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Autore: LittleFallenAngel    16/02/2015    3 recensioni
Esistono alcune guerre che nessuno vede e che si combattono in solitudine.
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Come feci a non svenire in quel momento non lo so, vi era sangue ovunque e Malfoy era seduto sul letto, macchiato, le maniche tirate su a mostrare le braccia completamente ricoperte di segni e senza pantaloni, che erano buttati, appallottolati, in un angolo, le gambe erano bianchissime, o meglio, una era bianchissima, l'altra era completamente ricoperta di liquido rossastro che continuava ad uscire dalle ferite.
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Granger ho un problema - - Un'altro? - - Si, più grave, mi sono innamorato - Un moto di gelosia mi invase, lo ignorai - Non è grave - Gli sorrisi - È bellissimo - - No, non mi sono innamorato di una ragazza qualunque, mi sono ficcato nei cazzi - - Ma figurati sei il ragazzo più bello della scuola che problema c'è? - - Grazie Granger ma a lei non interessa - - E chi è? posso saperlo? - - Sei tu - Ah, si alzò e se ne andò, silenzioso come sempre. Ero io? Ah. Cazzo.
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Mi feci coraggio, gli sorrisi e lo presi per mano, poi entrammo, il suo vestito, completamente nero, faceva contrasto con il mio, bianco, così come facevano contrasto i nostri capelli, così come facevamo contrasto noi due.
[Attenzione tematiche delicate: Autolesionismo]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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19. Hermione

Entrai nella stanza di Draco sorridendo, era il 21 dicembre, nonché giorno del ballo, presto sarei dovuta passare a prendere Daphne che aveva deciso di prepararsi da me e Ginny

– Ciao amore – Mi salutò il mio bellissimo ragazzo, gli posai un casto bacio sulle labbra come ricambio al saluto

– Perché mi hai chiamato? – Mi sorrise. Durante la terza ora, avevo trovato un misterioso bigliettino con scritto “Ti aspetto” tra le pagine del libro di Difesa contro le arti oscure. Come sempre doveva fare tutto nel modo più elegante possibile così non si era fatto vedere per tutto il giorno, solo a mensa, dove non aveva alzato il viso dal piatto e non mi aveva guardato nemmeno un minuto, come se non esistessi, solo quel messaggio.

Non rispose alla mia domanda e intrappolò nuovamente le mie labbra tra le sue in un bacio decisamente meno casto del mio ma non per questo meno dolce

– E no, furetto, ora mi dici perché hai fatto tanto il misterioso – Mi sorrise malizioso ma non disse nulla, si alzò e andò verso il comodino, prese due flûte e li riempì di champagne per poi porgermene uno, lo presi in mano sospirando, non aveva ancora detto una parola al di fuori del “ciao amore”. Prese l'altro bicchiere e lo fece sfiorare delicatamente con il mio per poi berne un sorso, senza specificare per cosa brindavamo anche se era chiaro, per entrambi, che fosse a noi e alla nostra serata.

Appoggiò il bicchiere e aprì il primo cassetto, ne tirò fuori una scatolina nera con un decoro bianco sul bordo in velluto, la sfiorò con le dita e la posò accanto al mio bicchiere. Sorrisi e lui mi baciò, bevvi un sorso di champagne e senza parlare, continuando il suo gioco, presi la scatolina e la aprii, dentro non c'era nulla o meglio, c'era qualcosa ma non era quello che mi aspettavo.

Al posto dei gioielli che di solito si ripongono in scatole simili vi era una piccola pergamena, minuscola, alta qualche centimetro arrotolata su se stessa. La aprii e mi trovai tra le mani un piccolo rettangolo di carta bianca con scritto “ Per ricordarti di quella sera in cui tutto è finito ed allo stesso tempo cominciato”

Lo guardai interrogativa con un accenno di sorriso sul volto e lui mi porse la mano che teneva dietro la schiena. Sopra, appoggiata su un piccolo rettangolo di velluto nero, vi era una catenina argentata che si rincorreva sul panno ad ogni suo impercettibile movimento e terminava in un ciondolo luminoso a forma di fiocco di neve. Un fiocco di neve come i tanti che quella notte avevano sfiorato i nostri visi sorridenti sulla sua scopa. Gli saltai al collo abbracciandolo forte facendo finire quel gioco di eleganza e lui sorrise

– Pensavo fosse una cosa carina –

– Lo è Draco, lo è tantissimo –

– Ti amo – sussurrò direttamente sulle mie labbra e il mio bacio che ne segui fu una degna risposta. – Lo metterò stasera –

– Ci conto –

 

Uscì dalla stanza gioiosa passando da Daphne e svelte corremmo su a prepararci.

Indossammo i nostri vestiti e Ginny mi acconciò i capelli come mi aveva promesso lasciandoli cadere delicatamente sulla schiena nuda ma tenendoli lontani dal volto con una treccia particolare che non saprei riprodurre nemmeno sotto la sua guida.

Poi lei e Daphne si legarono entrambe i lunghi capelli in una semplice treccia classica che arrivava ad entrambe a metà schiena e a cui, con un incantesimo, io aggiunsi qualche sottile filo del colore dei loro abiti intrecciati in mezzo. Erano così belle.

Al trucco ci pensò Daphne che fece un vero capolavoro di colori sui loro occhi mentre su di me decise, fortunatamente, di lasciare il viso pulito con solo una linea di eyeliner nero.

Quando fummo, infine, tutte pronte chiesi a Daphne di mettermi al collo la collana di Draco che, sebbene non centrasse con i colori del vestito, stava benissimo.

Po uscimmo e mi divisi da loro con la scusa di aver dimenticato una cosa in stanza, Ginny corse dal suo Harry e Daphne mi attese davanti ai sotterranei per andare dai nostri accompagnatori.

Draco mi fece mille complimenti facendomi arrossire, aspettammo in camera una mezz'ora ridendo di quale sarebbe stata la faccia di Harry e Ron nel vederci.

Quando fummo certi che tutti fossero presenti in sala scendemmo.

 

Mi feci coraggio, gli sorrisi e lo presi per mano, poi entrammo, il suo vestito, completamente nero, faceva contrasto con il mio, bianco, così come facevano contrasto i nostri capelli, così come facevamo contrasto noi due.

Attraversammo la sala per mano, mentre entrambi sorridevamo, sotto gli occhi stupiti di tutti, specialmente di Harry e Ron al tavolo, poi, siccome lui era pur sempre Malfoy e, nonostante tutto, doveva fare le cose in grande, si fermò, proprio in mezzo ala stanza, mi prese il viso e mi baciò: un bacio casto e veloce, ma che bastò a far capire a tutti che ero sua, gli sorrisi – Incorreggibile –

 

Fu la serata più bella della mia vita.

Ginny ci mise meno di un secondo a riprendersi dallo shock della mia entrata trionfale correndomi incontro urlando – Allora era lui! – Per poi saltare tra le braccia di uno stupito Draco facendo scoppiare a ridere me e Daphne che si stava avvicinando con Zabini.

Harry la piantò nell'esatto istante in cui la vide abbracciare il mio ragazzo e nessuno se ne stupì, per un po', la rossa, restò con noi poi corse con Daphne verso il tavolo degli alcolici e, per un scherzo del destino che non capii mai finì per finire nel letto di Zabini a fine serata.

Daphne invece, abbandonata la sua compare a ballare con quello che in realtà doveva essere il suo accompagnatore, offrì da bere a me e a Draco raccontandoci di come Blaise aveva gentilmente chiesto alla mia migliore amica un ballo.

 

A metà serata Daphne sparì e giurai di averla vista baciare Theodore Nott ma non ero così certa che fosse con lui.

Venne a salutarci anche una bellissima Pansy vestita interamente di blu notte e ballammo insieme due canzoni mentre un Draco, come sempre iperprotettivo, ci osservava da lontano.

Mi divertì molto con lei e rise come una matta quando le raccontai di quelle due pazze delle mie migliori amiche, mi disse di aver visto scappare Daphne di sopra con un ragazzo ben diverso da Nott e risi sperando che non si trattasse di Goldstein.

 

Io e Draco ballammo tantissimo e molti vennero a chiederci se era vero che stavamo insieme, come se il suo teatrino all'entrata non fosse stato abbastanza chiaro.

Ballai anche con Luna e mi stupii di vedere Paciok e il mio ragazzo ridere assieme.

Ron si fece vedere verso fine serata lasciando per un attimo una stranamente bella Lavanda Brown per venirmi a dire che – Non dico che mi faccia felice vederti con questo furetto ma se tu lo ami potrei anche fingere di essergli amico – Risi sussurrandogli un – Non sai quanto lo amo – E tornando a ballare.

 

Ad un certo punto della serata durante un lento ci trovammo soli in mezzo alla pista sotto gli occhi di tutti

– Ci guardano –

– Ci invidiano –

– Ne sono sicura – Lo baciai dolcemente sulle labbra e lui sorrise continuando a ballare

– Mi sento tremendamente a disagio – Rise di me e gli feci una smorfia

– Ricordi alla festa di Halloween? Anche lì ballammo insieme –

– Lì era diverso, avevamo le maschere e non ci guardavano tutti –

– Tu la maschera non l'avevi –

– Hai capito cosa intendo – Mi sorrise e quando la canzone finì mi prese per mano e ci mettemmo a cercare Blaise che, ovviamente, non trovammo perché era già sparito con la piccola Weasley.

 

Harry non si fece vedere, lo immaginavo che lui non lo avrebbe accettato facilmente, avrei aspettato, se ne sarebbe fatto una ragione pure lui, non importava.

 

Quando ci stancammo ci sedemmo su un divanetto sorseggiando un drink e ridendo di alcuni primini impacciati che ballavano vicino a noi, ad un certo punto mi sfiorò la guancia sorridendo

– Andiamo via di qui? –

– E dove? fuori ci scopriranno –

– No, non lo faranno – Con la bacchetta sfioro la mia veste che immediatamente si tinse di nero, come la sua, uscimmo e scappammo nella notte, invisibili nel buio.

Unico bagliore, in quel natale speciale, un raggio di luna, che colpisce un ciondolo, brillante, fa un po di luce, poi le pieghe della veste lo nascondono.

 

Corremmo nella notte sotto la luna che illuminava i nostri volti pallidi, nel freddo, che però sembrava non sentissimo. Come quella notte, molto tempo prima, in cui dormimmo fuori nel bosco autunnale.

Corremmo nel buio che non faceva paura e ci nascondemmo ridendo.

La luna smise di accarezzare la nostra pelle quando ci inoltrammo fra gli alberi e quel piccolo fiocco di neve non mandò più bagliori: nessun segnale per le stelle.

Ci nascondemmo e poi fu solo nero e amore.




Note
Eccoci qui con l'ultimo capitolo prima dell'epilogo.
Allora sono certa che leggendo vi siate accorte nello scorso capitolo che ho fatto molti errori, tra cui quello di scrivere che Draco si veste di bianco, mi sono un poco incasinata e vi chiedo scusa, ho corretto lo scorso capitolo e mi dispiace veramente un sacco di questa mia distrazione.
Il prossimo come vi ho detto sarà l'epilogo e, ho deciso, come per il prologo, di scriverlo in terza persona.
Non vi lascio lo spoiler perchè sarebbe troppo facile indovinare che accadrà, comunque l'ho già scritto e penso (spero) di riuscire a metterlo per lunedì prossimo, prima no di sicuro perchè non sono a casa.
Spero non mi finisca il Wi-fi/muoia il computer/cancelli il capitolo/esploda la casa o qualsiasi altra cosa del genere perchè se no vorrebbe veramente dire che il Karma mi odia
Ali<3

  
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