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Autore: Katonoffirecrow    17/02/2015    1 recensioni
Dopo gli avvenimenti avvenuti nell'ultima storia, un anno è passato e le vite dei pony paiono essere tornate alla normalità dopo la sparizione della sadsand ed il ritorno delle anime perdute, i regni hanno ripreso lentamente le loro vite, proprio come i loro regnanti seppur uno in particolare tra loro è rimasto particolarmente colpito e tradito dalle vicende, ma non ci sarà il tempo per riprendersi visto che una portentosa nuova minaci sta per abbattersi su Equestria portando con se la prova finale per questo popolo tanto da dover inviare un misterioso alleato.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente l'immensa luce generata dal colpo di Elucidator cominciò a svanire disperdendosi nei meandri della galassia rivelando come il pianeta di Equestria fosse ancora presente, e ben visibile totalmente libero dalla presenza della prigione che lo avvinghiava, lasciando passare in tal modo i benefici raggi solari che come una carezza inondarono il pianeta, restituendo lentamente una luce normale al cielo azzurro che si era formato, rovinato soltanto da una cosa.

Li in mezzo al vasto blu, completamente annerito, e menomato di tre arti, Rising Boss, si sosteneva a malapena in aria, provando in corpo un tale dolore che, paragonato al colpo che ricevette da Celestia il giorno della fine di CarbonHorse, faceva apparire quello della sovrana non più di un pizzicotto.

Il rinnegato, completamente ustionato sul corpo che riteneva essere invincibile teneva il proprio sguardo limone puntato verso il basso dove l'essere che lo aveva ridotto così se ne stava immobile, a mezz'aria con le ali immobili, come se in realtà non gli servissero affatto per volare, che lo fissava con gli occhi bicromati del principe di InkHeart.

Più in basso invece, mentre una strana luce dorata svaniva dal pianeta, Nero abbassò la mano destra, facendo svanire la barriera protettiva che aveva generato, passandosi la mano sulla fronte.

« Beh direi che non è andata male per essere solo una minima parte dell'originale, anche se ammetto che la barriera si sarebbe potuta rompere se non supportata da Kain, appena comparirà gli farò i miei complimenti, giusto per farlo montare un po'. » disse ironicamente l'umano tenendo lo sguardo rivolto verso l'essere da lui rievocato, avvertendo un tremolio provenire dalla ragazzina.

« Oh giusto mi ero quasi dimenticato di te. » disse l'essere supremo, posando al suolo Rain, mettendola seduta con la schiena contro un albero, scrutando la figlia del proprio coetaneo con in volto un espressione piuttosto triste, oltre che debole.

« Non mi uccidi...? » sussurrò di colpo la ragazzina, sollevando a fatica il volto verso il proprio interlocutore, che sorrise con un sopracciglio alzato.

« Se avessi voluto farlo lo avrei fatto di partenza, ma a che scopo fare una cosa tanto banale, per chi mi hai preso per Lyram ? Io preferisco usare la testa, e dunque voglio che tu viva. »

« Non ho uno scopo...come può essere vive senza avere una prerogativa...? »

« Domanda interessante, eppure allo stesso tempo così sciocca. Guardati attorno Rain, sai perché io sono così interessato a questi esseri mortali ? Perché loro possono morire. » disse con tono serio Nero, osservando gli occhi della ragazzina cominciare a luccicare.

«Vedi, noi supremi siamo immortali, e sostanzialmente eterni, ma per questo spesso finiamo per essere annoiati o perdere noi stessi. Invece questi esseri, sapendo di avere un numero limitato di anni per vivere, danno il loro meglio durante quel minuscolo lasso che per noi è come un millisecondo, capisci ? Non è questione di avere uno scopo nella vita, è questione di essere vivi. » disse Nero, sollevando lo sguardo verso il cielo, osservando in lontananza quattro distorsioni dimensionali aprirsi in diversi punti della galassia, facendogli dunque spostare l'attenzione su Rising Boss, che lentamente stava perdendo quota, poggiandosi infine davanti alla struttura metallica rettangolare, rantolando disperato.

« Beh direi che sarà meglio terminare prima che arrivino. Elucidator, fallo fuori, ma con molta calma. » disse Nero, voltandosi verso l'albero cominciando a chinarsi verso Rain, per raccoglierla ma nello stesso istante avvertì alle spalle una presenza.

Rapidamente l'essere supremo fece comparire il proprio bastone nella mano destra, girandosi di scatto, trovandosi la lama di Elucidator a poca distanza dalla gola.

« Ma che diamine...»

« Io non prendo ordini da te. Io sono libero ora, e pretendo rispetto. » disse con voce distorta lo stallone, facendo riecheggiare in essa tutte e sei le voci dei pony che lo componevano, mentre chiuse le grandi ali e fissò con astio l'umano.

« Tu non dovresti poterti muovere, sei soltanto un contenitore come diav- oh...ora ho capito...» disse Nero, riflettendo a come con molta probabilità le personalità dei sei si fossero riunite tutte in un unica formando una coscienza che aveva ora preso il controllo di Elucidator.

« Questo potrebbe essere un problema, ecco vedi caro, tu sei soltanto un arma, non sei un essere vivente quindi se ora mi permet-»

« NON TI MUOVERE !! » tuonò lo stallone dorato, facendo di colpo illuminare il proprio corno co una forte luce viola, facendo immobilizzare di colpo l'umano che aveva provato a porgli la mano sul cutie mark.

« Non lo fare, non lanciare nuovamente un incantesimo d'attacco. Resta calmo. »

« E perché non dovrei ?! A questa distanza persino un supremo come te ne resterebbe seriamente danneggiato. »

« Già, oltre che questa galassia o peggio. Quindi che ne dici di sederci e parlarne con comodo eh ? »

« Io non ho nulla da dire. Ora sparisci !! » sentenziò Elucidator, caricando di scatto il proprio corno preparandosi ad un nuovo assalto magico, mentre Nero, conscio del disastro che sarebbe potuto accadere arretrò di qualche passo, lanciandosi in avanti con una stoccata del proprio bastone, venendo però preceduto.

Nello stesso istante una raffica di proiettili viola crivellarono l'elmo di Elucidator, spezzandone le orecchie ed il corno, mentre da terra cominciarono a risalire delle furenti fiamme violacee che cominciarono a divampare sull'intero corpo dello stallone, che si voltò ringhiando di rabbia spalancando le grandi ali.

Queste però gli vennero tranciate di netto da due fendenti portati ad estrema velocità da due semi-ancore che gliele troncarono dalla base della groppa, mentre attorno agli arti dello stallone si legarono, dopo un impatto tremendo, quattro grandi corde da vela, che cominciarono a tirare con forza sovrumana facendo scricchiolare l'armatura dorata ormai ridotta ad un colabrodo, in contemporanea una voce stridula ma profonda sentenziò.

« Nero muovi quel tuo ossuto culo e finiscilo ora !! »

Nello stesso istante, l'essere supremo, ignorando l'offesa appena ricevuta, conficcò il proprio bastone della groppa di Elucidator fuoriuscendo dalla gemma posta a metà vita, frantumandola di netto, causando in contemporanea la sparizione del cutie mark.

In quel momento mentre l'energia contenuta all'interno dell'armatura cominciò a fluire all'esterno sotto forma di un immensa nube viola, Nero, sollevò la mano sinistra, facendo risucchiandone una parte dalla quale fece fuoriuscire tre sfere di luce, che si posarono a terra, tramutandosi in Celestia, Luna e Black, completamente privi di sensi, e coi loro cutie mark tornati alla normalità.

« Perfetto. »

« Perfetto un accidente !! Ma sei impazzito ?! Cosa diavolo ti è saltato in mente di evocare Elucidator !! Sei soltanto un folle dovrei incenerirti qui ed ora !! »

« Si, anche io sono infelice di vederti Lyram. » disse Nero, portando la propria attenzione sull'essere supremo fiammante a poca distanza da lui mentre, a poca distanza, facendo roteare le proprie desert eagle argentee attorno agli indici, un ciclope, vestito in modo praticamente identico a Nero, stava fissando con suo unico occhio viola privo di emozione la figlia, immobile seduta contro l'albero ridotta in quelle patetiche condizioni.

« Ti ha dato molto da fare, Nero ? » chiese l'essere supremo al proprio coetaneo con voce tombale, facendo voltare Nero verso la ragazzina e poi verso di lui, scuotendo le spalle.

« Non più di quanto mi avresti dato fastidio tu. In ogni caso, vedo che ti sei proprio trattenuto stavolta, mi aspettavo che l'intero pianeta venisse bucherellato, invece ti sei limitato a lui, non male. »

« Non sono in vena di battute, scusami. Piuttosto hai risolto la questione di Rising ? » chiese Ruin, osservando Nero che puntò il proprio dito verso la struttura metallica dove Agonia, si stava avviando a gran passo.

« Penso che non dovrò farlo io, visto che sta per avere una bella lezioncina dal suo capo. » disse sarcasticamente Nero, osservano il colosso umano snodarsi dalla vita le quattro corde in precedenza usate, prima per colpire Elucidator, e poi per fustigarsi sulla schiena, trascinarsele ai lati, fermandosi proprio dinnanzi allo stallone, ridotto in fin di vita, immersa in una pozzanghera fucsia.

« Ag-Agonia...fa qualcosa maledizione...sto morendo !! Curami...!! Il sangue di quella sgualdrina non fa più effetto, ed il mio corpo cede...fa presto !! Io-» lo stallone non fece in tempo a dire nulla di più quando, un proiettile violaceo gli fece saltare la mandibola e, come martelli da fabbro, le grandi corde da vela del supremo “reietto” cominciarono a piombargli addosso con violenza inaudita, finendo il lavoro iniziate da Elucidator.

Nello stesso istante una sorta di ectoplasma verdognolo, attorno al quale roteavano le due semi-ancore, galleggiò attorno a Ruin, facendo leggermente ridere Nero.

« Oh mio caro collega troglodita, non ritieni che questo tuo vile atto sia stato decisamente troppo...eccessivo visto e considerato che, ciò che egli ha pronunziato sulla tua progenie per certi versi corrisponde al vero ? » chiese Adreus, osservando l'unico sopracciglio del ciclope alzarsi, osservandolo con sguardo annoiato.

« Ritieniti fortunato che non ho tempo da sprecare con te, ora. Vai a scocciare qualcun altro. » sentenziò l'essere supremo cominciando a dirigersi verso Nero, posandogli la mano destra sulla spalla, mentre Adreus si era avvicinato a Lyram, cominciando ad insinuare come il suo “villico” fuoco fosse stato inutile nella loro opera di smantellamento.

« Suppongo che dovrei ringraziarti per non averla eliminata. Sentiamo, quanti e quali pianeti delle mie aree vuoi ? » disse con tono profondo l'essere supremo fissando il coetaneo negli occhi abissali.

Quest'ultimo però gli scostò con gentilezza la mano dalla spalla, sorridendo leggermente.

« Non c'è di che, solo preferirei avere qualcos'altro al posto di qualche pianeta. »

« Sarebbe a dire ? »

« Lasciami tua figlia. » disse con tono serio il signor Nero, facendo stringere con forza le desert eagle da Ruin, che lo fissò leggermente sorpreso.

« Oh no tranquillo, non mi sono fatto strane idee su di lei, e non voglio nemmeno punirla o sfruttarla, ma semplicemente istruirla a modo mio, tutto qui. » disse l'umano, mentre le voci congiunte del litigio di Lyram ed Adreus e le continue fustigazioni di Agonia, ormai inferte sul metallo dove ormai di Rising Boss non restava più nulla, facevano da sottofondo ai due.

« Accetto. Ma trattala meglio di come ho fatto io. E tieni, questo ti servirà. » disse il ciclope sollevando la mano destra su cui comparve una sfera ricolma di magia violacea, che Nero, afferrò facendola sparire nel palmo destro.

« Immagino che questo sia il tuo modo di mostrare amore per tua figlia, davvero gentile. » disse l'umano, trovandosi la canna della desert eagle di sinistra in fronte.

« Ok, ok mi rimangio tutto. Era solo un regalo disinteressato. »

« Bravo. Vedi che capisci rapidamente. Un ultima cosa, “lui” ha detto di lasciare il pianeta, perché ha in serbo qualcosa per esso. » disse Ruin, facendo formare un cerchio magico viola alle sue spalle dentro cui svanì, mentre Lyram e Adreus, cessarono il loro litigio decidendo di trasportarsi in un altro luogo per una “discussione movimentata” che ebbe come effetto la distruzione di buona parte dei pianeti di una galassia.

Per ultimo scomparve Agonia, senza aver detto nulla, lasciando che fossero i suoi colpi a parlare per lui.

Nello stesso istante Nero, si voltò, scrutando con occhio leggermente preoccupato i tre alicorni, iniziando ad avviarsi verso Rain, prendendola delicatamente in braccio con entrambe le mani, facendo poi comparire un portale dinnanzi a se, dentro cui entrarono.

Nel medesimo istante dal cielo limpido un immensa spada fiammeggiante scese come un meteorite piantandosi nel suolo di Equestria sprigionando un bagliore immenso, molto più di quello generato da Elucidator.

Da quell'istante Nero attese assieme a Rain, che venisse il momento, ed esattamente duemila anni dopo, una mattina d'estate mentre il sole splendeva con grande intensità nel lussureggiante giardino del castello di InkHeart, l'essere supremo, assieme alla ragazzina, il cui aspetto era rimasto invariato nel corso del tempo, comparvero in quel luogo dove un giovane alicorno dal manto nero e dal crine smeraldo di fermò a fissarli con curiosità.

« E voi chi siete ? Io sono il grande Prince Black, siete forse venuti per portarmi un regalo ?? » chiese il puledrino facendo sorridere l'umano, che lentamente si inginocchio strofinando la mano sulla testa del suo piccolo interlocutore.

« Non esattamente amico mio, ma è davvero bello rivederti. » disse il signor Nero, voltando verso Rain, che gli sorrise gentilmente, mentre nella memoria dei due ritornavano al momento in cui, per cancellare tutto il dolore, e tutta la sofferenza creata su quel mondo, colui che aveva impedito la distruzione di Equestria al posto di Kain, avesse deciso di regalare a quella terra una rinascita, sperando in qualcosa di meglio per quegli esseri, credendo non in cosa erano, ma in cosa potrebbero diventare.

  
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