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Autore: YoongiYah    17/02/2015    5 recensioni
"Bene. Perfetto. Il padre omofobo gli aveva trovato un tutor per fargli passare l'anno e Yoongi stava fantasticando su di lui. Recuperare quelle materie sarebbe stata una passeggiata. Certo. Fantastico"
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YoonSeok
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Hoseok il giorno seguente, come gli avevano suggerito i due suoi amici, aveva cercato di rimanere il più tranquillo possibile. Non capiva per quale motivo non potesse andare a prendere Yoongi e quello che voleva dire quest'ultimo quando, dopo che lui aveva risposto per sapere se fosse successo qualcosa, gli aveva mandato un altro messaggio. Messaggio che lo aveva fatto assalire dall'ansia ancora di più.

 

Da: Yoongi-yah

Non te lo posso dire ora. Non chiamarmi e non mandarmi più messaggi per adesso. Te lo spiego domani.

 

Aveva fatto come gli era stato detto. Non lo aveva cercato per tutta la mattina e aveva provato a concentrarsi sulle sue lezioni all'università, ma la costante agitazione che aveva aumentava di minuto in minuto e non poteva fare a meno di controllare l'ora e di fare il conto alla rovescia per poter andare a casa Min.

 

 

Arrivato il momento di poter raggiungere finalmente il suo ragazzo, Hoseok decise di andarci in auto, di corsa, anche se era una bella giornata e poteva risparmiarsi la benzina per quel breve viaggio.

Una volta dentro casa, gli aveva aperto la signora Min e già dalla sua brutta cera si accorse che c'era qualcosa di decisamente sbagliato. Si precipitò verso il solito posto in cui lui e Yoongi svolgevano le loro lezioni. E ce lo trovò, intento a fare i compiti, testa e spalle basse, una postura che non era proprio da lui.

"Yoongi-yah" cercò di attirare la sua attenzione, senza però avere il coraggio di avvicinarsi sul serio. Quell'agitazione era diventata paura e non ne capiva il motivo.

Yoongi non alzò lo sguardo "Ciao Hoseok" e anche la sua voce era molto debole.

Hoseok si avvicinò lentamente e dopo aver preso posto al fianco del ragazzo cercò di avere delle spiegazioni.

"Mi vuoi dire cos'è successo? Sono spaventato Yoongi"

E allora Yoongi alzò la testa e Hoseok vide un enorme livido viola che partiva dall'occhio, molto gonfio, e copriva metà della sua guancia.  Sgranò gli occhi e portò subito una mano sotto il mento dell'altro per poter vedere meglio "Non è quello che penso, vero?"

"Vuoi la versione che ho raccontato a scuola? Stanotte mi sono svegliato per andare in bagno senza accendere la luce e sono andato a sbattere contro lo stipite della porta. Jimin mi ha preso per il culo tutta la mattina"

Hoseok non riusciva a capire come facesse a scherzare "Yoongi-yah è una cosa grave! Devi dirlo a qualcuno"

"No. E' stato solo un po' più forte delle altre volte, tutto qui. Sono stato un coglione io e tu avevi ragione dall'inizio. Ti dovevo dare retta, mi dispiace"

Hoseok non riusciva a credere alle sue orecchie "Non devi chiedere scusa a me! Posso sapere come è andata?"

"Ho lasciato il quaderno di fisica qui ieri sera. Dentro ci avevo infilato la pagina del contratto che avevo fatto vedere alla mamma. E adesso l'ha vista anche lui e ha capito che quando mi ha dato quel giorno libero sono stato alla JYP, dopo che mi aveva detto di farla finita con quelle che secondo lui sono solo cazzate"

"E ti avrebbe ridotto così solo per questo?"

Hoseok non sapeva cos'altro dire. I sensi di colpa lo stavano mangiando vivo.

Yoongi rise, una risata isterica "Se avesse saputo che dopo mi sono fatto scopare da te probabilmente avrebbe fatto di peggio"

Hoseok lo guardò e ancora non riusciva a capire "Come puoi scherzarci così?"

"Cosa dovrei fare, piangermi addosso e dirti quanto lo odio? Come potrebbe aiutarmi? Sto cercando di non farti preoccupare troppo. Tutto quello che dobbiamo fare è quello che hai detto tu ieri, riflettere e trovare un'altra soluzione"

"Io so quello che devo fare. Portarti via da qui. E magari denunciarlo"

"Non ti permetterei mai di farlo"

Hoseok era esasperato "Perché?"

Yoongi lo guardò e in quegli occhi, anche se uno in quel momento sfigurato, il più grande ci vide tanti sentimenti contrastanti. E ne ebbe la conferma quando gli rispose "E' mio padre Hoseok"

Ci fu un attimo di silenzio ed Hoseok si diede dell'imbecille. Sapeva che Yoongi ne soffriva, più per la mancata approvazione da parte del padre che del livido che quello gli aveva lasciato.

Però voleva, doveva sapere.

"Oltre a questo che altro ti ha fatto?"

"Niente. Mi ha preso il telefono. Sono riuscito a cancellare tutti i tuoi messaggi prima, ma non a rinominarti. Se vede che il tuo numero è salvato come 'Hoseok-ah' potrebbe capire qualcosa. E poi da oggi mi accompagna a scuola la mattina e poi mi viene a prendere. Non posso più neanche stare con te"

"Ci sono problemi più gravi a cui pensare ora-"

Ma in quell'esatto momento entrò la signora Min "Sto uscendo, starò via per un po'... Fate attenzione, intesi?"

 

 

"Credi sia uscita per lasciarci da soli?"

Si erano spostati in camera di Yoongi e si erano stesi su letto. O meglio, Hoseok si era steso sul letto. L'altro si era steso sopra di lui, con il viso nascosto sul suo collo, testa sotto al mento, come se fosse in cerca di protezione. Hoseok gli avrebbe dato tutto quello che gli serviva.

Come del conforto, accarezzandogli delicatamente le ciocche arancioni che gli solleticavano il viso.

La risposta di Yoongi gli arrivò soffocata perché non si era mosso dal suo nascondiglio. Le labbra, mentre si muovevano, gli sfioravano il collo e lo fecero rabbrividire "Non lo so, forse. E' molto scossa, ieri l'ha spinta contro il muro per non farla mettere in mezzo. Non l'aveva mai toccata prima"

Hoseok lo abbracciò, cercando di fargli capire che ci sarebbe sempre stato per lui, ma non sapeva veramente cosa dire. Era una situazione così complicata e lui non poteva effettivamente capire cosa si potesse provare in momenti come questi.

Poi Yoongi lo sorprese "Tu sei buono Hoseok-ah. Non ti meriti una cosa del genere. Tu dovresti uscire con un ragazzo senza troppe complicazioni. Non ti avrei voluto trascinare in questa storia, non l'ho mai fatto con nessuno. E' per questo che non ho amici che mi vengono a trovare, a parte Jimin. Ma lui è così ingenuo a volte che comunque non capirebbe una cosa del genere nemmeno se gli succedesse sotto agli occhi"

Hoseok quel giorno si stava rendendo conto fin troppo bene di quanto Yoongi stesse male per questa situazione. Cercò di fare del suo meglio, ma si sentiva completamente inutile.

"Peccato. Io voglio stare col ragazzino con il padre incasinato. Puoi tirare su questa testa così posso baciarti?"

"No"

Hoseok aggrottò la fronte "Come sarebbe a dire no?"

"Non mi sono messo così perché sto comodo, anche se non mi lamento. Non mi voglio far vedere da te conciato in questo modo"

Hoseok ci rimase quasi male "Pensi che per questo tu mi possa piacere di meno per caso?"

Lo strinse con le braccia, che erano già allacciate sulla sua schiena, e si fece forza con le gambe. Con un ultimo scatto riuscì a ribaltare le loro posizioni, sovrastando il corpo di Yoongi.

Quest'ultimo rimase completamente sbalordito e scioccato, tanto da fissarlo con la bocca socchiusa.

"E' troppo facile. Dovresti mettere su qualche chilo, sei così leggero" e detto questo lo baciò.

 

 

"S-sai Ho-aah-hoseok? Hai fat--to bene -cazzo!- a chiu-ah!-de-re l-la porta a c-chiave"

"Yoongi-yah...non parlare adesso"

 

---

 

 

Il signor Min, quel giorno, aveva deciso di ritagliarsi un'ora dal lavoro per poter tornare a casa e verificare che suo figlio stesse studiando e che avesse imparato la lezione.

Quando arrivò e suonò il campanello, stranamente, non gli venne ad aprire nessuno. Cercò allora la chiave, e una volta aperto si diresse a passo spedito verso la sala da pranzo, dove credeva di trovare figlio e tutor. Però trovò solamente la loro roba, libri, quaderni e astuccio.

Chiamò a gran voce la moglie ma non gli arrivò nessuna risposta. Si stava arrabbiando. Non gli aveva detto che sarebbe uscita. Lui sicuramente glie l'avrebbe impedito perché dopo quello che era successo, non aveva alcuna intenzione di lasciare quel disgraziato di suo figlio a casa da solo. E a quanto pareva quel tutor non era una garanzia.

Sentì un rumore provenire dal piano di sopra e pensò che probabilmente ai due ragazzi fosse servito il computer, quello a Yoongi ancora non glie l'aveva tolto perché comunque poteva far comodo per studiare.

Decise allora di andare a controllare, salendo le scale per raggiungere il piano con le camere da letto. Arrivato davanti alla porta, chiusa, della camera del figlio, sentì quelli che prima erano solo dei vaghi rumori farsi decisamente più forti. Poi si aggiunsero delle voci, e se prima era semplicemente arrabbiato, ora era ciecamente furioso.

 

"Aah-Yoongi-yah..."

"Hoseok!"

 

Incominciò a colpire la porta con una violenza tale da riuscire al rompere quel che bastava per aprirla e, una volta dentro, vide esattamente quello che si stava immaginando: il tutor, l'uomo che stava pagando per insegnare a suo figlio quello che lui era troppo stupido da imparare da solo, sopra Yoongi, in una situazione decisamente compromettente.

I due ragazzi, appena si accorsero di lui, si separarono immediatamente. Il più grande, mentre cercava di ributtarsi qualcosa addosso, stava provando a spiegarsi "Signor Min, la prego-"

L'uomo non ci vede più. Si lanciò addosso ad Hoseok, lo prese per i capelli in modo da portarlo lontano dal figlio, lo spinse per terra ed iniziò a colpirlo ripetutamente.

 

Yoongi, nel panico, cercava di fermare il padre in qualche modo "Papà! Ti prego, lascialo andare via! Gli stai facendo male"

Quando si accorse che le suppliche non servivano a nulla, si buttò sul padre, cercando di portarlo via e di spostare la sua attenzione su di lui "Lascialo!"

Tutto quello che riuscì ad ottenere, però, fu una spinta violenta che lo mandò contro il muro, dove batté la testa.

Non sapendo cos'altro fare, prese il telefono di Hoseok, appoggiato sul comodino accanto a lui, cercò il primo numero che gli sembrò utile e fece partire la chiamata, mentre le lacrime incominciarono a scendere copiose.

 

 

---

 

 

Namjoon in quel momento era a casa dal lavoro perché gli avevano intimato di convincere quel moccioso a firmare il contratto - 'Come cazzo dovrei fare a fargli firmare quel contratto se non lo posso vedere neanche da lontano?!'

 Stava studiando quando ricevette una chiamata da Hoseok.

Un sorriso tutto denti e fossette gli partì involontario perché sapeva che il suo migliore amico era da Yoongi e se lo stava chiamando voleva dire per forza che c'erano delle novità sul fronte 'contratto JYP'.

Fece partire velocemente la chiamata "Hoseok? Dimmi che hai buone notizie" ma dall'altra parte nessuno gli rispose.

C'erano solo tanti rumori, lamenti e singhiozzi. Namjoon si alzò in piedi di scatto e la sua fronte si corrugò dalla preoccupazione. "Hoseok? Che cazzo succede?"

Quando finalmente qualcuno gli rispose, Namjoon cercò lo sguardo di Jin, che aveva capito che c'era qualcosa di strano in quella telefonata, e cercò di fargli capire che si sarebbero dovuti muovere.

"Namjoon, ti prego aiutami. Lo sta ammazzando" Yoongi, in lacrime, non riuscì a dirgli altro, ma a lui bastò questo. Senza interrompere la telefonata disse al compagno "Muoviti, dobbiamo uscire, adesso! Stiamo arrivando moccioso, ok? Siete a casa tua?"

"S-sì. Ti prego, io non so cosa fare"

Prese le chiavi della macchina e dopo che anche Jin fu fuori dall'appartamento scese velocemente le scale "Puoi dirmi cosa sta succedendo?  Yoongi, rispondimi ti prego"

"E' mio padre, ci ha visti"

"Merda!" imprecò, mentre cercava di mettere in moto l'auto "Ok, stiamo arrivando. Non preoccuparti, andrà tutto bene, intesi? Prova a separarli o di fare qualcosa intanto, noi cerchiamo di fare il prima possibile"

"Namjoon, che cazzo sta succedendo?" Jin, che ancora non aveva chiara la situazione, si stava innervosendo e preoccupando allo stesso tempo.

"Il padre del moccioso sta pestando Hoseok"

 

Arrivarono in un lampo, andando ad una velocità esagerata. Namjoon, mentre stava andando verso l'ingresso di casa Min, si girò verso il fidanzato "Seokjin, se per te è troppo puoi-"

"Falla finita Nam, non sono più un bambino" disse l'altro con voce sicura, senza però ricambiare il suo sguardo.

La porta non era stata chiusa bene e riuscirono subito ad entrare.

Si diressero subito al piano superiore, guidati dai rumori, e una volta trovati Namjoon non riuscì nemmeno a mettere a fuoco la scena che gli si parava davanti agli occhi: Jin colpì l'uomo alla testa con un enorme libro nero, probabilmente un tomo di un'enciclopedia preso chissà dove, talmente forte da fargli perdere i sensi immediatamente dopo la botta "Stronzo!"

Yoongi, addosso alla parete leggermente sporca di sangue, spalancò gli occhi. Aveva uno sguardo terrorizzato e confuso e non sapeva chiaramente come comportarsi.

Namjoon si lanciò sull'amico steso a terra e lo aiutò ad alzarsi "Hoseok, come ti senti? Ce la fai? Rispondi dai!"

Questo in risposta si lamentò e basta e Namjoon non aspettò un secondo di più per tirarlo su delicatamente e portarlo fuori da quella casa. Prima però si rivolse a Jin "E' venuto qui con la sua macchina, prendila tu"

 

Jin annuì, raccolse le cose dell'amico e poi si avvicinò a Yoongi "Dai, andiamo via di qui"

Il ragazzo non gli rispose, ancora visibilmente terrorizzato, e guardò il padre "Senti, non gli ho fatto niente di grave. Si meritava di peggio. Non so in che condizioni sia il tuo ragazzo, non so se ha bisogno di andare in ospedale e mi dispiace dirtelo ma sono molto più preoccupato per lui che per voi, quindi te lo dirò solo un'altra volta, e lo faccio per lui, dopo di che me ne andrò senza di te. Vieni o no?"

E Yoongi sembrò finalmente ridestarsi da quella trans. Non aprì bocca, ma si alzò velocemente, tanto da avere un giramento di testa. Jin lo aiutò a reggersi in piedi ed uscirono insieme, prendendo la macchina di Hoseok.

 

 

---

 

 

 Al pronto soccorso non ci misero troppo. Hoseok fu medicato ma oltre a qualche punto ed antidolorifici non ebbe bisogno di altro. Le sue condizioni non erano così gravi.

Fu la stessa cosa per Yoongi, a cui avevano dovuto mettere solo qualche punto alla ferita sulla testa, da cui non aveva perso poi nemmeno tanto sangue.

Furono però costretti a denunciare l'accaduto alla polizia, e Jin non ci pensò più di tanto a denunciare anche il signor Min.

Quando furono liberi di tornare a casa Yoongi non lasciò mai il fianco di Hoseok. Gli strinse la mano per tutto il tragitto dall'ospedale all'appartamento dei ragazzi e poi lo trascinò verso la sua stanza. Lo fece stendere sul letto e poi si sedette accanto a lui, non troppo vicino per non fargli male sui punti malmenati ma gli riprese subito la mano.

"Mi dispiace Hoseok-ah. E' colpa mia e non ho saputo neanche difenderti" Yoongi strinse la presa sulla mano, ma non riuscì a guardarlo negli occhi.

"Non dire stupidaggini Yoongi-yah. Sei stato tu a chiamare i miei amici, non avresti potuto fare altro da solo. Preferisco essere io quelle che le ha prese. E poi sto bene. Non è colpa tua, non avrei dovuto fare niente in casa tua e lo sapevo"

Gli sorrise e cercò di avvicinare la mano libera al viso del più giovane ma dopo quel gesto il suo sorriso si trasformo in una smorfia di dolore.

"Non ti muovere. Cerca di riposarti, ne hai bisogno. Te l'ha detto anche il dottore"

Hoseok annuì e dopo neanche un minuto Yoongi sentì la presa sulla sua mano farsi più leggera e il respiro dell'altro diventare regolare. Avrebbe dovuto riposarsi anche lui, ma aveva bisogno di alzarsi.

Uscì dalla camera e si ritrovò faccia a faccia con l'altra coppia. Non sapeva come agire. Voleva ringraziarli, ma quando vide lo sguardo di Namjoon divenire dispiaciuto non riuscì a trattenersi "Non essere dispiaciuto per me, non ci pensare neanche"

"Ragazzino, controllati. Non sei il primo al mondo a non essere stato accettato dal padre. Non sei neanche il primo in questa stanza e di certo non sarai l'ultimo. Fatti dire da chi ci è già passato che avere qualcuno disposto ad aiutarti è importante quindi non fare lo stronzo"

Fu Jin a parlare e Yoongi si sentì mortificato "Io...Io non lo sape-"

"Sì, non fa niente. Prendi il mio telefono e chiama tua madre. Dovrà essere informata, sempre che non l'abbia già fatto la polizia"

Yoongi ubbidì scattando, come se si fosse ricordato solo in quel momento di sua madre.

 Quando la madre gli rispose però non ebbe bisogno di spiegarle niente.

"Yoongi? Sei tu? Tesoro della mamma, stai bene?"

"Sì, sì noi stiamo bene. Hoseok è un po' ammaccato ma non è niente di così grave. Mamma dove sei?"

"Io adesso sono a casa a prendere delle cose per passare la notte da un'altra parte. Tuo padre è in centrale di polizia e quando e se tornerà a casa non mi ci troverà"

"Che vuol dire? Dove vai?"

"Tu stai con Hoseok questa notte, ok? Poi domani mattina la mamma ti spiega tutto"

"Io...sì, va bene, ma-"

"Tesoro, non te ne posso parlare adesso. Assicurami solo che stai bene e poi mandami un messaggio con l'indirizzo di Hoseok"

"Si, sto bene ma mamma-"

"Devi solo fidarti di me adesso Yoongi. Ti avevo promesso che ti avrei aiutato ed è quello che sto facendo. Adesso devi solo riposarti e poi, prima che ti sarai svegliato, la mamma sarà lì"

Yoongi sospirò, lasciando vincere la madre "Va bene mamma, basta che mi assicuri che starai bene anche tu"

"Certo che si tesoro mio"

 

Yoongi fece come gli era stato detto e le mandò un messaggio con l'indirizzo dell'appartamento. Quando Jin gli chiese se avesse fame, gli sorrise e gli disse che aveva bisogno solo di dormire.

Prima di tornare in camera da Hoseok, però, guardò un'altra volta i ragazzi di fronte a lui e finalmente riuscì a dire quello che voleva dirgli da quando erano arrivati a casa sua "Io... Grazie hyungs"

"Vatti a riposare moccioso, dai" rispose Namjoon, mentre Jin gli rivolse un sorriso da mozzare il fiato.

 

 

Tornato in camera, si arrampicò sul letto e si stese sotto le coperte. Cercò di sistemare quelle su Hoseok per non fargli sentire freddo e si avvicinò il più possibile a lui, senza però toccarlo veramente per paura di fargli male. Gli riprese la mano e lo guardò finché gli occhi non gli si chiusero e riuscì finalmente a mettere fine a quell'orrenda giornata.

 

 

---

 

 

La mattina dopo Yoongi venne svegliato da dita gentili che gli accarezzavano i capelli. Aprì gli occhi e li richiuse un paio di volte prima di sorridere al suo ragazzo.

"Speravo che la prima notte passata insieme fosse diversa. O almeno di accorgermene"

Yoongi si alzò lentamente e raggiunse l'altro, che si avvicinò per dargli un bacio.

"Fermo. Non mi sono ancora lavato i denti"

Hoseok rise "Non mi interessa"  e reclamò a forza il suo bacio del buongiorno.

"Come ti senti?"

"Stai scherzando? Dovrei essere io a chiedertelo!" Cercò infatti di esaminare il corpo di Hoseok, almeno quello che riusciva a vedere da quella posizione, per controllare i suoi lividi e le sue ferite.

"Nah, tranquillo. Sono più forte di quel che pensi, sai? E poi sei tu ad aver-"

Yoongi gli sorrise con dolcezza "Se stai bene tu, non mi interessa di nient'altro. Mi sento così in colpa Hoseok-ah"

Hoseok ricambiò quel sorriso "Oh, quindi serviva questo per farti diventare più dolce? Bene, mi fa piacere"

E il più giovane scoppiò a ridere "Idiota!" Gli si fece di nuovo vicino per potergli dare un altro bacio ma venne interrotto da qualcuno che stava bussando alla porta.

"Siete svegli?"

Hoseok alzò gli occhi al cielo "Non vogliamo essere disturbati adesso"

"Non puoi fare sforzi, idiota. Alzatevi, c'è tua madre Yoongi"

Il più grande sbuffò "Sono sveglio da neanche cinque minuti e sono già stato chiamato idiota due volte, dal mio ragazzo e dal mio migliore amico"

Yoongi, che si stava alzando, rise di nuovo "Fattele due domande allora!"

 

Una volta che la signora Min fu sicura che il figlio e suo tutor stessero entrambi bene Yoongi cercò le spiegazioni che non gli aveva dato il giorno precedente al telefono.

"Posso sapere che volevi dire ieri? E dove sei stata questa notte?"

"Nel nostro nuovo appartamento. Ieri quando sono uscita sono andata ad affittarlo, dopo essere stata da un avvocato divorzista"

Yoongi era sorpreso, e non sapeva se era una cosa buona "Co-cosa?"

"Voglio il divorzio, tesoro"

"Oh"

Hoseok, seduto sul divano accanto a Yoongi, strinse la mano al suo ragazzo, visibilmente scosso.

Yoongi, dal canto suo, non sapeva cosa pensare e soprattutto cosa provasse in quel momento.

"Tesoro, tra me e tuo padre le cose non vanno più bene come un tempo, non sono mai andate benissimo veramente, e adesso la mia priorità sei tu e non ce la faccio più a guardarlo comportarsi così senza poter far niente. A me non interessa cosa fai, cosa vuoi o chi vuoi acanto. Io voglio solo che tu stia bene e da adesso farò di tutto per permetterti di vivere la tua vita come meglio credi e per farti ragionare con la tua testa"

"E tu?"

"Io starò bene se starai bene tu e sarò felice se sarai felice tu"

Yoongi lasciò andare la presa di Hoseok e andò verso la madre per stringerla in un abbraccio.

 

L'altro ragazzo rimase in silenzio senza staccare gli occhi da quella scena. Alla signora Min era servito che le cose peggiorassero per fare quella mossa, ma era felice per il suo Yoongi-yah.

 

"Dai, non farmi piangere tesoro. Sbrighiamoci, abbiamo tanto da fare. Dobbiamo chiamare qualcuno per aiutarci con il trasloco e dobbiamo andare a quella casa discografica. Ti aiuterò ma voglio assicurarmi che non ti stiano solo prendendo in giro"

E dopo quelle parole Namjoon si precipitò fuori dalla stanza che condivideva con Jin per urlare "VI CI PORTO IO SIGNORA!"

 

Hoseok alzò un sopracciglio "Stavate origliando?"

Jin uscì dalla stanza e rispose "No, cosa te lo fa pensare?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mamma Min alla riscossa! Tanti punti a chi aveva puntato su di lei!

Ehm.

Ancora, chiedo scusa. Più vado avanti e meno mi piace.

 

 

 

 

 

 

   
 
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