi un sospiro di sollievo nel notare che la persona che l'aveva chiamato non era altro che Haruno Sakura, sua compagna di classe. Sasuke riteneva che tra le persone che gli morissero dietro lei fosse la piú accettabile. Era intelligente, gli dava i suoi spazi quando capiva che era stressato, lo distraeva parlando d'altro quando un argomento lo irritava e era una persona sulla quale potevi contare. Unico difetto: la tattica con cui ci provava.
...
Naruto deglutí. Non sembrava scherzare il teme. Dopo un moto di rabbia cedette. Prima la finiva meglio era."
(frasi prese dalla One-shot)
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ehm... salve! So che era ieri la festa degli innamorati, ma ho finito di correggerla oggi e preferirei evitare di aspettare quasi un anno prima di pubblicarla, perció eccola qui!
So giá che è un disastro ma almeno ci provo! Buona lettura!

 

Disclaimer: i personaggi presenti nella storia sono di Masashi Kishimoto: alias non sono di mia invenzione e non mi appartengono, altrimenti col cavolo che il manga sarebbe finito così! u.u


 

NELL'ARMADIETTO A SAN VALENTINO
 

Uzumaki Naruto non aveva mai amato gli armadietti della propria scuola come in quel momento.
Cosí grandi, alti e spaziosi... E con quella maledetta serratura inspaccabile. Sul serio, perchè farla così resistente? Va bene tutto, peró nutriva dubbi che qualcuno si portasse dinamite a scuola per far saltare l'armadietto. Beh, Deidara dell'ultimo anno di chimica era un tantino esplosivo (basti ricordare le crisi isteriche fatte venire al professore Hatake... La prima volta che nell'istituto lo si era sentito strillare pensavano che fosse morto qualcuno per sbaglio in laboratorio. Epica la sceneggiata della preside Senju Tsunade nel scoprire che il crollo di nervi del suo miglior professore di chimica era causata dalla distruzione dell'erotico romanzo di dubbia cultura e indiscussa oscenità "IchaIcha: Tattiche della pomiciata") ma il resto degli studenti era a posto! Kakuzu e Hidan (compari di Deidara nel ex-gruppo dei rappresentanti d'Istituto "Akatsuki") avevano fatto la maturitá due anni fa, quindi non c'erano piú stati studenti che non trovavano piú il portafoglio o l'animaletto da portare nel laboratorio di biologia, ergo che bisogno c'era di avere degli armadietti con la sicurezza degna delle cassaforti delle banche? Sospirando Naruto inizió a spostare i vari oggetti del proprietario per creare una colonna dietro la quale nascondervi al fine di evitare una morte altrimenti certa e molto prossima. Con rabbia ammucchió meglio che potè la catasta ripensando a quel maledetto del suo migliore amico. Come aveva potuto fargli questo, quel dannato? Era tutta colpa sua! Gettando un'occhiata disperata al vuoto tirò una testata all'armadietto gemendo. Daltrocanto era anche vero che parte della colpa era propria, lo riconosceva, avrebbe dovuto ascoltare il proprio istinto (infondo gliel'avevano detto praticamente tutti che esso compensava la mancanza di una piccola parte della sua intelligenza) e non il suo orgoglio ma quel cretino l'aveva sfidato! E diamine lui non era di certo un codardo!
Cosí con un infinita dose di ottimismo, un'elevata quantitá di testardaggine, un alto grado di spavalderia e un mucchio d'orgoglio aveva accettato. A mente fredda riconobbe che nel momento in cui aveva acconsentito aveva firmato la sua condanna. Andiamo, ottenere un appuntamento da Sakura-chan? Nel giorno di San Valentino? Pura e semplice follia. Non lo accettava normalmente, figuriamoci quel giorno. Il suo era stato un perfetto esempio di masochismo. Ma diamine! Che il suo migliore amico fosse perfido lo sapeva, ma così bastardo era un novità assoluta. Quel dannato gliela avrebbe pagata cara, eccome! Furiosamente riprese a costrire il suo rifiugio, imprecando contro se stesso e il suo compagno nel momento in cui parte degli oggetti ammucchiati crollarono.
Aveva appena finito di risistemarli che lo squillo della campanella lo fece sobbalzare. Dannazione! Costatando che quella pila gli superava di poco il bacino si mise le mani fra i capelli. E adesso?? Non poteva finire cosí! Terrorizzato riprese freneticamente a continuare la torretta. Diamine, ne andava del suo orgoglio! Non voleva crepare di imbarazzo! Se l'avesse visto cosí sarebbe morto... oltre non solo di vergogna anzi, forse quella sarebbe stata l'ultima dei suoi problemi.
Nel sentire dei passi si immobilizzó. Col cuore in gola ascoltò meglio e con con le lacrime agli occhi dalla disperazione convenne in preda al panico che quelli erano i SUOI passi. Si stava giá dando per spacciato stilando il suo testamento quando notó la sua salvezza. Quei benedetti armadietti erano talmente larghi fa poter accucciarsi tra la muraglia di salvezza e la parete! Con le lacrime agli occhi stavolta per la felicitá, si affrettó a nascondersi dietro mentre tratteneva il respiro.
Era fatta. Era salvo.

Uchiha Sasuke se non fosse che il suo obbiettivo era da anni superare il nii-san Itachi nell'essere uno studente modello quel giorno non sarebbe venuto a scuola. In parte ci era abituato, ma fondamentalmente per lui era sempre una tortura San Valentino. Minimo una cinquantina di ragazze quel giorno gli si dichiaravano offrendogli la tipica scatola di cioccolato. Era stressante continuare a rifiutare l'affetto di qualcuno e stava diventando altamente paranoico, pensó ricordando come stamattina aveva ringhiato al limite della sopportazione contro Hyuuga Hinata venuta semplicemente per riferirgli che il professore di biologia Orochimaru lo stava cercando per discutere dell'ultima esperienza in laboratorio.
-Sasuke-kun!
No! Rantoló dentro di sè e girandosi controvoglia. Tiró poi un sospiro di sollievo nel notare che la persona che l'aveva chiamato non era altro che Haruno Sakura, sua compagna di classe. Sasuke riteneva che tra le persone che gli morissero dietro lei fosse la piú accettabile. Era intelligente, gli dava i suoi spazi quando capiva che era stressato, lo distraeva parlando d'altro quando un argomento lo irritava e era una persona sulla quale potevi contare. Unico difetto: la tattica con cui ci provava. Davvero, lui stimava la forza di Sakura, la sua capacitá deduttiva e quella di farsi rispettare da ogni membro della scuola, ma quando diventava rossissima, si portava la mano a coprire parte del mento o l'indice sulle labbra guardandolo negli occhi sbattendo dolcemente le ciglia usando una vocina timida per parlagli, gli saliva il sangue al cervello. Essere se stessi per conquistare qualcuno mai eh? Inoltre per quanto l'apprezzasse Uchiha aveva un problema.
Molto ingrombrante e chiassoso.
Mentre ascoltava Sakura parlare della prossima verifica arrivarono ai propri armadietti. Dal secondo anno in poi si potevano scegliere e vista la simpatia che nutriva nei suoi confronti aveva accettato all'inizio dell'anno di essere il suo vicino diventando anche quello di Itachi, suscitando gelosia sia nel sesso femminile sia in quello maschile, vedasi Rock Lee-sempai o quella testa quadra. Ghignò. E pens...
-Sasuke-kun?
Il ragazzo guardó interrogativo Haruno mentre apriva l'armadietto. Brutto segno, la rosa era rossa in faccia. Prese distrattamente il libro di letteratura e mise al suo posto quello di chimica cercando di non arrabbiarsi e di essere paziente.
-Hn?
-Mi chiedevo... ti va di uscire a mangiare con me stasera?
Chiese guardandolo speranzosa. Si mise una mano tra i capelli e abbassó le palpebre.
-Sakura, ne abbiamo giá parlato. Prima di tutto, faresti meglio a farti passare la cotta nei miei confronti, sai che ti considero solo un'ottima compagna di classe, al massimo un'amica, non di piú... e poi stasera non posso uscire
Sakura sospiró tristemente, annuí, aprí l'armadietto... Strabuzzó gli occhi.
Ma... cosa era successo al suo interno? E cos'era quello?



 

Sakura fissava sconvolta la confusione dentro al suo armadietto. Ma che cosa era successo? Era passato un uragano? L'ordine perfetto che regnava in esso era oramai un vago  ricordo.
-Sakura?
Si giró verso Sasuke-kun che la guardava interrogativo. Si schiarí la voce.
-Hai una pila o il cellulare?
Il moro le tese il proprio smartphone dopo aver acceso la torcia e aspettó pazientemente.
La ragazza la utilizzó e notó in mezzo alla confusione una scatola rossa con una rosa bianca. Un sospetto in testa le venne e le sue ipotesi furono confermate quando lesse il biglietto:
"Cara Sakura-san, questo é il mio regalo di San Valentino per la tua sublime bellezza,
Ti prego di accettarlo facendo fiorire in te e in me la gioia della nostra giovinezza.
Con Amore,
Rock Lee
P.S. Sakura-san, ti prego di perdonarmi per il disordine creato mentre mettevo qui il regalo e per non aver potuto riordinare! Ora ho l'allenamento con Gai-sensei, l'allenamento e la forza della giovinezza non possono aspettare!"
La fortunata ragazza ricevente il gentil dono dopo aver letto la romantica lettera (pseudo-poesia) era molto propensa a picchiare il dolce Romeo, piú che accettarlo. Con la venetta ancora pulsante sulla tempia chiuse con uno scatto l'armadietto.
-Sasuke-kun, possiamo andare?
Senza fiatare Uchiha si staccó dall'armadietto e la seguí incamminandosi verso l'uscita.

Naruto sospiró di sollievo nel notare la porta dell'armadietto chiudersi. Diamine, gli eran passati dieci anni di vita dopo quell'esperienza! Il rumore assordante del proprio cuore non gli aveva fatto piú sentire alcunché ma dopo 10 minuti era sicuro che la persona non ci fosse più. Stiracchiandosi si alzó in piedi e sbirció fuori.
Dove diamine era andato?

Uchiha Itachi appena dopo essere uscito da scuola era rientrato velocemente nell'apprendere da Sasori l'imminente verifica di matematica. Non che solitamente andasse male anche senza studiare ma voleva darci un'occhiata veloce comunque, perció s'era precipitato davanti al suo armadietto. Doveva muoversi, il suo otouto era molto impaziente nei sui confronti. Gli piaceva stuzzicarlo ma oggi preferiva evitare.
Aprí l'armedietto, afferró il libro e sbattendo l'anta corse fuori.

Sasuke notó distrattamente dopo aver salutato Sakura la corsa nell'edificio da parte del fratello. Era pensieroso, inutile negarlo, sapevano tutti da tempo che qualcuno poteva aprire qualunque armadietto e la possibilitá che quel qualcuno stesse frugato nel suo lo fece rabbrividire. E se...?
Senza pensarci due volte rientró dopo pochi secondi il suo nii-san, prendendo un giro lungo per poter prendere alle spalle il mascalzone.

Inuzuka Kiba era interdetto. Perché nessuno aveva notato Naruto? Com'era possibile?
Perplesso girò  l'angolo dietro al quale si era nascosto e fece per andare ad aprirgli, lui non aveva bisogno di scassinare gli la serratura quanto li ricordava tutte le combinazioni a memoria. Ovviamente se la professoressa Kurenai l'avesse saputo l'avrebbe fucilato. Peró non era colpa sua se storia era ripetitiva e geografia noiosa!
Sbuffando arrivó quasi davanti all'armadietto.
Sgranó poi gli occhi. Guai in vista.
Gettando un'ultima occhiata all'ormai tomba del migliore amico se la defiló velocemente.
Addio vecchio mio.  

Uzumaki a occhi sgranati e orecchie tese cercava di dirsi che era solo un incubo. Kiba non poteva essere stato cosí crudele! Si affacció alle fessure dall'armadietto e gli si geló il sangue nelle vene.
In preda al panico si riprecipitó dietro la catasta. Gemette. Gli era caduto un libro. Deglutí e pregó che non l'avesse sentito.

Uchiha aprí l'armadietto, accese la torcia del cellulare e guardó truce al suo interno. Prima non ci aveva fatto caso ma ora la cosa risultava evidente. Il suo armadietto era sí in ordine, ma non come l'aveva disposto! Sembrava una specie di muro... con un orribile sospetto prese un mucchio di oggetti e li spostó.
Inutile dire che li fece cadere mentre allibito sgranava gli occhi. Fece per dire qualcosa ma non gli uscí niente.

Avete presente quando si dice "In quel momento ero così imbarazzato che se ci fosse stato un buco mi ci si sarei gettato dentro per sparire" oppure "Vorrei sotterrarmi"? In quel momento a Naruto Uzumaki sembravano stronzate. Da quell'attimo in cui Sasuke Uchiha aveva tolto i libri e li aveva lasciati cadere dallo shock desiderava ardentemente gettarsi nell'oceano e cercare di raggiungere il fondo nuotando; morendo cosí avrebbe sfogato l'agitazione dettata dall'imbarazzo e nessuno avrebbe visto il cadavere in quanto sarebbe stato sul fondale oceanico. Non avrebbero dovuto neanche scavargli la tomba, pensa quanta fatica risparmiata per i poveri becchini! Era una fine perfetta.
E invece no, la realtá era un'altra e per sua somma sfortuna e doveva affrontarla.
...
...
...
-N-no n-non.... Non è come sembra!!!
-Mi stai dicendo che non stai indossando sandali alla schiava, leggins, tutú di danza classica con annesse ali, il tutto color bianco, braccialetti, freccette, arco e coroncina dorati, quest'ultima con annesso cuore rosso???
Uzumaki ora voleva seriamente piangere. Che umiliazione. S'era fatto beccare dal suo rivale in QUELLE condizioni. UltraMegaIperMaledettissimo Kiba. Crepa.
-É colpa di Kiba!
Sasuke lo guardó interrogativo dopo essersi ripreso e l'osservò.
-Spiegati
-Non ordinarmelo teme!
L'occhiataccia del suddetto teme era piú che esplicita. Come dire: "Hai cinque secondi netti per trovare una spiegazione plausibile prima che chiami un centro psicologico. E ti conviene farlo in fretta, sono allettato dall'idea".
Naruto prese un sospiro e inizió a narrare.
-Vedi... Ieri ho scommesso con Kiba: se riuscivo a uscire con Sakura-chan lui avrebbe dovuto fare una mia qualsiasi richiesta, in caso contrario avrei dovuto farlo io. Quindi sempre ieri ho chiesto a Sakura se voleva uscire oggi ... ovviamente mi ha rifiutato. Ma non pensavo che fosse cosí malefico...
Uzumaki imbarazzato tenendo lo sguardo altrove fece uscire dall'armadietto, ma Sasuke non lo lasció passare.
-Finché non finisci di raccontare non esci
-Cosa??
-Mi hai sentito
-Non pu..
-Ti richiudo dentro
Naruto deglutí. Non sembrava scherzare il teme. Dopo un moto di rabbia cedette. Prima la finiva meglio era.
-In pratica stamattina Kiba mi é venuto a prendere a casa prestissimo e mi ha costretto a venire a scuola con mezz'ora d'anticipo. Ovviamente chiesi spiegazioni. In risposta tiró fuori questi abiti e...
Uzumaki arrossí ancora di piú.
-Mi disse: "Ti ricordi la scommessa di ieri? Bene, oggi ti devi vestire da Cupido"
Sasuke osservó abbastanza scettico Naruto. Per sembrare un angelo quasi quasi (forse avrebbe dovuto chiedere a Inuzuka da quando quelle creature giravano in tutú) sembrava, ma l'angelo dell'amore era un po' diverso.
-Ovviamente protestai finché quando mancarono 2 minuti al suono della prima campanella mi spinse dentro con il "travestimento" e mi rinfacció che il mio credo era sempre mantenere la parola data...
-Questo non spiega la tua presenza nel mio armadietto
-Beh, siccome sono uscito 5 minuti dopo il suono della seconda campanella per non farmi vedere da nessuno e lui aveva la verifica pratica di biologia dall'altra parte dell'edificio ha deciso che gli avevo fatto perdere troppo tempo e ha fatto il bastardo. Come sai il mio armadietto é di fianco a quello di tuo fratello...
Il moro lo guardó interrogativo incitandolo a continuare. Il biondo prese fiato.
-Aprì il tuo armadietto e prima che potessi chiedergli cosa volesse fare mi spinse dentro chiudendolo. Non mi permise neanche di fare alcunché dicendomi di non preoccuparsi, o lui o te mi avreste tirato fuori...
-E tu non volendoti mostrare davanti a me in queste condizioni hai scombussolato il mio armadietto per costruirti una fortezza?
Naruto annuí imbarazzato e attese il verdetto.
-Allora metti a posto com'era prima
Uzumaki spalancó gli occhi esterrefatto. Come diamine faceva se non si ricordava l'ordine delle cose? Ovviamente diede voce ai suoi pensieri.
-Questo é un problema tuo
Il biondo lo guardó incredulo. Che razza di teme!!
-Ora
-...non posso almeno cambiarmi?
-No
-Giuro che metto a posto dopo!
Sasuke stava quasi per accettare quando si ricordó di un dettaglio: dobe alato coi leggins e tutú. Sogghignó.
-No
-Cosa??
-Ho detto no
Ringhiando Naruto gli diede le spalle raccolse i libri sul pavimento chinandosi.
-Devo ricordarmi di ringraziare Kiba. Ti sta bene il tutú
Uchiha schivó ghignando la bottiglietta d'acqua che teneva nell'armadietto mentre Uzumaki lo fulminava per l'ennesima volta. Dopo alcuni minuti quest'ultimo si giró inbestialito verso il compare.
-Smettila di fis...  Non ci posso credere! Mi stavi fissando il culo?!
-Stavo cercando di capire se hai messo su boxer neri o grigi. Il tuo amico non lo sa che sotto il bianco ci va il bianco? E cos'era quella che ho sentito nelle ultime frasi? Aspettattiva?
Sempre ghignando schivó una scarpa. Guardando bene poteva dire che il dobe aveva quasi finito.
-Puoi andarti a cambiare
-Cosa?
-Vai a cambiarti. Finisco io
Naruto uscí dall'armadietto e aperto il proprio ci si infiló dentro... Chiudendolo per sbaglio.
-Ehm... Teme?
Proferí piano imbarazzato il ragazzo prigioniero. Il moro uscí dal proprio per recuperare gli oggetti lanciati e ascoltare meglio Naruto.
-Quando hai finito potresti inserire il codice 2238 nel mio armadietto?
-Tks, usuratonkachi
Pieno di vergogna a causa della situazione Uzumaki mise il broncio e non rispose. Si cambió, aspettó che il compagno gli aprisse e insieme si diressero all'uscita.
-Grooowwwl
-Grooowwwl
I due si guardarono a vicenda e dopo una risata del biondo e un lieve sbuffo da parte dell'Uchiha si diressero verso il centro del loro paese, Konoha, a pranzare godendosi un meritato pasto.

-Mammaaa! Sono a casa!
Kushina Uzumaki scattó dalla sala alla porta d'ingresso.
-Chi è?
-Chi è chi?
-La ragazza con cui sei uscito oggi, -ttebane!
Il povero ragazzo diventó rosso a tal punto che per un attimo i capelli della gentil donna di casa sentirono di avere un degno rivale. In un secondo correndo superó la madre salendo le scale verso camera sua.
-Non sono uscito con una ragazza! Con mio compagno di classe, -ttebayo!
Gridò prima di affondare la testa nel cuscino imbarazzatissimo ripensando a qualche minuto fa all'inizio della propria via. Gemette e lanció il povero guanciale contro il muro.

 

Come aveva osato quel dannato baciarlo come premio per averlo liberato dall'armadietto?!?



 

Angolo  di _SilverBlackMoth
...lo so, ho ripetuto troppe volte la parola armadietto (ç.ç)  e sì, sono colpevole di non aver approfondito il SasuNaru, peró questa è la prima fiction che scrivo e non ho voluto quindi esagerare.
A proposito, se in una storia due personaggi non stanno insieme ma uno/a bacia o stuzzica l'altro/a non è da inserire la coppia, giusto?
Spero di riuscire a migliorare man mano che scrivo.
Grazie mille per aver letto la mia storia(?)!
_SilverBlackMoth

   
 
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