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Autore: Maya98    16/02/2015    2 recensioni
1891: è passato un anno da quando Moriarty ha preso potere in Inghilterra e Sherlock Holmes è stato sconfitto. Oscure vicende si tessono e sfilano tra loro davanti a Baker Street: mentre Sherlock ha da patire la sorte peggiore, fa il suo arrivo a Londra John Watson, ex-medico militare che avrà il potere di cambiare le carte in tavola. Mary Morstan, spia di Sherlock, è costretta a contrarre un matrimonio involuto con la pupilla di re Moriarty, Irene Adler. Mrs Hudson e Molly Hooper organizzano un movimento di rivolta per liberare Sherlock e Greg Lestrade il traditore, spogliato di ogni cosa, fa da narratore alle vicende che hanno come sfondo la nostra Londra Vittoriana.
Perché per combattere serve un motivo.
(Notre Dame de Paris; Musical!AU – Spiegazioni all’interno)
Nota: questa storia era stata originariamente pubblicata in un unico capitolo. Per esigenze di modalità è stata divisa in capitoli. Verrà aggiornata settimanalmente.
Genere: Introspettivo, Song-fic, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 5.
John Watson, lo sai
https://www.youtube.com/watch?v=2JfAifVXsm4

La battaglia è finita. La strage ha lasciato uno stuolo di corpi senza vita, riversi gli uni sugli altri, abbandonati, singoli, ammucchiati o a coppie. Ogni viso è rigato dal morso scarlatto del sangue, che crea un violento contrasto con il blu del cielo sopra di essi, e il punteggiato bianco delle stelle riflesse in quegli occhi che non possono più vedere. Nel silenzio, si percepisce ogni tanto qualche grido, qualche gemito di sofferenza da parte di chi non è stato salvato ma neanche condannato del tutto. Il sangue è una pioggia viscosa che ricopre la terra arida, infiltrandosi nella calce, penetrando nel sottosuolo. Non è sabbia, ma John ha già visto milioni e milioni di campi di battaglia, e sa riconoscerli dall’odore di morte. Ha visto milioni di vite spezzarsi sotto il peso di un ideale, lui stesso ha combattuto con questo fardello sulle spalle, e poi si è ritirato a tentare di salvare chi poteva essere riportato indietro, anche se con un solo brandello d’anima.
Mike Stamford, suo vecchio compagno di università, è accanto a lui, intento ad asciugarsi il sangue che gli cola dalla testa. Ha combattuto anche lui questa battaglia, e in qualche modo John potrebbe definirlo un collega, in quanto ora ha toccato con mano sia il ridare la vita attraverso la medicina, sia il toglierla attraverso la guerra. Il volto una volta rotondo e pimpante di Mike ora è più scarno e stanco, come se fosse afflitto da qualche grave peso. John sa che crede in quello per cui combatte, in quello che sta cercando di spiegarli. Da come tutti quelli del Fandom parlano di Sherlock Holmes, sembra davvero un eroe. Da come ne parla il resto della città, sembra il peggior rifiuto dell’inferno. Ma lui l’inferno l’ha già visto, ed è lui stesso uno dei suoi rifiuti.

 
John Watson, lo sai,
tu non sei più in guerra,
io ti guardo con gli occhi
di un tuo grande, vecchio amico.

Tu sei infranto così…
la vita se ne andò,
la guerra la portò
via dal tuo viso.

John sa bene di essere cambiato. La guerra ha fatto di lui un uomo nuovo, forse migliore, forse peggiore. Una guerra che gli manca con tutta l’anima, in modo tale che a volte si ritrova senza fiato e si chiede se piantarsi una pallottola in fronte sarebbe più facile. Il mondo di Londra sembra non avere niente da offrirgli, se non una noiosa monotonia, ciclica, continua e terribilmente esasperante. Mike ha la sua guerra da offrirgli, ma John per intraprenderla ha bisogno prima di condividere l’ideale. E finché non conoscerà Sherlock Holmes, non può stabilire da sé cosa sia giusto e cosa sbagliato.
 
Mi sto affidano a te
e tu con gentilezza
mi dai questo consiglio:
tu stai aiutando me.

Mike lo guarda, scuotendo la testa e abbassando il panno dal volto per poterlo guardare in viso.

John Watson, lo sai,
sono tempi bui:
è strano che tu torni
senza amore, né vita.

Ma oggi non è ieri,
tu non sei più com’eri,
capisci che oramai…
non troverai più amore?

John guarda lontano il profilo di Londra stagliarsi verso le prime, timide luci del mattino. Un profilo che non ha niente a che fare con l’infinita linea che divideva cielo da deserto. Amore, già. Non l’ha trovato mai, non veramente: ha sempre avuto l’impressione di lasciarselo sfuggire dalle dita, mentre esso scivolava lontano, sempre più lontano. Come se qualcosa lo trattenesse, come se fosse destinato ad altro. Non ha più fede né in Dio né nel destino, ma questo è un blocco che non riesce a sciogliere. Ripensa al viso del giovane capitano che ha incontrato oggi e che gli ha rivolto la parola. Una donna da un viso dolce e un sorriso gentile, che sembrava sbagliata per il ruolo che aveva assunto.

Non troverò più amore.

Poi distoglie lo sguardo, puntandolo sulla casa di fronte a sé, una casa così silenziosa che potrebbe sembrare quella di uno spettro. Il numero in ottone sulla porta si sta coprendo i polvere, conferendo al tutto un’aria ancor più spettrale. Ora è tutto deserto, a differenza della mischia che c’era prima; eccetto lui e Mike, non si aggira anima viva. Così pensa un momento, e l’attimo dopo, del tutto sorprendentemente, incontra uno sguardo cristallino, occhi di un colore così chiaro che in questa luce è impossibile definirlo, incastonati su un viso dagli zigomi alti contornato da una massa di morbidi ricci neri. La figura si staglia contro la luce della luna, alta, fiera, imponente, avvolta in un cappotto scuro con un bavero regale. L’uomo si avvicina con due lunghe falcate, e gli tende la mano dall’alto, rimanendo comunque in ombra. John guarda in su, da seduto, lo sconosciuto. In qualche strano modo, impossibile perché è certo di non averlo mai visto prima, sembra avere un’aria familiare. Un sorriso increspa le labbra dello straniero, un sorriso furbo, malizioso, che si estende agli occhi, gli dipinge il viso in maniera che sembri improvvisamente molto più bello di prima. Poi, rivela il suo nome:-Sherlock Holmes, piacere.
 















Note:
Ho deciso di farla cantare a Mike perché alla fin fine è l’incontro di John e Sherlock. E quell’uomo ha un merito troppo grande per non avere parte in ogni cosa.
“Capisci che oramai non troverai più amore?”: per ironia della sorte, John trova l’amore delle due persone migliori sulla faccia della terra. Ma una non potrà ricambiarla pienamente per la mancata occasione: il rovesciamento della situazione mostra come John si creda essere ormai un niente, qualcuno senza importanza e senza più speranza, e invece si ritrova ad essere il centro degli eventi, il vertice più importante per due dei protagonisti. Alla fine il suo problema sarà il contrario: scegliere tra l’amore di uno dei due.




Ehi, sono puntuale. Pazzesco, vero?
Finalmente i nostri due eroi si sono incontrati. Finalmente è entrato in scena il vero protagonista della storia.
Spero che vi piaccia! Ringrazio Inathia Len per le puntualissime recensioni (che sono tenerissime tra l'altro), e anche chi legge di nascosto! Mi fate un immenso piacere.
 Commenti con suggerimenti/critiche sempre ben accetti :)
  
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