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Autore: Pichan    16/02/2015    1 recensioni
#1 - "Cos'hai da ridere, coglione?" gli chiese irritata.
"Ehi principessa, anche tu ti sei svegliata col piede sbagliato?" le chiese gustandosela con lo sguardo.
#2 - Scosse la testa togliendosi dalla mente l'immagine di lui e la Hyuuga insieme.
Shikamaru e Ino erano un conto, lui e la marmocchia erano tutt'altro.
#3 - L'Inuzuka rimase là, fermo in mezzo al cortile e quando tornò a posare gli occhi sulla causa della sua distrazione, incrociò di nuovo i suoi meravigliosi occhi perlacei.
Strega.
#4 - "Ma sì, infatti Hanabi ha ragione. Sei solo un animale, un cane che segue l'istinto e che sa solo abbaiare" Konohamaru gli sorrise soddisfatto mentre la mano di Hanabi cercava di reggere il pugno partito da Kiba.
#5 - "Muori schifoso! Aaah!"
Dio, fa che la smetta presto.
#6 - Erano nati per odiarsi e poi amarsi.
кιвαнαηα❤
Seconda classificata al Mon Amour contest, indetto da Maiko_chan sul forum di Efp e vincitrice del premio "Miglior Personaggio Maschile" e "Miglior Personaggio Femminile Secondario".❤
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han, Hanabi Hyuuga, Kiba Inuzuka | Coppie: Kiba/Hanabi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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[#5] 

"Muori schifoso! Aaah!" 

Dio, fa che la smetta presto. 

"Guarda! Guarda adesso che faccio!" la invitò euforico, Kiba, mentre Hanabi stava per addormentarsi. 

"Bellissimo" disse senza pensarlo veramente. 

Non le ci volle molto per appisolarsi sul divano di casa Inuzuka. Nel frattempo Kiba ancora si agitava come se ci fosse stato davvero lui nel televisore. 

Poco dopo, però, il ragazzo spense tutto. Forse non era davvero il caso passare tutto il sabato sera a giocare con la play, in presenza di Hanabi- anche perché gliel'avrebbe fatta pagare. 

Rimise in ordine i telecomandi e si distese al fianco della ragazza che dormiva indisturbata. 

D'un tratto, Hanabi si sentì avvolgere da un certo calore e d'istinto aprì gli occhi per vedere cosa stesse accadendo. 

Non vide niente, o meglio, non poté vedere niente dato che la stanza era buia e silenziosa. Con le mani andò a cercare l'Inuzuka e lo trovò proprio dietro di sé. Si accorse solo dopo aver tastato per bene che il ragazzo non indossava più il maglione. 

"Non hai freddo così?" gli chiese a bassa voce. 

"Ho il sangue che mi bolle nelle vene, Hyuga. Anzi quasi quasi mi tolgo anche i pantaloni" disse ad alta voce facendola sussultare impercettibilmente. 

"Posso?" le chiese. 

"Si" cercò di sembrare più rilassata possibile. 

Lo sentì muoversi nel buio e poi tornare ad abbracciarla. 

"Vieni qua, lucertola" se la strinse contro il petto. 

Hanabi annusò quel suo buon odore, mentre con le labbra gli lasciò un bacio leggero sulla pelle bollente che irradiava calore anche a lei. 

Con la mano, Kiba le alzò il volto verso di lui e le baciò le labbra dapprima con dolcezza poi con passione. 

Le braccia di Hanabi andarono ad avvolgere le spalle del ragazzo e i loro corpi aderirono ancora di più. 

Non le era mai capitato di restare con lui, da sola, al buio, senza litigare. 

Bacio dopo bacio, le mani di Kiba riuscirono a liberare Hanabi dai suoi vestiti, lasciandola seminuda accanto a lui. 

Con i respiri affannati dalla lunga durata dei loro baci, entrambi sapevano perfettamente cosa sarebbe accaduto di lì a poco. 

Sovrastandola con il corpo andò ad aggredirle il collo con le labbra e con la lingua, mentre lei gli cingeva i fianchi con le gambe. 

"Hyuga, fermami finché sei in tempo" le sussurrò mentre le faceva scivolare lungo le braccia le spalline del reggiseno. 

Lei rise piano. 

"Perché ridi?" 

"Inuzuka, se io non avessi voglia di fermarti?"  

Hanabi non poteva, non doveva sussurrargli quelle parole con quel tono di voce o sarebbe impazzito. 

Tornò a concentrarsi sul collo della ragazza che respirava affannata a causa dei morsi e delle mani di lui che l'avevano, ormai, lasciata del tutto nuda. 

Le prese le mani e se le portò sui fianchi, ai bordi dei suoi slip che poco dopo scivolarono via. 

Ripresero a baciarsi più impetuosi di prima, con più foga, con più passione e con più ardore. 

Kiba prese la ragazza e mettendosi a sedere, la mise a cavalcioni su di sé. 

"Rilassati" le sussurrò dolce, il ragazzo, accarezzandole i capelli. 

Aveva notato quanto Hanabi fosse inesperta e impacciata, ma voleva tranquillizzarla. 

Lei sospirò. Il cuore le batteva all'impazzata e, mentre una parte di lei lo voleva, l'altra aveva paura di sbagliare. 

"Sì, hai ragione" gli disse cercando di scrollarsi di dosso tutta quella tensione. 

Tornò a baciarla mentre con le mani iniziarono a esplorarsi. 

I respiri divennero sospiri. 

"Ti voglio, Inuzuka!" disse Hanabi con il volto nascosto nell'incavo del collo del ragazzo. 

"Mi vuoi?" chiese lui senza smettere di toccarla e di accarezzarla. 

"Sì" sospirò. 

"Ma se il primo giorno in cui ci siamo incontrati hai detto che del mio pisello non te ne importava niente!" disse ridendo.  

"Non fare lo stronzo e prendimi" gli morse la pelle, facendolo lamentare. 

Anche in questi momenti deve fare la stronza. 

Lentamente cercò di farsi strada dentro di lei. 

L'istinto gli diceva di spingere forte, ma sentiva che la ragazza, provando dolore, era tornata rigida come un pezzo di legno. 

Iniziò ad accarezzarle la schiena cercando di alleviarle la tensione, ma sembrava del tutto inutile. 

Con le dita arpionate sulle spalle di lui, Hanabi cercava di soffocare il dolore. 

Si sentiva lacerare dentro, percepiva un fastidioso bruciore, le faceva male. 

Le braccia di Kiba la avvolsero mentre con le labbra le baciava la fronte calda. 

I movimenti del bacino di Kiba continuarono lenti, mentre la Hyuga sentì uno strano calore fra le gambe. 

Estranea alla sensazione e allarmata, pregò il ragazzo di fermarsi. 

Quando l'Inuzuka andò ad accendere la luce, si trovò del sangue sia addosso, sia sul divano. 

 Hanabi sbarrò gli occhi, impaurita. 

Si alzò dal divano e con le gambe tremanti corse verso la cucina in cerca di qualcosa per pulire, ma una mano l'afferrò e Kiba l'abbracciò a sé, baciandole prima la fronte, poi le labbra. 

"Ho fatto un casino!" disse scombussolata dalla marea di emozioni e sensazioni che stava provando tutte insieme. 

"Sei bellissima" la guardò dritta negli occhi, tappandole la bocca con la mano. 

Sta' zitta, amore.

   
 
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