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Autore: la luna nera    17/02/2015    3 recensioni
Ci sono castelli, ville e antiche dimore in cui si dice vaghino fantasmi ed entità sovrannaturali con le loro storie tristi e a volte tragiche. Ho tentato di mettere in rima alcune di esse, sperando che incuriosiscano voi come hanno incuriosito ed appassionato me. Dopo potete leggere un brevissimo racconto della storia legata agli spiriti di cui parlo in ogni poesia.
Buona lettura!
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BIANCA, TOLBERTO E CHIARA
 
La gelosia che Chiara covava
esplose un giorno all'improvviso,
cancellando colei che si occupava
della sua persona e del suo bel viso.
 
Credeva infatti che il suo sposo Tolberto
con la giovane Bianca la tradisse,
fatto per altro mai scoperto
che lei gelosa riteneva avvenisse.
 
Come il conte andò un dì alla guerra
rivolse alla moglie e a Bianca un saluto veloce
che strappò alla giovane una lacrima che cadde a terra,
notata da Chiara che meditò vendetta atroce.
 
Quando fu Tolberto distante dalla residenza,
ordinò che fosse murata viva e lasciata perire,
sorda e insensibile alla sua innocenza
fino a che nulla più si udì dalla stanza provenire.
 
Al rientro di Tolberto grande fu l'irritazione
di non trovar più Bianca nel palazzo;
cacciò la moglie dopo dura confessione
del suo gesto degno solo di enorme ribrezzo.
 
E ancora oggi come il tempo passato
Bianca vive legata da grande affetto
ai Collalto nel castello semi crollato
apparendo spesso al loro cospetto.



 
 
LA STORIA, LA LEGGENDA
 
Il castello di Collalto, frazione di Susegana (Treviso) era di proprietà dell'omonima potente famiglia che, da tempo immemore, combatteva contro i Caminesi di Ceneda per il possesso di quelle terre. Dopo lunghi anni di guerre decisero infine di stipulare una pace duratura, suggellandola con le nozze tra il conte Tolberto di Collalto e Chiara da Camino. La donna era di una gelosia asfissiante. A capo della sua servitù personale il conte aveva messo Bianca, figlia di un dipendente ma allevata con i suoi stessi figli, alla quale era molto legato. Accadde un giorno che questi, dovendo partire per la guerra, si recò dalla moglie per salutarla proprio nel momento in cui Bianca le stava spazzolando i capelli. Tolberto salutò con un piccolo cenno la ragazza e Chiara lesse in quel gesto, così come nelle lacrime di lei, la prova del tradimento, fatto per altro mai dimostrato. Attese che il marito fosse lontano e diede ordine di murare viva Bianca nella sua stanza dove morì di fame e di stenti. Al suo ritorno il conte si sentì raccontare un sacco di scuse. Messo in allarme da strani fenomeni notturni, costrinse Chiara a confessare tutto e la cacciò dal castello.
Bianca compare periodicamente ai membri della famiglia Collalto residenti nel vicino castello di San Salvatore, legata a loro da un profondo affetto in morte come in vita, annunciando buone notizie se si manifesta vestita di bianco o sventure se vestita di nero.
Dell?altro maniero non restano che il mastio e alcune parti delle mura.

 
  
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