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Autore: Lenir    16/02/2015    1 recensioni
Francis è una persona molto metodica, si sveglia sempre alla stessa ora, giorni feriali e non, ci impiega sempre 15 minuti a farsi la doccia, che sia di fretta e non, si fa sempre caffè e biscotti la mattina, se no non riesce a svegliarsi. Francis è schematico, fa sempre la stessa strada per andare a lavoro.
Quella mattina qualcosa non andava, si era svegliato prima… che cosa insolita per lui.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
Quella mattina Francis si alzò 15 minuti prima della sveglia, non ci pensò troppo e la disattivò, andò in bagno a sciacquarsi la faccia e aprì l’ acqua per farsi una doccia calda, come ogni mattina. C’ era qualcosa di strano nell’ aria, lo sentiva, non si alzava mai prima della sveglia e sentiva come uno strano presentimento.
Francis è una persona molto metodica, si sveglia sempre alla stessa ora, giorni feriali e non, ci impiega sempre 15 minuti a farsi la doccia, che sia di fretta e non, si fa sempre caffè e biscotti la mattina, se no non riesce a svegliarsi. Francis è schematico, fa sempre la stessa strada per andare a lavoro.
Quella mattina qualcosa non andava, si era svegliato prima… che cosa insolita per lui. Dopo aver fatto colazione si fiondò in doccia, ci mise i soliti 15 minuti spaccati, uscito dalla doccia prese il telefono per chiamare il suo migliore amico, nonostante fosse mattina presto una chiamata a Louis non la negava mai. Per Francis era un piacere stare in chiamata col suo migliore amico, non che si dicessero molto, a volte si salutavano e basta ma ciò piaceva a Francis, gli faceva iniziare bene la giornata.
Quella mattina però Louis non rispose, “che strano…” pensò Francis, non era mai accaduto, il suo amico rispondeva sempre. Riprovò un altro paio di volte, era molto strana come cosa, quasi assurda per lui. Dopo aver tentato altre cinque volte si arrese, prese le chiavi della macchina e uscì di casa. Una volta uscito notò che l’ ascensore non andava, “potevano almeno avvisare” pensò Francis, prese le scale e si diresse verso il garage. Come detto prima qualcosa quella mattina non andava, le strade erano deserte, una cosa abbastanza strana nonostante fossero le 6.30 del mattino, certo, non abitava in città, ma a quell’ ora trovava sempre qualcuno fuori, chi correva, chi consegnava i giornali in bici, ma quella mattina nessuno. DESERTO.
Francis era diretto verso la casa di Louis per vedere se era tutto a posto, non era da lui non rispondere al telefono.
Lous abitava abbastanza lontano da Francis, circa 35Km da casa sua in un complesso residenziale non lontano dalla città, come Francis amava i posti tranquilli e la città non faceva per loro. Nonostante la distanza passavano molto tempo assieme, d’ altronde erano uno la famiglia dell’ altro; si conobbero quando erano ancora bambini, frequentavano la stessa scuola elementare, le madi erano molto amiche e così crebbero praticamente assieme, ogni giorno erano sempre assieme, sia a scuola che dopo, sempre a casa di uno dei due a giocare. Col passare degli anni non smisero di stare in contatto nonostante le scelte di vita differenti. Louis mollò la scuola dopo la morte dei suoi genitori in seguito ad un incidente stradale e iniziò a vivere per strada, voleva viaggiare con il suo migliore amico e progettava moltissimi viaggi in giro per il mondo, non potendoseli permettere e vivendo a stenti entrò nel giro della malavita nonostante Francis si offrì più e più volte di dargli una mano economica. Qui presero due strade differenti, Louis nella malavita e Francis continuava la sua vita onesta e agiata, con un buon lavoro e un ottimo reddito, ma per fortuna non smisero di stare in contatto nonostante Francis non era affatto contento della scelta dell’ amico e per questo un po’ ce l’ aveva con lui. Nell’ estate del ’88 però Louis rischiò la vita dopo una rapina andata a male, Francis gli pagò tutte le cure mediche a patto che avrebbe smesso di fare affari con la mafia. Da quell’ estate le cose cambiarono, Louis terminò gli studi e si ripulì completamente, era una persona nuova e lo doveva solamente al suo migliore amico.
Francis viaggiava a gran velocità sulla superstrada, per il suo amico era disposto a tutto e in quel momento sentiva che Louis aveva bisogno di lui, durante tutti i Km percorsi Francis non notò nessuna macchina, se non quelle ferme nei parcheggi di sosta “sempre più strano” pensò, “non è mai successo che la superstrada fosse così deserta a quest’ ora”. Dopo una ventina di minuti arrivò a casa del suo amico, citofonò ma qualcosa non andava, vide la serratura scassinata e decise di entrare per controllare, “c’ è nessuno?” domandò a voce alta. Silenzio di tomba. La casa era deserta ma messa a soqquadro, come se ci fosse stata una lotta, notò del sangue sulla moquette ma non toccò nulla per sicurezza, nonostante questo non si lasciò scorraggiare e continuò imperterrito la sua ricerca, andò dai vicini ma nessuno rispose, entrò in casa loro e stesso scenario, casa a soqquadro e sangue sparso, sulle pareti, sulla moquette, ovunque. Francis decise di chiamare la polizia ma non c’ era segnale, era isolato.
Corse in macchina e si diresse alla stazione di polizia più vicina, il quartiere era distrutto e Francis stava lentamente andando nel panico, non gli succedeva quasi mai. La stazione era vicina ma qualcosa lo bloccò, non riusciva ad andare avanti, sentiva che avrebbe trovato lo stesso scenario anche lì. Si fece coraggio, scese dalla macchina andò verso il bagagliaio, teneva sempre il crick lì dietro, non voleva farsi cogliere impreparato, qualcosa non andava e qualunque cosa fosse non andava bene. Aveva paura, Qualcosa aveva seminato il panico in quel piccolo quartiere, quel Qualcosa non aveva fatto chiamare i soccorsi, Qualcosa lo aveva impedito, ma cosa? Se lo domandava da parecchi minuti ormai, sembrava come se Qualcosa avesse fatto una strage in tutto il quartiere, entrando nelle case e uccidendo tutti gli abitanti, ma sapeva che il suo amico era vivo, lo sentiva e raramente aveva torto. Dopo aver riflettuto prese coraggio e camminò lentamente verso la stazione di polizia, 100 metri lo separavano dalla porta d’ ingresso e ad ogni metro in meno sentiva l’ angoscia crescere in lui, “così non può continuare” pensò, “devo sbrigarmi”. Prima di entrare bussò, magari c’ era qualcuno dentro, ma nulla. Nessuno rispose. Nessun suono.
   
 
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