Hoseok il giorno
seguente, come gli avevano suggerito i due
suoi amici, aveva cercato di rimanere il più tranquillo
possibile. Non capiva per
quale motivo non potesse andare a prendere Yoongi e quello che voleva
dire
quest'ultimo quando, dopo che lui aveva risposto per sapere se fosse
successo
qualcosa, gli aveva mandato un altro messaggio. Messaggio che lo aveva
fatto assalire
dall'ansia ancora di più.
Da: Yoongi-yah
Non
te lo posso dire
ora. Non chiamarmi e non mandarmi più messaggi per adesso.
Te lo spiego domani.
Aveva fatto come
gli era stato detto. Non lo aveva cercato
per tutta la mattina e aveva provato a concentrarsi sulle sue lezioni
all'università, ma la costante agitazione che aveva
aumentava di minuto in
minuto e non poteva fare a meno di controllare l'ora e di fare il conto
alla
rovescia per poter andare a casa Min.
Arrivato il
momento di poter raggiungere finalmente il suo
ragazzo, Hoseok decise di andarci in auto, di corsa, anche se era una
bella
giornata e poteva risparmiarsi la benzina per quel breve viaggio.
Una volta dentro
casa, gli aveva aperto la signora Min e già
dalla sua brutta cera si accorse che c'era qualcosa di decisamente
sbagliato. Si
precipitò verso il solito posto in cui lui e Yoongi
svolgevano le loro lezioni.
E ce lo trovò, intento a fare i compiti, testa e spalle
basse, una postura che
non era proprio da lui.
"Yoongi-yah"
cercò di attirare la sua attenzione,
senza però avere il coraggio di avvicinarsi sul serio.
Quell'agitazione era
diventata paura e non ne capiva il motivo.
Yoongi non
alzò lo sguardo "Ciao Hoseok" e anche la
sua voce era molto debole.
Hoseok si
avvicinò lentamente e dopo aver preso posto al
fianco del ragazzo cercò di avere delle spiegazioni.
"Mi vuoi dire
cos'è successo? Sono spaventato
Yoongi"
E allora Yoongi
alzò la testa e Hoseok vide un enorme livido
viola che partiva dall'occhio, molto gonfio, e copriva metà
della sua guancia. Sgranò
gli occhi e portò subito una mano sotto
il mento dell'altro per poter vedere meglio "Non è quello
che penso,
vero?"
"Vuoi la
versione che ho raccontato a scuola? Stanotte
mi sono svegliato per andare in bagno senza accendere la luce e sono
andato a
sbattere contro lo stipite della porta. Jimin mi ha preso per il culo
tutta la
mattina"
Hoseok non
riusciva a capire come facesse a scherzare
"Yoongi-yah è una cosa grave! Devi dirlo a qualcuno"
"No. E' stato
solo un po' più forte delle altre volte,
tutto qui. Sono stato un coglione io e tu avevi ragione dall'inizio. Ti
dovevo
dare retta, mi dispiace"
Hoseok non
riusciva a credere alle sue orecchie "Non
devi chiedere scusa a me! Posso sapere come è andata?"
"Ho lasciato il
quaderno di fisica qui ieri sera. Dentro
ci avevo infilato la pagina del contratto che avevo fatto vedere alla
mamma. E
adesso l'ha vista anche lui e ha capito che quando mi ha dato quel
giorno
libero sono stato alla JYP, dopo che mi aveva detto di farla finita con
quelle
che secondo lui sono solo cazzate"
"E ti avrebbe
ridotto così solo per questo?"
Hoseok non
sapeva cos'altro dire. I sensi di colpa lo stavano
mangiando vivo.
Yoongi rise, una
risata isterica "Se avesse saputo che
dopo mi sono fatto scopare da te probabilmente avrebbe fatto di peggio"
Hoseok lo
guardò e ancora non riusciva a capire "Come
puoi scherzarci così?"
"Cosa dovrei
fare, piangermi addosso e dirti quanto lo
odio? Come potrebbe aiutarmi? Sto cercando di non farti preoccupare
troppo.
Tutto quello che dobbiamo fare è quello che hai detto tu
ieri, riflettere e
trovare un'altra soluzione"
"Io so quello
che devo fare. Portarti via da qui. E
magari denunciarlo"
"Non ti
permetterei mai di farlo"
Hoseok era
esasperato "Perché?"
Yoongi lo
guardò e in quegli occhi, anche se uno in quel
momento sfigurato, il più grande ci vide tanti sentimenti
contrastanti. E ne
ebbe la conferma quando gli rispose "E' mio padre Hoseok"
Ci fu un attimo
di silenzio ed Hoseok si diede
dell'imbecille. Sapeva che Yoongi ne soffriva, più per la
mancata approvazione
da parte del padre che del livido che quello gli aveva lasciato.
Però
voleva, doveva sapere.
"Oltre a questo
che altro ti ha fatto?"
"Niente. Mi ha
preso il telefono. Sono riuscito a
cancellare tutti i tuoi messaggi prima, ma non a rinominarti. Se vede
che il
tuo numero è salvato come 'Hoseok-ah' potrebbe capire
qualcosa. E poi da oggi
mi accompagna a scuola la mattina e poi mi viene a prendere. Non posso
più
neanche stare con te"
"Ci sono
problemi più gravi a cui pensare ora-"
Ma in
quell'esatto momento entrò la signora Min "Sto
uscendo, starò via per un po'... Fate attenzione, intesi?"
"Credi sia
uscita per lasciarci da soli?"
Si erano
spostati in camera di Yoongi e si erano stesi su
letto. O meglio, Hoseok si era steso sul letto. L'altro si era steso
sopra di
lui, con il viso nascosto sul suo collo, testa sotto al mento, come se
fosse in
cerca di protezione. Hoseok gli avrebbe dato tutto quello che gli
serviva.
Come del
conforto, accarezzandogli delicatamente le ciocche
arancioni che gli solleticavano il viso.
La risposta di
Yoongi gli arrivò soffocata perché non si era
mosso dal suo nascondiglio. Le labbra, mentre si muovevano, gli
sfioravano il
collo e lo fecero rabbrividire "Non lo so, forse. E' molto scossa, ieri
l'ha spinta contro il muro per non farla mettere in mezzo. Non l'aveva
mai
toccata prima"
Hoseok lo
abbracciò, cercando di fargli capire che ci sarebbe
sempre stato per lui, ma non sapeva veramente cosa dire. Era una
situazione
così complicata e lui non poteva effettivamente capire cosa
si potesse provare
in momenti come questi.
Poi Yoongi lo
sorprese "Tu sei buono Hoseok-ah. Non ti
meriti una cosa del genere. Tu dovresti uscire con un ragazzo senza
troppe
complicazioni. Non ti avrei voluto trascinare in questa storia, non
l'ho mai
fatto con nessuno. E' per questo che non ho amici che mi vengono a
trovare, a
parte Jimin. Ma lui è così ingenuo a volte che
comunque non capirebbe una cosa
del genere nemmeno se gli succedesse sotto agli occhi"
Hoseok quel
giorno si stava rendendo conto fin troppo bene di
quanto Yoongi stesse male per questa situazione. Cercò di
fare del suo meglio,
ma si sentiva completamente inutile.
"Peccato. Io
voglio stare col ragazzino con il padre
incasinato. Puoi tirare su questa testa così posso baciarti?"
"No"
Hoseok
aggrottò la fronte "Come sarebbe a dire no?"
"Non mi sono
messo così perché sto comodo, anche se non
mi lamento. Non mi voglio far vedere da te conciato in questo modo"
Hoseok ci rimase
quasi male "Pensi che per questo tu mi
possa piacere di meno per caso?"
Lo strinse con
le braccia, che erano già allacciate sulla sua
schiena, e si fece forza con le gambe. Con un ultimo scatto
riuscì a ribaltare
le loro posizioni, sovrastando il corpo di Yoongi.
Quest'ultimo
rimase completamente sbalordito e scioccato,
tanto da fissarlo con la bocca socchiusa.
"E' troppo
facile. Dovresti mettere su qualche chilo,
sei così leggero" e detto questo lo baciò.
"S-sai
Ho-aah-hoseok? Hai fat--to bene
-cazzo!- a chiu-ah!-de-re
l-la porta a c-chiave"
"Yoongi-yah...non
parlare adesso"
---
Il signor Min,
quel giorno, aveva deciso di ritagliarsi
un'ora dal lavoro per poter tornare a casa e verificare che suo figlio
stesse
studiando e che avesse imparato la lezione.
Quando
arrivò e suonò il campanello, stranamente, non
gli
venne ad aprire nessuno. Cercò allora la chiave, e una volta
aperto si diresse
a passo spedito verso la sala da pranzo, dove credeva di trovare figlio
e
tutor. Però trovò solamente la loro roba, libri,
quaderni e astuccio.
Chiamò
a gran voce la moglie ma non gli arrivò nessuna
risposta. Si stava arrabbiando. Non gli aveva detto che sarebbe uscita.
Lui
sicuramente glie l'avrebbe impedito perché dopo quello che
era successo, non
aveva alcuna intenzione di lasciare quel disgraziato di suo figlio a
casa da
solo. E a quanto pareva quel tutor non era una garanzia.
Sentì
un rumore provenire dal piano di sopra e pensò che
probabilmente ai due ragazzi fosse servito il computer, quello a Yoongi
ancora
non glie l'aveva tolto perché comunque poteva far comodo per
studiare.
Decise allora di
andare a controllare, salendo le scale per
raggiungere il piano con le camere da letto. Arrivato davanti alla
porta,
chiusa, della camera del figlio, sentì quelli che prima
erano solo dei vaghi
rumori farsi decisamente più forti. Poi si aggiunsero delle
voci, e se prima
era semplicemente arrabbiato, ora era ciecamente furioso.
"Aah-Yoongi-yah..."
"Hoseok!"
Incominciò
a colpire la porta con una violenza tale da
riuscire al rompere quel che bastava per aprirla e, una volta dentro,
vide
esattamente quello che si stava immaginando: il tutor, l'uomo che stava
pagando
per insegnare a suo figlio quello che lui era troppo stupido da
imparare da
solo, sopra Yoongi, in una situazione decisamente compromettente.
I due ragazzi,
appena si accorsero di lui, si separarono
immediatamente. Il più grande, mentre cercava di ributtarsi
qualcosa addosso,
stava provando a spiegarsi "Signor Min, la prego-"
L'uomo non ci
vede più. Si lanciò addosso ad Hoseok, lo prese
per i capelli in modo da portarlo lontano dal figlio, lo spinse per
terra ed
iniziò a colpirlo ripetutamente.
Yoongi, nel
panico, cercava di fermare il padre in qualche
modo "Papà! Ti prego, lascialo andare via! Gli stai facendo
male"
Quando si
accorse che le suppliche non servivano a nulla, si
buttò sul padre, cercando di portarlo via e di spostare la
sua attenzione su di
lui "Lascialo!"
Tutto quello che
riuscì ad ottenere, però, fu una spinta
violenta che lo mandò contro il muro, dove batté
la testa.
Non sapendo
cos'altro fare, prese il telefono di Hoseok,
appoggiato sul comodino accanto a lui, cercò il primo numero
che gli sembrò
utile e fece partire la chiamata, mentre le lacrime incominciarono a
scendere
copiose.
---
Namjoon in quel
momento era a casa dal lavoro perché gli
avevano intimato di convincere quel moccioso a firmare il contratto -
'Come
cazzo dovrei fare a fargli firmare quel contratto se non lo posso
vedere
neanche da lontano?!'
Stava
studiando quando
ricevette una chiamata da Hoseok.
Un sorriso tutto
denti e fossette gli partì involontario
perché sapeva che il suo migliore amico era da Yoongi e se
lo stava chiamando
voleva dire per forza che c'erano delle novità sul fronte
'contratto JYP'.
Fece partire
velocemente la chiamata "Hoseok? Dimmi che
hai buone notizie" ma dall'altra parte nessuno gli rispose.
C'erano solo
tanti rumori, lamenti e singhiozzi. Namjoon si
alzò in piedi di scatto e la sua fronte si
corrugò dalla preoccupazione.
"Hoseok? Che cazzo succede?"
Quando
finalmente qualcuno gli rispose, Namjoon cercò lo
sguardo di Jin, che aveva capito che c'era qualcosa di strano in quella
telefonata, e cercò di fargli capire che si sarebbero dovuti
muovere.
"Namjoon,
ti prego
aiutami. Lo sta ammazzando" Yoongi, in
lacrime, non riuscì a dirgli altro, ma a lui
bastò
questo. Senza interrompere la telefonata disse al compagno "Muoviti,
dobbiamo uscire, adesso! Stiamo arrivando moccioso, ok? Siete a casa
tua?"
"S-sì.
Ti prego,
io non so cosa fare"
Prese le chiavi
della macchina e dopo che anche Jin fu fuori
dall'appartamento scese velocemente le scale "Puoi dirmi cosa sta
succedendo? Yoongi,
rispondimi ti
prego"
"E'
mio padre, ci
ha visti"
"Merda!"
imprecò, mentre cercava di mettere in moto
l'auto "Ok, stiamo arrivando. Non preoccuparti, andrà tutto
bene, intesi?
Prova a separarli o di fare qualcosa intanto, noi cerchiamo di fare il
prima
possibile"
"Namjoon, che
cazzo sta succedendo?" Jin, che
ancora non aveva chiara la situazione, si stava innervosendo e
preoccupando
allo stesso tempo.
"Il padre del
moccioso sta pestando Hoseok"
Arrivarono in un
lampo, andando ad una velocità esagerata.
Namjoon, mentre stava andando verso l'ingresso di casa Min, si
girò verso il
fidanzato "Seokjin, se per te è troppo puoi-"
"Falla finita
Nam, non sono più un bambino" disse
l'altro con voce sicura, senza però ricambiare il suo
sguardo.
La porta non era
stata chiusa bene e riuscirono subito ad
entrare.
Si diressero
subito al piano superiore, guidati dai rumori, e
una volta trovati Namjoon non riuscì nemmeno a mettere a
fuoco la scena che gli
si parava davanti agli occhi: Jin colpì l'uomo alla testa
con un enorme libro
nero, probabilmente un tomo di un'enciclopedia preso chissà
dove, talmente
forte da fargli perdere i sensi immediatamente dopo la botta
"Stronzo!"
Yoongi, addosso
alla parete leggermente sporca di sangue,
spalancò gli occhi. Aveva uno sguardo terrorizzato e confuso
e non sapeva chiaramente
come comportarsi.
Namjoon si
lanciò sull'amico steso a terra e lo aiutò ad
alzarsi "Hoseok, come ti senti? Ce la fai? Rispondi dai!"
Questo in
risposta si lamentò e basta e Namjoon non aspettò
un secondo di più per tirarlo su delicatamente e portarlo
fuori da quella casa.
Prima però si rivolse a Jin "E' venuto qui con la sua
macchina, prendila
tu"
Jin
annuì, raccolse le cose dell'amico e poi si
avvicinò a
Yoongi "Dai, andiamo via di qui"
Il ragazzo non
gli rispose, ancora visibilmente terrorizzato,
e guardò il padre "Senti, non gli ho fatto niente di grave.
Si meritava di
peggio. Non so in che condizioni sia il tuo ragazzo, non so se ha
bisogno di
andare in ospedale e mi dispiace dirtelo ma sono molto più
preoccupato per lui
che per voi, quindi te lo dirò solo un'altra volta, e lo
faccio per lui, dopo
di che me ne andrò senza di te. Vieni o no?"
E Yoongi
sembrò finalmente ridestarsi da quella trans. Non
aprì bocca, ma si alzò velocemente, tanto da
avere un giramento di testa. Jin
lo aiutò a reggersi in piedi ed uscirono insieme, prendendo
la macchina di
Hoseok.
---
Al
pronto soccorso non
ci misero troppo. Hoseok fu medicato ma oltre a qualche punto ed
antidolorifici
non ebbe bisogno di altro. Le sue condizioni non erano così
gravi.
Fu la stessa
cosa per Yoongi, a cui avevano dovuto mettere
solo qualche punto alla ferita sulla testa, da cui non aveva perso poi
nemmeno
tanto sangue.
Furono
però costretti a denunciare l'accaduto alla polizia, e
Jin non ci pensò più di tanto a denunciare anche
il signor Min.
Quando furono
liberi di tornare a casa Yoongi non lasciò mai
il fianco di Hoseok. Gli strinse la mano per tutto il tragitto
dall'ospedale
all'appartamento dei ragazzi e poi lo trascinò verso la sua
stanza. Lo fece
stendere sul letto e poi si sedette accanto a lui, non troppo vicino
per non fargli
male sui punti malmenati ma gli riprese subito la mano.
"Mi dispiace
Hoseok-ah. E' colpa mia e non ho saputo
neanche difenderti" Yoongi strinse la presa sulla mano, ma non
riuscì a
guardarlo negli occhi.
"Non dire
stupidaggini Yoongi-yah. Sei stato tu a
chiamare i miei amici, non avresti potuto fare altro da solo.
Preferisco essere
io quelle che le ha prese. E poi sto bene. Non è colpa tua,
non avrei dovuto
fare niente in casa tua e lo sapevo"
Gli sorrise e
cercò di avvicinare la mano libera al viso del
più giovane ma dopo quel gesto il suo sorriso si trasformo
in una smorfia di
dolore.
"Non ti muovere.
Cerca di riposarti, ne hai bisogno. Te
l'ha detto anche il dottore"
Hoseok
annuì e dopo neanche un minuto Yoongi sentì la
presa
sulla sua mano farsi più leggera e il respiro dell'altro
diventare regolare.
Avrebbe dovuto riposarsi anche lui, ma aveva bisogno di alzarsi.
Uscì
dalla camera e si ritrovò faccia a faccia con l'altra
coppia. Non sapeva come agire. Voleva ringraziarli, ma quando vide lo
sguardo
di Namjoon divenire dispiaciuto non riuscì a trattenersi
"Non essere
dispiaciuto per me, non ci pensare neanche"
"Ragazzino,
controllati. Non sei il primo al mondo a non
essere stato accettato dal padre. Non sei neanche il primo in questa
stanza e
di certo non sarai l'ultimo. Fatti dire da chi ci è
già passato che avere
qualcuno disposto ad aiutarti è importante quindi non fare
lo stronzo"
Fu Jin a parlare
e Yoongi si sentì mortificato "Io...Io
non lo sape-"
"Sì,
non fa niente. Prendi il mio telefono e chiama tua
madre. Dovrà essere informata, sempre che non l'abbia
già fatto la
polizia"
Yoongi
ubbidì scattando, come se si fosse ricordato solo in
quel momento di sua madre.
Quando
la madre gli
rispose però non ebbe bisogno di spiegarle niente.
"Yoongi?
Sei tu?
Tesoro della mamma, stai bene?"
"Sì,
sì noi stiamo bene. Hoseok è un po' ammaccato ma
non è niente di così grave. Mamma dove sei?"
"Io
adesso sono a
casa a prendere delle cose per passare la notte da un'altra parte. Tuo
padre è
in centrale di polizia e quando e se tornerà a casa non mi
ci troverà"
"Che vuol dire?
Dove vai?"
"Tu
stai con
Hoseok questa notte, ok? Poi domani mattina la mamma ti spiega tutto"
"Io...sì,
va bene, ma-"
"Tesoro,
non te ne
posso parlare adesso. Assicurami solo che stai bene e poi mandami un
messaggio
con l'indirizzo di Hoseok"
"Si, sto bene ma
mamma-"
"Devi
solo fidarti
di me adesso Yoongi. Ti avevo promesso che ti avrei aiutato ed
è quello che sto
facendo. Adesso devi solo riposarti e poi, prima che ti sarai
svegliato, la
mamma sarà lì"
Yoongi
sospirò, lasciando vincere la madre "Va bene
mamma, basta che mi assicuri che starai bene anche tu"
"Certo
che si
tesoro mio"
Yoongi fece come
gli era stato detto e le mandò un messaggio
con l'indirizzo dell'appartamento. Quando Jin gli chiese se avesse
fame, gli
sorrise e gli disse che aveva bisogno solo di dormire.
Prima di tornare
in camera da Hoseok, però, guardò un'altra
volta i ragazzi di fronte a lui e finalmente riuscì a dire
quello che voleva
dirgli da quando erano arrivati a casa sua "Io... Grazie hyungs"
"Vatti a
riposare moccioso, dai" rispose Namjoon,
mentre Jin gli rivolse un sorriso da mozzare il fiato.
Tornato in
camera, si arrampicò sul letto e si stese sotto le
coperte. Cercò di sistemare quelle su Hoseok per non fargli
sentire freddo e si
avvicinò il più possibile a lui, senza
però toccarlo veramente per paura di
fargli male. Gli riprese la mano e lo guardò
finché gli occhi non gli si
chiusero e riuscì finalmente a mettere fine a quell'orrenda
giornata.
---
La mattina dopo
Yoongi venne svegliato da dita gentili che
gli accarezzavano i capelli. Aprì gli occhi e li richiuse un
paio di volte
prima di sorridere al suo ragazzo.
"Speravo che la
prima notte passata insieme fosse
diversa. O almeno di accorgermene"
Yoongi si
alzò lentamente e raggiunse l'altro, che si
avvicinò per dargli un bacio.
"Fermo. Non mi
sono ancora lavato i denti"
Hoseok rise "Non
mi interessa" e
reclamò a forza il suo bacio del buongiorno.
"Come ti senti?"
"Stai
scherzando? Dovrei essere io a chiedertelo!"
Cercò infatti di esaminare il corpo di Hoseok, almeno quello
che riusciva a
vedere da quella posizione, per controllare i suoi lividi e le sue
ferite.
"Nah,
tranquillo. Sono più forte di quel che pensi, sai?
E poi sei tu ad aver-"
Yoongi gli
sorrise con dolcezza "Se stai bene tu, non mi
interessa di nient'altro. Mi sento così in colpa Hoseok-ah"
Hoseok
ricambiò quel sorriso "Oh, quindi serviva questo
per farti diventare più dolce? Bene, mi fa piacere"
E il
più giovane scoppiò a ridere "Idiota!" Gli si
fece di nuovo vicino per potergli dare un altro bacio ma venne
interrotto da
qualcuno che stava bussando alla porta.
"Siete svegli?"
Hoseok
alzò gli occhi al cielo "Non vogliamo essere disturbati
adesso"
"Non puoi fare
sforzi, idiota. Alzatevi, c'è tua madre
Yoongi"
Il
più grande sbuffò "Sono sveglio da neanche cinque
minuti e sono già stato chiamato idiota due volte, dal mio
ragazzo e dal mio
migliore amico"
Yoongi, che si
stava alzando, rise di nuovo "Fattele due
domande allora!"
Una volta che la
signora Min fu sicura che il figlio e suo
tutor stessero entrambi bene Yoongi cercò le spiegazioni che
non gli aveva dato
il giorno precedente al telefono.
"Posso sapere
che volevi dire ieri? E dove sei stata
questa notte?"
"Nel nostro
nuovo appartamento. Ieri quando sono uscita
sono andata ad affittarlo, dopo essere stata da un avvocato divorzista"
Yoongi era
sorpreso, e non sapeva se era una cosa buona
"Co-cosa?"
"Voglio il
divorzio, tesoro"
"Oh"
Hoseok, seduto
sul divano accanto a Yoongi, strinse la mano
al suo ragazzo, visibilmente scosso.
Yoongi, dal
canto suo, non sapeva cosa pensare e soprattutto
cosa provasse in quel momento.
"Tesoro, tra me
e tuo padre le cose non vanno più bene
come un tempo, non sono mai andate benissimo veramente, e adesso la mia
priorità sei tu e non ce la faccio più a
guardarlo comportarsi così senza poter
far niente. A me non interessa cosa fai, cosa vuoi o chi vuoi acanto.
Io voglio
solo che tu stia bene e da adesso farò di tutto per
permetterti di vivere la
tua vita come meglio credi e per farti ragionare con la tua testa"
"E tu?"
"Io
starò bene se starai bene tu e sarò felice se
sarai
felice tu"
Yoongi
lasciò andare la presa di Hoseok e andò verso la
madre
per stringerla in un abbraccio.
L'altro ragazzo
rimase in silenzio senza staccare gli occhi
da quella scena. Alla signora Min era servito che le cose peggiorassero
per
fare quella mossa, ma era felice per il suo Yoongi-yah.
"Dai, non farmi
piangere tesoro. Sbrighiamoci, abbiamo
tanto da fare. Dobbiamo chiamare qualcuno per aiutarci con il trasloco
e
dobbiamo andare a quella casa discografica. Ti aiuterò ma
voglio assicurarmi
che non ti stiano solo prendendo in giro"
E dopo quelle
parole Namjoon si precipitò fuori dalla stanza
che condivideva con Jin per urlare "VI CI PORTO IO SIGNORA!"
Hoseok
alzò
un sopracciglio "Stavate origliando?"
Jin
uscì
dalla stanza e rispose "No, cosa te lo fa pensare?"
Mamma Min
alla riscossa! Tanti punti a chi aveva puntato su di lei!
Ehm.
Ancora,
chiedo scusa. Più vado avanti e meno mi piace.