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Autore: Tyrion132    16/02/2015    2 recensioni
Siamo al quinto anno: tra scuola, studio, donne e Voldemort, Harry è esausto... Trova rifugio sulla torre di Astronomia, dove presto lo raggiunge Hermione. Un breve stralcio di vita ad Hogwarts, un episodio verosimile tra due grandi amici che potrebbero avere sfiorato l'amore, talvolta, nella lunga storia della loro amicizia...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Il trio protagonista
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
  La Torre

La Torre

Quella era la torre più alta di tutto il castello, o scuola come preferite chiamarla, vi si svolgevano le lezioni pratiche di Astronomia ed in genere, al di fuori delle lezioni, era ben chiusa e vietata agli studenti. Eppure Harry era lì, su quella terrazza, seduto contro un merletto a guardarsi i piedi, giochicchiando con i lacci delle scarpe da tennis totalmente sgualcite. Dopo diversi anni ad Hogwarts impari a sgattaiolare dove vuoi, anche senza mantello dell'invisibilità e senza utilizzare i passaggi segreti, imparando le tempistiche e le abitudini dei professori, di Gazza, di Pix, dei Caposcuola e dei Prefetti. Gli piaceva quel posto, nonostante non apprezzasse le lezioni di Astronomia, correva lì in alto tutte le volte che aveva bisogno di un poco di pace, un poco di silenzio e di tranquillità, i suoni giungevano ovattati e lontani ed il vento fresco giungeva lieve accarezzando il viso e scompigliando i capelli. Forse gli ricordava volare con la scopa, forse per quello apprezzava così tanto quel posto o forse era semplicemente un'abitudine presa quando scappava da Dudley, rifugiandosi e isolandosi lontano da tutto e da tutti. Sporgendosi appena dai merli, si poteva vedere ovunque, l'intero castello, le sue mura e le grandi vetrate, il lago, i prati, il campo da Quidditch, la Foresta Proibita, lo sguardo poteva spaziare in lungo ed in largo, almeno fino a quando non incontrava le montagne che, circondando tutta la zona, la nascondevano agl'indiscreti occhi dei Babbani. Questa volta non era stato un particolare motivo a spingerlo fin lassù, quanto un insieme di vari avvenimenti; la scuola in primis, sempre più pesante, sempre più compiti, sempre meno tempo libero, solo stress e ansia per questi maledetti GUFO. Cho, quanto gli piaceva quella ragazza, si erano baciati e improvvisamente lei era fuggita via in lacrime, lasciandolo lì da solo. E ovviamente anche Voldemort, la sua rinascita, i continui sogni immerso nella sua testa... Non ce la faceva più, quanto avrebbe desiderato una vita normale, da mago s'intende, ma normale, senza essere il Prescelto. Tra scuola, Quidditch e ragazze ne avrebbe avuto a sufficienza! Perchè lui, perchè non qualcun altro? Per fortuna c'era l'Esercito di Silente, l'unica consolazione, l'unico svago, l'unica soddisfazione. I ragazzi s'impegnavano, studiavano e imparavano in fretta, iniziava a pensare che qualcuno di loro avrebbe retto senza troppe difficoltà un faccia a faccia con un Mangiamorte. Erano davvero bravi e lo rendevano realmente orgoglioso di essere il loro insegnante.
Non avrebbe retto ancora molto così, decisamente no, prima o poi sarebbe collassato su se stesso oppresso dai mille problemi e preoccupazioni, ben prima che Voldemort potesse fare alcunchè. Rimanersene un'oretta lì però gli avrebbe giovato, avrebbe ricaricato un poco le energie e forse sarebbe riuscito a sopravvivere ai giorni successivi.
Era ormai già aprile e la primavera dava continui segni di vita, i fiori, l'erba verde, le rondini, le giornate che si allungano e che consentono di rimanere fuori un poco di più a godersi l'aria pulita mentre si studia, si passeggia, di gioca e ci si allena. Nonostante questo però, non appena il sole iniziava a calare, la temperatura calava bruscamente e si era presto costretti a rientrare al riparo delle mura del castello. Harry iniziava a sentire qualche brivido salire su per la schiena ora che il sole era all'orizzonte, ma non aveva nessuna voglia di scendere e di tornare in mezzo al rumore e alla confusione, avrebbe voluto rimanere ancora per ore. Presto avrebbero anche servito la cena, ma Harry non aveva fame, da tempo faticava anche a mangiare ed  i sontuosi banchetti di Hogwarts, preparati con cura e dedizione dagli elfi domestici, non stuzzicavano più il suo appetito.

Uno scricchiolio alla sua destra, ove si trovava la botola d'ingresso delle scale a chiocciola, attirò la sua attenzione sollevandolo istantaneamente dai suoi pensieri, certo non vi era più il tempo di nascondersi e la sua mente inizò a scorrere rapidamente un paio di scuse valide, per cercare di scampare l'ira dell'insegnante, o di Gazza. Ovviamente nessuna delle scuse sarebbe mai suonata valida ed egli ne era più che consapevole, dalle scale però, sbucò una folta capigliatura riccia che riconobbe subito, così Harry si calmò.
Dopo pochi istanti la figura emerse completamente, elegante anche nella sua divisa scolastica decorata dal rosso e oro di Grifondoro e con gl'immancabili libri sottobraccio. Chissà cosa stava leggendo ora, di certo non il libro di quella mattina, quello era già finito a pranzo. Era incredibile la velocità con cui leggesse quella ragazza, ed altrettanto lo era la sua abilità nel ricordarsi tuto ciò che aveva trovato in un libro!
Hermione, la sua migliore amica, si guardò un attimo intorno, individuando quasi subito Harry e si diresse verso di lui sorridente:<< Harry, sapevo che ti avrei trovato qui! >> lo salutò, mentre con passo deciso si avvicinava a lui.
<< Hermione... >> accennò appena il ragazzo, senza che sul suo viso comparisse nemmeno l'ombra di un sorriso.
<< Cosa ci fai qui? Lo sai che non si può, tu non infrangi le regole.. .>>
<< E' tutto il pomeriggio che ti cerchiamo, siamo preoccupati per te Harry, ultimamente non mangi nemmeno più! >> lo interruppe lei. << Fra poco c'è la cena, vieni?>> gli chiese porgendogli una mano.
Harry scosse appena la testa mormorando un sussurrato:<< Non ho fame Hermione, grazie comunque >>.
Non aveva assolutamente voglia di tornare giù, men che meno di andare nella Sala Grande, già la Sala Comune sarà fin troppo affollata per i suoi gusti e meditava di correre il prima possibile nel più tranquillo dormitorio, tra le sicure tende del suo letto a baldacchino.
<< Harry... >>Esordì Hermione, mentre s'accasciava di fianco a lui avvicinando le gambe circondandole con le braccia, da brava ragazza, non tanto per evitare che qualcuno sbirciasse, quanto per il freddo, sempre più pungente man mano che il sole calava. I libri ben saldi nella mano destra, onde evitare che toccassero terra e si sgualcissero..
<< So che è difficile per te, ma io e Ron siamo qui con te, per qualsiasi cosa, qualsiasi evenienza, ci siamo sempre stati e sempre ci saremo, lo sai vero? >> Si voltò quindi verso il ragazzo, attendendo una risposta.
Harry non replicò, mantenendo lo sguardo fisso sui lacci delle scarpe, ancora torturati costantemente dalle sue dita.
<< Questo è un anno importante, abbiamo i GUFO, da questi esami dipende il nostro futuro! Non possiamo farli andare male! >> Insistette lei, mentre Harry scosse di nuovo leggermente la testa. Hermione gli afferrò dolcemente una mano intanto, la sentì fredda, probabilmente per il lungo tempo trascorso su quella torre, lontano dai caldi e scoppiettanti camini del castello. Si mise a carezzargli gentilmente il dorso con il pollice, mentre nella sua testa si formavano mille discorsi diversi da fare al ragazzo. Dopo cinque anni lo conosceva discretamente bene e ben sapeva che il dovere scolastico difficilmente faceva breccia dentro di lui.<< Hermione... >> Sussurrò Harry con la voce appena tremante. << Perchè a me? Perchè non posso vivere una vita normale con tutti voi, giocare, ridere, scherzare, divertirmi e lamentarmi dei compiti?Perchè?? >> La voce si fece via via sempre più tremante durante questo breve sfogo, finchè i suoi occhi si fecero lucidi ed una piccola lacrima gli rigò la guancia.
Hermione, dopo aver premurosamente posato i libri in terra, gliela terse dal viso con l'orlo della manica della camicia. Portando quindi la mano sotto il suo mento gli sollevò il viso, obbligando il ragazzo a guardarla negli occhi<< Harry... Tu sei il Prescelto, non puoi farci nulla, se non accettare quello che è il tuo destino e conviverci. Ma questo non vuol dire che tu non possa divertirti, ridere e stare con noi, non vuol dire che tu non possa avere una tua vita. Noi saremo sempre al tuo fianco, insieme a te, nel bene e nel male. >> concluse la ragazza. Oramai i loro visi erano a pochi centimentri di distanza ed Harry aveva gli occhi fissi in quelli di Hermione.
Era carina in fin dei conti, i suoi capelli erano un po' bizzarri, ma non per questo la rendevano brutta ora che ci pensava.
I loro visi continuarono ad avvicinarsi, lentamente. Harry poteva sentire il profumo di lei, oramai famigliare, e il suo respiro. Continuava a fissarla negli occhi senza nemmeno pensare a cosa stava succedendo. Le loro labbra parevano quasi sfiorarsi, sebbene ci fosse ancora un minimo spazio a separarli e il loro respiro tranquillo lasciava intuire che nessuno dei due era sicuro di quanto stesse accadendo.
<< Hermione... >>sussurrò Harry, << Non me ne ero accorto, ma ti stai facendo davvero carina >> concluse a mezzavoce.
<< Anche tu Harry... >> sospirò Hermione.
Sul viso del ragazzo iniziò a formarsi l'ombra di un sorriso, immagine speculare di quanto stava accadendo sul viso della ragazza.
In pochi istanti i due scoppiarono a ridere, una risata contenuta ma sincera, come Harry non ne faceva da un po' di tempo. Ancora mano nella mano, i loro visi si allontanarono mentre i due smettevano di ridere e tornavano a guardarsi.
<< Vita normale o no, questo tra noi non potrebbe mai succedere. Sei il mio migliore amico... >> Iniziò Hermione, con una punta d'imbarazzo per ciò che stava succedendo.
<< E tu sei come una sorella per me. >> Concluse Harry, già ripresosi dall'imbarazzo e con un poco più di colorito in volto.
Harry si alzò in piedi, notò subito come il sole oramai era sparito all'orizzonte, lasciando solo un cupo crepuscolo calare sul castello e i suoi dintorni, prese la borsa e serenamente porse la mano ad Hermione, intenta a recuperare i suoi libri, per aiutarla ad alzarsi dalla gelida pietra della torre.
<< Grazie Hermione >> le sorrise, mentre con un lieve sforzo la issava in piedi.
Si diressero quindi verso la botola, ancora aperta da prima e quindi scesero le scale a chiocciola, Hermione davanti ed Harry subito dietro.
<< Eccovi finalmente! >> esclamò una testa rossa al fondo delle scale. << Venite a cena? >>
<< Ovviamente Ron, ho bisogno di mangiare qualcosa di caldo, lassù è decisamente freddo! >> Rispose veloce la ragazza mentre, superandolo, faceva da apripista verso la Sala Grande.
Ron infine guardò Harry e amichevolmente lo accolse<< E' bello vederti sorridente ognitanto. >> Gli diede quindi una pacca fraterna sulla schiena, incamminandosi insieme a lui ed Hermione verso la Sala Grande...


Spero di fare giusto nel scrivere qua il perchè di questa One Shot..

E' da un po' che l'ho pensato, credo che la bozza sia stata scritta almeno l'anno scorso! Che dire, è la prima volta che scrivo qualcosa, non ero nemmeno sicuro di postarla.. Poi ho pensato a quanto mi fa piacere leggere i racconti di altri, vivere ancora Hogwarts in qualche modo, così ho deciso di ricambiare e pubblicare qualcosa io..

Per me la Rowling ha scelto la miglior conclusione possibile(nonchè il miglior svolgimento), quindi lungi da me voler cambiare qualcuna delle sue coppie e/o inventare cose nuove.. Questo è semplicemente uno spezzone verosimile, ambientato nel quinto anno di Hogwarts, che mi è venuto in mente.. Mi è capitato talvolta, in una grande amicizia, che mi balenasse in testa l'idea che ci fosse qualcosa di più.. Perchè non potrebbe essere capitato anche ad Harry ed Hermione?






Commentate, scrivete, criticate(che forse è la parte più utile), consigliatemi!
Avrei in mente anche una serie incentrata sul Quidditch... Chissà se la scriverò mai...
Grazie a chi di voi vorrà leggere, a chi ha scritto prima di me, aiutandomi a sentire Hogwarts ancora vivo in me e ispirandomi ciò che ho scritto..

Vostro Tyrion

P.s. Ok, dovrei aver corretto tutto! ;) Grazie!
  
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